Capitolo 6

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Diana

Dove c'è oscurità e peccato, non c'è posto per la luce.
Mi piacerebbe andare via, fuggire lontano da qui, chiudere gli occhi e non vedere ciò che vedo.
Non vorrei vedere l'uomo nelle sue vesti.
Le vesti del peccatore, mosso nel suo agire dai soli impulsi.
Vorrei tornare nella mia bolla di normalità.
Ho deciso di scendere a patti con il diavolo e queste sono le conseguenze.
Due uomini si baciano senza pudore e si tastano l'un l'altro al di sotto del bancone, immagino precisamente dove siano le loro mani.
Knight come mi aveva detto è sparito.
Da quando sono qui dietro a servire, ho ricevuto una marea di proposte indecenti per cifre esorbitanti. Le ho rifiutate, non potrei mai vendere il mio corpo, non potrei mai fare un torto del genere a me stessa. Devo uscire gli artigli e farmi valere. Combatterò per avere questo posto nonostante non mi piaccia, dimostrerò a tutti di essere all'altezza. Mi sporgo dal bancone, mettendo in evidenza tutta la mia fisicità, qui la sessualità delle persone diventa decisamente promiscua, prima baciano delle donne, poi baciano degli uomini, donne che baciano donne, c'è un po' di tutto.
Sono tutti liberi di essere loro stessi ed esprimere i loro desideri sessuali senza alcun limite o inibizione. Le luci improvvisamente si accendono sul palco attirando l'attenzione di tutti.
Emergono sette burlesque sul palco. Bellissime, sprigionano sicurezza e sensualità, battono i piedi sul palco seguendo il ritmo della musica, indossano vestiti succinti che riprendono le divise liceali. Calze a rete e tacchi vertiginosi. Sono tutte diverse le une dalle altre, ognuna di loro ha una bellezza particolare. Due di loro sono talmente simili da sembrare gemelle, magari lo sono. Hanno lunghi capelli neri e un incarnato particolare né troppo chiaro né troppo scuro, che risplende sotto la luce. Si muovono in maniera elegante ma sensuale. C'è finezza nei loro movimenti, nonostante celino messaggi sublimali.
"Bevete qualcosa?"domando con tono alto per sovrastare la musica.
"Sarebbe bello bere su di te..."mormora l'uomo in smoking che fine a qualche secondo prima si stava scambiando la saliva con l'uomo accanto a lui. Indossa una camicia elegante. La sua maschera nera da corvo gli copre il viso quasi completamente.
Maschere che nascondono abbastanza il viso in maniera tale da renderli irriconoscibili di giorno.
Le uniche prive di maschere sono le burlesque.
"Non era questa la mia domanda, ne è stata una mia proposta, allora prendi qualcosa da bere o no?" ribatto piccata in maniera da chiarire che non farò nulla di quello che gli passa per la testa.
"Una bottiglia di champagne da portare al mio tavolo riservato, tavolo undici per la precisione. Ci vediamo dopo Light." Ammicca e si trascina con sé il suo amico che gli tasta volgarmente il sedere.
All'interno del locale c'è un numero limitato di clienti, sembra che siano persino selezionati.
Sono tutte persone altolocate ne sono certa, lo noto dai loro vestiti griffati e dal loro portamento.
Ricchi e perversi, un mix perfetto visto che con i soldi possono nascondere il sudiciume delle loro anime.
Le donne indossano abiti corti e lussuosi, abbastanza corti da permettere ai partner che si portano dietro di infilare le mani ovunque.
Prendo la bottiglia di champagne con due bicchieri in cristallo. Mi incammino verso la zona dei privé. Muovermi su questi tacchi vertiginosi, con questa tuta succinta, non è ciò che si può definire facile. Tanti occhi sono puntati sul mio corpo, commenti squallidi. Uno di loro mi dà uno schiaffo sul sedere. Mantengo la calma e tendo di non aggredire il troglodita che ha osato toccarmi. Mi giro sui tacchi e stampo un sorriso falso sulla faccia.
"Dovrebbe tenere apposto le mani! Tocchi ciò che vuole ma non il mio di posteriore!"abbaio irritata.
"Quanto vuoi per vendere il tuo di posteriore?"ribatte l'uomo afferrandomi un braccio. "Qualsiasi persona può essere comprata e sono sicura che anche tu sia in vendita"aggiunge.
"Se non vuole un tacco dodici fra le palle, le consiglio di mantenere le mani apposto" abbaio. Mi lascia il braccio e retrocede con un ghigno.
Riprendo la mia maratona verso il tavolo undici. Entro nel privé e mi ritrovo i due uomini di prima in atteggiamenti maggiormente intimi. Uno è seduto a cavalcioni sull'altro si baciano in maniera appassionata, si toccano.
Nessun uomo, mi ha mai toccata, così ne io ho toccato uno dei miei ex in questa maniera. Non ho mai provato un attrazione del genere. Poggio lo champagne e tento di andare via passando inosservata.
"Ti unisci a noi Luce?"domando uno dei due con tono di scherno.
"No, grazie".
Non posso semplicemente lasciarmi in pace? Abbasso la testa e cammino distrattamente dentro al locale, deviando i corpi finché il mio corpo non finisce contro il corpo marmoreo di un uomo. E l'uomo in questione è Knight, riconosco le sue iridi castane e calde. Alle sue spalle c'è una donna, ha un caschetto perfetto e alla moda e un abito nero e corto che non lascia molto all'immaginazione. Retrocedo di qualche passo, finché Knight non mi mima un sta ferma e non so perché come un soldatino mi fermo sul posto. Sussurra qualcosa nell'orecchio della donna, che dopo averlo fissato con la dovuta adorazione va via.
"Nessuno sa chi sono qui dentro, ma se ha dei problemi, voglio che me lo dica. Tutto è lecito qui ma deve volerlo per renderlo tale. Non è obbligata a fare nulla che non voglia"asserisce improvvisamente. Sembra che mi abbia letto nel pensiero. Sa leggere abilmente le menti oltre che i corpi. "Il mio tavolo e il 6, è sempre lo stesso. In maniera tale che tutte le ragazze possano trovarmi se hanno bisogno". Annuisco e non dico nulla. Devo sopravvivere posso farcela. "Il mio discorso non è fine a se stesso, dovrebbe dirmi per lo meno se le è tutto chiaro" aggiunge alla fine.
"Tutto chiaro" asserisco valicsmdolo senza lasciarmi ulteriormente sedurre dal suo fascino.

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