Capitolo 63

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Canzone: Fool for you (Zayn ⬆️)

Diana

Ci sono giorni in cui mi sveglio con un senso di felicità,
ci sono giorni in cui mi sveglio con un forte senso di tristezza,
ci sono giorni in cui mi sveglio accanto al mio cavaliere oscuro e altri invece in cui lui non c'è perché fugge da me e affronta se stesso.
Vuole sentirsi libero, senza le catene di alcun legame che lo renda estremamente dipendente.
Vuole poter correre sotto il cielo notturno senza di me.
Io resto il solito mare impetuoso che lui sorvola senza mai toccare, nonostante per lui potrei essere una risorsa.
Danza con i suoi fantasmi senza di me,
mi domando se mai sarà capace di fidarsi pienamente.
Però ho la certezza che ama infinitamente sua figlia e si fida ciecamente di lei.
Io per lui resto un'incognita.
Fisso il muro del soffitto della nostra camera da letto, prima di sollevarmi ed iniziare una nuova giornata.
Victor non c'è e mi domando dove sia, potrebbe essere in piscina ad osservare uno dei suoi sogni bruciare, potrebbe essere in palestra oppure potrebbe essere uscito diretto al faro.
In ogni caso sarebbe andato via senza di me e senza chiedere il mio aiuto.
Osservo la mia pancia più gonfia del solito e mi domando se ci siano degli ospiti oppure no, d'altronde stiamo provando da un paio di mesi ad allargare la famiglia. Mi sollevo sugli avambracci appena vedo la maniglia della porta abbassarsi, Victor entra in stanza con indosso un completo completamente nero, il folto ciuffo corvino è completamente disordinato, incontra il mio sguardo indagatore e mi sorride.
"Pensavo di arrivare prima del tuo risveglio Luce..." mormora avvicinandosi con passo deciso. Si sfila le scarpe e sale carponi sul letto. Lentamente si avvicina nella mia direzione con sguardo furbo, tira la coperta che mi copre, scoprendo lentamente il mio corpo seminudo, rivestito da una semplice vestaglia nera. Si lecca le labbra e avanza, poggia le gambe ai lati del mio bacino facendo tendere il tessuto del suo pantalone elegante, che evidenzia non solo la sua muscolatura definita ma anche il suo membro.
Si sfila la giacca e lancia sulla panca in legno dove mettiamo i cuscini.
Posa le mani sul materasso per reggere il peso e con il viso si avvicina al mio. Le sue labbra sfiorano le mie, la barba produce una stuzzicante sensazione ogni volta che mi sfiora la pelle.
Si muove con me, sulle note della seduzione.
"Dove sei stato?"domando con incertezza. Si lecca le labbra e mi stampa un bacio umido.
"Cercavo di trovare la parte migliore di me per poter tornare da te..."sussurra sulle mie labbra.
"Non devi nascondermi nulla..."
Non voglio che nasconda nulla di se stesso, se lo nasconde a me potrebbe mostrarlo a qualcun'altra che pensa che possa capirlo.
Dissente con il capo.
"Non posso restare quando sono eccessivamente instabile. Sento l'esigenza di andare via, devi imparare a lasciarmi andare in quei momenti..."ribatte con sguardo impenetrabile.
"Come si fa a lasciare andare una persona che si ama nei momenti peggiori?"ribatto.
Scuote la testa e mi accarezza una guancia.
"Proprio perché la si ama, la si deve lasciar andare..."ribatte poggiando la sua fronte contro la mia.
È sempre così complicato capirlo in questi momenti,
rende il nostro rapporto complesso,
ma mi sono ripromessa di correre con lui durante la notte, mi sono presa tutte le responsabilità del rischio.
Mi bacia la fronte poi passa al naso, alla fine mi schiocca un bacio sulle labbra. "Devi fidarti di me..."aggiunge inchiodandomi con lo sguardo.
Il suo sguardo mi butta giù e mi fa perdere tutte le forze di cui stavo caricando la parte più combattiva di me. Sospiro e prendo forza prima di ribattere e procedere lungo la strada che mi ero prefissata. Victor è molto bravo nel manipolare e distrarre.
"Come posso fidarmi di te se tu non ti fidi abbastanza di me, da mostrami la parte peggiore e anche più debole di te?"
"Oh Luce, forse non ti è chiaro. Nei momenti in cui emerge il lato di me più nero vado via non perché non mi fidi di te ma perché non mi fido di me in quelle condizioni. Quando una rabbia incontrollabile mi monta dentro, non sono più consapevole di quello che faccio e di quello che potrei fare. C'è una parte di me che non riesco a controllare..."risponde con chiarezza.
Voglio stargli accanto quando me lo permette e anche quando finge di non volermi, ma non posso stargli accanto quando non posso e non vuole.
"Ho sempre paura che tu mi tenga fuori perché non ti vuoi fidare pienamente di me..."asserisco mostrandogli tutte le mie insicurezze. Mi guarda dritto negli occhi e inarca un sopracciglio.
"Hai appena detto una blasfemia Luce...perché sei così insicura? Non so più cosa fare! Sapevi fin da principio come fossi. Non sono il tipico compagno..." ribatte sedendosi sulle caviglie e spalancando le braccia con fare arrendevole.
"Per me sei quello perfetto ma ti sto mettendo a nudo un problema che vorrei che risolvessimo..."ammetto.
Possibilmente senza litigare ma questo risulta quasi sempre impossibile.
"È tutto nella tua testa!"sbotta improvvisante. "Concretamente non ci sono fatti che tengano, ti ho appena spiegato il motivo per cui vado via, non so più cosa fare. Sei entrata nella mia vita solo perché inspiegabilmente mi sono fidato di te fin da principio e se metti in discussione questo, vuol dire che tu hai un problema da risolvere, non noi!"abbaia per poi sollevarsi.
Si alza dal letto celermente e si dirige verso il bagno, entra dentro e sbatte la porta. Non può sempre fare così?!
Si isola e poi mi cerca quando sembra che abbia trovato la quiete dentro di sé ma vorrei che mi rendesse più partecipe delle tempeste più difficili che affronta la sua anima.
Prima che tenti di aprire la porta, la apre lui. Si è sfilato il resto dei vestiti ed è rimasto in boxer, mi afferra il collo con forza e mi fa inclinare il capo. Si abbassa alla mia altezza e mi bacia con perverso desiderio. Porta una mano sul retro della mia schiena e mi stringe una natica per poi spingermi contro il suo corpo. Questo è un assalto!
Si allontana dalle mie labbra e ringhia frustrato.
"Lo so, che la parte più brutale di me ti rende instabile..."sussurra come se avesse letto ogni sensazione che provo. "Non posso rimediare a questo ma possiamo provare a conviverci e trovare un compromesso..."mormora per poi mordermi il labbro inferiore.
"Okay, allora io ti lascio andare quando più ne hai bisogno ma ho bisogno che almeno tu mi dica dove scappi..."ribatto sorridendo. Si acciglia e ci pensa su qualche secondo.
"Va bene Luce, però ora lascia che ti dia il mio buongiorno..."
Mi afferra improvvisamente in braccio facendomi urlare per lo spavento e mi trascina con sé in una delle perverse stanza nella sua testa.

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