Pensiero 73: Il piano

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Ed eccomi a casa di Deb. E' tutto tranquillo. Manca solo Mri e poi ci siamo tutte. 

Le altre parlano tra di loro mentre io l'aspetto in silenzio con la testa china sul libro. Sto cercando di studiare scienze, ma le voci delle mie amiche mi distraggono. Era scontato che non avremmo studiato molto, ma almeno io ci sto provando. Pazienza. Chiudo il libro e mi unisco alla conversazione. 

Sembra che Deb abbia un piano preciso. 

-Il mio vicino, Raffaele...-.

-Raffaele- bisbiglia Cri con aria sognante -Che nome stupendo-.

Deb le lancia un'occhiata divertita e poi ricomincia.

-Il mio vicino, Raffaele, esce di casa ogni mercoledì alle sedici e quarantacinque per andare in palestra. A quell'ora ci troverà sul pianerottolo...per caso...-.

-Si sa, a noi ragazze piace chiacchierare, il pianerottolo è un ottimo posto-. Interviene Pri.

Scoppiamo tutte a ridere. A me non sembra molto divertente, ma rido lo stesso. Chissà cosa penserebbero di me se non ridessi. Ci rimarrebbero male e io non voglio che stiano male per colpa mia. 

Non voglio rovinare tutto. 

Suona il campanello. E' Mri che sembra essere estremamente incuriosita dal piano della padrona di casa. 

Deb ha programmato tutto.

-A questo punto aspetteremo che Raffaele... Raffy per Cri-. Sghignazzò mostrando l'apparecchio ai denti - ci noti scendendo le scale. Cri lo saluterà, gli chiederà come sta e poi...-.

-Gli chiederò di uscire con me!-.

-Esatto!-. Anche Pri è entusiasta del piano.

Io no. 

L'ultima parte non mi convince affatto. 

Questo ragazzo si ritroverà bloccato da un gruppo di sconosciute. Mi sembra un po' presto chiedergli di uscire. Raffaele non sa neanche chi sia Cri. Potrebbe prenderla male e non volerla più vedere, in questo casa non avrebbe una seconda chance di parlare con lui. 

Comunque se il piano va bene a lei, allora va bene anche a me. 

Non c'è molto tempo per discutere, alle sedici e quarantacinque in punto ci troviamo sul pianerottolo a fare finta di chiacchierare. L'unica cosa che si sente sono le nostre risatine. Questa conversazione scarseggia di parole. 

-Ragazze, dobbiamo parlare. Troviamo un argomento, smettetela di ridere o ci sentirà-. Cerco invano di avvertirle. 

Figurati se mi danno retta. Mai. 

Il tempo scorre e non c'è nessuna traccia di Raffaele. 

- Sarà in ritardo?-. Chiede Cri portandosi una mano alla fronte.

-No, impossibile- Deb scuote la testa, stavolta ha un'espressione molto seria -lui è sempre in orario-.

-E se fosse stato in anticipo?-. Intervengo con la sensazione di avere una lampadina accesa sopra la testa. 

-No, non credo-. Risponde Cri.

Deb rimane qualche secondo a pensare e poi afferma entusiasta: -Deve essere passato di qui prima che noi arrivassimo-. 

-Sì, andiamo!-. Il volto di Cri si illumina.

Sempre la stessa storia. Non vengo mai ascoltata, poi qualcuno afferma la stessa cosa che avevo detto io precedentemente e tutti pensano sia una buona idea. 

Questa volta non contesto, riceverei sempre le stesse risposte e sono stanca. Ci rinuncio in partenza. 

Scendiamo le scale di corsa anche se Raffaele dovrebbe essere già in palestra visto il tempo che abbiamo aspettato sul pianerottolo. All'esterno, davanti al portone del condominio c'è solo un uomo con i capelli castani e gli occhi del medesimo colore che parla al cellulare.

-L'abbiamo perso, ragazze-. Bisbiglio sconfitta.

-E' lui!-. Risponde Deb accennando un sorriso. 

COSA? Non sono un'esperta per decretare l'età di una persona, ma Raffaele sicuramente ha più di trentacinque anni o almeno li dimostra.

-Ma quanti anni ha?-.

-E' un po' più grande di noi-. Cri lo guarda ammirata.

Certo...un po' eh. Soltanto un po'.

Un miscuglio di ironia e preoccupazione si sta agitando dentro di me.

-Cri, vai a parlargli-. La incita Mri.

Cri indietreggia di qualche passo -No, non so cosa dirgli-.

-Oh dai, tra poco tempo se ne andrà-.

Poi bisbigli di incoraggiamento sovrapposti l'uno all'altro, ma sembra che ogni frase sortisca l'effetto contrario.

E, ad un certo punto...

-Vai tu, Sarah!-. Esclama Deb con decisione.

-Io? No!-.

Sento tante mani appoggiarsi sulla schiena e poi spingermi all'improvviso. 

Spinta in avanti,  perdo l'equilibrio e urto Raffaele. 

Lui fa qualche passo indietro e, con il cellulare ancora appoggiato all'orecchio, mi fissa sorpreso.

Io rimango immobile, completamente senza parole. La mia testa sembra vuota come l'aria intorno a noi. Uno sconosciuto molto più grande di me mi sta guardando chiedendosi il motivo per cui ho interrotto la sua telefonata. Ed io sono completamente in imbarazzo. 

Non è a me che interessa Raffaele, ma a Cri. 

Non so cosa dirgli. 

Mi sento piccola piccola e vorrei sprofondare. 

Sono pochi secondi, ma sembra che il tempo si sia fermato. 

Poi, per fortuna, nota Deb, la saluta gentilmente e se ne va rivolgendomi un'ultima occhiata. 

Mi avrà presa per una pazza, che brutta situazione.

Mi avrà presa per una pazza, che brutta situazione

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Note d'autore:

Ciao!

Oggi voglio farvi una domanda personale che, di solito, in pochi fanno. E' collegata alla storia. Ovviamente siete liberi di non rispondere. La domanda è: preferite la pizza o il sushi?

No, ahahahha, scherzo, la domanda non è questa (anche se potete rispondere lo stesso). Quella vera è: avete mai avuto una cotta per una persona molto più grande di voi?

Povera Sarah, non è stata una situazione facile per lei, si è sentita nuovamente a disagio.

Ci sentiamo presto.

Pensieri di una ragazza comune [#Wattys2019]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora