Epilogo

1.1K 42 22
                                    



La vita è una continua tragedia.

Diana

Ero convinta che le sue promosse le avrebbe mantenute, ero convita che non sarebbe andato via. Ero convinta di tante cose prima di questo momento.
Ed ora che sono seduta in chiesa, davanti ad un altare con un abito elegante, mi struggo, mi aveva detto che avrebbe sempre scelto me. E invece ora mi trovo ad assistere al suo matrimonio con un'altra. Lui che non che vedeva nel matrimonio delle catene, ora è sull'altare con uno smoking in attesa che la sua sposa arrivi.
Una lacrima mi riga il volto mentre lui posa lo sguardo verso di me, uno sguardo impenetrabile che diventa improvvisante carico di emozioni non appena la musica non annuncia che la sposa è arrivata.
Tutti gli invitati si alzano in piedi, ed io con gambe tremanti mi costringo a sollevarmi, la testa mi pulsa, un dolore straziante mi logora da dentro, per un attimo non capitolo a terra.
Lo sguardo di Victor è fisso su di lei che lentamente avanza verso l'altare con indosso un abito a sirena che disegna le forme longilinee di mia sorella. I capelli corvini le ricadono in boccoli perfetti e incorniciano lo scollo a cuore del suo abito. Il velo le copre il viso. Le mani sorreggono un mazzo di rose appariscenti.
Nella mia testa non fa altro che perpetuarsi la domanda: perché?
Perché proprio lei, perché?!
Victor le solleva il velo e le bacia una guancia ma improvvisante, quando riguardo i capelli di mia sorella non sono più neri ma rossi. Il suo volto man mano diventa tumefatto e assume le fattezze di uno scheletro, il suo abito bianco si trasforma in una tunica nera, e il mazzo di rose diviene una falce. Ma Victor la bacia comunque, senza curarsi della sua fattezza e del mio sgomento.
"Smettila!"urlo ma lui non mi dà ascolto.
Gli corro incontro e improvvisante finisco nel baratro in una caduta libera in un burrone che sembra avere una profondità sconfinata.

Mi sveglio di soprassalto e respiro a fatica mi volto verso il punto in cui Victor riposa e gli accarezzo la testa, ma man mano che lo faccio alcuni capelli vengono via. Senza potermi trattenere scoppio a piangere e do sfogo al tremendo dolore che provo. Si risveglia e mi abbraccia.
"Se solo potessi aiutarti..."sussurro mentre lui si stropiccia gli occhi con una mano e con l'altra mi accarezza la testa. "Perché devo perdere anche te..."mormoro affranta.
"Sono ancora qui..."ribatte con voce roca ed impastata. Ora è qui con me ma non so per quanto tempo ancora sarà mio.
Victor ha un conato di vomito, si alza improvvisante dal letto e corre verso il bagno. Lo raggiungo e gli accarezzo la schiena mente tossisce e sputa sangue. Da circa un anno combatte con un tumore allo stomaco al terzo stadio, i medici dicono che non sia possibile determinare il tempo che abbiamo a disposizione.
Voleva affrontare tutto da solo e quando a Natale dello scorso anno mi ha rivelato tutto ho capito anche il motivo per il quale aveva comprato delle stelle. Che folle matta idea!
"Sei bellissimo..."sussurro sollevando lo sguardo verso il suo viso che diventa sempre più scarno. I suoi occhi caramello restano fissi nel suo riflesso. Si solleva in piedi in tutta la sua altezza tentando di reggere il suo peso. Il tono muscolare si è ridotto, proprio perché è stato costretto a ridurre al minimo l'attività fisica.
"Non mentire ragazzina..."ribatte assumendo una smorfia dolorante. Gli accarezzo lo stomaco per poi scendere verso l'addome. Victor mi afferra la mano e la blocca prima che possa scendere più in basso. "Lasciaci soli..."sussurra allontanandosi sempre di più verso la sua oscurità ma non faccio altro che seguirlo e tentare di sedurre la parte più perversa di lui. "Ha detto vattene!"ribatte cambiando i lineamenti e rendendoli più contratti e tesi.
Non appena mi risponde in questa maniera comprendo che Victor è stato messo da parte da Knight.
Gli afferro il braccio e lo tiro verso di me, si lascia trascinare, se si opponesse non riuscirei a smuoverlo nemmeno di un millimetro.
"Lascia che ti tocchi..."sussurro per poi strizzargli una natica, voglio che continui a sentirsi desiderato, che capisca che per me la malattia non ha cambiato la profonda attrazione che sento per lui.
Sul suo volto man mano si espande un ghigno perverso e si riaccende lo sguardo del mio cavaliere oscuro.
"Inginocchiati Luce..."mi afferra una spalla e mi spinge verso il basso per poi inclinarsi e allineare le sue labbra carnose al mio orecchio. "Meriti una punizione, devi capire chi comanda!"
E quelle esatte parole, mi bagno spudoratamente.
"Sono pronta!"

Darkest KnightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora