Diana
"È talmente austero da confondere le idee"rivelo mentre parlo al telefono con Cloe e mi immetto sulla strada per il cinema.
Cinico e freddo, mi stava analizzando come se fossi una cavia su cui praticare i suoi esperimenti che consistono in giochetti mentali. Non gioca a mio vantaggio averlo chiamato troglodita. Ci sono numerosi fattori che non giocano a mio vantaggio, come la sua bellezza, i suoi occhi sono diversi, non ho mai incontrato degli occhi così intensi e glaciali allo stesso tempo.
"Sembra che tu sia stata in confessionale da un prete. Com'è andata?"domanda interrompendo i miei pensieri.
"Bene, sono in prova per due settimane. Prima che tu dica qualsiasi cosa, paga 400 dollari a serata e mi garantisce le mance, sommati allo stipendio sarà sufficiente per..."Mi interrompo prima di continuare.
"Per? E poi per pagare così bene dovrai servire al bancone nuda!" urla dall'altro capo del telefono.
"Non sarò nuda, avrò una divisa e una maschera. Per fare ciò che voglio fare..."ribatto bruscamente.
"Oh immagino che divisa, tanga e reggiseno! Una maschera ma sei seria Diana? Ti prego dimmi che stai scherzando?"
"Se fossi nella mia situazione non parleresti così! Non mi sto prostituendo! Sto lavorando per un locale di burlesque come barista!"
"Ti ho proposto il mio aiuto economico perché non lo accetti e basta?"
"Scherzi?! Poi dovrei ripagarti e non avrei i soldi per farlo! Sai che non accetto questo genere di lavoro!"
"Non vuoi i miei soldi eppure ti abbassi a lavorare per un locale del genere" ribatte con tono piccato.
"Chiudiamo il discorso qui ti prego, sono quasi arrivata davanti al cinema"
"Prima di chiudere parlami di lui?"
"Ti ho già parlato di lui."
Non posso dirle altro, ho firmato un patto di segretezza che non mi permette di dire nulla, su Knight.
Ha l'aspetto di un gentleman ribelle, che si oppone alle convenzioni.
Ciò lo dimostra il fatto che sia a capo di un locale del genere.
Quali perversi peccati nasconde lì dentro?
"Non hai detto molto" evidenzia.
"Non c'è molto da dire" concludo. Ha una bellezza travolgente.
Sembra una divinità scesa sulla terra per onorare l'uomo con la sua bellezza.
Devo stargli alla larga e mantenere le giuste distanze, è pur sempre il mio capo. Un capo maledettamente sexy. Basta è ora di tornare alla realtà. Sarà probabilmente sposato, oppure fidanzato, o gay oppure potrebbe essere il tipico donnaiolo consapevole della sua bellezza che ne approfitta e passa da una donna all'altra. Questo non lo so ma non voglio pensarci, alla fine è un uomo e si sa che gli uomini pensavo e vogliono una sola cosa dalle donne, a meno che non sia un'eccezione, no impossibile. Non sta a me fare queste valutazioni, devo mantenere distanza e un comportamento professionale.
"Mi stai ascoltando?"
"Sono arrivata, due minuti e sono davanti al cinema."
Chiudo la chiamata e fisso la strada con sguardo perso.
Ho perso la mia strada da un po', nonostante abbia sempre pianificato tutto dalla mia vita. Non si possono fare piani, perché la vita è complicata e sorprende sempre con imprevisti.
In ogni caso bisogna affrontare la situazione. Bisogna affrontare la vita,
bisogna affrontare gli ostacoli,
bisogna affrontare ogni cosa.Parcheggio la macchina nella zona più ampia del parcheggio, magari così eviteranno di portarsi uno dei miei specchietti dietro! Non so perché ma ogni volta che vengo qui al cinema, c'è sempre qualcuno che mi prende in pieno uno dei miei specchietti. Cloe mi fa cenno con la mano di raggiungerla e sbrigarmi, Sbruffo animatamente e mi incammino nella sua direzione silenziosamente.
"Canta gallinella..."asserisce Cloe guardandomi dritto negli occhi.
"Cosa dovrei dirti?"
"Che non accetterai quel lavoro e che mi chiedi scusa per avermi chiuso il cellulare in faccia"borbotta e incrocia le braccia, mi fissa con ira con le sue iridi azzurre e accecate dalle fiamme della rabbia.
"Per le scuse posso anche acconsentire ma il lavoro l'ho già accettato,quindi non posso rimediare."
"Ah va bene! Sappi che troverò il modo entrare in quel posto peccaminoso e verrò a controllarti"borbotta puntandomi un dito contro. Lo dice perché ci tiene realmente a me. La abbraccio silenziosamente e mi sconnetto per qualche secondo dalla realtà. Un abbraccio a volte è una soluzione a molte cose.
Un semplice gesto che allinea il cuore di due persone,
un modo per dire ci sono,
grazie,
ti voglio bene.
Tendo a dimostrare piuttosto che parlare, verba volant, le parole si disperdono nell'aria e raramente lasciano un segno come può lasciarlo un abbraccio, questo non vale per tutti ma vale per me.
"Dovremmo muoverci il film sta per iniziare"mormora con tono basso e risoluto, mi accarezza il braccio e mi lascia andare.
"Entriamo?"mi incita Cloe stringendomi la mano.
"Si, un minuto e sono dentro" asserisco. "Devo fare una chiamata". Cloe annuisce ed entra dentro. Sollevo lo sguardo verso il cielo e fisso le stelle per qualche minuto, un leggero venticello mi smuove i capelli. Fa abbastanza freddo, esco fuori il cellulare e chiamo mia madre. Oggi non l'ho vista, ho bisogno di sentire la sua voce, ho bisogno di sapere che lei c'è, ho bisogno di sentirle dire che sta bene. Digito il suo numero e attendo che risponda, ma nulla. Uno strano senso di ansia mi assale, riprovo ma nulla. Decido di chiamare mio padre, al secondo squillo risponde.
"Papà sei a casa?"
"Si, io e la mamma stiamo cenando, perché?"domanda con tono pacato.
"Oh nulla, ho chiamato la mamma ma non rispondeva e mi sono preoccupata..."proseguo.
"È qui con me, puoi stare tranquilla, come è andato il colloquio?"
"Bene, sono in prova, ora devo andare, ci vediamo più tardi." Taglio corto e chiudo il telefono. Prendo un profondo respiro ed entro dentro. Si prospetta una lunga serata.
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Darkest Knight
RomanceAlcuni eventi narrati si basano su fatti realmente accaduti. I veri angeli si nascondono fra le persone comuni, molto spesso hanno volti insignificanti ma cuori talmente grandi da rendere il mondo migliore. Agiscono in silenzio e non pretendono ac...