Capitolo 60

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Canzone: Like you (Rosenfeld ⬆️)

Diana

Cammina con passo sicuro, boccheggio per prendere fiato man mano che la distanza si riduce. Sono così attratta da lui. Non è cambiato nulla in questi anni. Convivo con l'eterna paura di perderlo.
Continua a non dirmi dove va due volte a settimana alle 23 e penso che possa essere tornato alle sue abitudini al Dark roses. Ma Kendall nega, dice che è certa di non averlo mai visto lì da quando ha ceduto l'attività a Malcom. Non so come faccia ad accettare la situazione, fra lei Malcom e le burlesque ma anch'io per molto tempo ho accettato questo lato di Victor.
I bicipiti sono contratti, la sua pelle ambrata risalta sotto la luce tenue della lampada posta sopra la scrivania in legno massiccio. Le due vene laterali del collo sono gonfie, il leone sul pettorale si muove sincronico con il suo respiro. Scendo con lo sguardo verso il suo addome, come sempre gli addominali sono contratti e la parte bassa del suo addome e costernata da vene in rilievo. Direziona la mia attenzione sul suo membro che accarezza lentamente mentre avanza nella mia direzione. È turgido e si eleva fiero in tutta la sua lunghezza verso l'alto. Mi lecco le labbra estasiata. I muscoli delle gambe si contraggono ad ogni passo che lo porta vicino a me. Il bicipite del braccio, che mantiene sollevato per reggere la cravatta e la cinta in pelle, è gonfio.
Si ferma a poca distanza dal mio corpo. Solleva una mano e mi abbassa una spallina mantenendo lo sguardo fisso nel mio.
"Libera del giudizio e prigioniera della mia libido..."sussurra. Sono un po' preoccupata per la cinta, non so cosa abbia intenzione di fare. "Non ho intenzione di frustrarti, ma semplicemente legarti ragazzina..."sussurra per poi baciarmi una spalla. Abbassa l'altra spallina della mia vestaglia e bacia anche l'altra spalla. Mi sta rassicurando. Afferra il tessuto in corrispondenza dei miei fianchi e lo raggomitola. Sollevo le braccia verso l'alto e mi denuda quasi del tutto. Uno slip scosciato mi copre il pube. Allungo una mano e gli sfioro il lato del suo membro ma prima che prosegua mi ammonisce con lo sguardo e fermo i miei movimenti e placo i miei istinti. "Dammi le mani e ti mostrerò cose che non hai mai fatto ne provato ragazzina..."Eseguo la sua richiesta. Prende la cinghia e la lega intorno ai miei polsi rendendomi impossibile il movimento.
Sono qui per lui e per accontentare ogni suo desiderio.
Sono qui per stargli accanto.
Sono qui per spegnere tutte le ombre che lo affliggono.
Se potessi fermare il mondo per farlo stare meglio, lo farei.
Abbassa la testa e mi afferra un capezzolo in bocca facendomi percuotere da un brivido di piacere. Ruota la lingua attorno l'areola causandomi uno spasmo nel basso ventre. Ansimo e retrocedo di un passo. Posa una mano sulla base della mia schiena, per evitare che mi allontani. Appena il suo corpo bollente mi sfiora, mi avvicino per sentirlo di più. Il contatto e il contrasto fra le nostre pelli mi fa impazzire. Passa all'altro seno e fa la stessa cosa ma prima di lasciarlo andare, morde il capezzolo facendomi mugolare. Nel frattempo nel suo giradischi risuona Le vie en Rose, sembra che al destino piaccia giocare con noi. Afferra il centro della cinta che mi lega le mani e mi guida verso il divano in velluto nel suo studio.
Ha tutto l'aspetto di essere la tana del diavolo.
Del mio diavolo.
Mi spinge una spalla e mi fa inginocchiare. Mi ritrovo alla stessa altezza del suo membro. Continua reggere la cravatta e mi fissa con ardore. La sua erezione vista da questo punto sembra ancora più grossa. Svetta verso l'alto, la punta è scoperta e arriva esattamente altezza degli addominali bassi accanto l'ombelico.
"Sai già cosa fare..."ammicca nella mia direzione. "Però lo farai provando...senza vedere..." prosegue. Prende la sua cravatta e me la posa sugli occhi privandomi della vista. Sono eccitata e curiosa allo stesso tempo. Non so come muovermi in questa maniera, non lo vedo. Però Victor mi guida la nuca. Scontro le labbra contro la base del suo membro. Passo la lingua sulla zona e man mano risalgo, ripeto lo stesso gesto un paio di volte finché non lo sento gemere. "Succhialo..."ordina, mi direziona la cappella verso le labbra e lentamente lo spinge nella mia bocca. Mi raccoglie i capelli in una coda e detta un ritmo lento. Vuole che prenda confidenza con la situazione. Mantenere l'equilibrio e accontentarlo, date le sue dimensioni, risulta difficile. Incavo le guancia e lo accolgo per poi farlo uscire lentamente dalla mia bocca. Oscillo con la testa ma Victor mi viene incontro seppellendo il suo membro sempre più in profondità. Lo vezzeggio con la lingua e lo inumidisco sempre di più con la saliva. Diventa sempre più duro. Improvvisamente sento entrambe le mani sul mio capo. Detta un ritmo più rude e carnale. Veloce e profondo. Proprio come gli piace. Quando si spinge eccessivamente affondo con veemenza, vengo quasi colta da un conato. Mantengo la bocca spalancata per evitare di graffiarlo con i denti. Se ne accorge del mio sforzo e rallenta leggermente il ritmo.
"Tutto bene ragazzina?"domanda con voce arrocchita che mi fa tremare le gambe e bagnare spudoratamente. Annuisco e continuo a vezzeggiarlo. "Si brava, continua fallo per me..."
Sento tutto in maniera più intesa. Aspetta un po di tempo prima di riprendere il ritmo rude e profondo che lo porterà all'apice.
"Non soffocare di nuovo..."sussurra. Aumenta nuovamente il ritmo.
Percepisco sulla lingua del liquido salato e capisco che è vicino. Mi stringe i capelli con forza. Il suo membro si irrigidisce nella mia bocca, e inonda con diversi fiotti.
Ingoio velocemente e tento di stargli dietro. Lentamente retrocedo con il con capo e prima di lasciarlo andare del tutto passo la lingua sulla punta. "Brava..." sussurra accarezzandomi la nuca, sento il suo fiato concitato. Mi afferra al di sotto del braccio e mi solleva. Mi bacia invadendomi la bocca con la lingua e mi stringe a se, facendomi scontrare con il suo corpo marmoreo. Mi afferra il polso e mi guida nella stanza. Con le ginocchia sfioro quello che credo sia il divano. Victor si sposta dietro di me e mi posa le mani sui fianchi. Preme il suo ginocchio nell'incavo del mio facendomi avanzare. Poso le ginocchia sul tessuto morbido del divano. Cerco a tentoni la spalliera e poso gli avambracci sopra. Non capisco cosa voglia fare. Mi ritrovo a dargli le spalle con la schiena inarcata.
"Allarga le gambe..."istruisce. Allargo le gambe spostando le ginocchia. Victor mi afferra il bacino facendomi retrocedere con le natiche nella sua direzione. "Resta così, arrivo subito stellina..."sussurra alle mie spalle. Sento aprire e richiudere un cassetto. Poi quando mi è di nuovo vicino, sento uno strano ronzio. "Sono sicuro che ti farò impazzire..."asserisce. Mi bacia una natica e sullo stesso punto sento uno strano aggeggio vibrare. Non sarà mica un vibratore?
"Ma è un..."
"Vibratore..."ribatte confermando ciò che pensavo. Mi schiaffeggia l'altra natica facendomi gemere e mugolare allo stesso tempo. Quando mi schiaffeggia la seconda volta fa scontrare le labbra del mio sesso. Sono certa che ormai il mio slip sarà bagnato. Con un gesto del tutto virile me li strappa e mugola di soddisfazione. Mi divarica le natiche e posa la lingua sul mio ano per poi scendere lentamente verso la mia entrata, retrocedo con i fianchi e mi muovo contro la sua bocca. Poco dopo percepisco il vibratore esattamente sul clitoride.
"Victor..."mi lamento. Un piacere intenso si dirada nel mio basso ventre. La sua lingua si muove dentro e fuori la mia entrata simulando una penetrazione. Le scosse brevi mi pervado l'entrata. Oscillo con la testa da destra a sinistra.
"Non sai quanto mi piace il tuo sapore..."sussurra alle mie spalle. La sua voce è erotismo. Muovo i fianchi e spingo la mia entrata contro la sua bocca. La barba crea la perfetta frizione. Inclina leggermente il vibratore facendomi colpire il clitoride in un angolazione che mi porta ad urlare il suo nome. Non riesco a capire più la differenza fra i miei umori e la sua saliva. Infila due dita nella mia entrata e una la inarca ad uncino. Mi morde una natica e nell'esatto momento in cui posa le lingua sul punto che ha morso vengo. Le mie pareti ormai liquefatte si stringono svariate volte intorno alle sue dita ruvide e lunghe.
"Dio si..."sussurro muovendomi in maniera spasmodica sulle sue dita. Poso la testa contro le mie mani unite come se fossi inclinata in preghiera.
"Non ti serve nessun Dio quando ci sono io..."conclude. Spegne il vibratore e lo allontana. Mi sento scossa. Finalmente scioglie la cravatta e la allontana. La vista è appannata, un po' per l'orgasmo un po' per aver avuto il tessuto stretto sugli occhi. Respiro a bocca aperta e non mi muovo. Sono talmente bagnata che mi sto bagnando persino l'interno coscia. Sbatto le palpebre e poso la testa sulla mia spalla per poter guardare Victor. "Non ho finito..."asserisce. Raccoglie con le dita l'eccitazione che si è riversata nel mio interno coscia e lentamente porta quelle stesse dita in bocca. Solleva gli occhi al cielo ed estasiato e rischio di venire ancora, solo guardandolo.
Non c'è nessuno come lui.
Allungo una gamba dietro di me e tento di mantenere l'equilibrio. Con qualche problema di coordinazione torno in piedi lentamente. Mi bacia nuovamente in bocca facendo mischiare i nostri sapori. Mi lecca le labbra prima di allontanarsi.
Si incammina verso la sua scrivania che man mano libera e capisco che vuole cambiare superficie. Poggia tutto al di sopra della sua sedia.
"Quando l'hai comprato quello?"domando indicando con la testa il vibratore, il mio nuovo amico di gioie!
"Qualche giorno fa, non è l'unica cosa che ho comprato, scoprirai i nuovi giochini uno alla volta..."
Ammicca divertito e posa il vibratore sulla sua sedia. Il suo membro è nuovamente duro e pronto a soddisfarmi. "Siediti e distenditi supina..."asserisce facendo cenno con il capo verso la sua scrivania. Faccio come mi ordina. Il legno è duro. Poso i piedi alla fine della scrivania e divarico le gambe per poterlo guardare. Victor posa le mani ai lati del mio sterno mi succhia un capezzolo per poi disseminarmi l'addome di baci umidi fino ad arrivare all'altezza del mio sesso. Posa la lingua sul clitoride e sorride appena mi sente gemere. Lecca via parte della mia eccitazione e ritorna in piedi. Mi afferra le caviglie e mi tira verso la fine della scrivania. Si posa entrambe le mie caviglie contro le spalle, sorride soddisfatto e mi venera con lo sguardo.
"Non fare troppo rumore..."
Bagna la punta del suo membro per poi penetrarmi con forza. Gemo sonoramente e dimeno la testa. Mi assalta con violenza, facendo entrare e uscire il suo membro con forza. Scivola dentro con facilità, mi stringe le gambe e mi sbatte dentro tutto se stesso.
Lo sto seguendo nella sua oscurità, mi stava aspettando nel suo folle e perverso mondo.
Mi porta due dita in bocca, e mi penetra la bocca. La parte bassa delle mie natiche sbatte contro il suo bacino producendo un rumore secco.
"Ti piace così?"domanda. I miei seni oscillano sbattendo sotto le sue spinte potenti che mi fanno avanzare per poi ritornare nello stesso punto velocemente. Annuisco incapace di parlare. Mi sfila le dita dalla bocca. Mi lascia andare le gambe, le lego contro il suo bacino e spingo contro i suoi glutei di marmo, incitandolo a continuare. Un ciuffo corvino gli cade sulla fronte. La sua pelle è illuminata da una leggera patina di sudore, i bicipiti sono contratti così come gli addominali.
Siamo entrambi bollenti, stiamo bruciando insieme. Porta le dita che prima erano nella mia bocca sul mio clitoride. Con una mano mi regge un fianco con l'altra ritorna sul mio sensore. Le sue dita umide riprendono a farmi scuotere da scosse costanti di piacere. Un nuovo orgasmo mi pervade e mi fa chiudere quasi gli occhi ma so che lui vuole e pretende che lo guardi ogni volta che vengo. I suoi occhi aurei sono fissi nei miei e sono carichi di perverso desiderio. La scrivania avanza sotto le sue spinte forti. La vista si appanna e stringo la sua erezione massiccia. Posa una mano sulla mia gola e quella che prima era sul mio clitoride, la stringe con forza su un mio seno.
Il suo membro si irrigidisce e anche lui raggiunge l'orgasmo con me. Reclina il capo, le vene sul collo si gonfiano e si lascia andare. Collassa sul mio corpo e finisce con la testa fra i miei seni. Il suo fiato caldo accarezza la mia pelle inumidita dalla sua saliva facendomi rabbrividire.
Provo piacere e dolore.
Provo forse qualsiasi cosa prova,
provo tutto quello che prova lui.
Ed ora io e lui siamo la stessa cosa.
Lentamente si solleva dal mio corpo. Mi libera i polsi dalla cinta e mi massaggia la zona arrossata.
"Ti fanno male?"domanda con premura per poi posare un bacio su ogni polso.
"Non troppo..."gracchio. Lui solleva un sopracciglio incredulo. I nostri corpi sono uniti. Con una spinta decisa mi fa gemere. "Dimmi la verità..."ribatte fissandomi negli occhi con sguardo irremovibile.
"Fanno male..." ammetto con aria infantile. "Ma non troppo..."aggiungo divertita. Esce dal mio corpo e appena si allontana del tutto. La sua presenza è talmente ingombrante che porta a sentire un senso di vuoto. Osserva il suo seme che cola lungo le labbra del mio sesso e lo raccoglie con due dita.
Li posa sulle labbra e mi posa un bacio.
Unendo ogni parte di noi.
È talmente sporco ma a me piace essere sporca con lui.
"Ti sei meritata la libertà ragazzina. Magari stanotte ti permetto di cavalcarmi..."sussurra con tono lascivo ad un millimetro dalle mie labbra. Mi fa male tutto ma non potrei mai dire di no ad occasione del genere. Mi piace stare sopra ma Victor me lo permette raramente.
"Non potrei mai rifiutare una proposta del genere..."ribatto rubandogli un bacio.
"Allora sbrigati ragazzina perché presto l'offerta scade" asserisce. Lego le gambe intorno al suo bacino. Victor mi afferra il retro delle cosce e mi prende in braccio.
"La colgo al volo..."sussurro disseminandoli il collo di baci.
"Immaginavo Luce..."ribatte nell'incavo del collo. Mi schiaffeggia una natica con una forza tale da farmi urlare. "Urlerai talmente tanto stanotte che domani ti mancherà la voce. Lascerò altri segni sulla tua pelle per ricordarti che sei mia Luce..."asserisce incavando le dita sulla pelle arrossata e dolorante delle mie natiche.
Ci baciamo, ci tocchiamo, ci sfioriamo il corpo e l'anima.
Ci perdiamo nell'oscurità per poi ritrovarci sotto la luce prodotta dai Moonflowrs oppure fra i denti di leone che volano.
Troviamo sempre il modo per trovarci e capirci,
troviamo sempre il modo per distruggerci e amarci,
troviamo sempre il modo per fotterci e fare l'amore,
troviamo sempre il modo per urlarci e poi parlarci,
troviamo sempre il modo per provare tutto e toccare a mani nude i nostri limiti,
troviamo sempre il modo per far sì che il cavaliere più oscuro trovi la sua Luce.

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