60. Tanto, troppo sollievo.

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Quando i miei occhi sfiorano l'intensa luce del sole, riesco soltanto a sollevarmi dal letto e a raggiungere il bagno per sciacquarmi il viso in modo da cacciare ogni singola traccia di sonno e iniziare questo nuovo giorno, che si prospetta molto simile a quello di ieri.
Mi vesto velocemente e solo dopo aver sistemato il letto, raggiungo la cucina. Le sensazioni che percepisco dentro di me sono tutt'altro che positive, ma la cosa non mi sorprende assolutamente.
Il secondo dopo, proprio nel momento in cui varco la soglia dell'immenso salotto, trovo Sara, sistemata proprio dietro il vetro della finestra a sorseggiare il suo caffè fumante. Osserva con tranquillità il paesaggio forse un po' troppo confusionario, sperando forse di potersi rilassare almeno un pochino. Dalla tensione che possiedono i suoi muscoli mi rendo conto di quanto sia immensa la sua inquietudine in questo istante. 
"Sara..." Mormoro il suo nome con un pizzico di incertezza, avendo quasi timore di non farcela. Non appena la mia voce risuona in tutto l'ambiente, lei si gira con lentezza verso la mia direzione, lasciando che i suoi occhi scuri si incastrino ai miei. 
"Buongiorno, Riccardo... vuoi fare colazione? Ho preparato il caffè" Mi chiede ma non ha la forza di guardarmi in faccia.
"No, grazie... a dir la verità non ho molta fame" Affermo immediatamente, ma poi continuo. "Voglio soltanto parlare con te riguardo a ciò che è successo ieri" Inizio, non sapendo sul serio come gestirmi questa situazione nel migliore dei modi. Il suo sguardo diventa più intenso all'improvviso, facendomi immediatamente percepire tutta la sua malinconia. 
"Non ho voglia né di ascoltarti e neanche di parlarti, ma voglio solo dirti una cosa in modo che tu riesca in qualche modo a chiarire i tuoi dannati pensieri" Solleva leggermente l'indice, sottolineando maggiormente ogni singola parola che sta dicendo. Sospiro freneticamente, sentendo il mio cuore battere ad una velocità sul serio incontrollata. 
"No, un secondo... fammi spieg-"Lei m'interrompe senza fare troppi complimenti, alzando il tono della voce soltanto per farsi sentire. Un brivido di terrore e ansia mi attraversa la schiena, mandandomi il cervello in tilt.
"No, fai parlare me! Non puoi creare problemi dal nulla e cercare di risolverli qualche ora dopo con una semplice e dolce frase... mi dispiace ma hai sbagliato persona, Riccardo" Afferma senza nessun briciolo di paura nel tirare fuori questi pensieri. Poi prende un profondo respiro per continuare, cacciando via una piccola ciocca di capelli che le ricade sulla fronte. Proprio quando lo fa, i miei pensieri si poggiano su Federica e su quanto sia bella ogni volta che fa questo stesso gesto. Le capita molto spesso di farlo e non importa se sia arrabbiata o no, la dolcezza e la delicatezza con il quale lo fa rimane decisamente unica. Sul serio. Con tutta la forza che possiedo, cerco di cacciare quella ragazza dai miei pensieri, concentrandomi solo e soltanto su Sara. "Mi sono sul serio stufata di questi tuoi comportamenti e malgrado io abbia sbagliato a non dirti nulla in merito a ciò che è successo negli ultimi giorni, non mi pento assolutamente. Non ti chiedi il motivo per cui l'ho fatto? Non pensi che il tuo comportamento mi abbia portata a fare questo gesto estremo e inaspettato? Non pensi che il tuo essere così strano, mi abbia portata a prendere determinate decisioni da sola? Io desideravo soltanto avere un figlio con te, ma a quanto pare il tuo sogno non era lo stesso" Scuote lentamente la testa, sospirando leggermente. A questo suo gesto non posso non notare le lacrime posizionarsi proprio sugli angoli dei suoi occhi. Le sue emozioni stanno prendendo il sopravvento e penso sia assolutamente normale.
"E per questo decidi di fare tutto da sola? Credi che sia normale come ti sei comportata? Hai smesso di prendere la pillola senza consultarmi, senza dirmi nulla, e io ignaro da tutto, continuavo a fare le cose normalmente! Pensi che sia giusto il tuo comportamento, Sara?" Sbotto, alzando lievemente il tono della voce. La rabbia sembra scorrermi lungo le vene ad una velocità smisurata, mandandomi letteralmente fuori di testa.
"Cos'hai continuato a fare normalmente eh? Abbiamo fatto l'amore tre volte nell'ultimo mese e non è mai successo prima! Sei cambiato tu e sono cambiata io, la verità è questa! Non siamo più noi e anche ritagliarci quel piccolo momento d'intimità è diventato difficile e quasi strano... io non pensavo che potesse mai accadere una cosa del genere fra di noi"
"Non è quello il punto" Faccio scorrere la mano fra i miei capelli, sbuffando sonoramente, scocciato da questo suo discorso, che purtroppo mi sembra privo di senso. Davvero vuole mettere in mezzo il sesso e tutto ciò che lo segue?
"No, probabilmente non lo è... ma è stato uno dei fattori che ha contribuito a questo allontanamento fra me e te" Sospira, facendo spallucce. "Ma sai cosa? Non me ne importa un fico secco, Riccardo! Non me ne importa un fico secco perché tanto non sono incinta e molto probabilmente continuerò a prendere la pillola fin quando tu non mi dirai che vorrai avere un figlio da me" Per un secondo il mondo si ferma e lo fa proprio quando questa frase viene pronunciata: 'tanto non sono incinta'.
Non è incinta. Sara non è incinta e questa notizia ha fatto nascere in me solo tanto, troppo sollievo. Mi sembra di sfiorare il cielo con un dito e non potrei esserne più felice. I miei pensieri si poggiano all'istante su Federica e su quanto sarà contenta quando le comunicherò la notizia. So perfettamente quanto la nascita di una nuova vita sia un particolare davvero meraviglioso ed emozionante, ma credo che questo non sia il periodo più adatto per avere un figlio. Son successe troppe cose per rimanere indifferente e purtroppo, non posso comportarmi in maniera contraria.
"H-hai fatto il test? Sei sicura di ciò che dici?" Balbetto, non sapendo cosa fare e cosa dire. Rispetto ad un minuto fa, ho il cuore più leggero e riesco ad assaporare nuovamente quel pizzico di felicità che mi sembrava di aver perso.
"No, non ho fatto il test, mi è semplicemente arrivato il ciclo" M'informa, facendo una strana espressione con la bocca. Chiaramente è dispiaciuta, ma penso che sia assolutamente lineare. "Sei contento, Riccardo? Penso di si, no? Era questo ciò che volevi o sbaglio?" Sembra sull'orlo di una crisi isterica e questo glaciale sguardo che mi regala ogni volta che mi guarda, fa notevolmente aumentare la mia voglia di continuare a litigare per sempre. Quando si comporta in questo modo è sul serio insopportabile e non smetterò mai di dirlo.
"Vuoi calmarti?" Le chiedo soltanto questo e lo faccio con un'immensa frustrazione.
"No, mi dispiace ma non riesco. Adesso vado a cambiarmi e poi corro al lavoro. Spero di rivederti il più tardi possibile, perché non ho neanche voglia di guardarti in faccia. Il tuo comportamento mi ha letteralmente stufata!" Sbuffa sonoramente, mandandomi al diavolo sia con lo sguardo che con i gesti: infatti solleva bruscamente la mano verso l'alto, per poi camminare con costanza e determinazione verso il bagno.
"A me ha stufato il tuo!" Alla mia esclamazione non ottengo nessuna risposta, ma questo piccolo dettaglio non mi sorprende assolutamente. La vedo sparire nel corridoio, completamente avvolta da un'immensa quantità di rabbia e odio nei miei confronti.
Qualche secondo dopo, lascio che il mio corpo scivoli lentamente lungo la sedia, trovando un pizzico di sollievo ed equilibrio. Sospiro freneticamente, sentendomi un po' confuso nel profondo. Non so sul serio come gestirmi al meglio tutto ciò, ma credo che la cosa più giusta da fare in questo momento sia chiamare Federica e raggiungerla ovunque lei sia.

Spero che questo capitolo vi piaccia, tesori! In questi giorni vi regalerò sicuramente un doppio aggiornamento. Ve lo prometto.♥️
Vi abbraccio forte.
-Roberta

Lo sappiamo entrambi - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora