Capitolo 29

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Erano da poco passate le 4 del mattino quando Asia parcheggiò l'auto al suo solito posto e la chiuse cercando di non sbattere troppo la portiera vista l'ora.
Per l'ennesima volta lanciò uno sguardo truce all'orologio e calcolò che se solo si fosse addormentata immediatamente avrebbe potuto dormire poco più di tre ore prima di alzarsi per andare ad allenamento. Praticamente niente.

Si avviò verso la porta d'ingresso armeggiando con il mazzo cdi chiavi alla ricerca di quella giusta ma si fermò molto prima, fu distratta da qualcosa, su uno dei lettini disposti a bordo piscina c'era qualcosa che non le tornava.
Si avvicinò per controllare e si accorse che era meglio parlare di un qualcuno.
Clarissa.

La sua piccola cuginetta era rannicchiata in posizione fetale e sembrava in lacrime, stretta in una felpa troppo larga per lei.
Si sdraiò con cautela al suo fianco, sullo stesso minuscolo lettino e la abbracciò «Che succede topolina?» le parole le uscirono con dolcezza, quella che generalmente tra loro era celata in mille scherzi e dispetti, la piccola si strinse forte ad Asia e con il viso soffocato contro di lei sussurrò un solo nome «Ricky».

Le antenne di Asia si alzarono immediatamente, sapeva esattamente chi era lui, era uno dei ragazzi della zona, un paio d'anni più grande di Clarissa ed era considerato uno dei più belli.
Era uno sempre vestito all'ultima moda, con il motorino sempre sotto il sedere e la voglia di studiare sotto le scarpe.
Era il classico ragazzo che una madre direbbe di evitare alle proprie figlie ed Asia aveva fatto di tutto per metterlo in cattiva luce agli occhi della cugina ma ovviamente con scarso successo, imperterrita e testarda era andata a sbatterci la testa ed aveva con lui una relazione da qualche mese.

«Che ha fatto lo stronzo?» Asia come al suo solito partì in quarta.
«L'ho visto insieme ad un'altra... Ha detto che io non mi facevo portare a letto e da qualche parte doveva pur distrarsi»
«Che deficiente...»
Clarissa continuò a piangere e singhiozzare ancora qualche minuto per poi iniziare a calmarsi e tornare finalmente tranquilla, sempre nascosta nel caldo abbraccio di Asia.
«Asia... Posso chiederti una cosa?»
«Si dimmi topolina...»
«Dopo quanto tempo sei andata con Tommaso e come mai lo hai fatto?» lo chiese con timidezza, come se temesse di entrare troppo nel personale ed andare a rivangare vecchie sofferenze ma Asia non reagì in quel modo, sospirò per darsi il tempo di pensare e di decidere con quali parole esprimersi al meglio perché non è mai facile parlare di sesso con degli adolescenti.

«Sette o otto mesi, ci siamo messi insieme nel gennaio del 2007 e lo abbiamo fatto ad agosto la prima volta... Lo ho fatto perché mi fidavo di lui, perché sentivo di provare qualcosa di importante e di essere ricambiata. È stata una cosa speciale, solo nostra e che ricorderò sempre anche se con un pizzico di tristezza ma è stata speciale per davvero. Ne avevamo parlato ovviamente ma non avevamo programmato come e quando farlo, ero già sicura che l'avrei capito da sola quale sarebbe stato il momento giusto per noi ed alla fine è andata proprio così... Una serata tranquilla ed è semplicemente successo...»
«Io però sentivo qualcosa di importante per lui anche se non mi sentivo pronta...»
«Lui ti faceva sentire sicura? Ti dava l'impressione di tenere solo a te, di essere al tuo fianco e di darti la possibilità di scegliere?»
«Non mi sentivo sicura, avevo paura che mi facesse male, che poi sparisse... Non pretendo che quello della mia prima volta sia anche l'unico ma che almeno resti per un po', insomma che si tratti di una vera relazione»
«Allora probabilmente non era quello giusto per fare quel passo Clary... Credimi che lo saprai quando è il momento giusto... Non avrai paura o meglio, l'avrai ma passerà in secondo piano, ti specchierai in due occhi e ti renderai conto di tutto l'amore che c'è dentro... Sarà così speciale che non vorrai altro che tutto duri per sempre»
Le due bionde restarono abbracciate strette dopo quelle parole di conforto per la più piccola, era difficile l'amore a sedici anni e per sua definizione lo è sempre ma nessuna delle due, nonostante la differenza d'età era sola.

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