Capitolo 24

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Canzone: I want it  (Two feet )⬆️

Diana

Il suo corpo mi sovrasta. Continua ad impadronirsi della mia bocca. Con una mano slaccia la cintura che teneva legati i due lembi della mia calda vestaglia. La sua bocca sa di whisky. Sono certa che anche lui non sia pienamente sotto controllo.
"Facciamo che questa notte è un'eccezione alle mie regole..."sussurra sulle mie labbra.  Con agilità mi solleva come se fossi una piuma.
Voglio davvero farlo? Si!
"Dov'è la tua stanza?"domanda con respiro concitato. Le mie gambe sono avvolte intorno al suo corpo. Il mio mio centro sfrega contro il suo addome ricoperto dalla sua camicia. Le sue mani possenti hanno avvolto le mie natiche nella loro presa decisa.
Indico la porta della mia stanza.
Spalanca la porta, nel frattempo che studia la stanza inizio a liberare, i bottoni della sua camicia, dalle asole. Mi sbatte letteralmente con la schiena contro la libreria nella mia stanza. Allunga una mano fra i nostri corpi e solleva la mia vestaglia sul bacino.
Se solo sapesse quanto ho desiderato il suo tocco. Il suo fiato caldo mi accarezza la pelle del collo. Insinua una mano fra i nostri corpi e mi accarezza al di sopra degli slip.
Man mano la pelle viene scoperta, mi sembra di scartare un regalo. I pettorali sono sodi e gonfi, intravedo un tatuaggio sul pettorale sinistro. È un leone che ruggisce lo stesso che ha sull'anello. Sfioro con le dita le linee del tatuaggio ma Victor mi lascia andare e i miei piedi toccano nuovamente terra. Con decisione apre la cintura che produce un lieve tintinnio, la sfila e la mantiene nella stretta della mano sinistra, al contempo mi sfila la vestaglia, lasciandomi in intimo davanti ai suoi occhi famelici.Mi afferra i polsi nella stretta della sua mano della pelle ruvida e li lega con la sua cinta. La stringe abbastanza da farmi sentire un intenso bruciore accompagnato dall'eccitazione. Appena mi lega e realizza sul suo viso compare un sorriso diabolico. 
"Sei insopportabile quando fai così!"borbotto.
Lui mi zittisce con un bacio.
"Ti dimostrerò altri modi in cui posso essere ingombrante e insopportabile..."ribatte ad un filo dalle mie labbra.
"Non vuoi che ti tocchi?"domando accigliandomi. Una volta che ha legato espertamente i miei polsi solleva le sue gemme oscure sul mio viso.
"Non ho un problema con il tocco...ma con altro"ribatte lasciando la frase in sospeso.
Vorrei chiedergli cosa ma appena si sfila la giacca mi zittisco.
Sotto il mio sguardo attento lentamente continua a sbottonarsi la camicia, appena se la sfila resto qualche secondo in silenzio ad ammirarlo.
I pettorali sono gonfi, gli addominali sono come tasselli che fuoriescono dalla pelle, sulle costole ha tatuate delle rondini che volano per poi infrangersi in mille pezzi e scomparire. Sulla spalla c'è la testa di un teschio dalla cui bocca esce un serpente che si estende sul suo braccio fino a legarsi intorno al polso.
Sfila le scarpe, subito dopo passa alla fibbia dei pantaloni.
"Non avevi detto che era un'eccezione questa sera, eppure mi hai legata?"
So che lega anche le altre ragazze.
Se non ha un problema con il contatto, qual è?
"Tutto questo è un'eccezione "ribatte con un ghigno.
Con la punta dell'occhio vedo i pantaloni calare. Abbasso lo sguardo e noto che ha delle gambe muscolose. Su entrambe le caviglie ha dei tatuaggi che rappresentano del filo spinato che si spezza nel centro. Come se si fosse legato da delle catene. Risalgo con lo sguardo, indossa dei boxer neri di Calvin klein che delineano perfettamente ciò che nasconde sotto il tessuto. Mi volto frettolosamente imbarazzata.
È davvero molto tempo che io non ho quel genere di rapporti, per lui è un habituè fare questo genere di cose. Suppongo che sia esigente e nonostante le mie esperienze, mi sento inesperta in questo momento. Solitamente ero io che mi ritrovavo spesso a dominare la situazione, ora mi ritrovo ad essere completamente fuori dai giochi, senza sapere cosa fare. Mi schiaffeggia una natica facendomi avanzare ancora di un passo verso il letto. Sento un bruciore intenso ma allo stesso tempo eccitazione. Mi afferra il collo facendomi reclinare il capo.
"Ti è piaciuto baciarla?"domando con un tono di disprezzo tentando di divincolarmi. Ma blocca ogni mia possibilità di evadere accerchiando la mia vita. Mi preme il braccio contro la vita e mi schianto contro il suo ammasso di muscoli.
"Non capisci proprio Diana..."prosegue scuotendo la testa.
"Spiegami..." sussurro.
La sua erezione è compressa contro la mia schiena.
Mi sento un vaso di porcellana nelle mani di un orso. Lui è possente e mi spaventa.
"Non sono qui con l'intenzione di parlare, ma di far provare.."ribatte "Hai mai provato a sentire sulla pelle il fuoco? Eccitante e intenso. Voglio farti provare esattamente quelle sensazioni."sussurra alle mie spalle, accarezzando la pelle del mio lobo con il suo fiato. Fa maggiore pressione sulla mia gola e mi fa piegare il capo verso di sé. Si impadronisce della mia bocca mettendo a tacere ogni domanda, ogni pensiero, ogni problema. Vengo alienata dal mio mondo per entrare nel suo.
Ogni volta che mi tocca sembra che la mia pelle si infranga in milioni di cristalli che si spargono nell'aria.
Sposta le mani sul mio seno, afferra entrambi i lembi del reggiseno e con uno strappo lo distrugge. Abbandona la mia bocca, e mi dissemina il collo di baci. Con decisione, mi volta e osserva i miei seni esposti. Li afferra entrambi nella possente presa delle sue mani. La pelle ruvida friziona sulla mia pelle delicata, fa passare i capezzoli fra le spaccature fra le sue dita, facendoli inturgidire sempre di più. Stuzzica i capezzoli fra le dita facendomi respirare a bocca aperta. Si abbassa su uno dei miei seni e avvolge un cappezzolo fra le labbra. La lingua si muove in senso circolatorio intorno al mio sensore, lo inumidisce con la saliva.
Mi ritrovo ansante e persa.
Spingo il mio seno verso la sua bocca avida.
Il mio centro inizia a pulsare.
Nonostante abbia i polsi legati sollevo le braccia e poggio le mani sulla sua testa esattamente fra i suoi capelli. Li stringo e accarezzo la sua chioma morbida. Passa all'altro seno e fa la stessa cosa. Piazza le mani sui miei fianchi e afferra i lembi del mio slip e lo fa scivolare lungo le mie gambe lasciandomi completamente nuda. Mi dissemina il ventre di baci e scende verso il mio centro.
Ho sempre desiderato che uno dei mie ex mi desse questo genere di attenzioni, solitamente ero solo io a darle, quelle rare volte in cui decidevo di concedermi.
Bacia il monte di venere, con le dita dischiude le labbra del mio sesso. Respira contro la mia intimità dischiusa facendomi rabbrividire.
Sfiora il clitoride con la punta della lingua ma indietreggio, prima che possa cadere come un sasso, mi sostiene reggendomi per il retro delle cosce.
Allunga la lingua e disegna i contorni della mia entrata per poi affondarci la lingua dentro.
Tremo come una foglia e gemo a bocca aperta. Osservo le sue braccia ricolme di vene in rilievo, mi sorregge. Le sue gemme auree mi osservano tutte il tempo.
Sembra nutrirsi di ogni mio gemito di piacere. Ritorna sul mio clitoride e delle scariche elettriche mi fanno tremare le gambe.
Muovo il bacino verso la sua bocca, la sua barba genera la giusta frizione lì nel punto delicato fra le mie gambe.
Sto letteralmente cavalcando il suo viso.
Nei suoi occhi lampeggia tutto il suo desiderio.
La testa gira vorticosamente.
Prima che raggiunga il culmine, si solleva in piedi e mi bacia in maniera sporca, facendomi percepire il mio stesso sapore.
"Mi piace il tuo sapore Luce..."sorride lasciavo.
Mi volta verso il letto. "Poggia gli avambracci sul materasso e divarica le gambe. Sappi stellina che non mi fermerò finché non avrò finito..."biascica con tono roco e sensuale alle mie spalle. Poggio il mento sulla spalla, appena abbassa l'elastico dei boxer vedo una scritta in latino. Veni, vidi, vici, le famose parole pronunciate da Cesare prima di conquistare la Gallia. Sposto lo sguardo dalla scritta alla sua possente erezione. È lunga e spessa. Fa quasi paura, i miei ex non erano così dotati.
Qualsiasi uomo sfigurerebbe in suo confronto.
Si incammina verso i suoi pantaloni e dal retro di una tasca estrae un preservativo.
Si accarezza mentre mi fissa fra le gambe.
Penso che sappia come usare alla perfezione ogni centimetro della sua lunghezza.
"Prendo la pillola..."mormoro attirando la sua attenzione.
"Non mi interessa..."ribatte.
Rompe la carta con uno strappo deciso.
Sfila l'involucro e se lo avvolge intorno alla sua erezione possente, la sola vista della sua nudità mi eccita fino a farmi tremare.
"Non sono come le tue stripper dai rapporti promiscui..."borbotto.
"Non mi interessa neanche questo Luce..."ribatte alle mie spalle. Prima che mi possa sollevare e ribattere. Mi penetra con una spinta decisa che mi fa avanzare persino sul materasso e mi schiaffeggia una natica facendo irradiare dolore e piacere in tutto il mio corpo.
Tento di adattarmi alle sue dimensioni e sospiro.
Mi afferra i capelli nella stratta presa della sua mano e li avvolge in una coda.
Ha un comportante dominante che mi eccita sempre di più.
Con stoccate decise abbandona e rientra nel mio corpo. Osservo il suo sesso che emerge e scompare fra le mie gambe. Lucido dalle mie secrezioni. Mi sarebbe piaciuto sentirlo senza preservativo. Mi penetra in maniera veloce e profonda, una profondità tale che fa sbattere il suo bacino contro il mio sedere. Produce un rumore sordo e secco tipico del sesso.
"Cazzo..."mormora alle mie spalle. Continua a martellarmi con spinte decise alternate da qualche schiaffo.
Il mio corpo inizia a tremare.
Il tempo passa e lui continua con lo stesso ritmo intenso e veloce che mi porta all'apice.
Le mie pareti si contraggono un paio di volte intorno alla sua erezione che mi trafigge senza sosta. Prima che l'orgasmo arrivi e mi travolga come un'onda anomala, sussurro il suo nome,  ma lui sembra non farci caso. Le gambe tremano come gelatina, la vista si appanna e il corpo si appaga.
Esce dal mio corpo e mi ribalta sul letto.
Lui mantiene l'equilibrio sulle ginocchia. La sua spessa asta di carne ricoperta dall'involucro del preservativo è lucida delle mie secrezioni.
Victor osserva i miei seni e man mano accarezza con lo sguardo ogni mia forma per poi soffermarsi sulla mia intimità lucida.
Lo voglio ancora dentro di me.
Voglio sentirlo ancora mentre mi possiede e mi dà tutto se stesso.
"Sembri una dea tentatrice..."sussurra.
"Che ne dici di sperimentare insieme i tuoi limiti?"domando con un sorrisetto insolente. Come un predatore affamato torna sul mio corpo. Mi scocca un bacio e scende sul mio seno. Lo avvolge il capezzolo fra le labbra, inarco la schiena e vado incontro alla sua bocca.
Pelle contro pelle.
Sento la sua erezione sfiorarmi la coscia, è duro e massiccio come il marmo.
Mi sfrego contro il suo addome, lo voglio e lo voglio ancora.
"Smettila di tentarmi, Luce..."sussurra. Sembri completante fuori controllo.
La sua spessa erezione, ricoperta dell'involucro in lattice mi sfiora la coscia.
Con una mano si afferra e si sfrega fra le labbra del mio sesso dischiuse, si inumidisce, per poi penetrarmi nuovamente.
Avvolgo le gambe intorno al suo bacino.
Sentirlo contro la mia pelle è una sensazione estasiante che penso che piaccia anche a lui.
Chiude gli occhi e inspira dalle narici.
Sorregge il peso sugli avambracci che poggia ai lati della mia testa. I bicipiti sono contratti e costernati di vene.
Un ciuffo corvino ricade indomito sulla sua fronte. Poggio le mani legate dietro la sua nuca. Abbasso lo sguardo verso il punto in cui i nostri corpi si uniscono. Si muove in maniera sinuosa e decisa. Il suo bacino sfrega sul mio clitoride causando la giusta frizione che mi concede piacere.
Una spinta decisa mi fa mordere le labbra.
Vengo percossa da una scossa di piacere e dolore.
Lo lascio entrare sempre più affondo.
Una seconda spinta mi fa genere rumorosamente.
"Mi piace..."mormora divertito.
Scuote la testa e continua a muoversi con decisione. "Vieni..."sussurra contro il mio lobo.
Il mio corpo come se reagisse ad un comando, si lascia andare ad un secondo orgasmo che sfuma via velocemente.
Muovo il capo contro da destra a sinistra come una matta.
Mi lascio andare ancora.
I miei piedi premono contro le sue natiche si contraggono ad ogni spinta decisa.
La sua pelle ambrata diventa imperlata da goccioline di sudore.Mi sento totalmente appagata e liquefatta. Schiudo gli occhi e mi godo il momento respirando a bocca dischiusa. Mi ruba il fiato comprimendo le sue labbra contro le mie. La sua pelle è illuminata da gocce di sudore.
I nostri profumi immischiano e confondono come i nostri corpi.
Scende sul mio collo e inizia a succhiare la pelle, per poi mordermi. Scende ancora più in basso e mi morde la parte alta del seno per poi lenire il bruciore con carezze della sua lingua.
Inizia a credere il motivo per cui  le donne cercano ardentemente le sue attenzioni.
Si morde il labbro e muove il bacino penetrandomi con colpi decisi e veloci.
La sua erezione riemerge e affonda, dentro e fuori. Arriva in punti in cui non credevo che un uomo potesse arrivare.
Esce dal mio corpo e mi rivolta su letto.
Mi volto con la testa per osservarlo, mi schiaffeggia una natica e mi fissa ardentemente.Mi penetra nuovamente, facendo sbattere il mio bacino contro le mie natiche. Mi lecco le labbra mentre lo fisso. Le vene sul collo si gonfiano, con un gemito estremamente virile, si irrigidisce dentro di me e viene.
Respira a bocca aperta e si lecca le labbra tumide. Resto in silenzio, nuda e legata.
Chi l'avrebbe mai detto.
Mi sento il corpo completamente molle.
La mia anima sembra assopita dal piacere.
I miei pensieri sembrano essersi spenti.
Non è mai successo.
"Abbiamo scoperto i miei momentanei limiti, Luce..."sussurra. Si sfila dal mio corpo e si disfa del preservativo. Lo osservo sconvolto, perché è così sconvolto?
Allunga una mano e mi slega i polsi.
Noto i segni violacei sui miei polsi. Dopo aver massaggiato e ispezionato i miei polsi, lascio andare le braccia a peso morto sul letto.
Osservo con attenzione i tatuaggi che ho scoperto, sembrano molto significativi, vorrei fargli delle domande ma so che non otterrò mai delle risposte. Si slancia con la schiena e scuote la testa. Osserva il mio corpo nudo e si morde le labbra divertito.
"Cosa hai da ridere?" Mi slancio e mi posiziono seduta sui talloni. Sto mettendo alla mercé del suo sguardo il mio corpo ma non mi importa ormai ha visto ciò che c'era da vedere.
"Vuoi che ti metta nuovamente a tacere Diana?"domanda inarcando un sopracciglio.
Mi ha messo a tacere concretamente, visto che l'unica cosa che riuscivo a pronunciare era il suo nome nei momenti di apice del piacere.
"Magari potrei farti tacere io questa volta..."ribatto divertita.
"Non ci riusciresti mai..."Si alza in piedi e recupera i suoi boxer.
I muscoli della sua schiena sono contratti e evidenti. Emergono sulla sua pelle ambrata, sembra una statua di marmo perfettamente scolpita. Prende dai suoi pantaloni eleganti una sigaretta e se la accende per poi dirigersi verso la finestra e aprirla. Si poggia contro il muro accanto alla finestra e resto in silenzio ad osservarlo.
Una parte del suo viso è illuminata dalla luce dell'esterno, l'altra parte del suo volto è nell'oscurità.
Così come la sua anima, a metà fra luce e oscurità.
Così è per ogni cosa con lui.
Mette in luce solo la sua parte sporca e perversa senza mai far emergere il resto.
Posa il suo sguardo sul mio viso e continua a sorridere divertito.
L'oscurità che cela dietro le sue iridi dello stesso colore della sabbia,
lo rendono vero,
non perfetto,
non un eroe,
ne un uomo comune.
Lo rendono semplicemente il gentleman più oscuro.

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