45. Ancora per un po'.

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Riccardo.

"Il mio amore per te, paperella... io ti amo esattamente come il primo giorno che ti ho vista. Ti amo esattamente come prima" Sussurro queste dolci parole a Federica con un filo di voce, non smettendo un istante di guardarla in quelle pozze castane che tanto mi fanno impazzire. In quegli occhi si nasconde un piccolo mondo, un'anima fragile e delicata, un'anima che farebbe sorridere chiunque. Dio mio, sono così belli.
Dal sorriso che curva le sue labbra verso l'alto, mi rendo conto di quanto sia sorpresa dalle mie parole, ma so che in fondo, il suo cuore ne era a conoscenza. Sono delle frasi, delle parole, che prima di essere sussurrate, vengono percepite da quel muscolo all'interno della gabbia toracica.
"Non mi aspettavo che lo dicessi" Sussurra un po' sorpresa.
"E tu? Non mi ami?"
"Dio mio, si che ti amo. Ti amo da sempre" Solleva lentamente il capo soltanto per appoggiare nuovamente le sue labbra sulle mie, che sembrano sorridere all'istante. "Ti amo da sempre, Riccardo" Io lascio che le mie dita scivolino lungo il suo collo, accarezzandolo con un'infinita dolcezza. "E sto impazzendo dalla voglia di poterti vivere senza nessun ostacolo" Mentre mi sussurra questa dolce affermazione, continua a baciarmi con delicatezza, regalandomi diversi brividi lungo la schiena. Sentirli nuovamente scorrerli dentro di me è una delle cose più belle e non potrei sul serio desiderare di meglio.
"Lo farai, lo faremo... ti giuro che lo faremo" La rassicuro con un dolce sorriso, mentre osservo i suoi occhi come se fossero il mio unico e solo punto debole. In fondo lo sono e lo sono tanto.
Mentre la sua lingua sfiora la mia con dolcezza, mi scappa un dolce sospiro che lei reprime all'istante con le labbra. Mi stringe le spalle con rapidità, spingendo diverse volte il suo corpo contro il mio. Questo suo gesto mi fa letteralmente scappare un dolce ansimo, che viene  seguito da un suo delicato gemito. I nostri corpi sembrano cercarsi, facendomi capire quanto sia alto il bisogno di unirsi nuovamente.
Percepisco le sue dita farsi spazio fra le lenzuola, lasciando che sfiorino il mio basso ventre per poi afferrare la mia lunghezza con estrema delicatezza.
"Santo Cielo, cosa stai facendo?" La mia voce si spezza all'improvviso e proprio nel momento in cui poggio la testa sul suo seno ancora nudo, la sento sorridere.
"Voglio fare nuovamente l'amore con te... ti va? Dobbiamo recuperare questa lunga pausa di sei anni e poi voglio sentire quel 'ti amo' uscire dalle tue labbra mentre mi ami senza nessun freno"
La guardo per un momento, non riuscendo a non pizzicare quell'intensa eccitazione varcare la soglia del suo sguardo all'istante. Il desiderio sembra emergere senza preavviso, stravolgendo i nostri cuori e le nostre menti senza nessun tipo di problema.
"Sei proprio insaziabile" Mi lascio sfuggire un lieve sospiro di eccitazione, che si infrange all'istante sulla sua pelle delicata.
"Non mi hai ancora risposto" Mi sorride divertita, disegnando una dolce espressione sul suo viso che mi fa immediatamente ridacchiare.
"La risposta non dovrebbe essere scontata?" La stuzzico e prima che lei possa rispondermi, con una veloce spinta entro di nuovo entro di lei, sfiorando la sua pelle che mi accoglie senza problema. Gemo nel suo orecchio, mordendolo dolcemente. "Ho fatto l'amore con Sara tante, troppe volte... ma con te è tutto diverso" Inizio a muovermi, lasciando che i nostri corpi possano sentirsi liberi per la seconda volta in pochi minuti. "Tutto diverso"
Le mie dita stringono il suo seno con fermezza, e non appena un gemito scappa dalle sue labbra, sorrido orgoglioso contro la sua pelle.
"Anche per me è lo stesso" Getta la testa contro il materasso, regalandomi la piena vista del suo corpo privo di qualsiasi velo. "Ti prego, Riccardo..." Il piacere che sta provando è davvero intenso e glielo percepisco dagli occhi. "Più veloce!" Quasi urla, obbligandomi ad appoggiare le dita sulle sue labbra piene. Non vorrei che ci sentissero, sarebbe davvero imbarazzante.
"Non alzare troppo la voce, Fede..." Sospiro, lasciando che la mia bocca scivoli lungo il suo collo lievemente arrossato. "Cazzo, mi fai stare così bene" Ansimo, muovendo il mio bacino in circolo per scivolare più in fondo dentro di lei. "C-così bene... e Santo Cielo, ti amo così tanto. Ti amo così tanto" 
"Ti amo anche io" Geme dolcemente, stringendo entrambi i miei fianchi per spingermi ancora contro la sua direzione. Le nostre anime sembrano muoversi in sincronia, e mentre con dolci movimenti ci uniamo, le mie labbra cercano le sue per zittire ogni singolo gemito. Le sue piccole dita afferrano una parte del lenzuolo, stritolandola per poi sbatterla dolcemente contro il materasso.
Mentre la vivo con tutto l'amore che possiedo, proprio lungo il corridoio percepisco delle voci, che risuonano lungo tutto lo spazio con una serenità assoluta. "Riccardo..."
Appoggio le dita sulle labbra di Federica per farle abbassare la voce, ma non smetto di muovermi dentro e fuori di lei, continuando ad amarla proprio come merita.
"Shh" Mormoro. "Credo ci sia il personale addetto alle pulizie... spero che non inizino a pulire da questa stanza" Glielo sussurro con un filo di voce. Voce che presenta delle sfumature di eccitazione, ansia, preoccupazione e tanta voglia di continuare.
"Cosa succederà se sceglieranno questa?"
Prima che io possa dire qualsiasi cosa, la voce di una donna risuona proprio al di fuori della porta, obbligandomi a fermare ogni mio singolo movimento. Lei chiude gli occhi lentamente, sospirando piano.
"Io ho intenzione di iniziare dalla centocinque... adesso vado" Queste sono le sole ed uniche parole che riesco a sentire, e l'unica cosa che faccio è spalancare gli occhi all'istante, quasi sconvolto ma con un pizzico di rabbia che mi varca la soglia del cuore. "Ci vediamo tra poco"
"A tra poco, Lucrezia" Un'altra donna le risponde con questa gentile frase, obbligandomi a cacciare via il ciuffo di capelli dal mio viso e a sollevarmi da Federica, che mi osserva con un'espressione strana. Un'espressione che possiede un misto tra tristezza e desiderio infinito.
"Sta venendo qui"
"Devi rinchiuderti in bagno... non possono vederci insieme. Ti raggiungerò non appena le dirò di ritornare qui fra qualche minuto" Esco da lei velocemente, sentendomi vuoto senza nessun tipo di preavviso. Gattono verso l'estremità del letto per afferrare i miei boxer dal pavimento, indossandoli con una velocità che credo di non aver mai posseduto. Santa Pace, è la prima volta che ci ritroviamo in una situazione simile, che a dirla tutta, avrei sinceramente evitato.
I suoi occhioni castani si incrociano ai miei, quasi terrorizzati che possano beccarci insieme e in una circostanza così intima.
Mi rendo conto di avere davvero pochi secondi per poter gestire la situazione nei migliori dei modi, per cui stringo l'estremità del lenzuolo per tirarlo dall'angolo del materasso. "Copriti e vai in bagno, va bene?"
Lei si solleva, ancora ansante e completamente nuda, stringendolo fra le sue mani per coprirsi almeno una piccola parte di pelle. Il suo corpo nudo mi fa letteralmente venire i brividi, e mentre sono indecisa se spingerla nuovamente contro il materasso e farci l'amore o lasciarla andare in bagno, lei si avvicina a me per lasciarmi un dolce bacio sulle labbra.
"Ti aspetto lì dentro... fai presto" Mi sussurra con un filo di voce. Io annuisco lentamente e solo dopo aver guardato i suoi occhi, sposto lo sguardo sul suo seno scoperto, lasciando che le mie dita lo sfiorino con delicatezza. Si allontana a passi veloci, lasciandomi proprio al centro della stanza completamente da solo. La guardo chiudere la porta dietro di lei e prima che io possa anche solo muovermi di un solo centimetro, il rumore del lucchetto mi fa rendere conto che la donna sta per varcare la soglia della camera, che da sempre rimarrà impressa dentro il mio cuore. Mi affretto a spingere i diversi vestiti sparsi sul pavimento sotto il letto, con la speranza che non catturino i suoi occhi.
Qualche secondo dopo, la porta si spalanca, rivelando una donna più o meno cinquantenne, con una divisa nera mentre stringe una scheda magnetica fra le mani.
Il suo sguardo si proietta su di me senza nessun problema e non posso non notare quel lieve imbarazzo che le varca la soglia del viso. Chiaramente indosso soltanto un paio di boxer e non biasimo assolutamente la sua reazione.
"Per l'amor del Cielo, signor Marcuzzo... non sapevo di trovarla qui. La stanza era già stata consegnata da lei stesso alla hall. Me l'hanno comunicato giù" Esclama, forse un po' confusa.
"Si, lo so... ha perfettamente ragione... ma mi sono rovesciato il caffè addosso, per cui mi sono lavato e cambiato. Mi dispiace per aver creato tutto questo casino" Mi gratto la testa quasi imbarazzato, mettendo in scena questo fantastico teatrino. Sospiro orgoglioso di avere queste fantastiche doti d'attore, mentre non smetto di guardarla neanche per un momento.
"Non si preoccupi... le chiedo scusa. Le lascio tutto il tempo affinché lei possa fare le cose con calma" Mi sorride, rassicurandomi e facendo un passo verso l'esterno. "Passi una buona giornata e a presto"
"La ringrazio tantissimo. Buona giornata anche a lei" Le sorrido con educazione, un attimo prima di vederla sparire al di là della porta, che chiude all'istante dietro di lei per lasciarmi tutto il tempo che mi serve.
Sospiro di sollievo immediatamente, sentendomi più leggero rispetto a qualche minuto fa. In un batter d'occhio raggiungo Federica in bagno, lasciando che i nostri occhi possano incrociarsi senza nessun ostacolo.
"Ti sei rovesciato il caffè addosso? Ma davvero, Riccardo? Che scusa di merda" Mi sta palesemente stuzzicando e quando si avvicina a me a passi lenti ne ho la conferma. Le sue parole mi fanno sorridere come un idiota.
"Dovevo inventarmi qualcosa"
Stringe il suo labbro inferiore fra i denti, rendendomi instabile sia il cervello che il corpo, che sembra cedere come un piccolo castello di sabbia travolto dalla potenza delle onde del mare. Con una lentezza esasperante, appoggia le dita sul contorno dei miei boxer e quando sta per farli scorrere lungo le mie gambe, il lenzuolo che le circondava il corpo diminuisce la sua tensione, cadendo sul pavimento il secondo dopo con un'estrema morbidezza.
I miei occhi sfiorano ogni singolo centimetro della sua pelle, mandandomi in pappa il cervello e obbligandomi a stringere i suoi fianchi per spingerla dolcemente contro la parete. La sua bocca sfiora la mia all'istante, facendo nascere un dolce bacio che profuma di tanto, troppo amore.
"Devi smetterla di spingermi contro le pareti... da quando sei tornato nella mia vita non smetti di farlo" Un pizzico di eccitazione riempie i suoi occhi e la cosa mi fa sorridere immediatamente. "Continuerò fino alla fine, paperella" Con un veloce movimento, la sollevo, lasciando che le sue gambe possano incrociarsi al mio bacino, permettendo alle nostre anime di incastrarsi nuovamente. Sembriamo proprio due piccoli pezzi di puzzle.  
Mi faccio spazio dentro di lei con una delicata ma decisa spinta, facendola boccheggiare contro la mia pelle. "Dio mio si..."
"Mi era mancato fare l'amore così"
"'Così' come?" Le domando con dolcezza, muovendo i fianchi contro di lei per scivolare più in profondità. Dio mio, è la terza volta in pochi minuti che facciamo l'amore, e ogni dannata volta è sempre più bella della precedente.
"In questa posizione... riesco a viverti con tutta l'intensità del mondo" Geme dolcemente, stringendomi alcune ciocche di capelli con entrambe le mani.
"Era mancato tanto anche a me" Sospiro, guardandola mentre lascia scivolare la testa contro la parete dietro di lei.
"Resta qui con me un altro giorno... ho bisogno di stare con te ancora per un po'"
"Non possiamo... dobbiamo tornare a Milano, tra pochissimo abbiamo il treno" Ansima, ma dai suoi occhi riesco a percepire quanto sia immensa la voglia di farlo. Si tratta di una proposta improvvisa, ma giuro che amerei stare in sua compagnia ancora per qualche ora.
"Lo so... ma rimani un giorno in più, partiremo domani dopo pranzo" Sussurro con un filo di voce. Essa viene attraversata da tanti, troppi spasmi, che non riesco a bloccare in nessun modo.
"E cosa diremo a Luca e a Sara?"
"Ci inventeremo qualcosa" Borbotto contro il suo collo, riempiendolo di tanti piccoli morsi. Muovo i fianchi più velocemente, sperando di raggiungere il culmine al più presto.
"Oddio, va bene... va bene" Quasi piagnucola, travolta da quell'infinita quantità di piacere che le attraversa il corpo. "Ti amo così tanto"
"Ti amo anche io. Immensamente."

Eccomi tornata con un nuovo capitolo! Spero vi piaccia. Fatemi sapere cosa ne pensate. Un bacione❤
-Roberta

Lo sappiamo entrambi - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora