Canzone: Nothing personal (Night riots⬆️)
Victor
"L'anima è piena di stelle cadenti" mi ritrovo d'accordo con Victor Hugo.
Alla fine le stelle sono astri solitari e luminosi che non orbitano quasi mai nella rotta di altri pianeti.
Come le stelle anche noi siamo soli, iniziamo la nostra esistenza soli e la terminiamo da soli e come stelle cadenti dopo aver illuminato per un po' il palcoscenico della vita,
finiamo per disintegrarci senza lasciare alcuna traccia.
L'acqua scorre e percorre il mio corpo fino a raggiungere il pavimento della doccia. Il tepore dell'acqua ha uno strano effetto rilassante. Mi domando se sia il suo scroscio a rimandarci magari ai rumori che sentiamo nel grembo materno. Dona quello strano senso di protezione e calore che percepiamo all'interno del liquido che accompagna i primi nove mesi della nostra vita.
Per nove mesi siamo contenuti in un altro corpo,
al sicuro dal mondo,
al sicuro dagli altri,
al sicuro dai noi stessi.
Veniamo al mondo senza essere realmente pronti.
Cerchiamo aiuto,un aiuto che ci viene dato dal quel essere umano che per nove mesi ci ha tenuto nel suo grembo. Durante l'età infantile ci affidiamo a quelli che vengono identificati con il nome di "mamma" e "papà" ma ora non si parla più di genitori.
La società si evoluta e con essa anche la psicologia.
Ora si parla di figura genitoriale di riferimento e le mie sicuramente non potevano essere ritenute tali.
Cinismo e ragione sono stati i due concetti su cui si è basata la mia infanzia,
non c'era posto per i giochi,
non c'era posto per le emozioni. Semplicemente non c'era posto per l'infanzia.
Le lunghe ore di allenamento, non sono servite a smaltire la rabbia, oggi è una delle mie giornate nere. Pensare che ho i colloqui per la nuova barista non mi fa impazzire. Non mi fa impazzire conversare con le donne, non mi fa impazzire stare a contatto con le donne per motivi che non siano legati al sesso. Non voglio altro, semplicemente soddisfare le mie necessita senza alcuna implicazione.
Non permetto a nessuno di ferirmi,
non permetto a nessuno di andare oltre.
Non c'è nessun oltre sono questo e non posso essere altro da ciò che sono.
Chiudo il soffione della doccia ed esco fuori. Lego l'asciugamano in vita e mi incammino verso la mia camera da letto. Colgo una delle mie nuove domestiche piegata a raccogliere le mie cose. Non amo la presenza di donne intorno e soprattutto dentro casa mia! Ma a Bernald serviva un aiuto e credo che lei sia l'aiuto che si sia procurato anche se gli avevo specificatamente detto di non assumere donne!
A casa mia ci sono poche regole precise: non bisogna rivolgermi la parola a meno che non sia strettamente necessario, non bisogna interrompere le mie riunioni, non bisogna irrompere in stanze senza prima bussare e non entrare nel bagno o nella camera da letto se io sono dentro e lei ha appena violato quest'ultima regola.
"Dovrebbe uscire, non può entrare nella mia stanza se io sono dentro. Bernald non le ha spiegato le regole"prorompo con tono deciso. Sobbalza spaventata e solleva lo sguardo. Analizza il mio corpo come se fossi un manichino in esposizione. Ha lunghi capelli neri e grandi occhi azzurri che abbagliano. Assomiglia così tanto a mia madre!
"Ha intenzione di restare qui a fissarmi oppure vuole farmi le sue scuse e uscire dalla mia stanza?" Inspiro dalle narici e tento di placare la rabbia. Si porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Sembra giovane, avrà meno di trent'anni. È troppo giovane per questo lavoro e non voglio problemi con chi lavora per me dentro casa mia!
"Mi scusi signore non lo sapevo"risponde alla fine con tono remissioni, abbassa lo sguardo ed esce fuori facendo un cenno con la testa. Mi avvicino alla porta e chiudo a chiave, non voglio scherzi infantili e non mi piace essere fissato a meno che io non lo voglia. Voglio attenzioni solo quando le richiedo, ma le mie attenzioni sono diverse da quelle che richiedono gli altri uomini.
Ho le mie ossessioni o meglio ho le mie abitudini.
Ho un fedele rapporto con le corde, sono stato schiavo per troppo tempo e ora mi riprendo la mia rivincita.
Sono legato al passato e ai ricordi e ora lego il genere che mi ha reso schiavo.
Sono difficile da comprendere e interpretare ma non ho bisogno di traduttori solamente di corpi con cui potermi sfogare.
Tampono il mio corpo con l'asciugamano e con la mano libera fraziono i capelli. Lascio l'asciugamano calare sul pavimento per poi dirigermi verso la mia cabina armadio. Camice,completi fatti a mano, cravatte e papillon, l'abbigliamento degno di un gentleman anche se sotto il mio aspetto si nasconde un uomo sporco,
un uomo complesso,
un uomo perverso.
Un uomo che tutte le donne desiderano ma nessuna vorrebbe accanto e a mia volta mi comporto in maniera tale che non mi desiderino accanto.
Sono adatto per una notte, non per l'eternità.
Lo ammetto sono davvero una persona complicata, incontentabile e bramosa. Bramo poche cose, tutto ciò che mi appartiene non lo condivido con nessuno. Sono immensamente geloso di tutto ciò che è mio o ritengo mio. Impazzisco quando qualcuno tocca qualcosa che mi appartiene senza il mio consenso. Tutto ciò che sono deriva da ciò che ho vissuto, niente è casuale, ogni atteggiamento che attuiamo è spiegato dal nostro bagaglio di esperienze.
Il caso non esiste,
la scienza invece si e spiega tutti gli eventi che prima erano imputati al fato o altri falsi miti e credenze a cui l'uomo si legava. Feuerbach spiega accuratamente che Dio non esiste ma è solo una spiegazione che l'uomo si è voluto dare per affrontare le sue paure. Dio è eterno perché l'uomo ha paura della sua caducità e aveva bisogno di credere in un mondo oltre la morte che garantisce anche a noi l'eternità e così affrontiamo meglio la morte.
Dio non è altro che l'essenza dell'uomo e la religione è l'oggettivazione dei bisogni dell'uomo.
Durante la mia riflessione mi sono vestito, ho indossato il solito completo elegante ma non troppo, adeguato al mio ruolo, adeguato all'ambiente in cui lavoro.
Esco dalla camera da letto con adirato e mi imbatto in Bernald, proprio l'uomo che cercavo.
"Come diavolo hai osato assumere una donna che assomiglia lei!"urla fuori di me. Bernald mi osserva con un sopracciglio inarcato e indietreggia mentre io avanzo.
"Signore ma di quale donna parla?"domanda con calma.
"C'era una ragazza nella mia stanza a ripulire, mora e con degli occhi azzurri! Alta così!" Faccio cenno con la mano indicandogli l'altezza. Bernald continua a fissarmi come se fossi un matto. E se fosse stata una allucinazione? Non sarebbe la prima, mi capita spesso, soprattutto quando alzo troppo il gomito. Faccio un passo indietro e mi porto entrambe le mani sul viso e mi tiro i capelli frustrato.
"Dannazione!"urlo scagliando un pugno contro un quadro rompendo la cornice in vetro per poi andarmene senza dire nulla. Estraggo il fazzoletto da taschino e lo arrotolo intorno alla mano.
La mia personalità muta continuamente e spesso non riesco a gestirla.
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Darkest Knight
RomanceAlcuni eventi narrati si basano su fatti realmente accaduti. I veri angeli si nascondono fra le persone comuni, molto spesso hanno volti insignificanti ma cuori talmente grandi da rendere il mondo migliore. Agiscono in silenzio e non pretendono ac...