Capitolo 37

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Asia venne sottoposta ad altre visite, le diedero delle medicine per aiutare quel corpo tanto forte quanto fragile a liberarsi di ciò che restava della gravidanza.
Il medico aveva detto che avrebbero fatto di tutto per evitarle il raschiamento «Senza di quello ti risparmierai molto dolore ed il tuo corpo si riprenderà più in fretta se deciderete di riprovare...» ci avevano creduto ovviamente ma non vedevano l'ora di lasciare quel posto che avrebbe dovuto dar loro solo la gioia più grande e che invece si era portato via ogni sogno.

Il telefono di Ermal aveva suonato spesso quella mattina e lui l'aveva ignorato per tre o quattro volte poi alla fine si era arreso ed aveva risposto al suo manager
«Dove cazzo sei?!? Stamattina dovevi essere mezz'ora fa a Radio Italia!!!!»
«Sono in ospedale con Asia da ieri...»
«Hai dieci minuti per venire qua prima che si creino casini che non ti puoi nemmeno immaginare! Era fissato da mesi!!!» nemmeno aveva ascoltato le parole di Ermal, era talmente arrabbiato che lo voleva immediatamente in radio senza se e senza ma.
«Inizia a risolvere i problemi allora perché non mi muovo da qua! Abbiamo appena perso nostro figlio e del nuovo CD non me ne frega proprio un cazzo!» con le lacrime agli occhi chiuse la chiamata senza dare modo a nessuno di rispondere, guardò Asia che fissava tristemente il vuoto e gli si strinse il cuore, si sentí in colpa per aver alzato la voce e svelato in modo così brutale quella realtà.
«Amore...» non rispose la bionda ma cercò un abbraccio quando lui si avvicinò per accarezzarle delicatamente il viso.

***

Valerio restò imbambolato a guardare lo schermo nero del suo cellulare, Ermal gli aveva appena sbattuto il telefono in faccia ed una frase che non aveva compreso bene.
Si convinse che effettivamente qualcosa di grave dovesse essere successo perché lui generalmente non dimenticava mai gli appuntamenti importanti e soprattutto non reagiva in quel modo ad un richiamo.
Rientrò nel camerino in cui era riunita tutta la band e scosse le spalle lanciando un'occhiata interrogativa a Marco «Che c'è? Non guardare male me che non c'entro niente in qualunque cosa abbia combinato!»
«Marco tu sai sempre tutto, che tu sappia Asia era incinta?»
«COSA?!?» si levò un piccolo coro di stupore, nessuno si aspettava che Valerio facesse un'uscita del genere.
«Non che io sappia, Ermal non mi ha detto nulla ma sono abbastanza sicuro che una cosa così importante me l'avrebbe certamente detta...»
«Ma perché sta novità? È uscito qualche gossip?» Roberto calmo e pacato come al solito stava provando a cercare una spiegazione logica a quella domanda ridicola ed improbabile.
«No, nulla di tutto ciò. Mi ha detto che è in ospedale con Asia e quando gli ho detto di correre qua mi ha risposto che hanno appena perso loro figlio e non gliene frega un cazzo del disco...» le parole di Valerio stupirono ancor di più la band che si strinse nelle spalle divisa tra la voglia di andare da Ermal ed Asia per capire cosa stava accadendo alle loro vite e la paura di entrare in un momento troppo delicato se solo quelle parole fossero state vere.

***

«Amore, il medico dice che possiamo andare a casa... Dobbiamo tornare sabato mattina per un controllo e vedere se serve fare altro o va bene così...» la voce dolce del riccio accarezzò la pelle di Asia che annuì sconsolata e indossò nuovamente i vestiti coi quali si era presentata in ospedale la sera precedente.
Se li sentiva stretti addosso, non le appartenevano realmente, erano di un'epoca lontana, una in cui era felice, non vedeva l'ora di toglierli.
Uscirono dall'ospedale ed Asia per la terza volta nella sua vita lo lasciò lasciando dietro una parte di sé, un pezzo di cuore che non le sarebbe più stato restituito.

Il tragitto in auto fu silenzioso, lei osservava fuori dal finestrino con lo sguardo perso nel vuoto e senza realmente vedere quello che la circondava, Ermal divideva la sua attenzione tra lei e la strada attento a cogliere ogni minima variazione d'espressione o di posizione della sua compagna.
Si sentiva vuoto anche lui, aver sentito il piccolo cuore battere gli aveva scatenato un mondo di emozioni dentro che non erano nemmeno paragonabili alla semplice notizia di dover diventare padre, quel battito era reale, nonostante fosse lento e sbagliato urlava al mondo "guarda che io sono qui! Guardami papà sono il tuo bambino e ci sono!".

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