Canzone: Feel it (Michele Morrone⬆️)
Diana
Scocca la mezzanotte, solleviamo tutti i calici e ci facciamo gli auguri reciprocamente. Siamo tutti un po' brilli, anche Victor non è molto lucido, lo è molto meno di me. Nei suoi occhi aleggia una luce diversa. Sembra tranquillo, rilassato.
Mi avvicino verso di lui per dargli gli auguri, tento di baciargli la guancia ma si volta con uno scatto facendo congiungere le nostre labbra.
La sua lingua sa di champagne.
Posa una mano sulla mia nuca costringendomi ad approfondire il contratto. Con una mano mi tiene la nuca, l'altra è poggiata sulla mia guancia. Gli accarezzo con la lingua il palato.
Il profumo della sua colonia mi eccita. È forte e maschile. La sua mano scende dal mio viso per avvolgerei sul lato del mio collo in una stretta virile. Chiude le dita intorno, con una mano quasi mi avvolge tutto il collo. Non fa una pressione eccessiva ma è controllata.
"Ehi voi due scopate dopo..."urla Landom. A queste parole mi risveglio dalla mia bolla indietreggio con il capo e interrompo il nostro bacio. Victor non sembra essere d'accordo con la mia iniziativa.
"Andiamocene...non ce la faccio più..."Si alza in piedi con eleganza e mi porge la mano. Sembra sempre avere il pieno controllo nonostante dovrebbe essere fuori controllo.
"Se non volessi seguirti?"domando irritata. Si abbassa verso di me e avvicina il suo volto vertiginosamente al mio.
"Vorrà dire che ti trascinerò in bagno e ti scoperò contro il muro, a te la scelta Diana..."ribatte con sguardo serio. Lo fisso furiosa dritto negli occhi, ma le fiamme che dimorano nei suoi, sono molto più alte e spaventose. La mia rabbia in confronto può apparire una volpe spennacchiata che digrigna i denti. Nei suoi occhi invece c'è un grosso leone che esce dalle fiamme del suo stesso inferno e ruggisce. Mi alzo in piedi e saluto tutta la comitiva che si lamenta per la nostra ritirata anticipata.
Saluto Cloe con un bacio e dopo avermi ripetuto una ventina di volte di stare attenta sulla strada, mi libera dal suo abbraccio.
Ho qualche difficoltà a mantenermi in equilibrio sui tacchi. Mi incammino verso l'uscita e appena arriva in corrispondenza della zona dove si trovano i cappotti, Victor quasi mi lancia il mio. Fortunatamente lo riesco ad afferrare prima che cada a terra. Infilo il cappotto e la sciarpa e seguo Victor accelerando il passo. Sembra che stia facendo una maratona verso casa mia.
"Non hai bevuto troppo per guidare?" domando prima di entrare in macchina.
"Ho bevuto meno di quanto tu creda e ho una buona tolleranza all'alcol!".
Scorbutico come sempre.
I capelli sono scombinati e suoi occhi sono accesi da una strana scintilla.
"Sei un orso brontolone! Sorridi mai! È Natale!"borbotto.
"Infatti ho tutta l'intenzione di aprirti come un pacco regalo!"ribatte entrando nella sua auto e sbattendo il suo sportello. Il freddo mi fa raggelare, tanto quanto la sua affermazione.
Mi affretto ad entrare in macchina prima di gelarmi. Appena entro in auto, e chiudo lo sportello, Victor sfreccia sulla strada.
"Dove sei diretto?".
Scappi con la luna?
Fuggi dalla notte?
Rubi la scena persino alle stelle con le tue iridi oro.
Umili qualunque uomo con la tua bellezza, distruggi qualunque donna con le tue parole.
"Verso la parte libera di me..."ribatte semplicemente fissando la strada.Entriamo nel mio appartamento completamente al buio. Victor chiude la porta dietro di sé e fa scattare la serratura.
"Non mi sfuggi più stellina..."
Il suo sguardo è carico di lussuria, ogni suo gesto sprigiona erotismo. Si sfila il giubbotto e camminando nella mia direzione, lo lancia verso il divano.
Ogni passo sembra che faccia tremare la terra, ogni passo lo avvicina a me e mi fa tremare le ginocchia. Appena lancio il mio giubbotto verso il divano, Victor mi è addosso.
Poggia le mani sul mio sedere e fa pressione per farmi saltare sul suo grembo.
Ci scambiamo baci passionali, ogni volta che le nostre labbra si separano prendiamo fiato. Si sente un unico suono ed è quello dei nostri respiri concitati. Porto le mani sulla sua testa e gli scompiglio i capelli che passano attraverso le mie dita, lasciando la stessa sensazione di una piuma che solletica la pelle. Un gemito gutturale attraversa la sua gola quando gli strattoni i capelli. Scalcio le scarpe via dai piedi, mentre sono ancora avviluppata intorno alla sua vita. Le
sue mani mascoline e grandi sono piazzate sul mio sedere come se si fossero ancorate. Le dita si incavano sul mio vestito facendomi sentire il suo tocco in maniera sempre più vivida. Abbandona la mia bocca per disseminarmi il collo di baci umidi. Brividi, ho brividi ovunque.
Entra nella mia camera da letto mentre scalcia via le sue scarpe. La sua bocca scende sempre più giù
, fino ad arrivare sulla parte alta del mio seno. La sua lingua viene sostituita dai denti che mordo il lembo di pelle morbida facendomi gemere per il dolore. Mi scruta al di sotto delle sue folte ciglia nere, con le sue iridi auree che sembrano adornate dei colori dell'inferno. Sogghigna soddisfatto, non è sia dispiaciuto di avermi fatto male.
Far male è ciò che gli riesce meglio.
Mi poggia alla fine del letto e resta fermo davanti a me. Nella posizione in cui sono, arrivo esattamente al cavallo dei suoi pantaloni. Non stacco lo sguardo dal suo viso, finché non inizia a sbottonarsi la camicia. Lentamente i bottoni si liberano dalle asole. Lo osservo incantata, come se fosse il più bel film da guardare, la più bella storia da ascoltare.
Ogni sguardo dice toccami,
ogni respiro dice cancellami,
ogni bacio dice disegnami.
Inizio e fine si confondano.
Dice qualcosa senza dirla ma con la voglia di volerla dire in modo diverso da quello con cui lo fanno gli altri.
Victor ha un suo modo particolare di comunicare.
Comunica con gli sguardi,
comunica con i gesti,
comunica con le sue frasi criptiche che sono difficili da decifrare.
Lui comunica senza dare la giusta chiave d'accesso al suo interlocutore, perché lui non vuole essere capito.
Ma troverò il modo per farlo.
La camicia bianca scende dai suoi bicipiti. Il tessuto entra in completo contrasto con la sua carnagione scura. Due vene emergono gonfie sulla sua gola. I pettorali sporgono gonfi, li su uno di essi emerge il leone che ruggisce che sembra muoversi ad ogni suo respiro. Allungo le mani e gli accarezzo gli addominali che sono gonfi come tasselli per poi scendere alla cintura dei suoi pantaloni che afferro con vigore. Faccio uscire la fibbia facendo produrre il famoso tintinnio metallico. Vedo perfettamente la sua e erezione doppia e massiccia che viene disegnata dai pantaloni neri eleganti. Gli sfilo la cintura e la lancio in un punto indefinito. Dissemino di baci la sua erezione seguendo la linea definita che emerge al di sotto dei pantaloni eleganti, mugugna in disappunto e mi tira i capelli indietro.
Passo alla patta che la abbasso con uno scatto. Victor afferra i pantaloni e i boxer e con uno scatto abbassa entrambi. La sua erezione massiccia e venosa svetta verso gli addominali bassi. Sembra avere una propria vita. Il tessuto dei pantaloni e dei boxer ripercorre le sue gambe muscolose e abbronzate per poi liberarlo del tutto. Io me ne sto seduta con davanti il più bel esemplare maschile, senza sapere esattamente cosa fare. Ho già praticato del sesso orale ma non so cosa precisamente a lui piaccia e come gli piaccia. Sollevo lo sguardo verso il suo viso in attesa di istruzioni.
"Toccami..."istruisce. Ripercorro i suoi addominali lentamente, dando la dovuta attenzione ad ogni rilievo muscolare. Scendo sulla scritta Veni, vidi, vici ma Victor mi ammonisce con lo sguardo per il mio gesto che a suo personale parere è troppo personale. Mi porta la mano sulla sua erezione. Dura dalla pelle morbida. Varie vene si diramano sul suo basso pube, e io desidero un'unica cosa, averlo dentro di me. Accarezzo la sua spessa asta di carne facendo salire e scendere la mano su tutta la sua lunghezza. Victor inspira e reclina il capo. Ha le gambe divaricate che formano una A. Il suo membro diventa sempre più dura sotto il mio tocco. La pelle è morbida e bollente. Gli addominali si contraggono ogni volta che con la mano gli sfiora la cappella.
Il ciuffo corvino si riversa indietro quando reclina il capo. Le vene sul collo si gonfiano ogni volta che emette lievi mugolii virili di pieno piacere.
Il suo respiro è sempre più concitato. Mi avvicino alla sua erezione e percorro con la lingua tutta la sua lunghezza dalla base fino alla punta. Emette un gemito gutturale roco ed eccitate. Ripeto la stessa cosa un paio di volte. Finché non apre gli occhi che si erano sbarrati in due fessure.
Mi afferra i capelli e li raccoglie nel suo pugno in una coda. Giuda il mio capo verso la sua erezione massiccia. Vista dal basso sembra ancora più grande. Apro le labbra e man mano lo accolgo nelle pareti umide della mia bocca. Apro la bocca al massimo per evitare di graffiarlo con i denti, ha delle dimensioni decisamente ingombranti, è difficile da soddisfare.
Riesco ad arrivare a più della metà della sua lunghezza con qualche difficoltà. Sbatto le ciglia e lo fisso intensamente. La sua pelle ha un buon profumo. Con una mano mi regge i capelli e porta l'altra sulla mia nuca e inizia a dettarmi un ritmo lento ma profondo. Spinge la mia testa in avanti ma anche il suo bacino, spingendo la sua erezione in profondo fin a far toccare il retro della mia gola. Respiro dalle narici e poggio le mani sui suoi fianchi per mantenere l'equilibrio.
"Ti piace succhiarmelo?"domanda guardandomi dritto in viso. Arrossisco imbarazzata.Non mi è mai piaciuto farlo particolarmente con gli altri ma con lui tutto diventa piacevole.
Farei qualsiasi cosa con lui e per lui.
Annuisco per poi riprendere a muovere la testa. "Lo sapevo stelline...attenta a non soffocare..."
Poso le mani sulle sue natiche e le stringo accarezzando i rilievi muscolari persino del suo posteriore, sotto il mio tocco Victor inarca la schiena e sprofonda nella mia bocca.
Improvvisante inizia a muoversi con stoccate più veloci e decise. La pelle del suo membro diventa lucida della mia saliva. Esce e riemerge con decisione nella mia bocca. La mia lingua accarezza la sua pelle dura. Mi porta una mano sulle sue palle, che massaggio in senso circolare. Alcune gocce di sudore appaiono sul suo petto. Si morde le labbra e reclina il capo.
Abbassa la testa e mi fissa dritta negli occhi, poi abbassa lo sguardo in corrispondenza della mia bocca, lì dove si muove con decisione.
Continuo ad accarezzarlo e accontento ogni sua tacita richiesta.
Muovo la testa da destra verso sinistra facendo scontrare il suo membro con l'interno delle guance. Incavo la bocca concedendogli la dovuta pressione.
Mi tira con una tale forza i capelli fino a farmi bruciare la cute.
Gli addominali li sono contratti e ogni fibra muscolare del suo corpo è tesa, sembra pronto ad esplodere da un momento altro.
Victor dopo svariati minuti si morde il labbro e geme piacevolmente compiaciuto.
La sua erezione diventa sembra più dura finché il suo membro si irrigidisce, gli addominali si contraggono e i suoi movimenti diventano concitati. Viene nella mia bocca con fiotti densi e continui.
Alcuni gemiti rochi e virili vengono sprigionati dalla sue labbra maschili.
Lo faccio uscire lentamente dalle mie labbra. Le sue mani lasciano la presa dalla mia testa. La sua erezione è meno dura, ma è ancora carico per soddisfarmi.
Sembra un leone affamato insaziabile.
Porta un pollice al lato delle mie labbra dove raccoglie un po' della sua essenza. Mantenendo lo sguardo fisso nel suo, gli succhio il pollice proprio come ho fatto con il suo membro poco prima.
"Ti voglio sempre così con me, per me..."sussurra, passo la lingua attorno al suo dito. Lentamente estrae il dito dalla mia bocca. Mi afferra da sotto le braccia e mi solleva, con uno scatto, mi volta e abbassa la cerniera del mio abito. In poco tempo mi ritrovo in intimo davanti a lui. Uno strappo deciso mi fa capire che mi ha strappato le calze. Poggio la testa sulla spalla per poterlo osservare. Le sue mani virili dilaniano il tessuto velato delle calze. Mi accarezza la pelle delle cosce per poi risalire sulle natiche e accarezzarle con gesti circolatori. Mi abbassa le mutandine facendole calare lungo le gambe. Mi libero del tutto dal vestito e dalle mutandine scalciandoli via di lato. Le sue mani ruvide continuano a risalire fino a raggiungere il mio reggiseno. Lo sgancia e fa scendere lentamente le bretelle dalle mie spalle, per poi farlo cadere sul letto. E io resto ferma a fissarlo finché Victor non mi spinge sul letto. Mia schianto letteralmente sopra, a faccia in giù sul letto.
"Solleva il bacino..."istruisce alle mie spalle. Sollevo il bacino, trovandomi con le chiappe all'aria.
Con una mano mi divarica le gambe, le ginocchia sono piantate sul materasso. Provo a sollevare il viso ma Victor con una mano mi spinge sulla nuca contro il piumone "resta ferma così...prova senza vedere..."mormora alle mie spalle.
Mi schiaffeggia una natica facendomi bagnare maggiormente.
"Ti eccita più di quanto tu voglia dimostrare..."prosegue portando un dito fra le labbra del mio sesso. Le reazioni del mio corpo sono sconvolgenti.
Mi arriva un altro schiaffo sonoro. Piacere e dolore si confondono.
Mi bacia lo stesso punto che aveva prima schiaffeggiato.
Mordo il lenzuolo e mi dimeno sotto il suo tocco.
Victor mi manda in confusione con la sua mente ma con la stessa facilità mi porta all'estasi con il suo tocco.
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Darkest Knight
DragosteAlcuni eventi narrati si basano su fatti realmente accaduti. I veri angeli si nascondono fra le persone comuni, molto spesso hanno volti insignificanti ma cuori talmente grandi da rendere il mondo migliore. Agiscono in silenzio e non pretendono ac...