Capitolo 39

174 13 3
                                    

10 ottobre 2020

«Ma quanta roba hai in questa casa?!?»
«Ringrazia il signore che abito qua da nemmeno tre anni! Tu non hai idea di quanto tempo ci ho messo a liberare casa di Silvia dopo quasi dieci anni!» il riccio lo disse con il riso a fior di labbra mentre stava con la testa infilata in un armadio che tentava di svuotare da tutti i suoi vinili e dischi, non si rese conto che nominare la sua ex aveva per un solo secondo adombrato l'espressione della sua compagna «Immagino...» il tono di voce però non lasciò alcun dubbio ed uscí con la testa solo per guardarla negli occhi un istante «Che c'è principessa?»
«Nulla... Sembra solo che stiamo scappando da sto posto...»
«So che non è solo questo...» nel dirlo si rimise in piedi ed andò ad accarezzarle il viso, era consapevole di aver insistito tanto per andare via e di aver fatto le cose con molta fretta eppure sentiva che la scelta era quella giusta e che alla fine avrebbe fatto bene ad entrambi ricominciare in un posto nuovo senza le ombre del passato ad incombere su di loro.
«Lascia perdere Ermal, ne abbiamo parlato mille volte ed alla fine mi hai convinta ma sai quanto sono scettica per questa nostra decisione...» lui annuí, lo sapeva fin troppo bene eppure continuava a pensare che un giorno avrebbero guardato con gioia all'abbandono di quella casa.
La bionda rise un secondo ad osservarlo bene e lui non comprese quel cambio d'espressione fino a che non allungò la mano destra e dalla zazzera di ricci scuri estrasse una ragnatela non troppo piccola «Meta! Non sapevo che fossi un B&B per ragni!» scoppiarono a ridere in un momento di straordinaria leggerezza, uno di quelli che da un mese non era più parte della loro vita, la serietà la faceva da padrone e per entrambi la situazione era pesante da vivere e gestire.

Continuarono il loro pomeriggio in silenzio rompendolo solo di tanto in tanto per rispondere a domande e raccontare curiosità circa questo o quell'altro oggetto che capitava loro in mano.
Inscatolare ogni cosa era complicato, la vita di Ermal era tanta, quadri e disegni regalati dalle fan, scritte e piccoli doni da conservare con gelosia, blocchi interi di dischi e strumenti, chitarre, plettri e corde.
I vestiti erano solo una parte minuscola di tutto quello che c'era da portare via ed alla fine decisero che tante cose sarebbero rimaste lì, abbandonate in attesa di essere utilizzate dai nuovi inquilini, le stoviglie ed alcuni bicchieri, qualche mobile che già sapevano non si sarebbe abbinato a quella casa dallo stile moderno e già arredata quasi interamente.

Ermal aveva finalmente chiuso l'ennesima scatola con lo scotch da pacchi e sbuffò per la fatica che aveva fatto per tutto il pomeriggio, «Ho una fame!! Tutto questo lavoro mi ucciderà!» non ottenne risposta dalla bionda che stava lavorando in salotto.
La raggiunse e la trovò seduta sul pavimento con una fotografia tra le mani ed una scatola delle dimensioni di quelle da scarpe appoggiata in equilibrio precario in mezzo alle gambe incrociate.

Si avvicinò cautamente, sapeva cosa aveva trovato, conosceva a memoria tutto quello che c'era in quella scatola e quello non era il momento più bello per trovare quella sua reliquia, prima di avere il tempo per distrarla la vide rimettere le mani nella scatola ed estrarre qualcosa, ebbe un tuffo al cuore quando lo vide.

Una piccola catenina d'argento a cui era legato un cuore anch'esso d'argento, non era lucido e portava i segni del tempo trascorso, lei con le sue piccole mani scoprì subito il suo segreto e con delicatezza lo aprì, all'interno vi trovò una fotografia minuscola Ermal e Silvia che si scambiavano un bacio e sull'altro mezzo cuore una frase: "Ti amerò sempre, anche se saremo lontani".

Nella stessa collana era infilato anche un anello piuttosto grande, da uomo l'aspetto di una fedina ma dal colore nero e molto lucido, Asia lo scrutò, all'interno trovò esattamente ciò che si aspettava, una scritta: "Tua per sempre".
Faceva male leggere quelle cose, era doloroso perché in quella stessa scatola era conservata anche la lettera che aveva ricevuto quell'estate e che, purtroppo, aveva già riletto.

Fairy dustDove le storie prendono vita. Scoprilo ora