Capitolo 58

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Tutto l'Ariston si alzò in piedi non appena l'esibizione fu conclusa. Applaudivano fortissimo e molti di loro erano visibilmente emozionati.

Tra i due non vi fu alcun gesto d'affetto, Ermal prese la mano di Asia e le fece fare un passo avanti.
Esattamente come gli aveva insegnato Andrea, in modo che lei potesse prendersi tutti gli applausi che meritavano. Il bon ton del pattinaggio artistico, quello che spesso era dimenticato nella frenesia quotidiana prevedeva esattamente due cose.

Quelle che Drew non si stancava mai di ripetere durante le prove «La protagonista è la dama, sempre e comunque, mai devi pensare che lei si oscuri per te. Lei deve brillare sempre e tu devi fare in modo che lei lo faccia al meglio. L'uomo deve imparare a fare due cose: il mohawk tacco-tacco, non mi guardare così sono i giri che faccio quando ce l'ho sopra la testa. E non far mai cadere la dama, a costo di farsi male lei deve essere sempre protetta»

Sorridevano entrambi ma con gli occhi lucidi di chi ha capito che il pubblico è stato conquistato, che nessuno avrebbe più avuto nulla da aggiungere e che Asia era semplicemente Asia.

Una professoressa di letteratura che sa pattinare molto bene e che ha vinto un'olimpiade.
Non era un'arrivista, né aveva la pretesa di usare Ermal per farsi strada nel mondo dello spettacolo. Era solo una donna normale, con una vita normale che si era innamorata di un cantante.

Uscirono dal palco tenendosi la mano felici per quello che erano riusciti a fare insieme.

Dietro le quinte erano tutti già festanti. Saltavano, urlavano e non era possibile che riuscissero a fare più rumore di quello che stavano facendo.

Asia si lanciò subito tra le braccia di Drew che la aspettava guardandola con fierezza. La prese in braccio e le riempì il viso di baci, la guerra di quel giorno pareva accaduta mille anni prima ed erano tornati ad essere esattamente loro.

«Valerio avevi paura ma credo che ti abbiano riabilitato sti due!» Marco rise e riuscì a coinvolgere anche il manager che fino a quel momento aveva temuto il fallimento di ogni cosa.
«Asia e Drew? Ora io voglio che mi registriate e che questo video finisca ovunque! Io con dei veronesi non ci lavorerò mai più! Non metterò sotto contratto nessuno che abbia avuto contatti con quella città! Sono matti da legare e mi hanno fatto perdere anni di vita!»
«Valerio tu ridi ma lo conosci il detto?»
«Quale?»
«Veneziani gran signori, Padovani gran dottori. Vicentini magna gatti e Veronesi tutti matti!! Trevigiani pan e trippe, rovigoti vin e pipe. E Belun? Poro Belun non se le caga nessun!» Asia recitò la poesia mescolando il dialetto all'italiano in modo confusionario ma tutti riuscirono a comprenderne il significato scoppiando a ridere.

Si erano esibiti circa a metà della serata, erano stati i decimi su ventidue cantanti in gara e svariate perdite di tempo ad intervallare lo spettacolo che era la kermesse canora.

Nel dietro le quinte avevano trascorso il tempo insieme a tutti gli altri concorrenti. Asia aveva anche iniziato a partecipare alle conversazioni in corso, finalmente libera dalla paura di doversi esibire e senza una parte della sua timidezza.

Ad un certo punto della serata, anche complici alcuni bicchieri di vino che giravano nei corridoi, quelli che Asia aveva rifiutato con eleganza, perché c'era quella minuscola possibilità che fossero in tre sul palco quella sera, gli animi si accesero.

Iniziarono ad arrivare molte domande sul pattinaggio e la cosa che tutti erano curiosi di sapere era il come potesse Andrea, che era muscoloso ma non grosso come si può immaginare, sollevare la bionda.

«Per me non è poi così difficile dai! Quanto peserai? 50 chili? In palestra se ne tirano su quasi il doppio!» a parlare era stato Riki, un ragazzo appena più giovane di Asia e con i pettorali pompati stretti in una camicia con alcuni bottoni aperti di troppo.

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