40. Ne varrà la pena.

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"Chi è?" Mi chiede Riccardo, risvegliandomi lentamente da questo stato di trance che mi ha appena varcato la soglia del corpo. Continuo a guardare il nome di Luca sullo schermo del mio cellulare, con il cuore a mille e indecisa su cosa fare per il bene di tutti.
"Luca... credo mi abbia chiamata per augurarmi il buongiorno" Affermo, sollevando le spalle. Guardo di sfuggita i suoi occhi celesti, lasciando che con tutta la loro intensità e dolcezza mi travolgano senza nessun problema.
"Non rispondi?" Mi guarda con rispetto, lasciandomi libera di fare ciò che mi pare. Appoggia il gomito contro il tavolino, pressando la guancia sul palmo della mano per sostegno. Non smette un istante di guardarmi, forse un po' ansioso a causa di questa scelta.
Sospiro profondamente, alternando lo sguardo da lui al telefono, sperando di essere abbastanza forte per superare ogni singola cosa.
"No, non rispondo. Lo chiamerò dopo" Presso il dito contro il tasto del volume, lasciando che la suoneria si interrompa. Per qualche secondo, il silenzio ci travolge, confondendo la mia mente e tranquillizzando la sua, che sembra possedere sempre una certa fermezza e ordine.
"Perché sono un po' sollevato da questo tuo gesto? Pensi sia normale?" Mi domanda, sospirando. Io sono costretta a non guardarlo per qualche secondo, lasciando scivolare il mio cellulare all'interno della borsa, per poi cacciar via un sospiro forse più intenso degli altri.
"Non lo so... perché sei sollevato? Dimmelo tu" Mi avvicino lentamente soltanto per guardare i suoi occhioni, che in questo secondo sembrano brillare con una maggiore intensità. Proprio nel momento in cui sta per schiudere lentamente le labbra, l'arrivo della cameriera interrompe ogni sua azione, facendomi lievemente sospirare.
"Buongiorno, desiderate?" Istintivamente sposto lo sguardo verso di lei, notando all'istante quanto sia immensa la bellezza che possiede. Ha gli occhi azzurri, i capelli di un biondo cenere, le labbra rosse e un sorriso davvero luminoso e bellissimo. Indossa una divisa nera, che viene contrastata con delicatezza dalla camicia bianca, che riesce perfettamente a regalare un pizzico di luce alla sua carnagione rosea.
Riccardo gira il capo lentamente per guardarla, interrompendo il contatto visivo con me. Non so per quale ragione, ma percepisco una lieve mancanza al cuore. Vorrei letteralmente uccidermi per questa mia instabilità e nonostante provi a rimanere calma, fallisco ogni mio obiettivo come una vera e propria idiota. 
"Ciao Carlotta, allora... due cappuccini e una ciambella con la glassa al cioccolato. Quella che ho ordinato ieri" Riccardo le sorride, mettendo perfettamente in mostra i suoi denti bianchi. Non so per quale stramaledetta motivazione ma percepisco un vuoto improvviso alla pancia che riesce perfettamente a spezzarmi ogni singolo respiro. Cos'è questa strana sensazione? Gelosia? Tristezza? Malinconia? Voglia di uccidere questa donna? Di che cosa si tratta esattamente? E soprattutto, perché mi sento così fragile di fronte a tutto questo? Perché non potrebbe semplicemente andare tutto in maniera lineare e serena? 
"Soltanto una?" La donna scrive il nostro ordine su un taccuino, alternando lo sguardo dal piccolo foglietto a Riccardo. La scena mi fa sospirare lentamente. Lo guarda come se fosse un Dio. Beh, probabilmente lo è davvero, ma... ma calma, no?
"Si, soltanto una... magari divisa a metà. Questo dolce ha una quantità di zuccheri davvero immensa" Ridacchia l'uomo proprio di fronte a me, cacciando via il suo ciuffo di capelli con le punte delle dita. Non posso non notare quanto sia alta la voglia di averlo della donna, e la cosa mi fa letteralmente cedere ogni singolo muscolo. Odio sentirmi così, eppure questo piccolo particolare riesce a farmi avere la consapevolezza di quanto sia ancora grande l'affetto che provo nei confronti di Riccardo. Nonostante il tempo passi, le emozioni che mi provoca sono sempre le stesse, e Dio mio... sono così belle che faccio davvero fatica a descriverle con precisione.
"Concordo con te, Riccardo. Pienamente" Afferma, per poi spostare il suo sguardo verso di me. "Signorina Carta, lei vuole altro?" Mi domanda gentilmente, sfoderando un sincero sorriso. 
"Oh no, grazie. Va bene così" 
Il fatto che sappia il mio nome senza che io le abbia detto qualcosa mi sorprende, ma riesce a farmi sorridere per l'estremo ordine che possiede l'organizzazione del Festival di Sanremo. Ogni singola cosa è curata nei minimi dettagli, e sapere che tutta questa gente lavori per noi, per farci sentire a casa e per renderci quanto più sereni possibili, è davvero bello. Si tratta di quel particolare che mi rende felice.
"Va bene... fra qualche minuto sarò da voi" La sua voce mi riporta alla realtà all'istante, scuotendomi dolcemente. Sorride ad entrambi con un'estrema dolcezza, un attimo prima di voltare le spalle e allontanarsi dal nostro tavolo. Istintivamente, sposto lo sguardo verso Riccardo, notando il suo sguardo scivolarmi addosso con dolcezza. Mi stava già guardando e non appena lo becco, lui non dice una parola, semplicemente continua a farlo senza nessun tipo di freno. 
"Conoscevi quella ragazza?" Glielo chiedo a bassa voce, evitando di farmi sentire dalla diretta interessata e dai nostri colleghi. 
"Si, l'ho conosciuta ieri mattina. Mi ha servito lei e ci siamo presentati. Si chiama Carlotta" Mi dice, facendo spallucce con lentezza. 
"Lo so" Sospiro, sollevando gli occhi al cielo lentamente e ricordandomi di qualche secondo fa, quando ha pronunciato il suo nome. Una lieve risata scappa dalle sue labbra, aumentando l'intensità dei miei sospiri. "Credo che quella ragazza sia del tutto presa da te... non faceva altro che guardarti" Affermo cacciando via una ciocca di capelli che mi ricade lungo la fronte.
"Tutte le ragazze sono prese da me" Mi corregge con un sorriso malandrino. La sua espressione mi fa letteralmente alzare gli occhi al cielo e questo piccolo dettaglio lo fa molto divertire. Sono sul serio indecisa se mollargli un pugno in pieno viso e lasciarlo da solo in questo locale o cacciare via ogni idea e stare serena almeno per qualche minuto. Incerta su cosa fare, sospiro. Sono confusa a causa di questa miriadi di sensazioni,  che non fanno altro che farmi sospirare un po' frustrata da ogni singola cosa.
"Smettila di fare così tanto il modesto o giuro che non riesco a badare alle mie azioni" Lo avverto con un tono di voce molto minaccioso. Un delicato sorriso curva le sue labbra verso l'alto, illuminandogli il viso dolcemente.
"Non sto facendo il modesto, era soltanto un dato di fatto" Chiarisce, poi continua. "È vero... tutte le ragazze sono prese da me, ma io rimango fedele. Sono fidanzato" Non so perché ma le sue parole sono una vera e propria provocazione. Esse riescono a regalarmi una scossa lungo il corpo, obbligandomi a curvare il capo verso il tavolo e ad appoggiare la testa contro il palmo della mano, proprio come ha fatto lui qualche secondo fa.
"Sei fidanzato ma l'altra sera mi hai pressata contro la parete, baciandomi come se non ci fosse un domani, no?" Gli ricordo, guardando i suoi occhioni blu, che brillano di una luce bellissima ed intensa. Brillano di una luce così forte che mi fa letteralmente andare in pappa il cervello.
"Lo so, mi ricordo..." Sussurra con un filo di voce. Il timbro che possiede mi fa mandare in confusione. "Ma tu sei un caso a parte, Fede. Tu sei speciale" Sussurra lasciando scivolare la lingua sulle sue labbra, bagnandole con dolcezza. "Per te farei qualsiasi cosa... anche mandare all'aria la mia storia con Sara. Per te ne vale la pena. La verità è che stare con te ne varrà sempre la pena. Anche in un'altra vita!"
Ne varrà sempre la pena. L'ha detto davvero? Dio mio.
"Perché mi dici queste cose? Perché riesci a mandarmi in confusione con una sola frase? Per quale motivo?" Mormoro, sentendo il mio cuore urlare un po' di pietà, ma non posso non percepire quella felicità che possiede in questo istante.
"Perché nonostante tutto, viverci è l'unica cosa che ci resta, Fede. È l'unica cosa da fare"
"Lo so" Gli sussurro soltanto queste due brevi parole, non riuscendo a dire nient'altro. "Lo so perfettamente."

Lo sappiamo entrambi - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora