Solo dopo aver ricevuto una risposta al mio messaggio da parte di Federica, indosso velocemente il cappotto e sgattaiolo fuori di casa, chiudendo ogni singolo pensiero e problema all'interno di una scatola. Ho sul serio bisogno di dimenticare tutto quanto e ho bisogno di farlo con lei, con la mia donna. Ho bisogno di farlo con Federica. Pochi minuti fa, le ho scritto un messaggio per dirle quanto fosse grande la necessità di incontrarla almeno per cinque minuti e l'ho fatto con tutta la sincerità del mondo. Non le ho detto di doverle dare una notizia per non farla preoccupare, ma so che quando lo farò, l'unica emozione che nascerà dentro il suo cuore sarà solo tanta felicità. Una felicità desiderata già da diverso tempo.
Lei mi ha risposto pochi istanti fa e l'ha fatto con un semplice e breve messaggio che mi ha provocato una dolce scossa all'anima.'Puoi venire da me, son da sola e Luca non c'è. È già andato al lavoro e tornerà sicuramente nel pomeriggio. Ti aspetto'
Questo è tutto ciò che mi ha detto e non appena i miei occhi scivolano lungo ogni singola parola, non posso non sorridere come un idiota. Avere la consapevolezza e la certezza che fra qualche minuto la rivedrò mi rende l'uomo più felice dell'intero pianeta. Davvero.
Accendo velocemente il motore della macchina, pregando soltanto che non ci sia traffico. Spero di non incontrare nessun ostacolo, in modo da arrivare dalla mia donna il più presto possibile. Attraverso una parte della città con serenità, canticchiando una vecchia canzone di Battisti, che riesce a trasmettermi solo tanta spensieratezza.
Spensieratezza che sembra aumentare quando raggiungo la mia destinazione e quando con assoluta fermezza, scendo dall'auto e avanzo verso il portone del palazzo di Federica, premendo il dito proprio sul campanello.
"Chi è?" La sua voce interrompe ogni mio pensiero con dolcezza, facendomi scuotere il cuore. All'udire di quel bellissimo e dolce suono, non posso fare altro che sorridere nel vuoto, volendo disperatamente averla fra le mie braccia. Percepisco la sua mancanza fin dentro le ossa e vorrei davvero poterla cacciare via in un secondo con un solo gesto.
"Riccardo"
Posso sentirla sorridere dall'altra parte e non appena la porta si apre, la spingo verso l'interno per entrare e raggiungerla. Qualche secondo dopo, la ritrovo proprio a qualche metro da me, stretta in una maglia nera e un morbido pantalone grigio. Ha i capelli che le scivolano dolcemente sulla spalle, regalandole quell'aria da bambina che l'ha sempre caratterizzata. Mi guarda sorridente, lasciando che i nostri occhi possano incrociarsi come se non lo facessero da anni. La sua bellezza mi acceca, mandandomi letteralmente il cervello in pappa. Dopo tutta la confusione successa nelle ultime ore, considero questo nostro incontro una piccola luce nel buio. Percepisco letteralmente le farfalle nello stomaco e se lo dicessi a voce alta, la gente mi prenderebbe sicuramente in giro, ma è la verità. Non mi sentivo così da sei anni e sapere che lei sia la sola e unica ragazza che fa nascere queste sensazioni dentro di me, mi fa sul serio impazzire. Ad interrompere ogni mio singolo pensiero è proprio il suo sorriso, che le curva dolcemente le labbra verso l'alto, illuminandole il viso e facendomi tremare il cuore di spensieratezza.
"Vuoi rimanere lì per il resto della giornata o ti decidi a raggiungermi?" Mi bastano queste semplicissime parole per scuotermi e lo fanno in meno di un istante, obbligandomi ad avanzare verso la sua direzione, spalancare le braccia e stringerla a me con tutto l'amore che possiedo nei suoi confronti. Chiudo la porta con il piede, provocando un vero e proprio tonfo che risuona in tutta la stanza all'istante.
Non appena la stringo a me, il suo candido profumo mi invade le narici, costringendomi a chiudere le palpebre e assaporare con ogni singola parte di me questo momento. Non ci vediamo da ieri, eppure sembrano mesi o addirittura anni. Il problema è che non riesco a starle lontano e malgrado io sappia quanto vederci sia complicato e difficile, continuo a mantenere lo stesso pensiero.
"Il tuo profumo mi mancava da impazzire" Glielo sussurro con un filo di voce, con le labbra contro il suo collo e gli occhi ancora chiusi.
Il mio corpo è già in balia delle sue mani, che stanno dolcemente sfiorando le mie spalle con l'obiettivo di stringermi forte a sé. Il respiro mi si spezza, ma se abbracciarmi con questa intensità la rende felice, per me potrebbe anche farlo per tutta la vita.
"A me mancavi tu" Bisbiglia. Questa breve frase mi basta per allontanarmi tanto quanto basta per guardarla negli occhi, che presentano un lieve luccichio che riuscirei a notare anche a dieci metri di distanza. Le nostre iridi sono perfettamente incastrate, formando un'unica e sola tonalità che mette sul serio i brividi. Mette i brividi perché non credo di aver mai visto qualcosa di così bello.
"Sempre romantica la mia papera" La stuzzico, sorridente. La vedo alzare gli occhi al cielo e prima che possa fare qualsiasi gesto, mi avvicino alle sue labbra per chiuderle in un delicato e dolce bacio, che non profuma solo di amore, ma anche di passione, di mancanza e di tanta felicità. La sua bocca accoglie la mia senza nessun problema, regalandomi solo tante bellissime emozioni. Le nostre lingue si muovono in sincronia, seguendo dei movimenti forse un po' troppo scoordinati ma comunque dannatamente costanti.
I suoi respiri aumentano la loro intensità il secondo dopo e quando le sue mani scivolano fra i miei capelli, mi rendo conto di quanto sia diventato fragile il suo corpo a causa mia. Continua a tremare senza sosta, senza nessun tipo di freno.
"Riccardo..." Farfuglia il mio nome disordinatamente, staccandosi tanto quanto basta per poterlo fare. "Dannazione, non puoi presentarti a casa mia così presto e baciarmi con questa intensità..."
"Perché no, scusa? È così bello farlo" Affermo, facendo spallucce con un sorrisino malizioso.
"Perché mi rendi troppo fragile" Adoro questi suoi momenti di puro sfogo e vorrei che li avesse più spesso. È estremamente tenera.
"È bello sapere che io ti renda fragile" Le mie parole sono una vera e propria provocazione e le mie mani che scorrono lente sui suoi fianchi ne sono la conferma. Amo accarezzarla e amo farlo con questa palpabile delicatezza.
"Piantala, cretino" Mi molla un leggero schiaffo sul braccio, facendomi ridere ma io la stringo più forte, abbracciandola come se fosse la mia bambina. Lei si lascia andare e sapere che lo faccia sia con il corpo che con la mente, mi fa sorridere.
"Fede, oggi son venuto qui per dirti una cosa importante... giuro che non potevo più aspettare" A questa mia affermazione, il suo sguardo diventa più cupo, esprimendo tutta la preoccupazione che le ha appena varcato la soglia dell'anima.
"Di che cosa si tratta? È una cosa bella o brutta?" Le tremano le mani e non appena me ne rendo conto, le stringo dolcemente nelle mie, incastrandole con precisione.
"No, amore... è una cosa bella. Una cosa tanto bella, una notizia bellissima"Buon pomeriggio a tutti!♥️💫
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Lo sappiamo entrambi - Federica e Riccardo
FanfictionFederica Carta. Riccardo Marcuzzo. Il destino li aveva separati bruscamente dopo la rottura della loro storia, lasciando che i loro cuori si spezzassero e le loro vite prendessero due strade del tutto differenti. Ma quando tutto sembrava andare meg...