L'eccitazione dentro me e Riccardo è davvero alle stelle e nessuno dei due riesce a fare qualcosa di sensato, che possa, in qualche modo, farci ritornare alla realtà.
Io lo guardo intensamente e lui, terrorizzato e ansante, fa lo stesso. Ha gli occhi lucidi, pieni di emozione, ma l'unica che emerge veramente è la rabbia, che lo avvolge in ogni singolo centimetro. Il suono brusco del campanello ha letteralmente spezzato ogni nostro obiettivo e Santo Cielo, non è facile accettarlo.
Non ho idea di chi possa essere, ma non è impossibile capirlo.
Io e Riccardo stavamo per fare l'amore dopo anni di lontananza, e non so se essere arrabbiata o sollevata da questa cosa. Dio mio, mentirei a me stessa se dicessi di non volerlo, perché non è assolutamente così. Avrei voluto continuare, ma purtroppo sono costretta a mettere pausa a questo momento per poi riviverlo chissà quando.
"Cazzo... ma chi è?" Mi chiede con un filo di voce, completamente in panico. Le sue mani ancora appoggiate sui miei fianchi, mi stringono dolcemente, facendomi percepire quanto dannazione sia alta la voglia di non lasciarmi andare.
"Non ne ho idea... sarà Luca, non lo so" Farfuglio confusamente senza neanche una minima quantità di stabilità. "Devo andare a vedere"
"Cosa succede se non apri?" Tenta di giostrarmi con questa domanda, ma io scuoto la testa. I suoi occhi si proiettano lentamente verso il mio seno scoperto, rendendo visibile ogni singolo pensiero che gli ha appena attraversato la mente.
"Non posso non farlo, Riccardo..." Faccio scivolare la mano lungo il suo collo, regalandogli una piccola carezza per tranquillizzarlo. Allontano il suo corpo lentamente, un attimo prima di scendere dal bancone e afferrare la maglia, disordinatamente sistemata sul pavimento. Il suo sguardo mi scivola in ogni singolo centimetro del corpo, sfiorandolo con una dolcezza impossibile da decifrare. Ci desideriamo con il corpo e con la mente. Ecco la verità.
Probabilmente se avessimo fatto l'amore, non so cosa sarebbe cambiato, ma a dirla tutta, provo anche un po' di paura nel scoprirlo. Si tratta di una situazione davvero strana per poterla analizzare e nonostante io ci provi, fallisco come un'idiota.
"Cosa succederà tra di noi se alla porta fosse Luca?" Mi chiede. Nel suo sguardo riesco a pizzicare un po' tristezza, e giuro che farei di tutto pur di cacciarla via.
"Non lo so... ti prego di non fare domande. Adesso vedremo" Sospiro, mentre faccio scivolare la maglia lungo le spalle, mentre a passi veloci, raggiungo l'ingresso. Non ricevo nessuna risposta da parte sua, solo tanto silenzio che viene improvvisamente spezzato dalla mia voce, che ancora presenta dei lievi spasmi a causa dell'intensa eccitazione che possiedo. "Chi è?"
"Sono Luca, Fede!" Esclama il mio fidanzato dall'altra parte del citofono. Mi sento morire all'istante, ma non permetto al mio corpo di cedere del tutto, per cui, presso freneticamente il dito contro il piccolo tastino per aprirgli la porta e corro freneticamente verso Riccardo. Non ho idea del motivo per cui Luca sia qui, e penso che capirlo sia davvero difficile. "Riccardo, cazzo! È Luca... devi nasconderti da qualche parte e poi ti farò andare via. Non puoi rimanere qui"
"Cosa? Ma perché è tornato? Cosa diavolo vuole?" Il suo viso è del tutto avvolto dal panico, ma non lo biasimo assolutamente. Accettare una situazione del genere non dev'essere facile. Non lo è per me e non lo sarà neanche per lui.
"Non lo so, non ne ho idea... devi soltanto nasconderti! Vai in terrazzo, ti farò entrare fra qualche minuto. Devo anche sistemare il casino che c'è per terra e credo proprio di non avere tempo" Lancio un veloce sguardo proprio sulla zona appena citata, notando le due birre in mille pezzi e i cartoni della pizza sparsi sul pavimento. Vengo del tutto sommersa dalla paura, e la preoccupazione di non riuscire a farcela prende il sopravvento dentro di me, mandandomi in totale confusione.
"Ti aiuto io" Si catapulta immediatamente verso il tavolo, raccogliendo il vetro dal pavimento con le punte delle dita, mentre io mi occupo dei due cartoni.
"Fai attenzione a non tagliarti" Mi trema la voce, e faccio davvero fatica a formare una frase di senso compiuto. I battiti del mio cuore sono veloci ed intensi, e questo piccolo dettaglio riesce perfettamente a spezzarmi il respiro così tante volte che non riesco a quantificarle. Lasciamo scivolare tutto all'interno dei due contenitori dei rifiuti, ignorando quei piccoli pezzettini di vetro che ancora ricoprono il pavimento.
"Non avrei dovuto gettare tutto per terra... credo di esser stato troppo violento" Osserva con un sorriso, cercando di rendere un pizzico più leggera la situazione. Luca sarà sicuramente in ascensore, e fra qualche secondo arriverà proprio qui, mandando del tutto all'aria ogni singolo obiettivo.
"Direi 'selvaggio'" Gli rispondo, per poi stringere il suo braccio e condurlo proprio in terrazzo. Gli pongo velocemente il cappotto per coprirsi da queste dannate temperature gelate, prendendomi un momento per guardarlo negli occhi. Il buio è calato su tutta Milano, ma l'intensa luce dei lampioni e quella dei fari delle macchine, riescono a rendere visibile ogni sfumatura delle sue iridi, ancora un po' confuse e scosse a causa di tutto ciò che è appena successo. "Verrò a prenderti io fra pochissimo... ti prego di non fare rumore"
"Cosa succederà, Fede? Quando possiamo vederci la prossima volta?" Le sue mani stringono i miei fianchi con dolcezza, volendo disperatamente che io non mi allontani di un solo centimetro.
"Non lo so... domani dovrò partire e non so quando ci rivedremo. Ti prego di non rendere la situazione più complicata di quanto lo sia già" Sospiro, sull'orlo di una crisi di pianto. Parlare mi risulta davvero molto complicato, e soprattutto adesso, che mi ritrovo completamente sommersa dalla confusione dovuta a quest'improvviso arrivo di Luca.
"Io ho bisogno di fare l'amore con te, Federica! Di passare una giornata con te chiusi in una camera d'hotel come facevamo anni fa... per favore, Dio mio... non lasciare che tutto vada in frantumi" Afferma con un filo di voce, ma riesco perfettamente a percepire quanto sia alto il suo bisogno di urlare. "Non lasciare che tutto vada in frantumi un'altra volta. Noi due abbiamo bisogno di chiarire i pensieri e abbiamo bisogno di farlo adesso"
"Adesso non è possibile... ma ti prometto che lo faremo. Credo che sia giusto così"
Prima che lui possa dire qualcos'altro, il campanello risuona nuovamente in tutto l'appartamento, facendomi sfuggire un lieve sospiro di frustrazione dalle labbra. "Rimani qui... vengo a prenderti fra poco"
Lui annuisce, spingendomi contro il suo corpo soltanto per lasciarmi un dolce e veloce bacio sulle labbra, che sembrano immediatamente gradire tutto ciò. "Vado, va bene?"
Annuisce con un pizzico di tristezza, lasciandomi andare per poter raggiungere Luca. Chiudo velocemente la vetrata, correndo verso l'ingresso come se fosse l'unica cosa da fare in questo istante. Prima di aprire la porta, prendo un profondo respiro per rasserenare ogni mio singolo muscolo, e solo dopo averlo fatto, elimino l'ostacolo che mi divide dal mio fidanzato.
"Fede!" Esclama con un luminoso sorriso. Per un attimo abbasso lo sguardo, notando una valigia nera proprio accanto a lui. "Mi dispiace essere piombato qui all'improvviso, ma ho pensato di passare questa notte insieme a te prima di partire. Avevo tanta voglia di vederti, per cui son venuto qui. Ho fatto bene?" Le sue parole mi sconvolgono, facendomi letteralmente girare la testa.
"I-io... si, hai fatto benissimo. Entra" Balbetto, cercando di non fargli beccare quella scia di confusione che mi ha appena varcato la soglia dell'anima. Non mi aspettavo che venisse, e a dirla tutta non sono neanche troppo felice di rivederlo.
"Cosa stavi facendo?" Mi lascia un dolce bacio sulle labbra, sorpassandomi. Io chiudo la porta alle mie spalle, raggiungendo la cucina a passi lenti e anche un po' confusi. All'improvviso, i miei occhi sfiorano il reggiseno sul pavimento, per cui con un veloce movimento lo spingo sotto il tavolo con la punta del piede per nasconderlo. La paura che possa beccare qualche dettaglio diverso dal solito mi uccide, ma faccio di tutto per rimanere serena.
"Stavo bevendo una birra e per sbaglio mi è caduta la bottiglia per terra. Prima che tu suonassi, cercavo di raccogliere i pezzi sperando di non tagliarmi" Spiego, cacciando via una ciocca dei miei capelli dal viso. L'agitazione mi assale, e nonostante questa frase appartenga ad una mezza verità, un senso sconfinato di terrore mi pervade.
"Se vuoi ti aiuto" Propone, facendo scivolare il cappotto lungo le spalle. I suoi occhi verdi si incastrano ai miei, provocandomi un sospiro.
"Oh no, non disturbarti... anzi, puoi prendermi la scopa così cerco di riordinare un po' questo casino?"
"Certo, nel frattempo ne approfitto per lavarmi anche le mani. Arrivo fra un momento" Esclama con un sorriso. Io lo ringrazio con lo sguardo e non appena sparisce al di là del corridoio, mi rendo conto di aver dieci secondi per tornare da Riccardo e accompagnarlo alla porta.Buon pomeriggio!♥️⭐
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Lo sappiamo entrambi - Federica e Riccardo
Fiksi PenggemarFederica Carta. Riccardo Marcuzzo. Il destino li aveva separati bruscamente dopo la rottura della loro storia, lasciando che i loro cuori si spezzassero e le loro vite prendessero due strade del tutto differenti. Ma quando tutto sembrava andare meg...