"Già, proprio così"
Dopo questa sua risposta, seguono alcuni istanti di silenzio, che riesco a spezzare senza nessun problema.
"Cos'hai intenzione di fare adesso?" Gli domando piano. Spengo il display del cellulare, lasciando per un momento Instagram fuori da questa situazione. Ho bisogno di parlare con lui e ho bisogno di farlo proprio in questo istante.
"Non lo so, non lo so proprio. Ho la mente confusa e non riesco a fare nulla, te lo giuro" Sussurra piano. Questa affermazione mi ghiaccia il cuore, ma decido di non dare peso ad ogni singola sensazione che lo attraversa. "Credo di aver bisogno di un po' di tempo, all'interno della mia vita c'è ancora Sara, per cui dobbiamo cercare di rimanere cauti... mi sembra la soluzione più giusta" Afferma, poi continua sempre con lo stesso tono di voce. "E poi, tutte queste persone come conoscono la reale situazione tra te e Luca? Come diavolo sanno che vi siete lasciati?" Mi aspettavo questa domanda e sapevo che prima o poi sarebbe arrivata.
"Questa mattina lui ha deciso di comunicarlo con una storia su Instagram... ha fatto tutto completamente da solo e questo suo gesto ha sorpreso anche me. Non me l'aspettavo" Spiego, cercando di non entrare nei dettagli. Non voglio che sappia con precisione ciò che è successo, perché molto probabilmente andrebbe di matto.
"Succederà un casino, maledizione! Succederà un vero e proprio casino, me lo sento" Sospira freneticamente, con voce tremante mentre fa scivolare le dita fra i suoi capelli. "Tecnicamente Sara è ancora la mia ragazza e non voglio assolutamente che venga a conoscenza di questa situazione in questo modo. Avrei dovuto parlarle prima di partire per Sanremo e vorrei uccidermi per non averlo fatto" Quasi si dispera e basterebbe guardarlo negli occhi per un momento per capire quanto sia sconfinato il nervosismo che sta provando in questo istante.
"Non verrà a conoscenza di niente, devi stare tranquillo... dobbiamo semplicemente cercare di mantenere un equilibrio per rimanere stabili. Ce la faremo e di questo ne sono sicurissima" Lo rassicuro con un filo di voce. Il mio obiettivo è quello di rasserenarlo, ma purtroppo non ci riesco. Sembra essere un buco nell'acqua. È teso, arrabbiato, frustrato e con la mente poco limpida. Non riesce a ragionare e nonostante vorrei davvero tendergli la mano per non lasciarlo cadere, non lo faccio perché so che non accetterebbe assolutamente il mio aiuto. Non ottengo nessuna risposta, lui rimane in silenzio, alternando lo sguardo dal mio viso alle sue mani, che pizzica continuamente come se fossero il suo unico punto di forza in questo istante.
"Non riesco a stare tranquillo, mi dispiace" Me lo dice con freddezza, facendo ghiacciare il mio cuore in ogni suo singolo centimetro. Per l'ennesima volta, mi sorprende. Come può dire una cosa del genere?
"E cosa vorresti fare, scusa? Vuoi tornare a Milano per raccontarle tutto? Vuoi fare una cosa del genere? Per quale motivo non le hai detto ogni cosa prima, piuttosto che agire come se tutto fosse normale? E poi, per quanto mi riguarda, siamo finiti su tutte le pagine Instagram per colpa tua! Hai agito d'istinto e senza che me ne rendessi conto, senza che io potessi anche solo fermarti! Nulla è successo a causa mia, per cui adesso cerca di calmarti perché comportarti in questo modo non è la cosa giusta da fare." Chiarisco all'istante, cercando di non alzare troppo la voce. Infondo sono quasi le undici di sera e mi dispiacerebbe se le persone delle stanze accanto sentissero la nostra discussione. "Possiamo per piacere, cercare di calmarci? Sono stanca di litigare!"
"Litigare? Davvero in questo momento riesci a dire solo questo? Da quando siamo tornati insieme, non facciamo altro che questo! Litighiamo praticamente un giorno si e l'altro pure... piuttosto che passare il tempo a stare insieme e fare l'amore, litighiamo come due bambini capricciosi! Ma ti rendi conto di quanto sia strano tutto ciò?" Non alza molto la voce, ma i suoi occhi esprimono solo tanta, troppa freddezza.
"Parli come se la colpa fosse mia, Riccardo! Ma vuoi darti una calmata?" Glielo chiedo con un pizzico di rabbia, cercando con tutta me stessa di mantenere un minimo di equilibrio. Vorrei ricevere un avvolgente abbraccio, delle certezze e delle carezze, ma ricevo solo tante fitte all'anima. Vorrei poter rimanere stabile, ma non ce la faccio.
"No, non ci riesco... mi dispiace ma non ci riesco proprio! Ogni volta che proviamo ad essere felici, tu fai sempre crollare ogni cosa e oggi ne abbiamo avuto l'assoluta conferma. Avresti potuto lasciar perdere le mie parole, invece no... non hai fatto altro che gettare benzina sul fuoco, rendendo la situazione più difficile del previsto"
"Non sei nella posizione adatta per rimproverarmi! Hai sbagliato e mi dispiace, ma non riesco a lasciar perdere. Sei solo un coglione e te lo ridico per la decima volta"
"Bene, siccome sono un coglione... me ne vado! Tu e i tuoi stupidi comportamenti mi avete stufato!" Sbuffa freneticamente, sciogliendo l'incrocio dei nostri sguardi. Ha il viso rosso a causa della rabbia, le labbra gonfie e l'anima a pezzi, proprio come me, ma nonostante ciò cerco di non crollare miseramente come uno stupido castello di carte.
Mi supera velocemente, lasciando che il suo profumo mi invada ogni singola cellula del corpo, mandandola in estasi. Il secondo dopo, senza pensarci un altro istante, avanzo verso la sua direzione, afferrandogli il braccio soltanto per girarlo nuovamente verso la mia direzione. Perché deve fare così? Perché deve sempre azzerarmi senza nessun problema? Perché deve sempre provocarmi altri graffi al cuore? Perché non potrebbe semplicemente chiedermi scusa e rendere le cose un pizzico più facili del previsto?
"Dove diavolo stai andando, scusa? Ma ti sembra questo il modo di comportarti?" I suoi occhioni lucidi perfettamente incastrati ai miei fanno scintille. Fanno così tante scintille che mi provocano la pelle d'oca. Vorrei semplicemente rendere le cose un pizzico più semplici, vorrei sollevami sulle punte e baciare le sue labbra, ma non lo faccio perché so che non sarebbe la cosa giusta da fare. Sarebbe sbagliato, quasi affrettato e so benissimo che lui non me lo lascerebbe fare per nessuna ragione al mondo.
"Si, mi dispiace ma io non riesco a stare accanto a una persona del genere. Cerca di cambiare e forse tornerò" Le sue parole mi provocano letteralmente la pelle d'oca. Cos'ha appena detto? Faccio davvero fatica a crederci e probabilmente il mio sguardo riesce a confermarlo con precisione. Da parte mia non ottiene nessuna risposta poiché rimango in silenzio. Rimango in silenzio a fissarlo e prima che io possa anche solo fare qualcosa, lui molla la mia presa, girandosi soltanto per andare via. I miei piedi sembrano essersi bloccati sul pavimento, impedendomi di fare qualsiasi tipo di movimento.
Lo osservo aprire la porta furiosamente, prima che varchi la soglia del corridoio e si allontani del tutto da me. Faccio davvero molta fatica a realizzare ciò che è appena successo e nonostante io ci provi, mi risulta davvero complicatissimo.
Ha deciso di andare via, lasciandomi da sola con i miei pensieri. La rabbia ha preso il sopravvento e purtroppo ha vinto. Lui ha autonomamente deciso di abbandonarmi qui, qualche ora prima del Festival, del tutto sola e distrutta. Non son riuscita a fermarlo e nonostante avrei voluto farlo, ho agito in maniera del tutto differente. Non credo di averne più le forze e il mio corpo debole lo conferma.
Mi accascio nuovamente contro la parete, scivolando piano piano fino a sfiorare il pavimento. Mi siedo e piango, come se fosse l'unica cosa da fare in questa vita, che sembra non appartenermi assolutamente.
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Lo sappiamo entrambi - Federica e Riccardo
FanfictionFederica Carta. Riccardo Marcuzzo. Il destino li aveva separati bruscamente dopo la rottura della loro storia, lasciando che i loro cuori si spezzassero e le loro vite prendessero due strade del tutto differenti. Ma quando tutto sembrava andare meg...