Canzone: Love the Game (Welshly Arms⬆️)
Diana
Sono sicura, anzi certa che ora metterà in atto uno dei suoi teatrini con cui tenterà di mostrarmi il mostro perverso che dovrei accettare nella mia vita.
Fa sempre così, sta tentando in tutti i modi di far sì che accetti le sue condizioni.
Cammino verso la zona del privé.
So che è in compagnia di Thunder l'ho vista entrare prima lì dentro.
Scanso alcuni corpi per evitare di schiantarmi al suolo. Continuo a pensare che non sarei dovuta entrare nel suo ufficio, che sarei dovuta restare fuori, avrei dovuto aspettare che uscisse fuori.
Ormai, gli errori sono stati compiuti e lui come sempre ha tessuto per bene la ragnatela dove incastrarmi come una mosca.
Vittima, siamo tutte vittime del suo fascino,
vittime delle sue parole,
vittime del suo eros,
vittime della sue arti manipolatorie.
Mi ritrovo spesso ad amare e allo stesso tempo odiare, le stesse peculiarità del suo carattere.
Entro nel privé e tento di mantenere la calma. Knight resta fermo sul divano ha la camicia semi sbottonata. I capelli sono scompigliati e ha tutta l'aria di uno che è stato sbattuto per bene. Ha il capo poggiato contro lo schienale del divano e una sigaretta frapposta fra le labbra. Con le mani lavora sulla cintura in pelle dei pantaloni e la richiude con estrema lentezza.
Quasi non facevo caso alla presenza di Thunder, che è completante nuda con dei tacchi vertiginosi indosso. Sorregge la sigaretta a mezz'aria nella mano destra e sbuffa il fumo nella mia direzione.
L'aria è consumata, sento l'odore pregante del sesso. I capelli di Thunder sono scompigliati e selvaggi. Il trucco è ancora perfettamente compatto. I suoi seni alti e tondi sono adornati dai segni rossi delle dita di Knight. Su un seno si vede persino il segno del suo anello. Ha l'aria appagata e mi fissa come se fossi un alieno.
Vorrei dirle che non sono qui per mia volontà ma per obbligo.
Tento di abbassare lo sguardo ulteriormente. Fisso il pavimento per qualche secondo e vedo vestiti e bustine di preservativi sparsi. Mi sembra di essere arrivata alla fine di una festa fra liceali.
"Cosa vuoi?"sbruffa Thunder fissandomi arcigna.
"Proprio nulla, è lui che mi ha fatta venire qui"ribatto indicando Knight , che finalmente solleva il capo dalla spalliera del divano e mi fissa qualche secondo. Le calze velate bucherellate avvolgono le prosperità delle mie gambe. Una misera tutina riveste metà della mia coscia. Sul davanti c'è un profondo scollo che mi mette il seno in mostra.
"Puoi andare..."asserisce alla fine mostrando un ghigno malefico. Mi acciglio qualche secondo non comprendendo maggiormente il suo gesto.
"Thunder, non tu Luce"aggiunge, facendo fermare i miei passi. Non starò qui con lui a litigare nella stanza del sesso!
"Pensavo che non avessimo finito..."borbotta Thunder irritata.
"Abbiamo finito..."ribatte facendo muovere una mano davanti a sé. Gli indica la porta e la fissa con sguardo intimidatorio. Thunder si infila frettolosamente il tanga e il mini abito ed esce dandomi una spallata.
Lui si accerchia del loro amore, io vengo accerchiata in maniera dal loro odio.
"Cosa vuoi?"domando prendendo coraggio. Il suo volto è completante avvolto dall'oscurità. Con il tepore della luce rossa posta sul tavolino, vengono illuminante solamente le sue iridi dorate.
Sembra un grosso felino nascosto nell'oscurità.
Pronto a tutto e pronto a prendermi.
"Scappa finché puoi riccioli d'oro, il leone sta per attaccare e vuole prendere proprio con te..."sussurra improvvisante. I battiti del mio cuore aumentano improvvisante. Ho paura? Paura di lui? Cosa mi potrebbe mai fare, da volermi indurre a scappare?
"Non sono abituata a scappare Knight..."ribatto.
"Bugiarda..."
"Allora dimmi da cosa scappo?"
"Da te stessa..."dice improvvisante.
"Tu che diavolo dici?"
"Tu come le mie burlesque desideri essere fottuta per bene da me. Per quanto tu voglia negarlo con le parole, il tuo corpo dice altro. Sei come tutte..."prosegue con tono glaciale.
Mi fa sempre sentire un errore e sbagliata.
Sono come tutte per lui, non ho niente di diverso dalle altre. È proprio come le altre anch'io lo desidero. Le lacrime mi pizzicano gli occhi, mi sento umiliata.
Cosa ci faccio qui? Cosa ci faccio con lui?
"Cosa ho fatto per farti serbare tutto questo odio nei miei confronti?"urlo furioso avvicinandomi al punto in cui si trova.
"Ti ho detto di scappare, non di avvicinarti Luce!"ribatte con prepotenza e sbatte un piede a terra nervosamente. Retrocedo di un passo. Non so cosa, fare? Scappare è da prede. Affrontare da predatori e io non voglio essere la sua preda.
"Tu non vuoi che scappi. Altrimenti non mi avresti convocata qui, non avresti mandato via Thunder e non avresti voluto che restassimo soli"ribatto tentando di mantenere una posizione.
"Non sai cosa voglio. Ciò che voglio muta continuamente..."
"Eppure hai una rigida routine con le stesse donne, negli stessi giorni. Se volessi cose diversa rispetto a quelle che hai, non avresti questo circolo vizioso!"ribatto fuori di me.
"Non significa che sia quello che voglio"ribatte improvvisante.
"Allora cosa vuoi?"
"Il diavolo sta nei dettagli. Ti lascio tra i miei silenzi, così potrai coglierli" sbuffa il fumo. Dovrei andare via e non starmene qui a tentare di capire qualcuno che non capisce nemmeno se stesso.
"Dovresti allora smettere di desiderare ciò che non puoi ottenere..." ribatto avvicinandomi.
Carpendo ciò che desidera, ciò che desidera e non può ottenere, sono io.
"Vieni qui Luce, e goditi lo spettacolo..."
Lentamente si porta una mano verso l'interno coscia, accarezza la zona, per poi sfiorare l'erezione che viene disegnata dai suoi pantaloni eleganti.
"No...non ho intenzione di cedere!"
"Sai è proprio nel momento in cui..."Si alza in piedi e vedo emergere metà del suo volto dall'oscurità. Torreggia in tutta la sua altezza. Il suo fisico possente mi intimidisce. "In cui si crede di essere al sicuro..."prosegue. "Che si viene sopraffatti."
Mi afferra improvvisamente i fianchi e mi tira verso di sé. "Non si scappa più ora..."sussurra. La sua camicia è impregnata del profumo femminile di Thunder, che viene leggermente confuso dal profumo aspro del tabacco.
"Lasciami in pace." Tento di spingerlo lontano da mio corpo. Appena tenta di baciarmi per zittirmi mi scanso. "Sei proprio un maniaco!"
Stringo i pugni intorno al tessuto della sua camicia. Noto che sul suo collo non c'è segno dei baci di Thunder. Nemmeno le sue labbra sono gonfie. Non ci sono spaccature, non c'è nulla. Il braccio mi avvolge il bacino da dietro e mi spinge contro il suo corpo. Sento la sua erezione premuta contro il mio ventre. Con la mano libera mi afferra il mento. Le sue dita affusolate mi toccano le guance.
"Sono sia un manico, e ho anche il cazzo. Credo che lo senta anche tu"ribatte mostrando un sorriso sfrontato. Gli calpesto un piede e tento di divincolarmi ma causo solo la sua risata.
Sembra un diavolo. Un diavolo che non ha intenzione di lasciarmi andare. "Smettila di fare la dispettosa Luce, so che desideri baciarmi...giuro che la mia bocca non si è posata su nessuna delle sue labbra"prosegue con tono divertito.
"Oh ma le avrei sicuramente poggiate sul suo corpo!"ribatto dimenandomi.
"Devi sapere una cosa Luce, ci sono donne che mi piace semplicemente toccare ma nessuna ha l'onore di ricevere un semplice bacio sulle labbra..."precisa. Eppure mi ha baciato,
eppure ha assaporato la pelle del mio collo.
Eppure ha desiderato percepire il sapore della mia pelle.
"Mi dovrei considerare una privilegiata?"domando tentando di placare i miei impeti.
"Dovresti essere onorata di tali privilegi ragazzina!"ribatte con tonno aspro. Con la mano scende dal mio bacino, la pone sul retro della mia schiena e scende sempre più giù, mi strizza una natica con prepotenza, facendomi avanzare. Non c'è spazio fra i nostri corpi, siamo talmente stretti l'uno all'altra che quasi mi manca l'aria. Le sue labbra carnose si posano sul mio collo. Lascia una scia di baci umidi. Si abbassa sempre di più e afferra la parte alta del mio seno fra i denti facendomi gemere per il dolore ma allo stesso tempo il piacere. Posa la lingua per ledere il dolore che percepisco sulla parte alta del suo seno. "Non sai quanto mi piacciono queste." Fissa i miei seni con bramosia per poi risalire e fermarsi ad un millimetro dalle mie labbra. "Sei ancora convinta di non volermi baciare?"sussurra divertito.
Prima che ribatta, posa le labbra sulle mie.
Li nello spazio chiuso dalle nostre labbra, tutto inizia e tutto finisce.
Lo stomaco entra in subbuglio, il desiderio cavalca le vene. L'adrenalina fa battere il mio cuore all'impazzata. Stringo le mani intorno al tessuto della sua camicia, l'altra fra i suoi capelli. Un gemito virile sprigiona nella sua gola. Non fa altro che rendermi ancora più eccitata e desiderare di più! Ma fin dove posso spingermi. Oh Diana svegliati, qualche secondo fa lui, stava facendo sesso con un'altra donna.
Le nostre lingue si muovono in movimenti decisi e perversi. Avvolge una mano fra i miei capelli e li tira con vigore indietro. Separa le nostre labbra. Si sporge in avanti e afferra fra i denti con prepotenza il mio labbro inferiore. Succhia possessivamente la zona, per poi lasciarlo andare lentamente.
"Posso ottenere quello che voglio ma non lo posso avere ma posso ottenere se solo voglio..." sussurra ad un millimetro dalle mie labbra.
Mi lascia andare,
con una forza disumana mi lascia schiantare nella realtà,
dopo avermi fatto camminare mano nella mano con lui nella sua oscurità.
"Quindi mi hai mentito." Indietreggio ferita. Per un secondo ti fa sentire speciale, per poi farti sentire comune. Non sono niente per lui. Non sono quella persona un po' speciali che mi aveva fatto credere.
"Forse sì o forse no, se hai capito qualcosa di me, sai qual è la risposta Diana..."ribatte facendomi indietreggiare.
"Sei solo un bugiardo..."
"Tu sei troppo ceca per vedere. Non vuoi vedere perché non vuoi credere! Puoi tornare al bancone ricciolo d'oro. Sei libera di andare via com'è tutte..."ribatte con un ghigno malefico. Le sue parole feriscono come lame. Lame nel petto.
"Smettila!"gli urlo contro. "Non sono un giocattolo che puoi usare e gettare a terra con ferocia quando non ti piace più! Cosa sei un mostro! Come fai ad essere così?"urlo fuori di me, in preda ad un attacco di rabbia.
"Come?"domanda accigliandosi.
"Spietato, non ci riuscirei mai a far del male alle persone"
"Non faccio del male, dico solo quello che penso"ribatte apatico.
"Sei un bugiardo,tu ferisci con i tuoi silenzi e con la mancanza dei tuoi sentimenti. La tua totale apatia fa male. Tu ferisci le persone intenzionalmente..."ribatto tentando di suscitare una reazione. Ma nulla, il suo sguardo resta glaciale. Come se nulla fosse si versa un bicchiere di whisky. Disinteressato dalle mie parole, disinteressato dell'intero mondo.
"Sono questo, non posso essere altro da quello che sono. E tu dovresti fare come fanno tutte, è come già fai, dovesti solo muovere le tue gambe e andare via!" Ribatte con tono basso.
Dovrei fare come tutte ed andare via.
"Se non volessi farlo?"ribatto con tono basso quasi impercettibile.
"Smettila cazzo! Esci da qui ora!"urla avvicinandosi ripidamente al mio viso. Il suo sguardo gelido mi ghiaccia il sangue. Ora ho paura, paura di lui e di quello che mi possa fare. Talmente paura che resto ferma pietrificata sul posto. Non riesco a muovermi.
"Esci Diana..."sussurra con tono lapidario contro il mio orecchio. Come un automa indietreggio di qualche passo. Una lacrima mi riga il volto.
Nessuno mi aveva mai ferita così, nessuno mi aveva mai urlato la sua verità contro. Nessuno mi aveva mai fatto così male. Mi sento triste, sento una morsa al petto ed erano anni che qualcuno riuscisse a scalfire in me una reazione del genere. Talmente dolorosa, vivida e forte.
Le gambe si muovono tremanti nella folla.
Mi ha spaventata, umiliata, mi ha fatto sentire una nullità in poco tempo. Sono un gioco da poter utilizzare e distruggere perché lui ritiene di poterlo fare. "Vai via come fanno tutte." Le sue parole si perpetuano nella mia testa e mi portano a riflettere. È stato ferito e non permette più a nessuno di ferirlo, ma questo non gli permette nemmeno di ferire gli altri gratuitamente!
Una mano mi blocca il polso e blocca la mia marcia verso un punto indefinito del locale.
Tentavo di scappare e nascondermi ma sembra troppo tardi per farlo.
La maschera mi copre il viso, nessuno può riconoscermi. Nessuno può vedermi.
Nonostante le maschere, l'uomo in questo locale mostra il suo vero volto.
Appena mi volto verso la mano del mio detentore noto il volto di una delle burlesque più grandi della compagnia, credo che si chiami Moonlight.
"Tutto bene?"domanda alzando la voce per farsi sentire sopra la musica. No, vorrei solo scappare.
Scappare dalla realtà e rifugiarmi nei libri.
Rincorrere i sogni, toccare il cielo e credere nella magia.
Ma non posso perché Knight piano piano sta distruggendo tutte le mie convinzioni.
Avvelena con il suo atteggiamento cinico, le credenze che creano i libri.
Distrugge i sogni, oscura le stelle e annulla ogni magia.
Perché è lui, l'incantatore che giostra ogni cosa.
"Si, grazie." Mi dirigo velocemente verso l'uscita. Spalanco la porta ed esco fuori.
Aria, ho bisogno solo di aria. L'aria gelida di inverno mi ghiaccia la pelle.
Tremo per il freddo, tremo per la rabbia e tremo per la paura.
Sollevo lo sguardo e vedo il cielo pulite. Le stelle in milioni tappezzano l'oscurità.
Mia madre mi ha sempre raccontato che ogni stella è un sogno che risplende di luce, che risplende finché non riusciamo a raggiungerlo, una volta raggiunto finisce per cadere e spegnersi.
Abbasso lo sguardo e ritorno nella realtà. Dove la strada è desolata. Passa qualche macchina sporadicamente.
Mi sento sola.
Alla fine tutti finiamo per essere o sentirci soli.
Non c'è sempre qualcuno accanto a noi nei momenti di difficoltà.
Ci sono volte in cui ci siamo solo noi stessi.
Ci sono volte in cui ci siamo solo noi stessi per tutta la vita.

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Darkest Knight
RomanceAlcuni eventi narrati si basano su fatti realmente accaduti. I veri angeli si nascondono fra le persone comuni, molto spesso hanno volti insignificanti ma cuori talmente grandi da rendere il mondo migliore. Agiscono in silenzio e non pretendono ac...