Capitolo 15

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13 aprile 2020

«Che è sto suono infernale?» Ermal parlò con la voce roca di chi è stato svegliato di soprassalto, «Mmm la sveglia...» Asia diede immediatamente una spiegazione logica al "suono infernale" che altro non era che la solita suoneria.

«Uffaaaaa spegnila ti prego!»

Asia spense la sveglia in qualche modo tastando con la mano sul comodino fino a che non trovò il touchscreen del telefono.
Accese anche la piccola abat-jour accecando entrambi che, cercarono di difendere gli occhi chiudendosi in un abbraccio dei loro e tirando le lenzuola fin sopra le teste.

«Giusto per sapere che ore sono?» il riccio era decisamente contrariato, non si aspettava la sveglia la mattina di Pasquetta ma ormai doveva sapere che Asia impostava quel suono ogni mattina, presto o tardi che fosse lei impostava sempre l'ora limite di sonno.

«Le otto...»

«Ma sei pazza?! Perché così presto?» no non era la solita abitudine antipatica, era completamente uscita di senno, ora ne aveva la certezza.

«Dobbiamo fare un sacco di cose prima di andare a festeggiare...»

«Mmm e nel tuo elenco di cose ce n'è anche una che ci vede entrambi nudi?»

Ermal sorrise malizioso andando a cercare le labbra di Asia che nel frattempo aveva preso a scuotere la testa.
Assolutamente nel suo elenco di faccende non c'era il sesso mattutino anche se, in effetti, le avrebbe fatto piacere.
Iniziò a passare le mani tra i ricci del cantante che chiuse gli occhi per godere meglio di quella coccola.
Ermal amava quei tocchi così dolci, poche persone gli provocavano quella sensazione di benessere e lei era certamente una di quelle insieme alle due donne della sua famiglia.

«Quindi amore, cosa dobbiamo fare?» lo chiese in un sussurro, nella speranza che lei, nel rispondere non smettesse di fare ciò che stava facendo e, come se gli avesse letto nel pensiero lo accontentò «Allora... Prima cosa dobbiamo alzarci ed andare a fare colazione che ho fame,  poi ci dobbiamo vestire e preparare lo zaino, infine dobbiamo andare dall'allevatore a prendere la carne».
«Che elenco infinito di cose! Dobbiamo proprio? Io continuo a sostenere che potremmo stare qua ancora un pochino, un po' di coccole, un po' di affetto...».

Nel dirlo il riccio infilò le mani sotto la maglia della bionda e cominciò a stuzzicarla con dolcezza, lei stava quasi per abbandonarsi al momento, a quei tocchi leggeri e provocanti che tanto le piacevano, ma proprio sul più  bello fermò Ermal e gli intimò di alzarsi. Lui la seguì mugugnando di disappunto e lei si limitò a guardarlo facendo una pernacchia per nascondere il divertimento generato da quel viso così corrucciato.

***
In cucina non trovarono nessuno, erano soli ed Asia iniziò immediatamente a preparare la moka per il caffè, di cui entrambi avevano bisogno.
La bionda gettò una tovaglia sul tavolo e un paio di tazze, la bottiglia di latte ed anche la confezione di biscotti. «Come apparecchi bene di prima mattina!» Ermal in quel momento aveva deciso che avrebbe stuzzicato Asia per l'intera giornata, una sorta di punizione per avergli negato delle ore di sonno che dal suo punto di vista gli spettavano di diritto.
Lei rispose con una linguaccia e versando il caffè solo per sé.
«Scusa e io??»
«Tu ti arrangi perché oggi sei molesto!».

Continuarono a battibeccare per tutta la colazione ed anche mentre si vestivano, ogni cosa era buona per prendersi un giro e ridere, la discussione della sera precedente pareva archiviata e loro pronti a vivere quella giornata di riposo al meglio.
Uscirono di casa intorno alle 9 e mezza ed Ermal si diresse immediatamente verso il cancello ma Asia fu prontissima a richiamarlo, «Hey! Guarda che si va per di qua!» il riccio la osservò interrogativo, la bionda si stava dirigendo verso i campi,  «Ma scusa la strada è per di là, perché dobbiamo passare dai campi?»
la domanda era più che lecita in effetti.
«Perché di qua è più comodo»
«Giusto come ho fatto a non pensarci! Pensa un po' che stronzi sti Romani che hanno inventato le strade! Molto più comodo andare a campi per la Serenissima!»
«Mamma mia! Ma gheto el morbín ancó?»
«Cosa è che ho?» Ermal lo chiese ridendo ed Asia rimase interdetta per un attimo, non sapeva come spiegare cosa fosse quella cosa, ma ci provò lo stesso.
«

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