57. Occhi impauriti.

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"I-io non lo so, Riccardo... ci devo pensare. Non so cosa fare"
"Ma cosa significa che ci devi pensare? Ma sei seria, Federica? E a cosa dovresti pensare? Dimmi un po'" La sua voce tuona all'improvviso all'interno dell'auto, provocandomi un vero e proprio sussulto. Rimango immobile a guardarlo, non sapendo come gestirmi questa situazione.
Attraverso i numerosi lampioni che circondano il luogo in cui ci troviamo, non posso non notare i suoi occhi un po' più scuri del previsto e questo piccolo dettaglio mi fa immediatamente sospirare per l'immensa frustrazione, confondendomi e stravolgendomi con la stessa e identica intensità.
Tutto ciò che ci stiamo ritrovando ad affrontare è davvero buffo, no? Fino a pochi minuti fa stavamo facendo l'amore, mentre adesso è sul serio cambiato tutto. Dio mio, è bastato davvero poco per mandare ogni cosa all'aria, e penso proprio che non esista un aggettivo per descrivere totalmente questo casino.
"Io non so se ce la faccio a sopportare quello che succederà e questo lo sai anche tu. Santa Pace, è già un casino adesso, immagina con un bambino di mezzo, Riccardo! La situazione è grave e mentirei a me stessa se dicessi di poter affrontare ogni singola cosa" La voce mi trema, ma cerco di non far emergere notevolmente questo piccolo ma importantissimo dettaglio.
"So quanto sia grave, ma non puoi lasciarmi da solo ad affrontare tutto questo. E so anche quanto sia grande la tua rabbia in questo momento, ma purtroppo non è colpa mia, Fede! Non è fottutamente colpa mia" Mi sussurra quasi frustrato da tutto questo. I suoi occhi azzurri, bellissimi e puri, sembrano un po' più scuri del solito e non posso non notare quella lieve tristezza che li riempie. Non faccio altro che guardarlo intensamente, sperando soltanto di poter affrontare questa situazione con assoluta fermezza, ma ahimè, succede l'esatto opposto e le sue parole non fanno altro che aumentare notevolmente tutto ciò.
"Ah no? Quindi mi stai dicendo che se Sara fosse incinta, tu non hai fatto nulla affinché accadesse? Mi stai dicendo che è successo tutto magicamente?" Domando retoricamente, con un filo di sarcasmo. Chiaramente era inevitabile la mia reazione e malgrado tutto, non ho potuto far nulla per evitarla.
"Ovvio che non è così... abbiamo fatto l'amore ed è successo. Oggi mi ha comunicato che ha smesso di prendere la pillola, l'ha fatto senza consultarmi e questo è ciò che più mi ha fatto incazzare" Sospira, frustrato mentre fa scivolare le dita fra i suoi capelli color cioccolato. Le sue parole mi provocano un lungo brivido alla schiena. Pensare a loro due fare l'amore mi provoca il voltastomaco, ma cerco di cacciare via questa immagine e di concentrarmi solo e soltanto su di lui, che continua il suo discorso con assoluta calma. "E adesso ha un ritardo di una settimana, che spero vivamente sia dovuto soltanto allo stress o alle temperature. Non potrei sopportare di diventare padre adesso"
Com'è possibile che Sara abbia fatto una cosa di questo tipo? Per quale motivo ha agito in questo modo? Non è un po' strano e folle farlo?
"Ha davvero fatto una cosa del genere?" Gli chiedo quasi un po' sconvolta. Tutto ciò non ha nessun senso e non ha nessun senso neanche mantenere un pensiero positivo. Questa situazione taglia peggio del vetro e fa così tanto male che non riuscirei a spiegarlo con precisione e in poche parole.
"Si, ha fatto una cosa del genere e infatti abbiamo anche litigato. Ti giuro che è stato sul serio sconvolgente sentire certe cose ed è stato ancora più difficile comunicartelo" Sospira freneticamente, con aria triste e con un'espressione esausta sul volto. Le sue parole mi fanno immediatamente scappare un sospiro più intenso, che si infrange in questo piccolo spazio, che profuma d'amore, di passione e di tanta, troppa tensione. Credo che affrontare tutto ciò non sia facile neanche per lui e pensandoci, mi rendo conto che la vittima di questa situazione non sono solo io, ma anche Riccardo. In fondo, la sua fidanzata l'ha preso alla sprovvista, scartandolo fuori da ogni singola scelta, che potrebbe sconvolgere la loro vita senza nessun tipo di preavviso. Teoricamente, queste determinate decisioni dovrebbero prendersi in due, e solo dopo essere sicuri dei propri pensieri, si agisce, dico bene?
"Mi dispiace, non pensavo avesse fatto una cosa così" Bisbiglio con un filo di voce. Per un attimo, smetto di guardarlo e abbasso lentamente lo sguardo sulle mie mani, che tremano senza freno. Nessuno dei due dice nulla per qualche secondo, ma poi arriva lui, che rompe il silenzio senza nessun preavviso, facendomi sussultare. Lo fa, colpendo violentemente il volante e imprecando sottovoce ad ogni singolo pugno. Arriccia le labbra, e non posso non notare quanto sia furioso in questo momento.
"Cazzo! Cazzo! Maledizione a me! Non avrei mai voluto che succedesse tutto questo e mi odio, mi odio così tanto che non immagini" Colpisce ancora il volante, per poi fare lo stesso sulle sue cosce, che tremano ad ogni singolo movimento. Vederlo così fuori di sé mi distrugge l'anima e mi rendo conto di dover fare qualcosa. Qualsiasi essa sia. Ha bisogno di calmarsi e so che io potrei essere l'unica affinché tutto ciò accada sul serio.
"Riccardo, Riccardo... un attimo! Stai fermo e rilassati, con la rabbia non si conclude nulla" Tento di afferrare le sue braccia, stringendole lievemente soltanto per porre fine a questa sua crisi. Lui mi scansa via, lasciando scappare un'imprecazione dalle sue labbra, che riesce a farmi sospirare piano, ma cerco di non arrendermi e mentre spero che si calmi, accarezzo il suo viso con dolcezza, facendo scivolare la mano sulla sua pelle candida e profumata. Le mie carezze hanno un effetto calmante e ogni suo muscolo sembra rilassarsi improvvisamente.
La cosa mi fa sospirare per il sollievo e mentre non smetto neanche per un istante di guardare i suoi occhi, mi rendo conto di quanta fragilità possano possedere in questo istante. "Riccardo, per piacere"
Lui si curva tanto quanto basta per far scappare un dolce sospiro, che viene seguito dalla sua voce intensa e roca.
"Ti rendi conto di quanto sia frustrante tutto questo, Federica? Ti rendi conto che ogni singola volta che io e te proviamo a sfiorare la felicità anche per sbaglio, ogni cosa deve sempre andare a puttane?" È completamente fuori di sé, sembra impazzito, sul serio fuori di testa.
"Perché stai reagendo in questa maniera? Ti vuoi calmare?" Gli sussurro queste parole con un filo di voce, totalmente avvolta dal panico. Una quantità infinita di panico che non riesco a cacciare via in nessun modo.
"Perché sto facendo così? Me lo stai chiedendo davvero?" Domanda retoricamente, guardandomi negli occhi. Sembra spogliarmi di ogni singolo indumento per la seconda volta e questo piccolo dettaglio mi provoca la pelle d'oca. "Questa notizia mi ha del tutto stravolto e non appena te l'ho comunicata, avrei semplicemente voluto un tuo conforto, ma purtroppo non l'ho avuto. Ed è frustrante, dannazione! Avrei voluto che tutto ciò non accadesse!" Il suo viso è rosso dalla rabbia, pieno di tensione e di tristezza. Quella tensione e quella tristezza che riesco a notare solo in momenti del genere. "Necessitavo soltanto che tu mi dicessi di rimanere al mio fianco nonostante tutto, eppure ho ottenuto la risposta contraria. Come pensi che io possa reagire?" Fa scivolare con disordine le sue mani fra i capelli, continuando a guardarmi con costanza. Ha gli occhi impauriti e dannatamente spenti, ma possiedono anche quell'infinita quantità di disperazione che riesce ad avere solo e soltanto lui. Il mio cuore si restringe, mandandomi in confusione. "Se vuoi andare via dalla mia vita, fallo adesso senza pensarci un altro istante. Non farmi soffrire ancora, Fede..."

Buon pomeriggio!♥️🌹

Lo sappiamo entrambi - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora