Canzone: I don't need your love (Isak Danielson⬆️)
Victor
C'è chi non impazzisce mai e c'è chi impazzisce per tutto.
Chiunque capirebbe che faccio parte della seconda categoria.
Saranno tutti i miei segreti a farmi impazzire.
Ho l'anima in pezzi, non riesco mai a cogliere l'insieme, vedo solo i frammenti e la prigione che li contiene.
Vorrei spogliarmi di tutto, vorrei spogliarmi anche di me stesso e delle mie ossessioni.
Ho eternamente paura di perdere tutto ciò che amo.
Spesso i miei pazienti dicono: "L'ho lasciata andare perché la amavo davvero, ed ero diventato nocivo per lei."
Che grande stronzata.
Sono dell'idea che in amore come nella vita siamo egoisti e pensiamo a noi stessi. Se vogliamo una cosa e ci fa stare bene, ce la prendiamo, non pensiamo alle conseguenze che possa avere sull'altro il nostro agire. È tutta una questione di volontà.
Ma la volontà cos'è?
Può essere intesa come un comando che impartiamo a noi stessi?
Siamo gli autori del comando e allo stesso tempo gli esecutori dello stesso comando. Quindi si potrebbe presupporre una scissione dell'io.
Preferisco lottare per ciò che voglio.
Non lascio andare nulla,
nessuno può sfuggirmi,
nessuno può scappare, a meno che io non lo voglia,
nessuno può uscire dalla mia vita finché non sono io a deciderlo.
Tutti sono talmente ossessionati dall'amore.
C'è chi lo cerca, c'è chi sfugge,
chi lo cura e chi lo uccide.
L'amore è un sentimento talmente forte e contorto che muta.
Non è mai uguale.
Muta a seconda di quello che si cerca e a seconda di ciò di cui si ha bisogno.
Nessuno sa esattamente cos'è,
Ognuno ha una sua definizione che spesso differisce da quella dell'altro.
C'è chi lo vede nelle fiamme della passione, chi nelle catene del legame che unisce affondo due anime,
chi lo crede un sentimento destinato a morire con il tempo e chi lo ritiene eterno.
C'è chi suppone che risieda nella fiducia,
chi nella complicità.
Ma qual è la sua vera definizione?
Non c'è.
Sono tutte vere e nessuna è falsa.
Magari l'amore non è altro un falso mito, che l'uomo utilizza per spiegare un legame che per natura risulta alla ragione umana, inspiegabile.
Si perché inspiegabilmente ci leghiamo ad una persona che a noi è estranea. Proviamo un'attrazione la cui natura non la riusciamo a trovare. Cadiamo vittime della dipendenza nei confronti di quella persona. Il suo volto che prima era estraneo diventa un volto a noi conosciuto, fonte di sicurezza. E se prima quel volto era un volto in mezzo a tanti altri, poi diventa Il volto in mezzo alle altre. Improvvisamente ci ritroviamo a provare gelosia, un sentimento comune che nasce da un impulso governato dalla paura. Paura di cosa? Di perdere quella persona per cui abbiamo sviluppato affetto e dipendenza. Si ha paura che qualcun altro possa portarla via.
Le persone non si lascino portare via, a meno che loro stesse non lo vogliano.
Si viene lasciati non solo a causa del terzo intruso nel rapporto che diviene uno degli elementi che ha portato alla fine della relazione ma anche perché anzi soprattuto perché la persona che amavamo con l'integrità di noi stessi finisce per provare per noi un sentimento più lieve che non è amore ma affetto. Prova affetto per noi e amore molto spesso per il terzo intruso e come ben si sa, il più debole finisce per perire. A volte si confonde l'infatuamento per amore, e quando si scopre che il sentimento mascherato non era amore, la relazione finisce. Ci sono talmente tanti fattori che portano alla fine di una relazione.
Ce ne sono altrettanti che portano alla nascita di una relazione.
Resto dell'idea che l'amore sia una truffa.
Una truffa che ti lascia senza nulla.
Doni tutto per poi restare a mani vuote.
Non si possono amare tutti ma solo una persona più di tutte, e quando la fiamma della fiducia che alimentava il sentimento verso quella persona si estingue, il sentimento è destinato a morire.
È ciò che mi è accaduto.
L'amavo con tutto me stesso.
Ha rotto il fragile cristallo della fiducia che custodivo fra le mie piccole mani.
Ha distrutto ogni credenza.
Alla fine mi sono ritrovato con dei cocci rotti fra le mani e un cuore spezzato.
Si sa qual è il primo amore di tutti.
Si sa che ogni bambino è destinato ad amare prima di tutte un'unica donna.
Si sa che quello stesso rapporto inciderà su tutti gli altri che verranno a seguito.
Solo uno stolto non capirebbe su quale figura vertono le mie cogitazioni.
Ma per realizzare meglio, decido di pronunciare a voce alta quel nome che a molti bambini è caro, che per molti adulti è un porto sicuro.
"Madre..."sussurro.
La parola risuona nella mia biblioteca, si perpetua fra le pareti in legno su cui sono poste delle scaffalature che contengono libri.
Come mia madre, ho sempre amato leggere.
Ho sempre colto il fascino delle parole.
Simboli che mutano di cultura in cultura.
Che sono immateriali quando attraverso il pensiero e materiali quando vengono incise su una pagina.
I miei pensieri come se fossero venti in tempesta ritornano sullo stesso soggetto.
Il soggetto del mio smisurato amore, mia madre. L'ho amata come un figlio può amare una madre in maniera incondizionata.
Non chiedevo altro se non il suo affetto. E alla fine cosa ho ottenuto?
Promesse che non sono mai state mantenute.
Mi sono ritrovato piccolo e solo ad affrontare il mondo e ancora peggio ad affrontare l'anima cinica di mio padre.
Non ho mai capito perché abbia mantenuto le sue promesse, con mio fratello e non con me.
Non ho mai capito perché lei abbia preferito lui a me.
Sono rimasto nel dubbio.
Nonostante l'abbia cercata e abbia cercato anche mio fratello per ottenere delle risposte, non li ho mai trovati.
Svaniti come granelli di sabbia nel vento.
Sono immigrati per non so quale luogo sperduto che non sono riuscito a trovare.
Perché non portare anche me?
Perché non mi ha amato, tanto quanto amato mio fratello?
Perché ha deciso di lasciarmi?
Tutti questi perché che mi hanno condizionato.
Che per anni mi hanno fatto sentire inferiore, che non mi hanno mai fatto sentire abbastanza all'altezza delle situazioni che dovevo affrontare.
"Ora che siamo rimasti soli Victor, ti insegnerò a diventare un vero uomo..."mormora mio padre.
Un vero uomo plasmato con la sola ragione e senza sentimenti.
Per mio padre non esiste amore, o almeno non può esistere amore per una donna.
Ma credo che si fosse legato a questa convinzione, solo perché mia madre aveva smesso di amarlo. Credo che precisamente abbia smesso di amarlo la prima volta in cui il suo schiaffo non era direzionato verso le chiappe di mia madre ma verso il suo volto. Mi sembra ancora di sentire il suono sordo della sua mano che si scontrava sulla guancia di mia madre.
Il motivo? La sua irrazionale gelosia.
L'amore ci rende tutti incompresi, i limiti posti dalla ragione vengono sconfinati, nulla per gli altri ha un senso.
Per un sentimento senza limite, non esiste più limite. L'amava...e sono finito per non amare nessuno, per non sbagliare.
Ho finito per non amare, per evitare di non essere più illuso dalle promesse di una donna.
Credo che più dello schiaffo in sé, mi abbiano segnato le lacrime amare che calcarono la guancia di mia madre. Lasciarono una scia umida che venne raccolta dal dorso della sua mano. Una mano su cui scintillava una fede e un solitario di considerevoli dimensioni. Mio padre comprava il suo silenzio con costosi regali, un modo come un altro per lavarsi la coscienza. Un neurochirurgo dalla fama internazionale, rispettato da tutti.
In realtà mio padre indossava la maschera della sicurezza che dietro nascondeva tutte le sue paure e quella più grossa, era perdere mia madre.
Ma non si rendeva conto che con i suoi stessi comportamenti, la stava allontanando. A quello schiaffo seguirono percosse peggiori che mio fratello maggiore tentò di fermare, ma che non riuscì a fermare. Mio padre non riservava le mani solo per mia madre,ma anche per me e mio fratello.
Non ne ho mai capito il motivo.
Ogni volta che le faceva del male si giustificava dicendo: "lo faccio perché ti amo troppo".
Ho sempre saputo che lo faceva perché inconsciamente la odiava troppo perché non riusciva a tenerla sotto il suo malato controllo.
Controllo che poteva esercitare su me e mio fratello mandandoci in collegi costosi lontano da tutti e tutto.
"Victor i sentimenti sono una distrazione. La ragione sarà tua alleata e fonte di incondizionata felicità" asserisce con tono deciso.
I sentimenti sono una distrazione, dopo che mia madre e mio fratello si sono volatilizzati, sono cresciuto con questo credo che è diventato un motto di vita. Non li incolpo del fatto che siano fuggiti ma li imputo la colpa che siano fuggiti senza di me! È scappata via incinta per di più! Che ragione avevano per costringermi ad una tale punizione ingiusta? Mi hanno fatto crescere con un uomo che non sapeva minimante cosa fosse l'affetto!
"Ti prometto che fuggiremo via insieme..."sussurra mia madre prima di darmi il bacio della buona notte.
Mi aveva legato a delle speranze, che non si sono mai realizzate.
Alla fine ho capito che lei come tutte le donne inganna e ferisce.
Illude e fugge, per poi abbandonare nel momento di bisogno.
Come diceva mio padre, le donne sono una truffa ma bisogna essere truffatori e truffarle prima di esserlo truffati.
Come si fa? Usandole.
Le donne sono come quelle macchinette usa e getta. Le usi finché non te ne stanchi e non termini il rullino.
Mi ha fatto sognare con le sue parole per poi sbattermi nella realtà con i fatti.
Per questo io lego le donne a me con i fatti e non con le parole.
Le lego materialmente durante l'atto privo dei rinomati sentimenti che sono distrazione.
Il sesso non è altro che il mezzo di sfogo delle mie sconfitte.
Una routine che sa di rivincita.
Sono io a legare e non essere legato.
Sono io che le faccio andare via quando non ho più bisogno di loro.
Sono io che decido e non loro.
"Adesso non hai più la possibilità di scappare..."sussurro guardando un punto davanti a me.
Poggio il bicchiere di whisky contro la mia fronte. Mi sembra che il mio cervello stia entrando in escandescenza.
Sbruffo e fisso un punto davanti a me. "Lei ti piace? Hai ceduto Victor? Che uomo debole!"mi sembra che la statuetta che sto fissando sia animata e mi parli come faceva mio padre. Ho decisamente alzato troppo il gomito.
"Lei non mi piace, ma mi piace l'idea di fottermela senza alcun limite..."ribatto verso il mio interlocutore immaginario.
So che è solo nella mia mente.
Chiudo un occhio e poggio il bicchiere di cristallo in corrispondenza dell'altro occhio aperto.
Vedo tutto in maniera distorta.
In una realtà distorta.
Dove ci sono attori,
spettatori e critici.
"Chi ti piacerebbe fottere talmente tanto da dirlo ad alta voce?"
Se fossi meno ubriaco, non dubiterei di essere solo. Sposto il bicchiere e vedo Malcom sul ciglio della porta del mio studio.
Da quanto è qui? Spero che non abbia visto tutte le fasi psicologiche che ho attraversato grazie all'aiuto del mio amico Whisky l'inibitore.
"Nessuno..."ribatto scuotendo la testa e facendo oscillare a mezz'aria il bicchiere ormai mezzo vuoto. Malcom ha l'aria sfatta, sembra che sia stato sbattuto per bene da una delle sue tante gatte in calore. Non permetto a nessuna di baciarmi, ma permetto ad alcune di toccarmi come e dove voglio. Nessuna parola da parte loro.
Non voglio sentirle.
Non emettono un fiato.
Prima Thunder mi stuzzicava verbalmente ma dopo che la ammonì e le diedi uno schiaffo ben assestato su una natica, la smise di farlo.
Non parlo quasi mai con le donne.
Solo con le donne.
Ma Diana sembra essere una piccola eccezione che si tiene nel limite del mio possibile.
"Beh non deve essere proprio nessuno per averti ridotto così!"ribatte sorridendo.
Si sfila la giacca e la lascia cadere su una poltrona. Resta con la camicia e dei pantaloni fatti su misura.
I capelli cadono indisciplinati sulla sua fronte. Ha del rossetto sulla bocca, del rossetto sul collo. Spero vivamente che sia stata Kendall a ridurlo in questo stato, altrimenti non so come reagirebbe se dovesse vederlo così.
"Credi che una stupida ragazzina possa ridurmi così? Sembra che tu non mi conosca affatto dalla tua affermazione. Ciò che mi tormenta, è ciò che è qui dentro dal principio..."ribatto toccandomi la tempia per rafforzare il significato di quello che gli sto dicendo.
"Ti conosco abbastanza bene da capire che c'è qualcuna che ti piace più delle altre. Sai da cosa l'ho capito? Uno hai appena parlato di una stupida ragazzina e solitamente parli di donne in senso generico e due scommetto che la stupida ragazzina sia la famosa riccioli d'oro che porterai con te questa sera!"ribatte con tono scaccente. Ha lo sguardo di chi pensa di avere la vittoria in pugno ma in realtà non sa che a breve si troverà un mare di mosche fra le mani.
"La definisco ragazzina perché è una ragazzina rispetto alle donne con cui ho a che fare. Il whisky è un sedativo che uso da una vita, non è la prima volta che alzo il gomito nel mio studio. Non usare della psicologia spicciola con me! Sono il soggetto sbagliato su cui applicare questi giochetti mentali del cazzo!"ribatto duramente fissandolo dritto negli occhi.
Con chi crede di avere a che fare?
Con un bambino che può manipolare con le sue stesse parole?
"Piuttosto dimmi chi ti ha ridotto così?" aggiungo con un sorrisetto diabolico.
"Kendall, il sesso riparatore con lei è sempre una bomba! Avresti dovuto vederla mentre mi cavalcava! Quella donna sa ciò che vuole e sa come prenderselo per bene!"risponde con schiettezza. Non ho mai capito perché gli uomini hanno l'abitudine di descrivere in maniera dettagliata dei propri rapporti sessuali. Dal mio canto preferisco tenermi tali esperienze personali, come tali! Parla della sua ragazza come se fosse un oggetto che usa e che si lascia usare. Cosa pretendo da Malcom che vede le donne come buchi in cui infilarci il cazzo! Non si è mai dato un contegno e mai se lo darà.
Vive in maniera sfrenata e morirà in tale maniera. Lui è fatto così.
E io sono fatto a modo mio, sono abituato a stare da solo, non ho bisogno dell'amore di nessuno.
Mi sono piegato solo davanti ad una donna, ho permesso solo a lei di spezzarmi, non lo permetto più a nessuna.
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Darkest Knight
RomanceAlcuni eventi narrati si basano su fatti realmente accaduti. I veri angeli si nascondono fra le persone comuni, molto spesso hanno volti insignificanti ma cuori talmente grandi da rendere il mondo migliore. Agiscono in silenzio e non pretendono ac...