10. Piccoli momenti di puro affetto.

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Riccardo.

Ho rivisto Federica. Dopo anni di assenza infinita, l'ho rivista. E sapevo accadesse, ne ero perfettamente a conoscenza, ma non ero del tutto pronto per farlo.
Credo che il nostro incontro sia stato un po' strano, ma siamo riusciti ad affrontarlo al meglio. Proprio come meritava di essere vissuto. Ho cercato di far emergere ogni mio pensiero, proprio come ha fatto lei, che ha cercato di rendere trasparente ogni emozione che ha provato nel corso di questi anni. Devo dire che non è stato facile ascoltare determinate frasi nel quale mi spiegava quanto fosse stato forte il dolore che le ho provocato, ma fortunatamente son riuscito ad avere almeno un minimo di equilibrio. Credo che sia stato veramente essenziale per poter affrontare tutto quanto.
E adesso, sapere che quantomeno lei mi abbia perdonato, regalandomi la possibilità di essere amici, mi fa sollevare un pochino. Sono davvero contento che non mi odi, e avere la consapevolezza di averla nuovamente nella mia vita, è una delle cose più belle del mondo. La sua mancanza era davvero forte, impossibile da spiegare. Sul serio.
Mi era mancato averla al mio fianco, parlarle, essere rassicurato, ridere con lei, sorriderle, condividere un problema di fronte a qualcosa da mangiare o semplicemente, mi era mancato guardarla. Adesso credo di essere molto più felice e il merito è soltanto suo.
Proprio nel momento in cui, varco la soglia del mio appartamento, trovo Sara ai fornelli mentre tagliuzza con tranquillità una cipolla. Il suo sguardo si proietta all'istante verso il mio, che lo accoglie senza nessun problema. Il profumo di casa mi invade le narici all'istante, facendomi sospirare dolcemente.
Ho dormito per una sola notte in un albergo a Sanremo, ma tornare nel mio appartamento è sempre una delle cose che più amo fare. Non importa in quante città io possa andare, ma ogni volta che metterò piede nella mia Milano, sarà sempre bellissimo assaporare certe emozioni.
"Ciao, tesoro! Finalmente sei tornato... è andato tutto bene?" La mia ragazza mi accoglie proprio all'ingresso, avvicinandosi a me a passi veloci per stringermi. Lo fa l'istante dopo, circondando il mio collo con le sue piccole braccia. Ogni giorno mi dà il benvenuto in questo modo, e la cosa mi fa sempre sorridere. Penso che non ci sia cosa più bella che tornare a casa ed essere stretto fra le braccia della persona che ami.
"Si, è andato tutto bene. Ho sentito molto la tua mancanza... fatti dare un bacio" Mugolo, agguantando un suo fianco soltanto per tirarla verso la mia direzione. Incrocio le nostre dita dolcemente, un attimo prima di regalarle un bacio sulle labbra che ci fa sorridere come due scemi contemporaneamente.
"Anche io, amore mio" Mormora contro le mie labbra. Io sorrido, mordendole quello inferiore. Adoro questi piccoli attimi e devo dire che vorrei poterli ripetere fino all'eternità. Fino a quando entrambi ne avremo voglia. "Ti direi di continuare a baciarmi fino allo sfinimento ma tua sorella è di là... è venuta qui proprio qualche minuto fa per cui le ho detto di rimanere a pranzo con noi. Ha bisogno di stare con il suo fratellone" Le sue parole mi fanno immediatamente sorridere come uno scemo. Lei e Francesca hanno un rapporto un po' particolare e veramente speciale e di questo ne sono davvero felicissimo. Penso che sia un dettaglio davvero molto importante.
"Davvero?" Chiedo prontamente, un po' sorpreso. Le regalo un altro piccolo bacio sulla bocca, un attimo prima di superarla e lavarmi le mani per disinfettarle dopo il viaggio che mi sono ritrovato ad affrontare.
"Si, vai da lei" Mi incita con un sincero sorriso. Io annuisco lentamente, raggiungendo il salotto a passi veloci. Trovo Francesca seduta proprio sul divano, con le cuffie nelle orecchie e lo sguardo del tutto perso e assente. Avanzo verso di lei piano piano, e quando ci ritroviamo a meno di un metro di distanza, i suoi occhi si proiettano verso di me, osservandomi con un sorriso sul volto.
"Ciao, fratellone! Non ti ho sentito tornare! Com'è andato il tuo breve viaggio?" Caccia via le cuffiette, sollevandosi per tuffarsi fra le mie braccia con rapidità. Non esito un momento a stringerla, lasciando che appoggi la testa proprio sul mio petto. Credo che percepisca perfettamente il mio cuore battere e il respiro che le scappa dalla sua bocca, ne è la conferma. Le lascio un bacio fra i capelli, stringendola a me. Averla qui è sul serio una delle cose più belle e mi rende sul serio felicissimo. Alcune volte, sento la necessità di scappare via dalla realtà e rifugiarmi fra le braccia della mia famiglia, lasciando che il mio cuore possa rasserenarsi un momento. Mi ritrovo a farlo molto spesso e loro ne sono sempre molto felici.
"È andato tutto benissimo! Non vedo l'ora di tornarci... Sanremo è davvero stupefacente" Esclamo estasiato, malgrado non sia la prima volta che io viva questa esperienza. Ripenso a ciò che mi sono ritrovato ad affrontare nelle ultime ore, e dalle mie labbra scappa un sospiro di sollievo e felicità, ed è bello ammettere che la ragione di tutto questo sia soltanto Federica. Ho provato tante, troppe emozioni, impossibili da quantificare e da descrivere. Davvero.
"Sono così felice, Riccardo. Davvero tanto" Mi sorride sinceramente, stringendo il mio viso fra le sue mani. Lo fa con dolcezza e tanto affetto, permettendo ai nostri occhioni di sfiorarsi e incrociarsi.
"Lo sono anche io... e invece tu? Come stai?" Le domando retoricamente. Lei sospira.
"Non benissimo, ho litigato con mamma e quindi avevo bisogno di un tuo abbraccio. Ne sentivo proprio la necessità" La sua affermazione mi fa immediatamente sorridere. Sapere che io sia il suo posto felice quando tutto va a pezzi, è una delle certezze più belle e importanti della mia vita. Anche lei lo è, lo è sempre stata e lo sarà per l'eternità. Il nostro rapporto è davvero intenso: non possiamo vederci ogni giorno a causa del mio lavoro, ma quando abbiamo qualche problema, non esitiamo un momento a correre dall'altro per poter ricevere anche solo una carezza di rassicurazione.
"Cosa è successo?"
"Ho preso quattro in storia e si è arrabbiata, si è molto arrabbiata... è una situazione davvero strana, e nonostante io abbia studiato molto per poter avere una valutazione positiva, ho fallito miseramente come una scema. Credo di essere proprio un disastro in questa materia e non potrò mai farci nulla" Mi spiega piagnucolando. "La mamma è molto delusa e mi ha detto che se non mi affretto a recuperare tutto, dovrò rinunciare ai pomeriggi con le amiche. Però, Dio mio... ho diciotto anni, per quale motivo dovrebbe farmi stare così male a causa di uno stupido voto?" La sua domanda suona con un pizzico di malinconia. A quest'età è assolutamente normale, e queste domande nascono senza che tu possa fermarle. Arrivano e basta, come un fulmine a ciel sereno.
"Perché hai la maturità, Francesca... la mamma ha solo paura che tu possa crollare per cui preferisce tenderti la mano prima che tu possa rischiare di farlo. Vuole soltanto aiutarti, e tutto ciò che fa, lo fa solo ed esclusivamente per te. Vuole solo che tu riesca ad affrontare tutto a testa alta e lo voglio anche io... non rimanerci male, perché credimi... ogni singolo rimprovero è una spinta per farti crescere meglio" Cerco di rassicurarla in questo modo, facendola sorridere immediatamente. I suoi occhioni chiari sembrano brillare maggiormente e per un attimo, mi sento di aver fatto qualcosa di giusto. Son riuscito a rassicurarla e riuscirci mi fa esplodere il cuore. Ci sono sempre riuscito da quando lei è venuta al mondo, ma avere la consapevolezza di riuscirci ancora oggi, dopo diciotto anni, è una dettaglio che mi fa letteralmente sfiorare il cielo con un dito.
Adoro questi piccoli momenti di puro affetto fra me e lei, e sapere di poter sciogliere ogni singolo dubbio e paura con una sola frase, mi rende una delle persone più felici di questo mondo, e se dovesse essere necessario, prometto di farlo per sempre.
"Grazie, fratellone. Grazie di tutto" Mi lascia un bacio sulla guancia con amore, riuscendo a farmi percepire ogni singola emozione che le ha appena varcato l'anima. Sembra essere molto ma molto più serena, e spero vivamente di non sbagliarmi.
"Di niente, sono qui per questo" Affermo con un piccolo sorriso, strappandone uno anche a lei. Mi regala un mezzo abbraccio, ma quando incrocia nuovamente i nostri sguardi con un'espressione un po' curiosa, mi rendo conto che mi sta per chiedere qualcosa di strano e che mi porterà a sospirare di confusione.
"E dimmi un po', fratellino..." Fa scivolare le sue dita lungo il contorno della mia camicia, prendendo un profondo respiro prima di continuare. "Hai rivisto Federica? Com'è andato il vostro primo incontro dopo anni di silenzio?"

Buona serata!💫♥️

Lo sappiamo entrambi - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora