20. Tenerissimo nomignolo.

1.2K 43 13
                                    

Al termine del discorso di Riccardo, ogni singola parola dalla mia mente sembra essersi del tutto cancellata. Non riesco a dire nulla, rimango a guardarlo con tutta l'intensità del mondo, lasciando che i miei occhi lo osservino come se fosse la cosa più bella dell'universo. Non mi aspettavo assolutamente che mi dicesse tutto questo, e nonostante mi abbia del tutto scosso le corde più profonde dell'anima, quell'infinita quantità di orgoglio è sempre presente, pronta a stringermi il petto per impedirmi anche di respirare.
Sembra sincero, eppure la paura che possa anche solo farmi assaporare quelle brutte sensazioni già provate in passato, mi sta letteralmente uccidendo, non permettendomi di vivere ogni singola cosa con tutta l'anima.
Lui fa scivolare le dita fra i capelli e sospira, tipico di quando è agitato, ma nel momento in cui, schiude lentamente le labbra, mi rendo conto che sta per dire qualcosa. Sta per continuare questo suo discorso, e il fatto di non sapere ciò che dovrà dirmi, mi mette parecchia agitazione. "Sei arrabbiata e lo so... lo vedo nei tuoi occhi, ma il fatto che tu ti abbia fatto baciare in quel modo, riesce a farmi capire che il nostro amore è ancora acceso. La verità è che non ti ho mai dimenticata, ho solo imparato ad amare un'altra donna, ma i miei pensieri erano costantemente occupati da te ogni singolo giorno. Son riuscito a rifarmi una vita, ma non mi aspettavo di cedere in questo modo quando ti avrei rivista... speravo di resistere e speravo in tutti i modi che tu non mi facessi nessun effetto. Eppure non è successo... mi hai mandato il cervello in pappa ed io non ho fatto niente per impedirlo. Tra di noi c'è ancora tanta passione ed è inutile negarlo, mentirei se dicessi il contrario e vorrei che lo capissi anche tu" La sua voce è ferrea a causa dell'intensità del discorso. L'emozione che sta provando è davvero forte, ma non molla la presa, cerca di rimanere quanto più calmo possibile per farmi assaporare ogni singola emozione. E ci riesce, la verità è che ci riesce alla perfezione.
"Ovvio che l'ho capito, Riccardo. Lo so anche io... lo percepisco" Lo rassicuro così e dal lieve sospiro che mi regala, mi rendo conto di esserci riuscita. Siamo a pochi, pochissimi centimetri di distanza, con una leggera luce di una lampadina che ci illumina, con il cuore a mille e l'anima tremante. Dio mio, è una situazione che non avrei mai immaginato.
"Se non fosse arrivato Luca, avremo sicuramente fatto l'amore sul tavolo della tua cucina, e se fosse davvero successo, come avresti preso la cosa?"
"Perché questa domanda?" Tutto ciò mi confonde. Mi gira la testa e malgrado io provi a rimanere serena e tranquilla, non ce la faccio assolutamente. Ogni sua singola frase mi distrugge e purtroppo non so minimamente come gestirmi tutto ciò. Preferirei chiudere gli occhi e lasciar stare tutto per un po'. Credo proprio che mi serva un po' di riposo per poter affrontare tutto con un pizzico di lucidità, e dopo tutto quello che è successo, credo proprio di non farcela. Si tratta di una situazione troppo confusionaria per poterla risolvere adesso, temo che ci vorrà un pizzico di tempo, forse ore, forse giorni, forse mesi, o forse anche anni. Santa Pace, non lo so.
"Non lo so... tu rispondi e basta" Afferma sottovoce. Non smette di stringermi un momento, lasciando che le sue braccia possano coccolarmi per sottolineare ogni singola parola detta.
"Non lo so, non lo so come avrei preso la cosa... forse in maniera positiva o forse no. Purtroppo affrontare la nostra rottura non è stato facile per me, e se pensi che basti una scopata per far ritornare tutto nella norma, ti sbagli, Riccardo. Abbiamo bisogno di parlare, di calmarci e di riordinare le idee... e poi, siamo entrambi fidanzati, e questo è un dettaglio che mi blocca all'istante" Spiego. Cerco di essere quanto più chiara possibile, sperando che non mi fraintenda.
"Federica... mi avresti lasciato fare l'amore con te?" Mi sussurra questa domanda all'improvviso a pochi millimetri dalle mie labbra, che tremanti, pendono dalle sue. La verità è che sa perfettamente cosa chiedermi per farmi cedere, e odio questa cosa.
"Santo Cielo, si! Ovvio che si... anche io ti volevo, ti voglio tutt'ora... e se solo avessi un pizzico di tempo in più, farei l'amore con te anche qui, anche nel mio garage, o al mare, o in macchina, ovunque tu voglia... ma non è possibile, Riccardo" I suoi occhi attenti sfiorano la mia bocca, assaporando ogni parola con ogni singolo grammo d'intensità che possiedono. "Devo tornare da Luca, domani dovrò partire per Roma, e non possiamo sbilanciarci troppo. Ti chiedo solo un po' di tempo"
"Per fare cosa?"
"Per chiarire le idee, per trovare un equilibrio. Mi ha del tutto sconvolta e mentirei se dicessi il contrario. Avevi detto di voler diventare mio amico, invece una settimana dopo, mi spingi contro il muro e mi spogli come se non ci fosse un domani. Continui a confondermi nonostante il tempo passi, e ti odio per questo, ma al tempo stesso, averti qui, averti proprio al mio fianco, è uno dei regali più belli che il Natale abbia potuto farmi. Ti ho aspettato per troppo tempo, e non appena ho mollato la presa, esausta di tutto, sei tornato da me come un potente e pazzo uragano, facendo tornare a battere il mio cuore un po' più forte di prima."
"Io non posso essere tua amico se ogni volta che mi guardi, ho solo voglia di sbatterti contro un muro e baciarti come se fosse l'unica cosa da fare" Le sue parole mi provocano un brivido. Oggi l'ha già fatto due volte, e non esiterà a farlo una terza. Lo conosco troppo bene, e avere la consapevolezza di farmi un certo effetto, fa notevolmente aumentare la sua voglia di fare determinate cose.
Le sue parole mi provocano un piccolo sorriso, che nascondo proprio sulla sua spalla, stringendo il suo cappotto fra le dita.
"Ci vediamo quando torno, Riccardo... parleremo un po' e poi, faremo sicuramente l'amore per sottolineare maggiormente ogni concetto. Siamo sempre stati pessimi con le parole e so perfettamente che finiremo sicuramente fra le lenzuola" Affermo sospirando. Prendere una posizione in questo caso è molto difficile, ma voglio provarci; è giusto che io lo faccia, ed è giusto che io lo faccia adesso.
"Quando torni?" Prima che io possa rispondere serenamente, mi lascia un bacio sulle labbra, che prolunga per qualche secondo, forse esausto di non sentire il mio sapore.
"Il dodici di Gennaio sarò di nuovo qui a Milano" Rispondo immediatamente, non appena si stacca. Le sue iridi celesti sfiorano le mie, formando un mix pazzesco e bellissimo che mi fa letteralmente perdere il respiro.
"Il tredici abbiamo le prove di Sanremo" Mi ricorda con un sospiro.
"Si, lo so... ti prego di vederci direttamente lì. Credo che sia tutto più calmo, Riccardo"
"Si, va bene. Non è un problema" Mi rassicura con queste dolci parole, sorridendomi. Accarezza i miei capelli con un'immensa delicatezza, un attimo prima di appoggiare una mano sulla mia nuca e poggiare nuovamente la sua bocca sulla mia. "Credo sia tutti più intimo... non avremo nessuna interruzione di nessun tipo" Mormora fra un bacio e l'altro. Io sospiro, lasciando che per l'ultima volta, la mia lingua possa unirsi alla sua, calda e delicata. I nostri baci sono lenti, avvolgenti, ma così dannatamente profondi che mi causano solo tanti brividi. Il cuore mi sorride e questo mi basta per essere felice.
"Devo andare..." Farfuglio confusamente, stringendo le sue spalle per allontanarmi. Dopo avermi regalato un altro bacio veloce, si stacca, lasciando che le sue braccia possano scivolare giù dal mio corpo. Mi giro per afferrare una bottiglia di vino rosso, un attimo prima di guardarlo nuovamente negli occhi, che pieni di emozione sono ancora più belli.
"Apri il regalo che ti ho portato, Fede... voglio che tu lo faccia" Mentre usciamo fuori dal garage mi sussurra queste parole, riuscendo a farmi esplodere il cuore.
"Lo farò, Riccardo. Grazie"
Lo saluto con un bacio sulla guancia, un attimo prima di accompagnarlo proprio sul viale centrale, di fronte il portone del mio condominio. "Ci vediamo presto"
"Ciao, papera"
Nell'udire il tenerissimo nomignolo che mi ha appena assegnato, sorrido senza accorgermene e lo faccio nel buio, lasciando che i ricordi si facciano nuovamente spazio nella mia mente. Lui mi chiamava sempre così, e ogni volta che lo faceva, il mio cuore esplodeva. Era una cosa tremendamente tenera e io la amavo. La amavo davvero. "Passa un Buon Natale con la tua famiglia"
"Anche tu"
Prima di entrare in macchina, mi guarda un'altra volta, vivendomi come se non lo dovesse fare per altri sei anni. La quantità di felicità e confusione che provo in questo momento è davvero tanta, ma mi limito ad assaporare il momento, lasciando che la mia vita possa di nuovo sfiorare momenti di pura serenità come questo.

Buonanotte♥️♥️

Lo sappiamo entrambi - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora