Capitolo 7

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- Devo dirtelo cosa penso di questa scelta o ti insulti da solo?

Marco era assolutamente sconvolto, il riccio gli aveva raccontato per filo e per segno ciò che era successo la sera prima ed ora stava cercando di capire esattamente quale fosse il problema del suo amico.

- Ma dai ma non puoi cazzo! Ma da piccolo devi per forza essere caduto di testa dal balcone!

- Grazie del sostegno Marco... Aiuti sempre...

- Ma non si tratta di cercare sostegno! Si tratta di non capire un cazzo!

A Marco non uscivano parole gentili, proprio non ci riusciva a comprendere la scelta di Ermal.
Restare amico, per la seconda volta, della donna che amava.
Silvia non l'amava più quando presero quella decisione, ma con Asia era tutto diverso, lui era ancora innamorato e non poteva starle accanto senza distruggersi.

- Spiegami perché amici! Dammi una motivazione logica per cui io possa comprendere la vostra amicizia! Senza che mi venga voglia di sbatterti la testa contro il muro, ovvio!

- Ci sono delle cose che non sai, ho fatto delle cose che le farebbe male sapere ed ora l'unico modo che ho per starle accanto è questo. Non ne ho altri...

- Porca puttana altre cose?!? Cos'è che non so?!

Il riccio annuì, si c'erano cose che lui non sapeva, tenne lo sguardo basso e lasciò che il grillo parlante assorbisse l'informazione. Nel mentre il moro tornò a sedersi sospirando prima di chiedere:

- Da uno a dieci classifica il livello così mi preparo...

- Nove... Credo...

- Cazzo! Siamo nella merda! Sentiamo. Tutto. Ogni. Cosa.

Ermal sospirò e prese un sorso d'acqua prima di iniziare a parlare, non sapeva da dove partire o in che modo non sembrare un perfetto stronzo anche se era così che si era comportato.

- Prometti di non interrompere e non commentare fino alla fine. È già difficile così...

- Giurin giurello! Ora piantala di fare teatro e racconta!

- Una ventina di giorni fa avevo scritto una lettera ad Asia per spiegarle i miei sentimenti, dirle che volevo ricominciare, riprovare, insomma tornare insieme.
Volevo lasciarla sotto la porta di casa in modo che la trovasse il lunedì al rientro da Verona, ma lei è rimasta a casa quel sabato e io ho sentito la musica dentro casa e non ho resistito, ho suonato il campanello.
Era bella da morire quando mi ha aperto, era in intimo e mi sono distratto a guardarla e in un secondo ho dimenticato ogni cosa, non le ho dato la lettera e ho iniziato a parlare un po' a vanvera e lei mi rispondeva solo che ad un certo punto mi ha chiuso la porta in faccia definitivamente perché avevo dei succhiotti sul collo...

Ermal si interruppe perché Marco continuava a mimare commenti con le labbra e iniziava ad essere infastidito da quel comportamento

- Certo che sei un genio del male! Ma dio! Vai avanti dai... Perché non è finita qua giusto?

Ermal annuì ancora, per l'ennesima volta, Marco aveva capito che non era stata solo quella la cazzata e sapeva bene che lo avrebbe massacrato alla fine del discorso, ma non poteva continuare a tenere tutto dentro.

- La parte peggiore arriva ora.
Me ne sono andato in macchina e poi non so come mai ma sono andato da Silvia. Avevo bisogno di conforto e ultimamente ci eravamo visti spesso e sono andato da lei.
Mi ha accolto come sempre e tra una cosa e l'altra, non so come né perché, sono andato a letto con lei.... Stavamo facendo sesso e io ho iniziato a piangere e dire che l'avevo persa per sempre, lei pensava che volessi riprovarci con lei e ha iniziato a dire che andava tutto bene e che saremmo tornati ad essere la coppia che eravamo... Poi io ho nominato Asia e lei si è incazzata, mi ha sbattuto fuori casa... Capisci che Asia se lo sapesse ne resterebbe distrutta?

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