Capitolo 39

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Canzone: The Wave (Colouring) ⬆️

Diana

Da due giorni sono totalmente sparita dai radar. Ho spento il cellulare mi sono concentrata su di me. Su quello che provo e quello che voglio, ma ciò che voglio non posso ottenerlo. Continuo a vagare in stanza alla ricerca di un vestito carino da indossare per la cena con Ethan. In questi giorni è stato un ottimo amico, ma tra di noi c'è un'attrazione palpabile. Cloe è uscita da un paio di ore con un ragazzo che abbiamo conosciuto in spiaggia. Continuo a fissare i vestiti sfatti nella mia valigia e poi il riflesso nello specchio. Sono notti che non riesco a dormire bene.
Mi ha persino rubato il sonno.
È un ladro di cuori e di menti, mi ha rapito la ragione e non mi ha più permesso di essere in me, da quando è piombato nella mia vita.
Accarezzo con le dita il tessuto di un abito bianco che mi ha regalato mia madre lo scorso anno per il mio compleanno. Mi manca così tanto, vorrei poterle chiedere cosa fare, vorrei poterle chiedere se lottare oppure lasciarlo andare. In balia delle emozioni una lacrima solca la mia guancia per poi cadere solitaria sul pavimento in legno. Mi siedo alla fine del letto della mia stanza e mi guardo intorno, concentrando lo sguardo su alcune conchiglie che sono sospese a mo di scaccia sogni sul letto. Le pareti sono di un azzurro tenue. Dalla finestra arriva il profumo del mare che è proprio qui davanti. La notte riesco a sentire persino le onde che si abbattono contro la banchina.
Un paio di tocchi contro la porta mi risvegliamo dal mio stato di trance. Sollevo lo sguardo e mi ritrovo davanti Ethan. Indossa una camicia bianca che accarezza le curve definite del suo corpo, e risalta il suo incarnato. I capelli li ha tirati indietro con una leggera patina di gel. Accavalla le gambe davanti a sé e mi osserva attentamente ripercorrendo il mio corpo parecchio svestito, accarezzando con lo sguardo le mie curve, partendo dalle gambe per poi risalire lentamente verso il mio seno che sporge dal reggiseno bianco.
"Tutto bene?"domanda alla fine. Annuisco e mi sollevo. Chiudo incrociando le braccia la vestaglia e lo osservo attentamente. Ha un leggero accenno di barba e le sue labbra carnose e rosee ne sono contornate. I pantaloni cachi rimarcano la muscolatura definita delle gambe. È così bello. Lentamente avanza nella mia direzione e la prima domanda lampante che mi passa per la testa è: cosa vuole fare?
Si avvicina ripidamente al punto in cui mi trovo e mi afferra la nuca con una mano. Prima che mi baci,lo blocco posando una mano contro il suo letto possente. Nonostante la sua vicinanza, nonostante la sua avvenenza, non riesco a provare le sensazioni folli che provo quando sono con Victor, ma voglio provare ad andare avanti senza di lui e sfidare i miei limiti.
"Aspetta..."sussurro in preda alle sensazioni contrastanti.
C'è la parte razionale di me che vorrebbe baciarlo e andare avanti con lui mentre c'è il sentimento che pronuncia un altro nome. Il nome di un uomo sbagliato.
"Lasciati andare..."sussurra avvicinandosi sempre di più, le sue labbra arrivano ad un soffio dalle mie. Le mani iniziano a tremare e sudare. Retrocedo con il capo e dissento.
"Non ora..."ribatto negando. Ethan indietreggia e mi fissa con una scintilla di eccitazione negli occhi. Per così tanti anni l'ho desiderato e ora che possiamo averci, sono finita per desiderare l'unico uomo che non posso avere, l'unico uomo che non potrebbe mai ricambiare i miei sentimenti.
"Va bene, ti aspetterò. Sbrigati, ho prenotato un tavolo alle otto..."asserisce per poi lasciarmi sola nella mia stanza.

La cena è andata più che bene, per concludere la serata abbiamo deciso di fare una passeggiata in riva al mare. Ethan mi afferra la mano in una delle sue e intreccia le dita. Sollevo lo sguardo verso il suo volto e lo fissò con una nota di adorazione. I miei piedi accarezzano la sabbia fredda della spiaggia. È una follia fare una passeggiata in spiaggia di notte in pieno inverno? Si, ma lo trovo esattamente romantico. Ci fermiamo ad osservare il mare e la luna che si riflette su.
"Mia madre diceva che le persone che non ci sono più so trasformano in stelle che adorano la notte e illuminano le nostre notti più buie..."affermo improvvisante. Percepisco lo sguardo di Ethan fisso su di me, mi volto lentamente e incontro i suoi occhi azzurri. Mi afferra il viso fra le mani e prima che possa oppormi in qualsiasi modo mi bacia. Le sue labbra si posano sulle mie e invece di sentire le farfalle nello stomaco. Percepisco i sensi di colpa che si fanno strada e gravano sul mio petto. Perché mi sento in colpa? Victor ha così tante donne e allo stesso tempo ha anche me.
Ethan è la persona giusta, io avrei solo lui e lui avrebbe solo me.
Ma nonostante la mia ragione mi spinga verso di lui il mio cuore continua spingermi a rifiutarlo.
Prima che la sua lingua si spinga nella mia bocca retrocedo con il capo.
"Fermati... " sussurro mentre una lacrima mi riga il viso. Ma Ethan non mi dà ascolto. Faccio presa sul suo petto e tento di spingerlo lontano da me. Ma la mia forza non basta per contrastarlo. Raccolto tutte le forze e premo le mani contro il suo petto e riesco ad allontanarmi. Per un pelo non perdo l'equilibrio e non capitolo a terra. Perché?
"Che diavolo ti prende?"gli urlo contro mentre continuo a retrocedere delusa lontana da lui. Prima che possa proseguire dalle mie spalle emerge un uomo. Si avventa contro Ethan e gli dà un pugno talmente forte contro lo zigomo che lo fa capitolare a terra. Quando si volta nella mia direzione con un sorriso beffardo stampato sul volto, riconosco il mio cavaliere errante. Sale cavalcioni su Ethan e continua a prenderlo a pugni senza sosta, mentre lo mantiene fermo per il bavero della camicia.
Dov'è l'uomo ragionevole che mi ha sempre mostrato?
"Ti ha detto di fermarti!"urla fuori di sé Victor. Da quanto era lì? Come ha fatto a trovarmi? Il suo completo completamente nero lo fa confondere con l'oscurità, tutto ciò che ci illumina è il tiepido bagliore della luna. Prima che lo uccida gli salto addosso sulla schiena e tento di fermarlo.
"Fermati altrimenti ti metterai nei guai..."sussurro contro il suo orecchio. Si libera di me scrollandomi di dosso. Ha le nocche imbrattate di sangue e il viso di Ethan inizia a diventare tumefatto.
"Mi stai spaventando anche tu ora! Fermati!"urlo alle sue spalle. A quelle parole si ferma improvvisamente.
Un pugno resta sospeso a mezz'aria. Ma nello stesso momento in cui si ferma, Ethan lo prende alla sprovvista e gli sferra un pugno contro uno zigomo. Victor perde l'equilibrio e Ethan gli sale sopra.
"Vi prego fermatevi..."sussurro per poi cadere sulle ginocchia. Victor si libera dalla presa di Ethan e capovolge la situazione. Gli dà un pugno talmente forte che Ethan perde i sensi. Si solleva in piedi barcollando, come se fosse ubriaco delle sensazioni che prova. Si incammina nella mia direzione, con le nocche ricolme di sangue ormai spaccate e un occhio che man mano diventa sempre più gonfio. Mi porge una mano e mi aiuta a sollevarmi. Inclina il capo e mi osserva con sguardo dispiaciuto, poggia la sua fronte contro la mia e respira lentamente.
"Resta con me..."sussurro.
"Guarda cosa mi hai fatto fare..."sibila per poi retrocedere e tirare il suo folto ciuffo corvino indietro. "Chiamo un'ambulanza, ma dobbiamo andarcene..." asserisce ritornando gelido come sempre.

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