58. Un piccolo cuore in due.

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"Se vuoi andare via dalla mia vita, fallo adesso senza pensarci un altro istante. Non farmi soffrire ancora, Fede..." Le sue parole mi colpiscono nel profondo, provocandomi tanti, troppi tagli terribilmente dolorosi. Un po' me le merito e non potrei ammettere il contrario, ma fanno male comunque. Fanno male peggio del vetro e malgrado io provi a cancellare ogni singolo grammo di dolore, non riesco a farlo. Questa notizia mi ha uccisa e mi ha uccisa anche lui. L'ha fatto con la stessa intensità, mandando all'aria ogni singola cosa. Essa ha del tutto stravolto l'equilibrio che avevamo provato a costruire, trasformandolo in un vero e proprio casino.
Per un attimo, ripenso alle mie parole, riuscendo ad avere la conferma di quanto io sia stata sciocca. Ho sbagliato tutto e farei qualsiasi cosa pur di tornare indietro. Avrei dovuto mandare al diavolo ogni sua singola paura, stringerlo fra le braccia e sussurrargli che io ci sarò comunque vada, qualsiasi cosa accada. Avrei dovuto dirgli che non lo lascerei mai, non lo lascerei mai per la seconda volta, neanche in un'altra vita, eppure ho fatto tutto il contrario.
Ho lasciato che lui vivesse questo momento con molta più difficoltà del previsto, ritagliandomi autonomamente fuori da questo inferno. Quando ci ripenso, percepisco un intenso dolore al cuore che mi impedisce anche di respirare normalmente. Gli ho provocato solo tanto male ed era l'ultima cosa che avrei voluto fare.
"Dio, no! Non voglio andare via, non lo farei mai... ho solo agito d'istinto. Credo di avere solo paura, Riccardo. Possiedo questa maledetta paura che sembra stravolgermi ogni singolo millimetro del corpo in un solo secondo" Glielo dico sinceramente ma con un tremore infinito, che mi attraversa la pancia, la gola, le mani e il cuore. Lo fa con un'intensità assurda, dimezzando nettamente la mia forza. Guardarlo e rimanere in equilibrio mi risulta davvero molto difficile. Molto più difficile del previsto.
"Anche io possiedo tanta paura, ma non ti avrei mai detto mai una cosa del genere. Ti avrei preso la mano e ti avrei aiutato ad affrontare questo momento, non avrei mai permesso alla paura di emergere e dirti determinate cose che non pensavo assolutamente. Sai, Federica... le parole hanno un fottuto peso, alcune tagliano peggio del vetro e questo tu dovresti saperlo più di chiunque altro" Questa sua ultima frase riesce a provocarmi un brivido alla schiena, che mi fa immediatamente percepire quanto sia grande ed imperdonabile lo sbaglio che ho appena fatto. "Ma sai cosa c'è? Non me ne importa un cazzo! Se vuoi restare, resta, altrimenti vai via e facciamola finita. Io voglio una persona costante nella mia vita, non una persona che al primo ostacolo mi tira giù, facendomi crollare miseramente senza nessun freno" Beh, mi rendo conto di aver sbagliato ma penso di essere sempre stata costante nella sua vita, al contrario di lui, che sei anni fa, ha autonomamente deciso di scappare via senza nessuna spiegazione, dico bene? Ciò che è successo oggi è semplicemente stato frutto di tanta debolezza, che ha nettamente fatto cedere il mio cuore, già alquanto debole ed impaurito. Vorrei sul serio parlargli, bloccare ogni suo pensiero, eppure non riesco a farlo, mi sembra di non avere un pizzico di forza per muovermi, per parlare, per respirare, per essere un po' più forte del previsto. Almeno un po'.
A risvegliarmi da questo mio strano ed infinito stato di trance sono i suoi respiri più intensi e le sue mani, che afferrano con assoluta fermezza la chiave appesa, prima di girarla e accendere il motore dell'auto. Ma cosa fa? Perché si sta comportando in questo modo? Perché deve sempre farmi star male? E perché deve sempre farlo con la stessa intensità di sempre? Per quale maledetto motivo? Perché non potrebbe semplicemente lasciarmi spiegare e risolvere questo casino? Perché non potrebbe farlo? Maledizione.
Tutto ciò che riesco a fare è guardarlo e stringere bruscamente entrambe le sue mani nelle mie, fredde e tremanti.
"Mi spieghi che cazzo stai facendo? Cosa diavolo ti prende?" Glielo chiedo con un filo di voce, quasi sconvolta ed impaurita da tutto ciò. Non so davvero come gestirmi la situazione e mentirei a me stessa se dicessi di poterlo fare senza nessun problema. Sono terribilmente confusa e questo suo comportamento forse poco limpido mi fa andare in confusione. Letteralmente in confusione.
Proprio quando le nostre dita si sfiorano, i suoi occhi si incastrano ai miei, un po' più scuri del solito. Dio mio, è così furioso che non riesco a quantificare con precisione quanto lo sia davvero.
Per qualche istante, ogni singola cosa si ferma, lasciando che tutto il resto sparisca senza nessun problema. Continuiamo a fissarci intensamente, come se fosse l'unico particolare che ci tiene in vita. Come se fosse l'unica cosa da fare.
Tutto ciò che ci circonda continua a muoversi ininterrottamente, ma noi restiamo fermi. Io resto ferma su di lui e lui... beh lui, resta fermo su di me. Ogni singola parola che ci siamo urlati sembra distintegrarsi all'improvviso, lasciando che a parlare siano soltanto i nostri occhi, che sono perfettamente incastrati, le nostre mani, che continuano a cercarsi nonostante tutto, e infine, i nostri cuori, che continuano a battere all'unisono e con la stessa intensità.
Rimaniamo in silenzio, ma poi mi rendo conto di dover dire qualcosa, di dover spegnere ogni suo tormento, di dover cacciare via tutte queste paure che continuano a sconvolgere ogni centimetro del suo corpo. "Smettila di fare così... mi distruggi" Ho le lacrime agli occhi, l'anima tremante e lo sguardo impaurito. Forse impaurito dall sua reazione e anche da questa dannata situazione, che assomiglia moltissimo ad incubo. Avrei voluto che tutto ciò non accadesse assolutamente.
"Anche tu distruggi me... siamo pari" Le sue parole mi ghiacciano, ma lascio che la loro intensità non mi uccida. Cerco di rimanere in equilibrio e tento, sia con lo sguardo che con le parole, di poter chiarire con lui. Stringo la sua mano nella mia e la porto istintivamente verso il mio petto, appoggiandola proprio sul punto centrale. Il mio cuore batte così forte tanto da provocarmi un pizzico di dolore, che purtroppo non riesco a bloccare in nessun modo.
"Voglio che tu sappia che non potrei mai lasciarti andare e non potrei mai farlo perché non voglio che accada. È stato solo un momento di pura instabilità fisica e psicologica, che avrei sinceramente evitato, Riccardo..." Sospiro freneticamente, sperando soltanto di poter afferrare quanta più forza possibile per poter continuare questo discorso. "Sei la persona più importante della mia vita e non importa tutto ciò che potrebbe accadere, io non ti lascerei per nessuna ragione al mondo e vorrei semplicemente che tu lo capissi. Lo capissi senza un briciolo di paura e di preoccupazione! Vorrei che lo capissi come hai sempre fatto da quando ci conosciamo" Continuo. "Non potrei mai sopportare di perderti nuovamente e vorrei ripeterlo fino all'infinito in modo che tu lo capisca" Non smetto di guardarlo, con l'obiettivo di sussurrargli ogni singola emozione soltanto con lo sguardo. I nostri occhi sono perfettamente incastrati, come se fossero due piccoli diamanti che si incastrano perfettamente e senza nessun tipo di ostacolo.
"Mi hai ferito" Mormora a bassa voce, cacciando via un lento sospiro dalle labbra. Esso si infrange nell'aria con quella potenza che solo Riccardo può possedere e questo piccolo dettaglio fa notevolmente aumentare la mia agitazione.
"Lo so e mi dispiace. Mi dispiace così tanto... non avrei voluto farlo assolutamente" Scuoto nervosamente la testa, un attimo prima di far scivolare via le mie mani dalle sue e appoggiarle sul suo viso, un po' arrossato a causa della situazione. "Scusami, amore mio"
Lascio che le nostre iridi si sfiorino con dolcezza, mandandomi il cervello in tilt. "Scusami davvero"
Nel momento in cui, le sue braccia si chiudono attorno al mio bacino, mi rendo conto di aver appena sfiorato un pizzico di luce e la cosa mi fa sorridere come una scema. Credo che l'incubo sia finito.
Ancora con il respiro pesante e il cuore a mille, appoggio le mie labbra sulle sue, regalandogli un bacio che profuma solo di immenso amore. "Scusami, amore... scusami ancora"
Lui annuisce, sfiorandomi i capelli con le punte delle dita. A questo suo gesto, sorrido. Sorrido perché ho la certezza di quanto sia meraviglioso averlo al mio fianco, viverlo e avere un piccolo cuore in due. Un piccolo cuore che ci unisce nonostante tutto.

Ed è finita bene anche questa volta, ma ricordatevi che la loro storia è appena iniziata...😏
Succederanno davvero tante cose e non vedo l'ora di farvi leggere tutto ciò che ho scritto per voi♥️
Vi abbraccio🌹
-Roberta

Lo sappiamo entrambi - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora