Capitolo 59

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Gli errori peggiori li compiamo con le persone che amiamo di più.

Canzone: Heal (Tom Odell ⬆️)

Victor

La mia piccola stellina ha due anni e corre per casa in maniera spericolata, annientando la mia tranquillità, soprattutto quando corre contro un tavolo, corre vicino alla piscina, corre contro un attrezzo pericoloso in palestra, lei corre e basta.
Lei corre spensierata inconsapevole dei pericoli,
inconsapevole dei mille scenari catastrofici che si animano nella mia testa!
Diana dal suo canto le cammina dietro, a volte lascia che scivoli e cada e la consola quando piange.
Io dal mio canto invece le corro dietro, le sto accanto e tormento mia figlia durante ogni suo più piccolo spostamento. Sono passato dalla fase in cui mi spaventava persino sfiorarla, ad una fase in cui non posso fare a meno di tenerla con me in braccio.
Cresce in fretta e voglio che venga a conoscenza del male e del dolore il più tardi possibile, anche se sono io spesso la causa del suo pianto, soprattutto quando non so contenere le mie paure e le urlo contro facendola spaventare e ogni dannata volta che piange finisco per chiudermi nella solitudine del mio studio per ore, in compagnia di Beethoven e Shakespeare e resto nella mia più completa nudità.
Mi spoglio perché mi è sempre stato imposto di vestirmi con abiti eleganti, dai miei presissimi anni di vita mi è stata imposta la cravatta. Mio padre mi comprò una volta un pesante completo per una importante  incontro tra medici che durò un'intera giornata, il tessuto mi stava dando problemi scaturendomi un forte prurito. Nonostante le mie gentili richieste di potermi cambiare mi fu negato. Mi uscirono delle pistole e un irritazioni sul petto e sulla schiena che mi causò prurito e forti dolori sulla pelle per giorni ma a mio padre non importava.
L'apparenza andava mostrata, il dolore nascosto.
Nel mio studio passo le ore nella mia completa nudità e cammino sui versi di Shakespeare a volte danzando suoi miei dolori seguendo le note di Beethoven.
In quei momenti non c'è spazio per la ragione, sovente capita che scagli qualcosa in giro, oppure prenda a pugni vetri o scaraventi la scrivania, i miei domestici si occupano di riparare ai miei danni, Diana non mette quasi mai piede lì dentro durante le mie fasi d'ira. Solitamente le sue visite arrivano esattamente allo scoccare del decorso delle cinque ore, momento in cui la mia rabbia si placa perché costretta a rispettare le regole della mia personale nuova routine.
In cui ci sono incubi e ampolle che condivido con Elise e la mia riccioli d'oro.
Spesso mi domando cosa ci faccia una donna come Diana con un uomo come me, mi domando cosa ci trovi in me, mi domando se sarebbe stato meglio se non ci fossimo mai incontrati perché le rendo spesso la vita impossibile, sono consapevole di quanto possa essere nocivo per la mia stellina ma sto tentando in tutti i modi di riparare ai miei errori.
Sto tentando di essere un uomo migliore per me stesso e per la mia famiglia.
Diana gironzola per il soggiorno con indosso un vestito azzurro e leggero, rincorre Elise perché non vuole indossare un vestito rosa che la zia Cloe le ha comprato con gusto. Io dal mio canto me ne sto sul divano ad osservare le mie bionde preferite che corrono per casa. Elise ha ereditato i capelli biondi della mamma ma ha esattamente i miei occhi, stessa forma e stesso colore. Dalla mamma ha preso la forma della bocca. È un mix dei nostri geni e la mia piccola stellina vanta di una bellezza invidiabile.
Appena Diana si piega in due non posso fare a meno di piegare la testa e tentare di individuare le mutandine che indossa sotto il vestito. Dopo la nascita di Elise si è posta di ritornare nella sua forma e ci è tornata. Le sue forme prorompenti sono le solite.
Il suo corpo a forma di clessidra è il mio luogo di lussuria. I vantaggi della gravidanza e della maternità sono diversi, lei è più radiosa ma anche le sue tette non sono da meno! Sono diventate più grosse e sono il punto di perdizione di molti miei desideri.
Mi lecco le labbra appena intravedo lo slip azzurro scosciato che tanto mi piace. Dannata donna! Sposto lo sguardo da lei all'orologio e noto che ho ancora qualche minuto per contemplarle prima di recarmi a lavoro.
Il mio cellulare vibra nuovamente questa mattina, e sono certo che sia Richard che mi rammenti di passare a controllare i lavori della nostra clinica.
Una clinica che stiamo facendo costruire da cima a fondo. Il nostro sogno lentamente sta prendendo forma.
Sarà anche un modo per liberarmi della più sempre fastidiosa dottoressa Kaya!
Diana finalmente afferra Elise, che ridacchia animatamente mentre la mamma le fa il solletico.
Mi piace il suono della sua risata.
Lei sorride delle mie paure e io me ne struggo.
Ha una visione ingenua della vita.
Finisco il mio caffè e mi dirigo verso la mia ragazzina. Infilo la giacca e incedo a passo svelto verso di lei. Le do una pacca sul sedere che la fa avanzare verso l'isola dove a messo a sedere Elise.
La stessa isola su cui mi ero appoggiato mentre stringevo i capelli della mia riccioli d'oro mentre me lo succhiava. Probabilmente i suoi pensieri si sono riversati nello stesso punto, visto che anche lei inizia a sorridere inebetita.
Fra le cose che preferisco ci sono i round di sesso sfrenato in ogni luogo della casa.
Naturalmente il tutto avviene dopo che abbiamo, anzi ho messo a letto Elise, visto che nella mia routine c'è la favola della buona notte e se non sono a casa in tempo faccio una video chiamata e gliela racconto.
È un momento tutto nostro in cui entriamo in connessione.
"Ci vediamo più tardi" asserisco. Bacio sulla guancia Elise che ridacchia e mi afferra il viso fra le mani e mi posa un bacio sul naso subito, dopo me lo morde. La solita ribelle.
"Ciao papy..."sussurra con voce tenera.
"Me la paghi quando torno..."borbotto ammiccando nella direzione della mia bimba.
Paghi che parola grossa, il massimo che posso fare è rincorrerla per casa e farle il solletico per vendetta.
Chi me la paga sul serio è Luce! Bacio Diana sulla testa e le stringo una natica per poi dirigermi verso le chiavi della mia vedova nera! La mia macchina ha perso il primato nel mio cuore.
"Fai il bravo!"urla Diana prima che esca.
"Farò del mio meglio..."ribatto.
Dopotutto sono sempre un uomo che conserva in sé cavaliere errante.

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