Canzone: Love is a Bitch (Twi Feet)⬆️
Victor
Se mi chiedessero cos'è l'amore, risponderei che: "l'amore è una prostituta che si vende agli uomini deboli."
Perché dipingere l'amore come una donna?
Perché come la donna si veste di astuzia e sotterfugi, di inganni e falsi miti.
Le donne sono un inganno, l'amore è solo un tranello.
Un sentimento bastardo che si aggrappa ai cuori delle persone e le rende deboli, vulnerabili per una sola persona. Fragili...
La fragilità è una componente che non fa più parte della mia persona.
Resto fermo con la mia macchina davanti a casa di Diana. Sono le sette e lei non sembra essersi mossa da casa. Da dieci minuti sono fermo nella mia auto. Voglio solo liberarmi del costante pensiero del suo corpo e andare avanti con la mia vita.
Desiderio appagato, si passa al prossimo.
Funziona così no?
Scendo dalla macchina, con la convinzione di potermi prendere ciò che mi è dovuto. Penso di bussare ma ritrovo la porta aperta. Ma che cazzo fa? Lascia la porta aperta? È per caso un invito esplicito ad entrare.
Entro dentro e chiudo la porta dietro di me. Il camino è acceso. Il soggiorno è penombra illuminato dalla sola fiamma del fuoco che arde. Sul divano ci sono accantonati un plaid e un libro. Mi avvicino con passo deciso e afferro il libro. La banalità del male di Hannah Arendt.
Si mantiene su tematiche leggere!
Lascio il libro dove l'ho trovato e mi incammino verso la cucina, ma è vuota.
Dove sei Luce?
Non sai quanto amo la caccia, ma la rende ancora più eccitante il fatto che tu non sai di avere un predatore alle calcagna.
Ci sono foto di sua madre ovunque, foto in cui è ritratta la sua famiglia. Diana abbraccia tutti in ogni foto mentre Kaya mantiene le distanze persino dai suoi genitori.
Cammino con passo deciso fino ad una stanza che trovo socchiusa. È seduta sul letto in intimo e si sta infilando delle calze. Lentamente il tessuto sottile e velato ripercorre la sua pelle chiara, uno spasmo mi percorre la spina dorsale fino a ripercuotersi in una scossa dritta all'inguine.
Hai risvegliato il mio vicino di casa di una vita!
Mi lecco le labbra e continuo a fissarla.
Il seno è contenuto e sorretto da un reggiseno nero che entra in contrasto con la sua pelle chiara. Si alza in piedi e si solleva le calze fino alla vita. Le sue morbide prosperità vengono ripercorse e evidenziate dal tessuto che accarezza ogni singola parte di lei. Scosto leggermente la porta, voglio osservarla meglio.
Ha l'aspetto di un angelo seducente, che si muove con eleganza lungo la strada della mia perversione.
I capelli sono sciolti e ricadono in boccoli lungo la sua schiena, sembrano fili d'oro. Le labbra sono evidenziate da un rossetto rosso. Gli occhi castani vengono calcati da una linea sottile di eye-liner.
Afferra un tubino nero, dalle spalline spesse, dal tessuto in raso e se lo infila mentre fissa la sua immagine allo specchio. Sale il vestito sul corpo, dopo aver superato il suo culo a mandolino, solleva le spalline spesse.
Le spalline accarezzano la pelle delle sue braccia mentre risale.
Non ho mai ammirato un corpo femminile come sto facendo con il suo. Ma le sue forme sembrano essere state designate con leggere pennellate sulla tela di un artista.
Decido di fare la mia entrata. Mi schiarisco la voce facendola sobbalzare, salta indietro e per un pelo non finisce contro lo specchio.
"Dovresti fare attenzione alla porta sul retro..."mormoro con tono basso e suadente.
Man mano che cammino nella sua direzione, lei indietreggia. Sorregge il vestito mantenendo le spalline ben salde sulle spalle.
Vorrei spogliarti di ogni tua insicurezza,
vorrei denudare la tua anima e asservirsela alla mia.
"Che ci fai qui?"domanda quasi balbettando.
Ecco esatto sono qui per fare riccioli d'oro, oppure farti...
"Non sei contenta di vedermi stellina?"ribatto con un sorriso da bastardo. So che è attratta da me.
Il respiro concitato, le pupille sono dilatate e vedo persino la pelle d'oca sulle sue braccia, le sto semplicemente parlando. Non l'ho nemmeno toccata.
"Non sto dicendo questo. Non dovresti essere con mia sorella oppure con una delle tue burlesche? È la vigilia, quindi non so cosa prevedano le tue abitudini..."mi risponde con un tono aspro.
"Ti schiaffeggerei sul culo per ogni risposta sbagliata..."
Ma facciamo che tratterrò il diavolo ancora nel suo inferno.
Poi ascolterò suppliche, non vorrò sentire parole che non siano gemiti oppure il mio nome che abbandona le sue labbra mentre viene.
"Ogni risposta è sbagliata e scommetto che mi dirai che anche in questo caso mi sbaglio..."mormora. Mi avvicino al suo corpo e annuso il profumo di lavanda che ha impregnato la sua pelle. Potrei benissimo perdere la testa soltanto annusando il profumo della sua pelle.
"Non servono risposte, non servono domande, non servono parole..."biascico. Accarezzo con le labbra la pelle del suo collo, poso un bacio umido nel punto poco più sotto all'orecchio. Accarezzo con la lingua la sua pelle. Lei lascia perdere il suo vestito che resta appeso attraverso le spalline alle sue braccia. Poggia le mani sul mio petto e mormora qualcosa che non capisco.
"Allora cosa serve?" domanda persa. Le mordicchio il lobo e respiro contro la pelle umida della zona per farla rabbrividire.
"Nulla di quello che pensi, tutto quello che desidero. Non serve molto per capire cosa desidero..."
Arpiono le mani sulla base della sua schiena. Scendo attraversando l'apertura della cerniera e stringo le dita sul suo delizioso culo. Abbatto le distanza fra i nostri corpi. I suoi seni prosperosi vengono compressi contro il mio torace. Diana respira con la bocca letteralmente aperta, sembra che le manchi l'aria.
"Se accetti... accetto..."mormora improvvisamente. Scuoto la testa e mi risveglio dal mio stato.
Cosa dovrei accettare?
Lei sembra leggermi nel pensiero. Accarezza la pelle del mio collo, per poi afferrarmi il mento.
Bambina impertinente. "Vieni a cena con me e i miei amici e ti darò quello che vuoi..."prosegue con sguardo da donna fatale.
Ecco quando parlavo di inganno, intendevo proprio questo, raggiri e compromessi, dove il sesso diventa una ricompensa.
"Sei sicura di volerti porre in questi termini con me? Io non patteggio sul modo in cui te la farò pagare stellina..."Lei si acciglia e poi annuisce.
Una cena per una sana scopata senza limiti, dovrei accettare.
Alla fine sta patteggiando la sua anima con il diavolo. L'unica a rischiare è lei.
Io non ho nulla da perdere.
"Accetti Knight questa sfida?"domanda con un sorrisetto lasciavo.
"Non mi tiro mai indietro riccioli d'oro..."ribatto afferrandole i capelli. Li stringo in un pugno in una coda e le faccio retrocedere il capo.Le nostre labbra sono ad un soffio di distanza. "Non hai paura delle mie sporche idee?"domando con tono basso e suadente.
"Non ho paura di te..."ribatte e mi ruba un bacio, ma prima che possa retrocedere con il capo, con una mano le mantengo i capelli nella stretta del mio pugno, con l'altra le afferro il mento e mantengo le nostre labbra connesse. Insinuo la lingua nella sua bocca e solletico la sua con stoccate veloci.
Lei e scintilla, desiderio, perversione,
un corpo dalle forme sinuose che si veste di magia e mi incanta gli occhi.
Ti permetto di toccare la mia mente, ti permetto di toccare il mio corpo, ma non ti permetto di illudere la mia anima.
Non puoi andare oltre.
Resti nella superficie del tocco.
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Darkest Knight
RomansaAlcuni eventi narrati si basano su fatti realmente accaduti. I veri angeli si nascondono fra le persone comuni, molto spesso hanno volti insignificanti ma cuori talmente grandi da rendere il mondo migliore. Agiscono in silenzio e non pretendono ac...