42. Di nuovo viva.

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"Stai zitto ed entra."
Gli sussurro questa frase con fermezza, guardandolo negli occhi come se fossero il mio punto di forza in questo momento. Percepisco un intenso tremore proprio al cuore, che continua a battere ininterrottamente, mandandomi totalmente in confusione.
Lui non dice una parola, ma quando mi avvicino a passi lenti, riesco perfettamente a vedere una lieve luce varcare la soglia del suo viso. Credo che abbia capito qualcosa, ma aspetta un mio gesto, una mia parola, una mia affermazione, un mio qualcosa che possa per un attimo risvegliarlo. "Entra"
Stringo il suo braccio con la mano, e non appena il suo corpo indietreggia, io avanzo verso la grande camera, chiudendo poi la porta alle mie spalle. Sistemo la valigia disordinatamente per poi gettare la borsa sul pavimento e fissare il suo viso, che viene perfettamente illuminato dall'intensa luce del giorno che filtra attraverso le finestre.
Prima che lui possa anche solo chiedermi qualcosa, lo raggiungo. Lo raggiungo freneticamente come se non lo vedessi da anni, come se fosse davvero l'unica cosa da fare in questo preciso momento.
Appoggio le braccia proprio sulle sue spalle, un attimo prima di afferrare le estremità del suo giubbotto e stringerle in un pugno, pressando i nostri corpi con passione. Lui risucchia un respiro all'istante, facendomi sorridere contro il suo viso.
Mi alzo sulle punte e presso le labbra contro le sue, lasciando che per un istante, ogni singola cosa possa cancellarsi completamente. La sua lingua si fa spazio all'interno della mia bocca senza nessun tipo di preavviso, facendomi sospirare lentamente. Si tratta di un bacio delicato, un bacio bellissimo, intenso e terribilmente profondo. Si tratta di un bacio voluto, privo di paure e tante certezze. Tante, troppe certezze. Questo gesto riesce perfettamente a farmi sfiorare l'orizzonte con un dito. Farlo è un po' impossibile per gli altri, ma per me invece, è  possibile, e lo è grazie a Riccardo. Con lui, anche le cose impossibili diventano possibili, e penso che non ci sia cosa più bella di questa. "Mi fai impazzire che ti ammazzerei... maledizione" Glielo sussurro con il respiro pesante, come se il mio corpo fosse attraversato da tanti, troppi spasmi.
"Anche tu mi fai impazzire. L'hai sempre fatto"
Stringe dolcemente i miei fianchi, lasciando che le sue mani si insinuino lungo le estremità del mio giubbotto, per poi farlo scorrere lungo le braccia e farlo cadere sul pavimento. Cammina ciecamente verso la parete e nel momento in cui la mia schiena la sfiora, mi sento mancare l'aria. Sono intrappolata fra lui e il muro e tutto ciò che vorrà fare fra qualche secondo è sicuramente farmi impazzire come se non ci fosse un domani.
"Perché sei tornata?" Non stacca le mie labbra dalle sue, lasciandomi uno, due, tre baci senza nessun tipo di freno. La cosa mi fa andare fuori di testa, obbligandomi a far scivolare le mani fra i suoi capelli che profumano ancora proprio come ieri sera.
"Perché non posso stare senza di te. Sei sempre stato la mia rovina, coglione. Da sempre" Accarezzo dolcemente il suo viso, facendolo sospirare. Lui mi morde il labbro inferiore con i denti, facendomi gemere il suo nome dalla mia bocca. "Il tuo ritorno mi ha sconvolta, ma stare ferma non ha nessun senso"
Le sue mani arrivano con fermezza sulla mia maglia, un attimo prima di sollevarla lentamente e scoprire la mia pelle, attraversata solo da tanti, troppi brividi. "Sei tutto ciò di cui ho bisogno"
"Anche tu... anche tu lo sei sempre stata, ma non me ne sono mai accorto e non me lo perdonerò mai" Le sue braccia si chiudono attorno a me, prima che i suoi polpastrelli sfiorino il gancetto del reggiseno per sganciarlo. La sua bocca si proietta nuovamente sulla mia, regalandomi un delicato bacio che mi fa letteralmente sorridere il cuore.
"Avevo promesso di scordarti, ma ho fallito. Ho fallito come una scema" Mi dispero, mentre un lieve sospiro scappa dalle mie labbra in maniera rapida e inaspettata. Fa scorrere le bretelline del mio reggiseno lungo le spalle, per poi farlo cadere sul pavimento senza nessun tipo di problema. Io faccio scivolare via il suo giubbotto, gemendo leggermente quando soffia sul mio collo nudo e sensibile.
"Le promesse sono fatte per non essere mantenute" Sussurra con un filo di voce, abbassandosi per poter chiudere le sue labbra attorno al mio capezzolo. Io getto la testa contro la parete, inarcando la schiena e incontrando il suo corpo, che sembra cercare solo il mio, sembra cecare solo me. "Sono pazzo di te, Federica"
"Anche io sono pazza di te! Anche io... oddio mio" Ansimo, sperando soltanto che nessuno mi senta. A dirla tutta, questa è l'ultima cosa che voglio. "A che ora hai il treno?"
La sua bocca famelica e bagnata sfiora dolcemente la mia pelle, regalandole così tante attenzioni da farmi girare la testa. Bacia ogni singolo angolo senza nessun freno, come se fosse il suo pasto preferito. Disegna delle linee immaginarie sotto il seno, sul petto, sulle costole, sotto l'ombelico e sul contorno dei miei jeans, facendomi boccheggiare.
"Davvero in questo momento ti importa del treno?" Posso sentirlo sorridere e la cosa mi fa ridacchiare fra un sospiro e l'altro.
"Non voglio che tu lo perda" Sussurro, stringendo i suoi capelli per far posizionare il suo viso proprio di fronte al mio. Mi bacia di nuovo, trascinandomi in questo vortice di pura passione, che mi fa letteralmente perdere il controllo. Percepisco le sue dita sbottonarmi i jeans, prima che abbassi la zip e li abbassi leggermente, tanto quanto basta per poter sfiorare le mie mutandine con dolcezza.
"In questo momento voglio solo prenderti su quel letto. Solo questo" Mi sussurra con fermezza, mordendomi dolcemente il lobo. Le sue parole mi spingono oltre il limite, obbligandomi a chiudere gli occhi. Ho sul serio bisogno che lui lo faccia e voglio che lo faccia senza nessun tipo di freno. Voglio che lui lo faccia con rapidità, proprio come ha sempre voluto fare.
"Fallo, fallo... il resto poi si vedrà" Sono quasi esausta, eccitata e bisognosa di voler disperatamente riavere nuovamente il suo amore. Quell'amore puro e immenso che mi ha sempre regalato senza volere niente in cambio.
"Non te ne pentirai, vero?" La sua paura che io lo faccia è davvero immensa, impossibile da quantificare, e mi sento in dovere di rassicurarlo in qualche modo.
"No, ovvio che non me ne pentirò... come potrei mai farlo?" Bisbiglio con un filo di voce. "Sono qui... sono qui per te."
Sospira dolcemente un attimo prima di allontanarsi tanto quanto basta per potersi togliere la maglietta e gettarla sul pavimento. I miei occhi si proiettano sui suoi pettorali, facendomi letteralmente perdere il respiro e obbligandomi ad allungare entrambe le braccia per poter sfiorare la sua pelle morbida.
"Santo Cielo, mi mancavano le tue mani su di me" La sua voce è roca e piena di desiderio, e questo piccolo dettaglio mi fa immediatamente sorridere. Sbottono i suoi jeans con le punte delle dita, facendoli scorrere lungo le sue gambe con un veloce movimento, impaziente di arrivare al dunque. Lui scalcia via le scarpe, che vengono immediatamente seguite dall'indumento, che sfiora il pavimento il secondo successivo.
Rimane in boxer di fronte a me, e prima che io possa realmente capire ciò che sta succedendo, mi bacia di nuovo, facendomi letteralmente andare fuori di testa. Sento la vita scorrermi nuovamente nelle vene, rendendomi felice in ogni singolo angolo.
Le sue dita sfiorano il contorno delle mie mutandine, sollevandole lentamente solo per potermi accarezzare. La sensazione che mi provoca la mia pelle nuda contro la sua mano, mi fa gemere dolcemente, obbligandomi ad appoggiare la testa contro la parete.
Con un dolce e delicato movimento, fa scivolare l'indice dentro di me, e lo fa con assoluta stabilità, sfiorando le corde più profonde della mia anima.
"Riccardo... Dio mio..."
"E mi mancava anche sentire il mio nome uscire dalle tue labbra in questo modo" Sorride soddisfatto. Io stringo lentamente le sue spalle, sentendomi di nuovo felice, di nuovo piena, di nuovo viva. "Lui non ti fa sentire così, vero?"
Muove il suo dito dentro la mia pelle con lentezza, andando incredibilmente profondo e mandandomi in estasi.
"N-no, Santo Cielo, no! Nessuno ha il tuo potere"
Muovo i fianchi lentamente, assaporando ogni singola sensazione che mi attraversa il corpo in questo momento. Oddio, è così bello. Ed è così bello sentire di nuovo la sua voce in questi momenti. Chiudo gli occhi e mi lecco le labbra, stringendo i suoi capelli fra le dita come se fossero il mio unico punto di forza.
Con la stessa velocità con la quale ha fatto scivolare il suo dito dentro di me, lo fa scorrere via, accompagnando i miei jeans e le mie mutandine lungo le gambe, sperando soltanto di fare presto. Elimino le mie scarpe alla velocità della luce, sussurrando il suo nome quando mi sfiora il sedere con le punte delle dita. Ancora pressata contro la parete, completamente nuda e con il suo sguardo addosso, lo guardo, vivendolo con gli occhi senza neanche sfiorarlo.
Lancia i miei ultimi indumenti per terra, sollevandosi lentamente per poter pressare il suo corpo nuovamente sul mio. Mi bacia di nuovo, lasciando scivolare la mano sul mio viso per lasciarmi una carezza.
"Solo Dio sa quanto mi sei mancata..." Bisbiglia, soffiando contro la mia pelle completamente nuda.
"Anche tu... anche tu mi sei mancato"

Ed è finalmente arrivato il momento che tutti stavate aspettando...🔥
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo. Spero vi piaccia!
Un bacio e a presto❤🌹
-Roberta

Lo sappiamo entrambi - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora