112. Quattro piccole anime felici.

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Sette anni dopo.

E Riccardo aveva perfettamente ragione. Per fortuna è andato tutto bene; è andata bene la gravidanza, il parto e la nostra vita in tre. È stato tutto una grande scoperta, fatta di piccoli attimi che ancora ricordo con precisione.
Sette anni fa, è nato Edoardo ed esattamente due anni dopo, Eva. Adesso siamo in quattro, quattro piccole anime felici che non smettono un momento di amarsi. 
In questi ultimi anni è successa anche un'altra cosa molto importante, che ha chiuso con amore il cerchio della nostra vita insieme: abbiamo cambiato casa.
Quella precedente era piccolina, gli spazi non bastavano più e sia io che Riccardo desideravamo che entrambi i nostri figli avessero delle camere separate per poter avere la loro privacy. E così è stato, abbiamo acquistato una nuova casa, un po' più grande e con un immenso giardino che la circonda. Quando abbiamo avuto l'opportunità di vederla è stato amore a prima vista. Entrambi abbiamo avuto la consapevolezza che fosse la casa giusta per noi, perché fra le camere e i corridoi, ci siamo immaginati ridere e giocare con i nostri bimbi. Ed è stato proprio in quel momento che abbiamo preso la decisione di comprarla e ad oggi, sono sempre più felice della scelta fatta. 
La vita insieme a Riccardo è una delle cose più belle che potessero capitarmi, è una scoperta continua e la realizzazione di un sogno. Sono passati diversi anni da quando abbiamo deciso di creare il nostro piccolo nido d'amore e ad oggi, posso fermamente affermare quanto ogni singolo dettaglio sembra non aver subito nessun cambiamento. Sul serio.
Non è cambiato il nostro rapporto, non è cambiato il nostro amore, che continua a diventare sempre più intenso, e non è cambiato il modo in cui ci guardiamo negli occhi. Lo facciamo con la stessa intensità di sempre, come quando avevamo vent'anni. 
Non siamo più due ragazzini è vero, adesso siamo due adulti, con due figli da amare, con degli obiettivi da raggiungere, con delle responsabilità più importanti, con delle piccole e nuove rughette attorno agli occhi, ma con gli stessi sorrisi di sempre. Con le stesse anime di sempre.
"Mamma, oggi possiamo rimanere a casa con voi? Non vogliamo andare a scuola... sono gli ultimi giorni e non ne abbiamo voglia. Ti prego! Ti promettiamo che faremo i bravi, non metteremo disordine e faremo tutti i compiti" La voce piccola di Eva scuote la mia mente all'improvviso, facendomi archiviare ogni singolo pensiero in meno di un istante. Istintivamente sposto lo sguardo verso la sua direzione, trovando entrambi i miei figli a qualche metro da me, con gli occhi lucidi, un'espressione dolce sul viso e il labbro inferiore curvato verso l'esterno teneramente. Cerco di non sciogliermi di fronte a tutto questo e con determinazione, cerco di prendere in mano la situazione, sperando con tutto il cuore di riuscirci. 
"Assolutamente no, dovete andare a scuola... siete già rimasti a casa ieri e non potete perdere un'altra giornata senza nessun motivo. Non se ne parla assolutamente" Affermo, scuotendo nervosamente la testa. Loro piagnucolano, sbattendo i piedi contro il pavimento, disperati a causa del mio 'no'. 
"Ti prego, mamma... ti promettiamo che non te ne pentirai, faremo tutto ciò che ci dirai di fare. Lo promettiamo" Continua Edoardo, non arrendendosi minimamente. 
"Ma non è quello il punto, Edo... non voglio e basta! Non potete fare un'altra assenza senza nessun motivo valido" Affermo io, decisa nel continuare a mantenere lo stesso pensiero. Poi sospiro lentamente. 
"Ma dai, non è giusto. Ti prego, ti prego" Farfugliano entrambi, incrociando le manine proprio sotto al mento per sottolineare maggiormente il concetto. 
"Prima di tutto cercate di non alzare troppo la voce... c'è papà che dorme ancora e sono le sette e mezzo del mattino. Lasciamolo dormire, vi prego... oggi è il suo primo giorno di riposo dopo tanto lavoro" Affermo, poi continuo. "Detto ciò, andiamo a prepararci! Correte in bagno e-"
"Troppo tardi, sono già sveglio... cos'è tutto questo chiasso? Cosa diavolo è successo?" Vengo improvvisamente interrotta da Riccardo, che varca la soglia della cucina all'improvviso e lo fa mentre fa scivolare una maglia di cotone lungo il suo torace. Indossa un paio di boxer neri e nonostante io sia abituata a tale bellezza, credo che non riuscirò mai a farlo del tutto. Ha la voce impastata dal sonno e quando si stropiccia gli occhi con le mani, la scena mi fa immediatamente sorridere. Possiede tanta tenerezza, che continua a mantenere stabile e viva negli anni. 
"Mi stanno facendo arrabbiare, Riccardo! Non vogliono andare di nuovo a scuola e stanno iniziando a farmi perdere la pazienza" Esclamo, guardandolo. Lui fa lo stesso, lasciando che l'azzurro delle sue iridi possa sciogliersi nel mio con dolcezza. Annuisce lentamente, spostando lo sguardo verso i nostri bimbi, che lo osservano con calma e precisione, considerando il loro padre come l'unica e ultima speranza in tutta questa situazione. 
"E ditemi un po', perché non volete andare a scuola?" Gli domanda cautamente, incrociando le braccia al petto. A rispondere è Edoardo e lo fa con sicurezza, tipica del suo carattere. 
"Perché non ne abbiamo molta voglia, vogliamo rimanere con te e mamma... è bello che ci sia anche tu con noi, in questi ultimi giorni non ci sei mai" Le sue parole mi fanno immediatamente sorridere e fanno sorridere anche il mio uomo, che mi osserva all'istante. Lavorare ad un nuovo disco non è mai semplice e noi lo sappiamo bene, ma spiegarlo a dei bimbi non è per niente semplice. 
"Lo so, è vero... e mi dispiace per questo. Da oggi starò con voi per tutto il tempo, ho finalmente terminato il mio lavoro, piccolini" Si avvicina a loro a passi lenti, sfiorando i capelli ad entrambi e lasciando un delicato bacio sulle loro guance. 
"E oggi possiamo rimanere a casa? In questo modo possiamo passare più tempo tutti insieme" Afferma Edoardo, seguito immediatamente da Eva che sorride teneramente, facendo sospirare sia me che Riccardo. 
"Si, ti prego, papà... convinci tu mamma"
"E va bene, oggi non andrete... ma lunedì a scuola, okay? Non voglio sentire più scuse, chiaro?" Esclama Riccardo, facendomi sospirare e spalancare gli occhi contemporaneamente. Questa sua ultima esclamazione è seguita da un loro urlo improvviso e dalla mia voce, che risuona lungo le pareti di questa stanza all'istante.
"Ma, Riccardo! Cosa fai? Gli dici di si? Io ho cercato in tutti i modi di resistere e dovevi farlo anche tu" Esclamo, appoggiando una mano sulla fronte, pensando a quanto sia completamente andato quando si parla di Edo ed Eva. Si scioglie facilmente, al contrario di me, che ogni tanto riesco a dire di no. Nonostante sia difficile è importante che sia così e di questo ne sono davvero sicurissima. 
"Lo so, ma è solo per oggi... non succederà più" Farfuglia confusamente, completamente avvolto dall'abbraccio dei nostri figli che lo stringono con amore. Lui si lascia coccolare, cercando di rimanere in equilibrio, ma quando finisce con il sedere contro il pavimento, scoppio a ridere come una scema. Si stuzzicano e si baciano come fanno praticamente gran parte della giornata e come ogni volta, io mi perdo a guardarli, assaporando ogni singolo momento. "Andate a dare un bacio anche alla mamma, forza" Sussurra con dolcezza, quando riprende fiato dopo qualche secondo di tregua. I bimbi lo fanno e nel momento in cui si avvicinano per regalare un bacio anche a me, mi chino tanto quanto basta per permetterglielo. Le loro labbra si poggiano sulla mia pelle con una delicatezza incredibile e questo gesto mi fa immediatamente esplodere il cuore. 
"Grazie, mamma... ti vogliamo bene" Mi sussurrano all'unisono. Io sorrido, spostando lo sguardo verso Riccardo che ci osserva come se fossimo i protagonisti di un bellissimo quadro. 
"Anche io ve ne voglio"
"Bene, detto ciò... volevo farvi una proposta" Esclama l'uomo di fronte a me, richiamando all'istante la nostra attenzione. Io sollevo un sopracciglio, volendo sapere qualche altro dettaglio di ciò che gli ha appena attraversato la mente. "Che ne dite di passare questo weekend nella nostra casa al mare? Non sarebbe davvero bellissimo?"
"Già, lo sarebbe... ma ci vogliono diverse ore di viaggio, sarebbe non so, stancante e faticoso" Rispondo io, sospirando. Beh, lo penso davvero... di sicuro non sarebbe una passeggiata se decidessimo di farlo.
"Soltanto due ore, non di più. Allora che dite? Vi piace come idea?" Sorride, entusiasta mentre solleva le braccia. Edoardo ed Eva urlano un 'si' improvviso, che viene immediatamente seguito dalla voce di Riccardo. "Bene, ottimo! Andate a preparare qualche bagaglio che fra un'ora si parte" Loro avanzano freneticamente verso le scale, urlando e sorridendo proprio come fanno tutti i bambini quando ricevono una bella notizia.
"Adesso arrivo io ad aiutarvi! Cercate di non mettere disordine altrimenti mi tocca anche sistemare!" Esclamo, sospirando piano e sperando che non ignorino la mia raccomandazione, ma nel momento in cui mi sussurrano un 'va bene, mamma' il mio cuore si alleggerisce un po'. 
Spariscono all'istante dalla nostra vista, lasciando me e Riccardo da soli e questo piccolo dettaglio sembra gradirlo, infatti si avvicina a me a passi lenti, posizionandosi proprio a meno di un metro di distanza. Incrocia le braccia al petto e mi guarda, facendomi immediatamente ridere e distogliere lo sguardo dai suoi occhioni blu.
"Perché stai ridendo? Non ti piace come idea quella di passare questo weekend al mare? Abbiamo bisogno di rilassarci e quello mi sembra l'unico modo per staccare un po' la spina" Ha ragione. Ha perfettamente ragione.
Quando abbiamo deciso di acquistare quella piccola casetta, il nostro obiettivo era proprio quello e non posso assolutamente dargli torto sotto questo punto di vista. 
"Mi fai ridere perché alcune volte sembri un bambino... sei più entusiasta di loro e trovo tutto questo molto divertente"
"Beh, è chiaro... io sono un bambino con un corpo da uomo" Si vanta, facendomi alzare gli occhi al cielo. Mi giro lentamente soltanto per afferrare le tazze dal tavolo e lavarle, ma nel momento in cui lo faccio, percepisco le sue mani stringermi i fianchi e in meno di un istante, mi ritrovo a qualche centimetro dalle sue labbra, che si perdono nelle mie subito dopo. Io chiudo gli occhi di scatto, assaporando intensamente questo nostro delicato contatto. "Comunque non mi hai ancora risposto... non mi hai detto se ti piace o no come idea quella di passare questo weekend al mare" Mormora a qualche millimetro dalla mia bocca, prima di soffiarci sopra con lentezza. La sua leggera barbetta mi accarezza, provocandomi un lieve brivido che scorre piano piano lungo la mia schiena. Sospiro a causa di tutto ciò, mentre faccio scivolare entrambe le braccia attorno al suo collo per stringerlo.
"Si, mi piace. È una bella idea, ma ci vogliono diverse ore per arrivarci e poi, le temperature non sono molto alte. Sarà difficile spiegare ai bambini che non potranno farsi neanche un bagno"
Lui solleva lentamente un sopracciglio, fissandomi con quegli occhi color ghiaccio, che continuano a regalarmi sempre le stesse emozioni.
"Le temperature non sono molto alte, amore? Se vuoi, ci penso io ad alzarle un po'. Mi basta davvero pochissimo e sono sicuro che nel momento in cui lo farò, sarai costretta a spogliarti completamente" Mentre mi sussurra queste parole, si morde il labbro dolcemente, poggiando il suo viso nell'incavo del mio collo rimasto scoperto dalla maglia che indosso. Mi lascia un bacio lungo e delicato sulla pelle, facendomi immediatamente chiudere le palpebre e riuscendo in meno di un secondo, a farmi impazzire.
"Ne dubito"
"Oh si, sarai costretta sul serio a spogliarti del tutto, paperella..."  Percepisco il suo fiato soffiarmi addosso e la cosa mi fa sorridere per il leggero solletico che mi provoca.
Mi stringe con amore, premendo il suo petto contro il mio e riuscendo a sfiorarmi il basso ventre con la sua intimità, coperta soltanto dai leggeri boxer. Riesco con precisione a sentire ogni singolo millimetro della sua pelle e questo piccolo dettaglio, mi spezza letteralmente il respiro.
"Sei uno scemo..." Farfuglio, sollevando gli occhi al cielo, ma non smetto un istante di assaporare questo momento. Continua a baciarmi il collo con l'obiettivo di ritagliarci quel piccolo momento di passione di cui necessitiamo. E riesce a farlo. Ci riesce perfettamente.
"E tu sei meravigliosa..."
Mi stringe i fianchi con una maggiore intensità, spingendomi con dolcezza contro il bancone della cucina. Premo all'istante le mie dita contro le sue guance soltanto per baciarlo e quando lo faccio, lo sento sorridere.
Il bacio che ci scambiamo è intenso e potente, e in meno di un secondo riesce ad accendere in me quell'estremo bisogno di viverlo. "Stasera facciamo l'amore, Fede? Non lo facciamo da settimane e credo proprio di impazzire" Mi sussurra contro la pelle, un attimo prima di mordermi il lobo dell'orecchio con dolcezza. Io mi lascio sfuggire un lento sospiro che sembra gradirlo immediatamente.
"Okay, faremo l'amore... ma adesso vai su dai bambini. Non vorrei che scendessero e ci trovassero in queste condizioni" Mi scosto per guardarlo negli occhi, facendo scivolare le mani fra i miei capelli per regalargli un pizzico di ordine.
"Che condizioni? Non stiamo facendo nulla, amore..." Mi sta chiaramente prendendo in giro e quel sorriso divertito che gli curva la bocca all'insù ne è la conferma. Io mi lascio sfuggire un sospiro di frustrazione, ma non riesco a non smettere di sorridere come un'idiota.
"Dai... piantala, cretino. Sei già eccitato, togliti" Presso entrambe le mani contro il suo petto, allontanandomi da lui e facendo il giro del tavolo per placare questi suoi spiriti bollenti. Entrambi abbiamo i respiri molto accelerati, ma io, a differenza sua, riesco ad avere un maggiore autocontrollo.
"Dovresti essere felice di questo... stiamo insieme da anni, appure non smetti di farmi sempre lo stesso effetto. Mi ecciti proprio come quando eravamo giovani" Questa sua affermazione mi fa arrossire come un peperone, ma cerco di nascondere questo mio imbarazzo girando lentamente il capo.
"Smettila, vai a lavarti che abbiamo da fare" Farfuglio mentre raggiungo le scale per salire al piano superiore.
"Va bene, ma stasera tirerò nuovamente fuori questo argomento. Preparati" Esclama, alzando il tono della voce soltanto per farsi sentire. Ridacchio e quando lui mi segue con la stessa intensità, facendo risuonare la sua risata lungo le pareti della stanza, il mio cuore inizia a battere un po' più forte, facendomi sentire improvvisamente viva e dannatamente innamorata di questo indescrivibile sentimento che chiamano amore.

Buon pomeriggio a tutti!
Come state? Spero bene. Volevo avvisarvi che mancano esattamente due capitoli alla fine. Siete pronti?
Vi abbraccio.
-Roberta

Lo sappiamo entrambi - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora