Capitolo 10

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Canzone : Bad (Royal deluxe ⬆️)

"Cosa ti destabilizza?"

"La risposta è semplice, tu mi destabilizzi..."

Diana

L'uomo ha una tendenza nel compiere degli errori.
Ne sono l'esempio,
ho fatto un solo errore grave ultimamente ed è stato cedere ai miei sensi.
Non posso più permettermi di sbagliare. Cloe si avvicina furente. Continuo a camminare verso il mio ufficio per evitare una scenata qui in pieno corridoio, dove ci sono orecchie pronte ad ascoltare eventi che non devono sentire.
Apro la porta del mio piccolo studio convinta che sarà Cloe a chiuderla facendola sbattere. Infatti come previsto con un tonfo deciso la porta viene chiusa, poggio con aria stanca il malloppo di fogli da leggere, mi lascio andare sulla mia poltrona e volgo lo sguardo verso la bionda arrabbiata che mi fissa indispettita.
"Allora?"mi incita. Cosa dovrei dirti? Che ieri notte il mio capo è venuto a casa mia e ci siamo baciati, strusciati e desiderati. Abbiamo sbagliato e mi sento tremendamente in colpa per aver ceduto. Victor non è un uomo che fa per me e che posso avere. Se dovessi buttarmi in questo strano rapporto, finirei per farmi del male, mi legherei a lui, e di lui non ci si può fidare.
Mi porto una mano sulla fronte e la massaggio, apro il cassetto dove sono presenti le mie Camel light. Non devo cedere, mi sto togliendo il vizio del fumo, ma lo stress è ad alti livelli.
C'è un alto rischio che ceda.
Tutti i problemi e gli eventi mi hanno condotto a cedere, ma chi voglio prendere in giro, con Victor ho ceduto perché volevo cedere.
Passo lo sguardo dal volto di Cloe alle sigarette e poi dalle sigarette al volto di Cloe. Solo una non mi ucciderà.
C'è gente che pregherebbe per vivere e io sto consumando la mia vita come la cartina di una sigaretta.
Non devo cedere! Come mi piacerebbe cedere a Victor, lasciarmi andare, toccare, baciare e...no lui è orribile, stupido e non è attraente. Uno psicologo in questo momento potrebbe dirmi che soffro di dissonanza cognitiva.
"Diana sei ancora qui con me?"Mi sventola una mano davanti al viso come per svegliarmi. Nel frattempo penso a Victor al suo fisico scultoreo, ai tatuaggi sul petto che ho intravisto. Come mi piaceva sentire i suoi muscoli contro il mio corpo. Chissà se anche a lui piaceva la mia vicinanza. Certo con il mio pigiama anti stupro...
"Muscoli sexy...duri. Cloe mi è entrato nella testa"affermo esasperata.
"Ma chi? Oddio finalmente ti piace un uomo, iniziavo a pensare che stessi diventando asessuata."
"Nessuno..."rispondo con tono affranto, abbasso nuovamente lo sguardo verso il cassetto delle sigarette, no non cederò e poi non mi va di giustificarmi con tutta la famiglia. Sentiranno l'odore del fumo su i miei vestiti, quindi inizieranno a rompere e tempestarmi di domande e sarò travolta maggiormente dalla voglia di dover fumare.
"Beh il signor.Nessuno deve essere degno di nota per averti ridotto il cervello in poltiglia"Mi indica come se fossi un sacco di immondizia indifferenziata.
Si è rubato il sonno e i miei pensieri.
"Ha acceso il mio desiderio come se avesse acceso un interruttore"balbetto gesticolando davanti a me.
"Allora chi è?"Si lascia andare sulla semplice sedia in tessuto posta davanti alla mia austera e antica scrivania in legno.
"Non è necessario parlarne, non posso averlo e devo solo dimenticarlo." Scuoto la testa e mi porto entrambe le mani sulla fronte.
Non posso averlo ma lo desidero con ogni fibra del mio corpo.
Vorrei toccare non solo la sua pelle
ma anche la sua mente.
Vorrei sentire i sussurri della sua anima e scoprire chi è realmente.
Dietro quegli occhi profondi e intensi come la una la luna nell'oscurità, si nasconde qualcosa.
Knight si nasconde dietro i suoi schemi.
Finge di romperli ma in realtà non è così.
"Fai come sempre, ti piace qualcuno ma decidi di non provarci per non scottarti ancora. Non puoi continuare così, deve riprendere a rischiare, dov'è la Diana che conosco e che crede nell'amore"borbotta Cloe accigliandosi.
"Proprio qui davanti a te, un po' meno sognatrice e con i piedi per terra, con più ferite ma con ancora speranza. Non voglio gettarmi a capo fitto in qualcosa che non potrà funzionare, ne sono convinta." Sono convinta che fra me e lui non potrà mai funzionare, lui è complicato e non vuole relazioni, ha le sue ragazze e ciò che vuole.
Io sono solo qualcosa a cui ambisce, ma suppongo che anche lui sia consapevole che sia diversa, altrimenti mi avrebbe trattato come tutte le altre e mi avrebbe dato il così detto benvenuto, di cui tanto parlano tutte le burlesque che lavorano per lui. Non ne ha risparmiato nemmeno una!
"Lo conosci talmente tanto bene da poter sapere che non potrebbe mai funzionare?" prosegue sbalordita. "Non lo conosco bene, ma penso che il contesto e i suoi modi di fare, mi hanno chiarito ciò che lui desidera e non vuole" concludo. Allungo una mano e prendo un antidolorifico, il mal di testa aumenta sempre di più. Devo lavorare.
"Non puoi giudicare una persona così superficialmente." Si alza in piedi e si arriccia una ciocca bionda intorno alle dita.
"Non lo sto giudicando, ti sto dicendo ciò che è chiaro entrambi. Siamo attratti l'uno dall'altra ma sappiamo entrambi che questa attrazione non ci porterà a nulla di buono, quindi ci manteniamo nei limiti..."Mantenevamo nei limiti, visto che ci siamo baciati e toccati in maniera del tutto non professionale.
"Mi nascondi qualcosa...e scoprirò cosa. Scoprirò anche il nome del tuo amante misterioso" biascica con un sorrisetto furbo prima di uscire dal mio ufficio e sbattere la porta lasciandomi sola con i miei pensieri e le cartelle da analizzare.
Bozze da correggere, testi da analizzare e valutare, il solito. Afferro il primo plico e mi trovo davanti il titolo di romanzo: "Amori ricchi di speranze".
"Certo ora anche il caso mi rema contro!"bofonchio.

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