101. Amici speciali.

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Riesco a raggiungere la sala per fare colazione mezz'ora dopo Riccardo e lo faccio in compagnia di Federico, che continua a stare al mio fianco con costanza e precisione.
Il cuore mi batte così forte che quasi mi manca il respiro e mi sembra impossibile cercare di calmare quel piccolo muscolo all'interno della cassa toracica.
Faccio fatica a rimanere in equilibrio e il terrore di vedere Riccardo insieme a Sara a scambiarsi tenerezze o altro, inizia ad essere sempre più potente, facendomi crollare piano piano.
Mi guardo intorno con cautela, respirando profondamente mentre varco la soglia dell'immensa sala. Proprio nel momento in cui lo faccio, i miei occhi ne incrociano due azzurri a pochi metri di distanza da me. Impiego meno di mezzo secondo per poter capire a chi possano mai appartenere e la cosa mi fa quasi mancare l'aria.
Rimango in piedi sul posto, non sapendo minimamente come gestirmi questa strana situazione. Anche Riccardo non sa come muoversi e il suo sguardo quasi terrorizzato riesce a darmene la conferma. Immaginavo di incontrarli proprio qui, ma non pensavo di trovarmeli di fronte il secondo dopo aver varcato la soglia. Sono tutti insieme e sorridono tranquillamente, assaporando questo momento con tutto il cuore; Sara è girata di spalle per cui non riesco a vederla in viso, Raffaella e Francesca sono posizionati al lato sinistro del tavolo, mentre Riccardo e suo padre a quello destro. Sembrano tutti felici, tranne noi due, che ancora con l'anima tremante cerchiamo di lottare contro il mondo per cercare un po' di felicità. Quella felicità che abbiamo tanto desiderato e che sembra non voler arrivare. Tutto questo è buffo, no? 
Dopo aver preso un lento e profondo respiro e aver cacciato ogni pensiero dalla mente, avanzo con una finta tranquillità verso il mio tavolo, seguita da Federico, che nel frattempo rimane in silenzio senza dire nulla. 
Mi siedo sulla sedia tranquillamente, posizionandomi in maniera precisa per poter controllare ciò che fanno Riccardo e Sara e nel momento in cui lancio un veloce sguardo verso la loro direzione, gli occhi chiari e delicati di Raffaella si incastrano ai miei, riuscendo a farmi sentire a disagio senza troppi complimenti. Mi aspettavo di dover avere anche un minimo di incrocio con loro, ma non volevo accadesse in questo modo. Non so sul sul serio come comportarmi e i miei gesti forse poco rilassati, riescono a confermarlo. 
Con molta incertezza, sollevo la mano verso la sua direzione, scuotendola lentamente e lasciando che l'educazione emerga tranquillamente. Penso che sia davvero essenziale mantenere quel minimo di rapporto nonostante tutto. In fondo, io e Riccardo siamo stati insieme per un po', ho avuto modo di conoscere la sua famiglia e averne fatto parte almeno per un breve periodo di tempo, è sul serio un onore. Sono sicura che l'occasione di poterlo fare in futuro non mancherà assolutamente, ma non voglio assolutamente regalare delle false speranze al mio cuore, che potrebbe distruggersi senza nessun problema se la nostra storia dovesse andare a rotoli, crollando miseramente come ha già fatto in passato. 
Regalo un dolce sorriso a Raffaella, che mi risponde allo stesso modo con un pizzico di felicità negli occhi. Io e lei abbiamo sempre avuto un rapporto splendido e sono sicura che lo avrà anche con Sara; Raffaella è una persona davvero magnifica e penso che sia tecnicamente impossibile non volerle bene.
"Buongiorno, Federica... cosa ti porto oggi?" Ad interrompere questo incontro a distanza è la voce della cameriera, che risuona proprio a qualche metro da me e non appena ruoto il capo verso la sua direzione, incrocio il suo sguardo, che mi accoglie amichevolmente all'istante. 
"Il solito, grazie... tu cosa prendi, Fede?" Chiedo al mio manager. 
"Per me va bene un caffè macchiato e una brioche vuota" Esclama tranquillamente, con la voce ancora impastata dal sonno. 
"Okay" Esclama la donna, ma nel momento in cui schiude la labbra mi rendo conto che sta per dirci qualcos'altro. "Oggi niente colazione con Riccardo, Fede? Ho visto che è arrivata la sua famiglia" Mi dice, mentre con lo sguardo indica i diretti interessati. Istintivamente faccio lo stesso, sospirando piano a causa di tutto ciò. 
"Si, è arrivata la sua famiglia, per cui è giusto che passi un po' di tempo con loro. Alla fine, siamo amici per cui mi sembra assolutamente normale che sia così... non possiamo sempre stare insieme" Mento, cercando di rimanere quanto più neutrale possibile, ma ahimè, non è per niente facile. Tante, troppe persone si son rese conto di quanto sia potente il nostro legame e nonostante vorrei davvero smentire ogni loro dubbio, mi risulta davvero complicatissimo. La gente nota tutto, nota gli sguardi, nota i sorrisi, nota le parole sussurrate e nota anche quelle mani che non facevano altro che stuzzicarsi sulla superficie del tavolo. Hanno notato tutto quello che è accaduto fra di noi ogni giorno e penso che non basti un 'siamo solo amici' per poter cancellare ogni dubbio dalla loro mente e sperare che possano dimenticare ogni immagine vista. 
"Beh, mi sembra naturale... anche se io penso che fra di voi non ci sia soltanto un'amicizia, ma qualcosa di più" Mi regala un dolce sorriso, prendendomi alla sprovvista di fronte a queste parole. Non me l'aspettavo assolutamente e mentirei a me stessa se dicessi il contrario.
Lo sguardo terrorizzato di Federico si poggia velocemente su di me e la cosa mi fa bloccare i respiri.
"Io, umh... si, siamo solo amici. Molto amici, amici speciali direi" Affermo sottovoce, balbettando. La voce fa fatica ad uscire e cercare di mantenere un equilibrio stabile di fronte a tutto ciò è davvero complicato ed impossibile.
"Si, quasi fratello e sorella..." Sorride Federico prendendo in mano la situazione. Io lo guardo, ringraziandolo con lo sguardo per avermi salvata.
"Oh non si direbbe assolutamente, ma sono comunque felice per voi. Avete un magnifico rapporto" Esclama la donna, facendo scivolare il suo taccuino all'interno della tasca del grembiule. Poi mi guarda nuovamente. "Arrivo subito con i vostri ordini... datemi un minuto"
"Certo, non si preoccupi. Grazie" Le dice il mio manager con educazione. Io invece, le regalo un dolce sorriso, incrociando le dita sotto il mento.
Proprio nel momento in cui la vediamo allontanarsi, tiro un lieve sospiro di sollievo che si infrange nell'aria con estrema potenza.
"Prima o poi, tu e Riccardo mi farete morire. Ho la mente sotto stress per colpa vostra... in questi ultimi giorni, non faccio altro che pararvi il culo e negare l'evidenza. Non credo di farcela" Le parole di Federico mi fanno scoppiare a ridere sonoramente, ma questo suono sembra interrompersi all'improvviso non appena noto Raffaella avanzare con tranquillità verso la mia direzione. Sta venendo qui da me e questo dettaglio inizia a provocarmi un intenso vuoto alla stomaco. L'agitazione prende il sopravvento, facendomi mancare l'aria all'istante.
Nel momento in cui mi sorride, mi sollevo dalla sedia, lasciando che l'imbarazzo possa cancellarsi.
"Ciao Federica cara, come stai? Scusa per l'intrusione, ma volevo tanto salutarti... non ti vedevo da anni" Mi abbraccia calorosamente, stampandomi due baci sulle guance con dolcezza. Io faccio lo stesso, regalandole un sorriso. 
"Sto bene, grazie. Lei?"
"Oh, ti prego non ritorniamo al 'lei', lo sai che non mi è mai piaciuto" Afferma, scuotendo la testa. Le sue parole riescono a farmi sorridere all'istante, lasciando che la mia mente possa sfiorare i ricordi passati. Dio mio, è la verità... lei non voleva assolutamente che il nostro rapporto prendesse una piega così seria, per cui, sin dal primo giorno, mi ha invitato a darle del 'tu'. Io ho accettato all'istante, amando letteralmente ciò che si era creato. "Comunque tutto bene, grazie. Siam venuti qui per stare vicino a Riccardo e vivere con lui questa bellissima esperienza" Continua il secondo dopo, per poi spostare lo sguardo su Federico e salutarlo educatamente.
"È un bel gesto... i miei genitori verranno domani" La informo, sorridendole. Lei mi stringe con dolcezza le mani e proprio in quel momento, incrocio gli occhi celesti e bellissimi di Riccardo che ci osservano con un pizzico di confusione e sorpresa. Lo rassicuro soltanto con lo sguardo, sussurrandogli con le iridi un 'va tutto bene', per poi ritornare a guardare sua madre. 
"Volevo farti i complimenti per la tua esibizione e per il singolo che hai deciso di portare a Sanremo... è davvero bellissimo ed emozionante" Si congratula, facendomi immediatamente arrossire.
"Grazie mille, è bello saperlo. Davvero" Sorrido, quasi emozionata dalle sue parole. Non c'è cosa più bella di quando ti vengono dette determinate cose. Sul serio.
"Riccardo mi ha detto che avete avuto modo di parlare un po' e state cercando di recuperare il rapporto di amicizia che vi legava anni fa. Ne sono davvero molto felice, mio figlio si merita una persona come te all'interno della sua vita" Ah, Riccardo le ha detto questo? Non me l'aspettavo, ma sono felice che l'abbia fatto. È essenziale rimanere quanto più lineari possibili anche con le nostre famiglie. 
"Ah, non lo sapevo..." Sospiro, poi continuo. "Anche noi ne siamo felici... il passato è passato e penso sia davvero importante costruire un minimo di rapporto futuro"
Lei annuisce, ma poi schiude le labbra per potermi rispondere. "Si, certo... è vero"
Vorrei poterle dire che il mio rapporto fra me e suo figlio è nettamente cambiato, che ci amiamo alla follia come sei anni fa e che comunque andrà, lui rimarrà per sempre l'amore della mia vita, ma devo stare in assoluto silenzio almeno per ora. Penso che sia la cosa più importante in questo momento. 
All'improvviso, questa nostra conversazione viene interrotta dall'arrivo della cameriera, che ci raggiunge a passi lenti con i nostri ordini sul vassoio. "Bene, Fede... ti lascio fare colazione con calma... spero di avere la possibilità per poterci vedere, magari in serata o nella giornata di domani" Mi dice Raffaella, stringendomi nuovamente fra le sue braccia. 
"Lo spero anche io, grazie mille" Ricambio l'abbraccio, regalandole un dolce e semplice sorriso. 
Ci stacchiamo con lentezza e quando la vedo allontanarsi, saluto Francesca e suo padre Stefano scuotendo dolcemente la mano. Loro ricambiano il saluto con educazione, mentre percepisco lo sguardo di Sara su di me. 
Sospiro senza accorgermene, un attimo prima di girare lentamente il capo e guardare Riccardo. Sembra un po' spaesato, quasi impaurito, ma non lo biasimo. Non lo biasimo assolutamente. 
Mi siedo con lentezza, respirando profondamente e ignorando del tutto lo sguardo della ragazza del mio uomo su di me, che sembra scemare piano piano.

Buon pomeriggio!❤⭐

Lo sappiamo entrambi - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora