Chiudo gli occhi un secondo per fare mente locale. Tu sei sul letto con me, sei nuda ma non completamente, so che dentro di te si celano tanti segreti e so che forse non me li racconterai mai.
Sono segreti che il mondo attorno a te conosce, lo so con certezza perché si nota negli occhi di chi ti ama, nelle piccole raccomandazioni che tutti ti fanno, negli sguardi inquisitori che mi lanciano. L'ho percepito nella frase detta dalla madre di Tommaso, quella richiesta celata in poche parole, quella speranza che io possa trattarti bene e non farti soffrire mai.
So che non sto proprio mantenendo bene quella promessa.Vorrei sapere tutto di te ed il tuo silenzio mi fa soffrire.
Passo una mano tra i tuoi capelli e vorrei che tu sapessi che io mi rompo dentro ogni volta che, in sogno, sento la tua voce che mi sputa addosso una verità orribile.
Ancora mi urli contro che Tommaso è morto e io mi spezzo per il senso di colpa e per il tatto che non ho avuto con te e quello, tu, lo avresti meritato.
Sembra assurdo avere ancora in testa questa tua disperazione eppure, ogni volta che vedo le tue mani mi trovo nel passato, come se ancora non mi fossi mosso da la, dalla ricerca della piccola fata che mi ha salvato.
Sono mani piccine le tue, così piccole che ancora mi chiedo come abbiano potuto far battere ancora il mio cuore.Ero morto quando loro fredde e minuscole si sono abbattute con forza sul mio petto nudo.
Ero morto quando tu, ti sei inginocchiata al mio fianco ed hai fatto ciò che nessuno avrebbe fatto mai.
Ero morto quando ero vittima dell'indifferenza e della curiosità umana e tu in mezzo alla folla eri l'unica realmente umana.
Ero morto quando ci siamo incontrati per la prima volta e io non sapevo il tuo nome, né conoscevo il tuo viso e soprattutto non sapevo che dentro eri morta anche tu in un giorno di marzo di quasi tre anni prima.Non sapevo nulla di te, ti ho cercata in mezzo alla folla, scrutavo tra gli occhi della gente in mezzo alla strada alla ricerca di un segnale o un indizio che potesse suggerirmi chi mi aveva ridato la vita. Vagavo nel mondo e poi ti ho trovata, nascosta in un bar di periferia, te e la tua coda bionda, completamente assorta in un libro di cui ancora non so il titolo.
Non mi sei piaciuta subito, ma ero attratto da te come una calamita, di te volevo sapere ogni cosa.Non conoscevo la tua sofferenza, supponevo anche che non avessi sofferto per quanto pura fosse la tua anima. Ho scoperto a mie spese che il tuo cuore era distrutto e ancora oggi non so troppe cose di te...
Vorrei sapere da te come hai affrontato il tuo lutto, come con coraggio ti sei rialzata, vorrei conoscere dalla tua voce il dolore del tuo cuore, invece mi devo accontentare di piccole frasi emblematiche e di racconti fatti da altri. Non c'è mai stata una volta in cui ti sei spogliata di questa sofferenza del tuo cuore, forse non ti fidi di me, forse hai paura di rendere ogni cosa più reale.
Non lo so.
Non c'è mai stata nemmeno una volta in cui noi abbiamo parlato di quello che è successo quel primo dicembre, so che quel giorno si è rotto qualcosa dentro te e vorrei essere io a ricomporre ogni tuo pezzo, con il mio amore, con la mia presenza e con i nostri sogni.
Vorrei essere ciò che Tommaso era e ciò che in parte ancora è.Accarezzo la tua pelle che è quasi perfetta, rovinata solo dal segno di un amore che ti ha sfiorata e poi abbandonata quando ancora eri troppo fragile.
Percorro con il dito tutta la cicatrice, la tua pancia si contrae per un attimo, un leggero brivido che non ti sveglia.
Provo ad immaginarti, piccola in un letto d'ospedale, le coperte bianche e troppo grande per te che sei piccina anche se hai la forza di due.
Sei sola.
Sei rannicchiata e diventi ancora più piccola di quello che già non sei.
Nella mia testa, quella notte non ti sei disperata, sei rimasta sveglia, immobile a fissare il vuoto, la scintilla della vita scomparsa dai tuoi occhi.
È stata portata via da un piccolo angelo che hai accudito per venti settimane, lo hai amato e probabilmente era così speciale che ora sta al fianco del Padre.
Forse sei scoppiata a piangere solo quando ti sei trovata al sicuro, tra le braccia forti di Tommaso. Lui forse ha incontrato tutto il tuo dolore, il vostro dolore. Lo ha conosciuto mentre ti cullava, lo ha accolto nelle preghiere silenziose che hai fatto volare in cielo e lo so che in fondo ti ha dato la forza per essere dove sei oggi.

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Fairy dust
Fiksi Penggemar***Sequel di Unexpected*** Più che la storia voglio raccontare la foto di copertina. È un'immagine ambigua, un po' come la fine del primo racconto. Questa foto può essere un tramonto ma per le anime ottimiste è un'alba, un nuovo inizio. C'è il mare...