Capitolo 16

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Canzone: Do it like that (Michele Morrone ⬆️)

Diana

Dark fa fuoruscire lentamente il fumo dalla bocca e mi rammenta che Knight ha richiesto i suoi ordini. Sto tardando. Non voglio andare e non voglio vedere ciò che ha inscenato.
Prendo un vassoio e ci poggio la bottiglia di champagne con i bicchieri. Oltrepasso i corpi di uomini e donne che si avvallano davanti ai mini palchi su cui le burlesque si esibiscono. Una delle burlesque oscilla sulle note di una canzona libidinosa incantando lo sguardo dei osservatori. Le curve incantevoli della burlesque lasciano scivolare lo la sguardo con fluidità lungo il suo corpo che è l'attrazione. I movimenti sono lenti, sensuali e fluidi.
Man mano che avanzo in alcune stanze intravedo i perversi scenari a cui gli uomini danno vita. Ma quello che più mi suggestiva è in una stanza, una delle burlesque è legata e sospesa, una benda la priva della vista mentre un uomo la stimola toccandola lì sul suo centro. Avanzo e scuoto la testa come per scacciare via ciò che ho visto.
Mi avvicino verso privé di Knight, la porta e dischiusa e riesco a vedere dentro. Angel e Devil si esibiscono in un balletto che è una lode alla lussuria. Si muovono in maniera lenta e provocante, intorno al palo come se fossero delle pale dance si muovono in maniera esperta. Intravedo Thunder accanto a Knight. Gli sta baciando il collo e ha una mano poggiata sul cavallo dei suoi pantaloni e lo accarezza lentamente.
Resto lì ammaliata dalla sua bellezza a fissarlo,lo fisso percependo disgusto ma anche attrazione. Sentimenti contrastanti, vorrei che guardasse solo me nella stessa maniera in cui guarda loro. Improvvisamente sposta lo sguardo sul mio volto. Le sue iridi dello stesso colore della sabbia brillano nell'oscurità. La camicia è sbottonata, i capelli corvini sono scompigliati. Intravedo il suoi pettorali gonfi. Avvinghia una mano nella folta chioma di Thunder e si avvicina al suo collo. Lo dissemina di baci languidi senza mai distogliere lo sguardo dal mio volto.
Lui non si muove. Ha il pieno controllo di sé. 
Knight è un cavaliere ribelle, non ha regole morali.
Si veste di galanteria per nascondere il peccato che regna sovrano nel suo corpo e nella sua mente.
È attraente e seducente, seduce le donne con maestria, sa quali parole sussurrare con il suo timbro maschile per poter far calare qualsiasi donna ai suoi piedi.
Tutte tranne me, posso definirmi un'eccezione. Se vuoi me, non puoi volere le altre. Sono diversa posso piacere oppure no e non ho ancora capito se a lui piaccio. Gli sguardi che mi dedica, non sono diversi da quelli che dedica alle altre. Sono solo un corpo che desidera nient'altro.
Entro dentro nel privé e sotto il suo sguardo attento poggio il vassoio sul suo tavolo ma prima che possa andare via mi blocca.
"Resta qualche minuto qui con me..."biascica con sguardo perverso.
"Non posso, ci sono altri ordini"ribatto guardano un punto oltre alle sue spalle. So che la mano di Thunder è proprio sul cavallo del suo pantalone e non starò qui ad assistere al suo teatrino osceno!
"Non era una domanda ma un ordine"precisa.
"Preferisci la mia compagnia oppure perdere dei clienti? Perché è questo ciò che avverrà se non ritorno al bancone..."rispondo tentando di potermela svignare.
"Thunder se la può cavare al tuo posto. Non è vero Thunder?" domanda fissando la ragazza accanto a lui che con malavoglia si solleva e gira gli occhi al cielo.
"Divertiti"ribatte Thunder dandomi una spallata. Non ho intenzione di divertirmi, ne di fare nulla. Angel e Devil continuano a muoversi intorno al palo e strusciarsi l'una contro l'altra.
Knight batte una mano sul punto dove prima era seduta Thunder. Non ho intenzione di stargli troppo vicino. Mi siedo sull'altra sponda del divano. La mia reazione lo fa sorridere. Gioca continuamente con me, mi usa come una pedina che sposta a suo piacimento dove vuole. Sono stanca di restare inerme e farmi guidare dove non voglio andare. È arrivato il momento di prendere il controllo della situazione e mettere da parte la malsana attrazione che c'è tra di noi.
"Non mordo..."prosegue sogghignando.
"Nemmeno io..."ribatto divertita. Sorride e si alza in piedi. Come se nulla fosse si siede accanto a me. Sento il suo sguardo ardere sul mio viso, non ho intenzione di guardarlo negli occhi, ho paura che possa leggere i miei pensieri.
Sento il suo profumo ma non solo il suo ,anche quello di Thunder, gli ha impregnato i vestiti, provo ribrezzo. Mi scosta una ciocca di capelli e si sporge talmente tanto da farmi sentire il suo fiato abbattersi contro la pelle del mio collo. Il suo respiro caldo mi causa la pelle d'oca e mi maledico per le mie reazioni incontrollate. Mi allontano come si fossi appena scottata ma lui non demorde.
"Hai un buon profumo..."sussurra con tono basso e suadente. Resto in silenzio ferma mentre lui mi analizza. "Vuoi scappare?"prosegue "Ti disgusto? Ti inorridisce tutto questo?". Si, ma non so per quale motivo continui a piacermi.
Sei la scelta sbagliata che non dovrei prendere.
"Cerchi sempre di analizzare tutti. Cerchi in tutti i modi di disgustarmi e inorridirmi, a volte persino spaventarmi. Mi ha un po' stancato sinceramente il tuo modo di fare. Non sono un topo su cui fare esperimenti! Sono una persona con dei sentimenti. Non ti giudico Knight..."ribatto alzandomi in piedi mi blocca il polso e sorride. Mi tira verso il basso con veemenza facendomi finire sulle sue gambe. Mi ritrovo a cavalcioni sul suo corpo statuario. Seduta esattamente sulla sua spessa erezione coperta dai pantaloni neri eleganti. Poggio le mani contro i suoi pettorali gonfi mantenere l'equilibrio. Uno spasmo di eccitazione si espande lungo tutta la mia schiena.
"Non puoi andare via così, senza il mio consenso." Il suo tono rude e autoritario mi destabilizza. Il suo sguardo autoritario mi intimidisce e imbarazza. Non ero imbarazzata dai tempi delle superiori.
Afferra i miei capelli in una morsa stretta facendomi reclinare il capo. Posa le labbra sul mio collo. Succhia il lembo di pelle e lo accarezza con la lingua. Resto ferma, stordita, non sapendo come reagire. Il suo tocco è piacevole e doloroso. Digrigno i denti, non appena affonda i denti sulla mia spalla, tento di prendere le distanze ma invano. Sono vittima del suo assolto e non mi potrò liberare finché non deciderà di lasciarmi andare. Non ho scelta, devo sopportare e mantenere il dovuto controllo.
"Non potevi andare via senza che prima ti lasciassi un segno di riconoscenza..."prosegue mostrando un sorriso da diavolo. Quelle maledette gemme castane che sembrano un deserto sconfinato mi abbagliano.
Mi perdo qualche secondo nel suo sguardo.
Mi sento una pellegrina in un deserto solitario.
Lui sembra vuoto,
ma dentro di sé ,
sotto tutta quella sabbia nasconde qualcosa, nasconde dei segreti.
Sono ancora troppo in superficie per capirlo. "Dovresti tornare al banco." Mi lascia andare e con una leggere spinta mi risveglia dall'incantesimo. Mi sollevo in piedi e scuoto la testa come per risvegliarmi.
"Devi smetterla di trattarmi così" mi lamento massaggiandomi il collo.
"Non c'è nulla che me lo impedisca" fa spallucce e si slancia contro lo schienale del divano.
"Lo sto facendo io ora"ribatto indispettita.
"Non conta ciò che dici tu, ma ciò che dico io e il tuo corpo. Ora va e fa tornare qui Thunder ha un lavoretto da finire" sussurra lascivo leccandosi le labbra, quelle stesse labbra che fino qualche secondo fa lambivano la mia pelle, ora vezzeggeranno un'altra. Non fa altro che dimostrarmi quello che è, ciò che gli piace, quanto siamo diversi.
Eppure non faccio nulla per stargli lontano. Dovrei, e penso che questa sia stata la spinta necessaria per svegliarmi e spronarmi a non cedere alle sue avance che non concede solo a me ma a tutte le donne della sua routine. Lentamente Knight mi sta inserendo in essa come se fossi un tassello che completa il suo quadro.
Arrivo al bancone senza nemmeno essermi resa conto di aver attraversato la sala. Appena vedo Thunder le faccio cenno con il capo di andare nel privé, senza perdere tempo corre su suoi tacchi stratosferici dal suo padrone.
Le donne con lui diventano Ninfee.
Ninfee che accorrono appena sentono il suono del flauto di pan,
che Knight suona con tanta maestria.
Riprendo le miei mansioni ed evito di pensare a come mi ha tratta e mi ha fatta sentire.
Un oggetto che usa come fa con tutte le altre.

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