Pensiero 60: Il teletrasporto della mente

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Zio Luca non ci casca, ha capito benissimo che stavo piangendo. 

Si siede sul letto e mi spiega che non vorrebbe mai ferirmi e gli dispiace tanto di averlo fatto. Lui stava solo scherzando, non credeva che l'avrei presa in questo modo.

-Ti voglio bene, Sarah-.

Non dico nulla, non ci riesco. Vorrei sapesse che lui non ha nessuna colpa, che sono consapevole del fatto che non voleva ferirmi, so che stava scherzando.

Zio Luca esce dalla stanza. Non lo avevo mai visto così serio. Mi sento in colpa e non capisco cosa mi stia succedendo. 

Cerco di avere uno sguardo distaccato sulla situazione. Devo analizzare quello che sento. 

Basta piangere. 

Devo capire. 

Cosa mi fa stare così male? Perché la mia mente è passata dalla Calabria alla Lombardia? 

Mi sforzo, ma è tutto così confuso. Non riesco a capirci nulla. 

So solo una cosa: non posso restare tutto il giorno qui dentro, devo uscire. 

Ho tanta paura di rivedere i miei parenti e i miei genitori dopo essere scappata in cameretta. 

Non importa, sono obbligata a superarla. Apro lentamente la porta ed esco. Con altrettanta discrezione entro in cucina dove ci sono tutti. Mi siedo sul divano sperando di essere invisibile.

 Mia madre si avvicina.

-Come stai?-.

Evito il suo sguardo, ma con la voce più calma che riesco a simulare rispondo -Bene-.

Le è bastato questo. 

Evidentemente pensa che il mio crollo emotivo sia stato solo un momento no. 

In realtà fa parte di una serie infinita di momenti no. 

Nessuno lo deve sapere perché è colpa mia. 

Non sono abbastanza e devo imparare ad esserlo. 

Devo migliorare, capire cosa non va in me per rendere gli altri felici di quella che sono. 

In tanti pensano che io non sia abbastanza e mi fanno sentire inferiore a loro. 

Se tutti pensano determinate cose su di te, allora sono vere. 


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Note d'autore:

Ciao, come state?

Cosa pensate di zio Luca?

Continuate a stellinare e a commentare la mia storia se vi piace. 

Grazie del supporto, del tempo e delle bellissime parole che mi dedicate. Vi voglio bene!

Al prossimo pensiero di Sarah!

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