24 giugno 2020
Per quanto tempo può far male un addio?
Che se tramonta il sole.
E se finisce il mare.
E passano le estati.
Si svuotano i ricordi.
Per quanto tempo fa male il vuoto?
Come si spegne questo rumore che fa il tuo silenzio?Andrea afferrò il pezzetto di carta su cui Ermal stava scrivendo, glielo strappò letteralmente di mano e la penna blu che stava usando lasciò un brutto segno tra le parole già scritte.
«Ci vuoi dire cosa ti sta succedendo? Da quando siamo ripartiti sei depresso e deprimente!» Vige la buttò lì quella frase con poca delicatezza e soprattutto la speranza di far sorridere in qualche modo l'amico, quando ciò non avvenne cercò sostegno in Marco che scosse distrattamente le spalle senza alzare lo sguardo dal giochino su cui stava perdendo tempo.«Nulla, non mi va di parlarne. Ridammi quel pezzo di carta Vige!» era seccato, non lo sopportava quando tentava di fare il bambino dispettoso, in generale quei giorni non sopportava nessuno e purtroppo, non aveva nemmeno modo di fuggire stretti com'erano nel furgone del tour.
Gli altri erano sui sedili più avanti beatamente addormentati e si chiese perché non potessero crollare pure loro per lasciarlo finalmente solo con la sua solitudine. Per lasciare che si perdesse nei pensieri e nei ricordi.
«Dai Ermal! Siamo in tour! Sorridi! Asia starà via per poco e poi ci raggiunge vedrai!» si esatto, proprio quello che loro non sapevano, proprio lei dovevano nominare.
«Non verrà in tour...» lo disse sconsolato come ad ammettere una verità con cui ancora non aveva fatto i conti per davvero.
«Dici così perché sei depresso! Aveva detto che ci avrebbe raggiunti a Bari prima di ferragosto!»
«Marco porca puttana! Se ti dico che non verrà vuol dire che non verrà!»Ermal aveva alzato la voce più del dovuto ed in un attimo era calato il gelo tra loro.
L'informazione stava raggiungendo il cervello di tutti e stava impiegando parecchio tempo per essere elaborata nel modo giusto, tutti erano alla ricerca di possibili collegamenti.
«Che vuol dire Ermal?»
«Andrea possibile che non ci arrivi? Avranno litigato per l'ennesima volta... Sai che novità! Ma perché stavolta?» Marco non era proprio interessato a capire perché, dopotutto quei due litigavano ogni due per tre ed era tutto un continuo, ma si sentí in dovere di porre quella domanda, anche solo per dimostrare un finto interesse.«Piantatela tutti e due di fare domande del cazzo... Ha scoperto tutto...» entrambi si misero a sedere meglio improvvisamente interessati alla storia.
Marco chiuse il giochino che rapiva il suo tempo libero e gettò il telefono nella sacca che aveva ai piedi, Andrea restituì subito il pezzo di carta, «Cosa ha scoperto?» lo chiese ingenuamente, non sapeva quali segreti potesse avere Ermal, dopotutto era Marco quello che, generalmente, sapeva sempre tutto.«Silvia...» il riccio lo disse piano, un sussurro appena accennato a causa del nodo alla gola che si era formato e che rischiava di disintegrarlo ancora una volta.
Andrea continuò a guardarlo interrogativo e Marco per tutta risposta si batté il palmo della mano sulla fronte dicendo qualcosa di molto simile ad un "porca puttana" si guadagnò anche lo sguardo del più giovane su di sé.«Glielo hai detto?» Ermal scosse la testa sconsolato ed i suoi ricci andarono un po' ovunque.
«Detto cosa? Mi spiegate?» Andrea come il più capriccioso dei bambini era alla disperata ricerca di informazioni che parevano non arrivare da nessuna parte fino a che Ermal non fece cenno con la testa a Marco di offrire spiegazioni, nella speranza che avesse un minimo di tatto e che gli risparmiasse quella tremenda fatica che era fare i conti con la realtà che aveva costruito con le sue stesse mani e di cui si pentiva giorno dopo giorno.
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Fairy dust
Fanfic***Sequel di Unexpected*** Più che la storia voglio raccontare la foto di copertina. È un'immagine ambigua, un po' come la fine del primo racconto. Questa foto può essere un tramonto ma per le anime ottimiste è un'alba, un nuovo inizio. C'è il mare...