Capitolo 41

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Canzone : Closer (Nine Inch Nail ⬆️)

Diana

Ora come me la cavo?
Posso cavarmela!
"Della biondina che gli ronzava attorno durante la serata di beneficenza!"ribatto.
Ma in realtà non è lei che temo ma mia sorella, è così simile a lui. Forte, razionale, perfetta per la sua routine perversa. Ed io invece sono completamente fuori posto, sognatrice, emotiva e spesso irrazionale.
Il mio tono di voce esce fuori più aspro di quanto credessi. Sarà perché dentro di me, in realtà si sta radicando sempre più in profondità il germe della gelosia.
Non sono mai stata gelosa dei miei ex.
Non ero gelosa nemmeno di Victor, eppure ora lo sono.
"Victor è abbastanza sveglio da tenersi stretto un tesoro come te..."Ammicca nella mia direzione Richard.
"Allora signorina mi faccia vedere la sua stanza preferita. Victor mi ha detto che c'è una stanza in particolare in cui passi delle ore..."aggiunge. Victor gli ha detto una marea di frottole. Però se lui fosse stato realmente il mio ragazzo e mi avesse portato a casa sua, sicuramente avrei passato la maggior parte del tempo nella biblioteca.
Insieme ai libri.
Per me i libri sono una salvezza per l'anima, una  cura per ogni dolore, un mondo privo di cattiveria, una dolce consolazione, una verità relativa, è una realistica copia della realtà mischiata ad un sogno mai realizzato.
Un libro può assumere un volto o un significato diverso, a seconda dell'esigenza che senti in quel momento.
Puoi aver bisogno di un amico filosofo che ti aiuti ad accettare i dolori della vita con rassegnazione.
Di un romanzo che ti faccia ricredere nell'amore dopo una delusione.
Di un saggio che ti faccia sentire meno sola quando hai una visione della realtà un po' diversa da quella che hanno gli altri.
I libri mi aiutano a riprendere a respirare.
Mi aiutavano quando soffrivo di ansia.
Quando una giornata andava particolarmente storta, erano un rifugio particolarmente sicuro dove nascondermi.
I libri sono un paio di ali di carta che mi aiutano a volare via dalla realtà, per finire in mezzo ai sogni.
Mi fanno sentire libera.
Senza accorgermene sono arrivata nella biblioteca e mi sono fermata nel mezzo. Victor mi cinge la vita da dietro e si abbassa all'altezza del mio orecchio. Il fiato caldo che fuoriesce dalle sue labbra dischiuse mi riporta alla realtà, da cui molto spesso voglio sconnettermi.
"Stavo sognando ad occhi aperti..."mormoro con tono assorto.
"Siamo fatti anche noi della materia di cui sono fatti i sogni e nello spazio e nel tempo d'un sogno è racchiusa la nostra breve vita..."ribatte citando Shakespeare. Richard e sua moglie osservano con aria meravigliata gli alti scaffali in cui sono contenuti migliaia di testi, che mi piacerebbe tanto leggere.
"Allora tu cosa sei se non sei un sogno?"sussurro per non farmi sentire.
"Una tremenda verità Diana...sono molto lontano da un sogno..."Le sue parole sono piene di dolore. Un dolore che mi attanaglia lo stomaco. Il suo tono non era divertito, non era derisorio ma carico di tristezza. Talmente forte da farmela percepire a pieno. Mi volto e lo fisso dritto nelle sue iridi dorate.
Sono persa per lui.
Piano piano si sta prendendo il mio cuore e lo sta distruggendo.
"Ci sono momenti in cui vorrei fuggire anni luce lontano da te ed altri in cui desidero starti accanto per tutta la vita nonostante tutto..." sussurro prendendo il suo volto fra le mani. È talmente alto. Che a stento gli arrivo al petto nonostante indossi dei tacchi. Le sue labbra si incurvano in un sorriso.
"Sono uno spreco..."biascica scuotendo la testa.
"Se è così, voglio sprecare il resto della mia vita con te..."ribatto abbracciandolo improvvisamente. Lui come prima quando l'ho abbracciato resta fermo, quasi irrigidito. Man mano la sua mano si avvolge sul retro della mia schiena e ricambia il mio abbraccio. Mi posa un bacio sulla testa e poggia il mento sul mio capo. Oscilla leggermente quasi come se ci fossero ancora le note del vie en rose e noi fossimo soli in questa biblioteca e ci abbandonassimo l'uno all'altra.
Lui mi cede un po' di sé, ed io un po' di me.
Alla fine amare significa anche cedere un po' di noi stessi all'altro.
Tutto sembra scomparire.
La sua vita sembra legata ad una rosa che sfiorisce proprio come la Bestia della favola di Jeanne-Marie Leprince de Beaumon.
Ogni petalo che cade è un frammento della sua anima, ed io per evitare che si disperdano nell'aria, li raccolgo e provo a prendermi ogni parte di lui.
Prendo il dettaglio per comprendere l'insieme.
Lui è la mia bestia e io la sua bella.
Richard e sua moglie, non sono più qui, ma ci siamo solo noi e sogni chiusi dentro le migliaia di libri in questa stanza.
Chiusa nelle sua braccia mi sembra di toccare per un momento il suo cuore, che sento battere ad un ritmo martellante.
Lui è un frammento di realtà.
È dolore ma è anche felicità.
È tante sensazioni chiuse nel corpo di un adone e negli occhi ammaglianti di una divinità.
Nonostante non ci conosciamo così affondo, mi sembra di conoscerlo da sempre.
Sembra che le nostre anime fossero destinate ad incontrarsi.
Sono sempre stata destinata a questo momento.
"Sembrate quelle coppie che si trovano in cartolina"
Invece lui mi sembra quel luogo perfetto che spesso è racchiuso dentro una cartolina.
Un luogo perfetto e molto spesso irraggiungibile.
Inaccessibile ad una come me.
Magari lui è accessibile per qualcun'altra, mia sorella, nonostante lo neghi, sono certa che gli piaccia e anche molto.
Altrimenti non l'avrebbe baciata, non avrebbe sorriso in maniera così spensierata in sua presenza.
Devo proteggermi.
Devo tenermi lontana dalla profonda delusione che mi causerà.
Non posso legarmi ad una persona che non vuole legami.
Finire ferita, con un cuore in pezzi, nel momento in cui meno lo potrei sopportare.
Eppure credo che un po' ci tenga a me, altrimenti non avrebbe avuto quella reazione con Ethan, non mi avrebbe seguita. Mi ha rintracciata non so come.
Ci sciogliamo dal nostro abbraccio ma prima di lasciami del tutto mi dà una pacca sul sedere, e torniamo ad essere di nuovo distanti.
"Non esageriamo..."ribatte Victor. Sorride e prende le giuste distanze da me.
"Non esageriamo mai..."ribatte Jennifer. Mi prende sotto braccio in maniera confidenziale e si incammina con me verso l'esterno della biblioteca.
"Mi sembra quasi impossibile che Victor abbia una ragazza e per di più una ragazza come te..."mormora a bassa voce per non farsi sentire.
Mi elogiano come il più bello degli angeli eppure Victor mi fa sentire come il peggiore dei mostri.

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