"Con le ali dell'amore varcai quei muri, poiché nessuna barriera è efficace contro l'amore, e tutto quello che l'amore può fare, amore lo osa, perciò il pensiero dei tuoi parenti non poteva trattenermi"Asia arrivata a quel punto del libro prese a maledirsi, dopo tutto ciò che il suo cuore aveva provato in quei giorni si chiese con quale coraggio avesse iniziato a leggere, per l'ennesima volta, Giulietta e Romeo.
Forse sperava che avventurarsi in un amore finito tragicamente, come il suo, potesse aiutarla ma quelle parole d'amore avevano risvegliato in lei quella mancanza persistente dell'uomo che, dopotutto, amava al suo fianco.In preda ad una crisi contro sé stessa chiuse velocemente il libro lasciandolo abbandonato sul divano e corse alla libreria per prenderne un altro, leggere qualche poesia in grado di placare quel dolore dell'anima.
Ma il destino si sa, è crudele.Nella fretta afferrò la sua copia de il "Canto Novo" del suo caro D'Annunzio, libro che aveva sfogliato mille e più volte e che si aprì esattamente su una poesia che conosceva a memoria e di cui ormai, lei, ne aveva consumato i caratteri a forza di leggerla.
Rimani! Riposati accanto a me.
Non andare.
Io ti veglierò.
Io ti proteggerò.
Ti pentirai di tutto fuorché d'essere venuta a me, liberamente, fieramente.
Ti amo.
Non ho nessun pensiero che non sia tuo; non ho nel sangue nessun desiderio che non sia per te.
Lo sai.
Non vedo nella mia vita altra compagna, non vedo altra gioia.
Rimani.
Riposati.
Non temere di nulla.
Dormi stanotte sul mio cuore.”Il libro le cadde dalle mani con un tonfo sordo, quel poeta che aveva parlato spesso di un amore lussurioso ed erotico, lontano dalle metriche classiche e ora le aveva rivelato una di quelle poche poesie di amore puro, del sentimento altissimo nella sua massima espressione.
Si chinò velocemente a raccoglierlo, a strirare con le mani tutte le pagine e controllare che non si fosse ammaccato negli angoli rigidi della copertina, era preoccupata come una madre che medica il figlio dopo che è caduto su una radice di un albero secolare.Ermal gli mancava terribilmente, quei giorni più che mai, quella fine violenta e crudele aveva svegliato in lei il terrore di un amore perduto per sempre, l'ansia di una persona che scompare dalla vita per non tornare mai più.
Non vedeva più la scritta online accanto al suo contatto su whatsapp e nemmeno l'orario dell'ultimo accesso, forse l'aveva bloccata, ma non voleva scoprirlo mandando un messaggio.
Preferiva il dubbio alla dura realtà.Aveva tantissime cose nella testa e nel cuore e non era in grado di riordinarle, forse avrebbe dovuto smetterla di controllare ogni cosa e tornare da Ermal cercare con lui di ricostruire un amore che dopotutto non era perso.
Aveva bisogno di parlare e non sapeva chi chiamare.Poi ebbe un'idea.
***
L'I-phone di Marco si illuminò a segnalare l'arrivo di un messaggio, era posato sul tavolo del piccolo studio che Ermal si era costruito in casa, entrambi allungarono il collo per capire chi fosse ed il moro fu veloce a prendere il telefono in mano per leggere il messaggio.
- È Anna, mi chiede se torno per cena...
Il riccio annuì, ma il moro non era così sereno, aveva detto una bugia, quel messaggio non era certo della sua ragazza, era stato solo veloce a trovare una scusa

STAI LEGGENDO
Fairy dust
Fanfiction***Sequel di Unexpected*** Più che la storia voglio raccontare la foto di copertina. È un'immagine ambigua, un po' come la fine del primo racconto. Questa foto può essere un tramonto ma per le anime ottimiste è un'alba, un nuovo inizio. C'è il mare...