Pensiero 148: Capire gradualmente

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Non sentire più il mio cognome pronunciato con disprezzo mi aveva stupita, ai miei compagni addirittura piaceva e, fino a quando non ci avevo fatto l'abitudine, ascoltare frasi come "Quanto è bello il tuo cognome" mi lasciavano quasi esterrefatta. 

Le persone con cui avevo iniziato a legare di più mi chiamavano Sarah, le altre Manzoni, ma non mi dava affatto fastidio. Il tono con cui i miei compagni di classe lo pronunciavano era completamente diverso da quello che avevo sentito in passato. 

Da quel momento ho capito che nel mio cognome non c'era nulla di sbagliato, anzi dovevo esserne orgogliosa. È lo stesso di Alessandro, conosciuto da tutti per essere stato un grandissimo scrittore. 

Perché dovrei vergognarmene?

Cominciavo a rendermi conto di essere vissuta in una realtà distorta per colpa loro, di quelle persone che mi avevano fatto del male. 

Pian piano avrei imparato cosa significa vivere in un mondo vero. 

Mi accorsi che è enorme e pieno di persone, quindi avrei trovato sicuramente qualcuno con cui andare d'accordo. 

Andò così, infatti, legai molto con alcune ragazze e formammo un magnifico gruppo a cui, negli anni, si aggiunsero persone nuove. 

Era una situazione così semplice, ma allo stesso tempo completamente diversa per me.

Dovrebbe essere normale avere un gruppo di amiche di cui fidarsi e con cui poter condividere se stessi senza la costante paura dei giudizi negativi, ma per me era strano. Non ero abituata a vivere in situazioni normali avendo vissuto tutta l'infanzia e la preadolescenza come una vittima di bullismo psicologico. 

Già, solo negli anni, a mente fredda, sono riuscita a capire cose che non avevo ancora  compreso. 

L'aver subìto bullismo anche alle elementari e un po' alla materna è una di queste. 

Da bambina ero ancora più ingenua e credevo che tutti fossero buoni come lo ero io. 

Mi sbagliavo, ma non lo sapevo ancora. 

Non riuscivo mai a vedere il male negli altri perché, semplicemente, non era in me stessa. 

Se vivi fin da piccola in una determinata situazione diventa abitudine. Fa male lo stesso, ma pensi che sia normale quello che accade intorno e dentro di te. Anche se non lo è. 

La vita è un percorso, io ho capito le cose gradualmente e, forse, ho ancora da imparare. 

Note d'autore:

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Note d'autore:

Ciao, come state?

Siete contenti per Sarah? 

Vi mando un caloroso abbraccio. 

(Sì, lo so, ho scritto pochissimo in questo spazio autore, ma tutto quello che c'è da sapere è nel Pensiero).

Pensieri di una ragazza comune [#Wattys2019]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora