15 giugno 2020
Da quella piccola fuga a Budapest in occasione dei campionati Europei il tempo era volato via, veloce come il vento senza lasciare scampo a nessuno.
In quelle settimane erano cresciuti molto come coppia, avevano iniziato a comprendersi meglio ed a sopportare con meno paura i momenti lontani, apprezzando molto le occasioni di vicinanza anche se non avevano avuto molte occasioni di passare del tempo insieme, Asia continuava ad allenarsi senza tregua in vista di quel grande obiettivo, era anche alle prese con le verifiche di fine anno e gli scrutini.
Insomma si teneva molto impegnata e non riusciva a dedicare molte ore al suo ragazzo.Ermal dal canto suo aveva fatto mille e più prove prima di iniziare il tour vero e proprio. Aveva già fatto alcune tappe, tra cui la tappa zero al teatro antico di Taormina un luogo che muoveva in lui molte emozioni e che sperava potesse metterlo più a suo agio in vista di un concerto che per lui valeva quasi tutto il tour.
Il riccio aveva atteso e sperato con intensità il momento di avere l'anfiteatro più famoso d'Italia e del mondo tutto per sé, ma ora che mancavano esattamente 5 giorni al concerto in Arena ne era totalmente terrorizzato, così impaurito da non riuscire più a connettere bene ed a gestire le emozioni.
Quell'anfiteatro era qualcosa di unico al mondo, i più grandi della musica mondiale avevano cantato lì, sul quel palco, circondati dalle mura maestose ed antiche di una città eterna quasi come Roma o forse di più per il semplice fatto di essere stata parte dei due grandi domini mondiali i romani prima e la Serenissima poi,centro di scambi commerciali e cultura.
Così tanta storia attorno a sé che gli pareva impossibile che quelle mura fossero lì da quasi 2000 anni e toccasse a lui valorizzare o forse farsi valorizzare dalle stesse.
In pochi giorni si sarebbe trovato sopra al palco che aveva ospitato gente come Paul McCartney, Elton John, Pavarotti e così tanti altri artisti di calibro mondiale che Ermal iniziava a sentirsi sempre più piccolo ed insignificante a confronto di quei giganti.
Non era la prima volta che saliva su quel palco, ma non era mai successo che fosse per un concerto tutto suo, non era mai successo che tutta l'Arena fosse sold out per lui e solo per lui. Per una notte avrebbe avuto tutta Verona ai suoi piedi e non gli pareva possibile, dopotutto lui era ancora il ragazzo timido ed un po' introverso, che scriveva canzoni nella sua camera da letto, ancora non aveva realizzato che ormai era diventato un uomo, uno di quelli che riempie i teatri ed i cui testi sono conosciuti e cantati a squarciagola da migliaia di giovani.Giorno dopo giorno la sua ansia era cresciuta, imperterrita ed incurante di lui che non sapeva come gestirla.
La cosa che lo faceva sentire peggio tra l'altro era la solitudine, Asia non sarebbe stata al suo fianco, in realtà era già partita, non era riuscito a convincerla in nessun modo a restare, ovviamente aveva i mondiali e là doveva stare.
Non gli importava nemmeno che al suo fianco ci sarebbero stati i suoi fratelli, sua madre e sua nipote, mancava Asia ed era il suo unico pensiero, lei non sarebbe andata alla sua prima Arena, un concerto importante e nella città che le aveva dato la vita.
Che poi aveva da ridire anche contro Rinald che sarebbe arrivato al concerto proprio per l'ora che iniziasse perché si era dimenticato di comprare il biglietto aereo e ci aveva litigato brutalmente la sera prima.***
Quella mattina dopo colazione passò del tempo al telefono con la sua biondina, aveva necessità di essere tranquillizzato, ma lei non era per nulla d'aiuto, avrebbe gareggiato il 19 di giugno ai mondiali, il giorno prima del concerto e anche lei iniziava a sentire i primi sintomi dell'agitazione farsi strada nella sua mente.
Nessuno dei due trovò quiete nelle parole del compagno, nessuno dei due si sentiva più tranquillo anzi!
Si erano addossati anche tutte le preoccupazioni dell'altro senza riuscire ad uscirne ed ora entrambi si trovavano a combattere contro un mostro enorme.

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Fairy dust
Fanfiction***Sequel di Unexpected*** Più che la storia voglio raccontare la foto di copertina. È un'immagine ambigua, un po' come la fine del primo racconto. Questa foto può essere un tramonto ma per le anime ottimiste è un'alba, un nuovo inizio. C'è il mare...