63. Una famiglia tutta nostra.

598 38 16
                                    

Stringo Federica fra le braccia come se qualcuno dovesse portarla via da me da un momento all'altro. Non riesco a dire nulla, semplicemente faccio scivolare le mie dita sulla sua pella nuda, regalandole delle leggere carezze, che rilassano ogni suo singolo muscolo senza problemi. Lei appoggia la testa sulla mia spalla, sfregando poi la punta del naso su un punto indefinito di essa. Sospiro dolcemente e assaporo con ogni singola parte di me questo momento. Penso che non ci sia cosa più bella che essere così felici dopo aver avuto una notizia come quella che ho ricevuto poco fa da Sara. A dirla tutta non m'importa tutto quello che è successo nelle ultime ore, perché la presenza di Federica riesce a colmare ogni mio singolo vuoto.
"Ci pensi a come sarebbe cambiata la nostra vita se il test di Sara fosse risultato positivo? A come sarebbe cambiata la nostra storia se ci fosse stato un bambino di mezzo?" La voce di Federica mi risveglia con dolcezza, scuotendomi piano la mente. Ruoto il capo verso la sua direzione, lasciando che i miei occhioni possano travolgerla con tutto l'amore che possiedono non appena la guardo.
"Si che ci penso, ma fortunatamente è andata in maniera diversa" Non so come si sarebbe svolta la situazione, ma so per certo che sarei riuscito a rimanere in equilibrio. "Ma sai una cosa? Sono sicurissimo che avrei fatto di tutto pur di non lasciarti andare... avrei amato te e avrei amato mio figlio, costruendo con costanza e amore il futuro di tutti noi" Le sussurro queste parole con un filo di voce, sfiorandole i capelli con le punte delle dita. A questo dolce e delicato contatto, chiude gli occhi, assaporando intensamente ogni singola sensazione che ha appena varcato la soglia del suo piccolo corpo nudo, ma completamente coperto dal leggero lenzuolo. "Ti giuro che non avrei mai permesso a nessuno di distruggerti, neanche a Sara"
"Cos'avresti fatto con lei? Come ti saresti comportato?" Mi domanda con un filo di voce, sollevandosi tanto quanto basta per guadarmi meglio. Io distolgo lo sguardo da lei soltanto per osservare l'immenso cielo dalla finestra, sperando di trovare le parole giuste per poter essere preciso. La mia mente sembra perdere quel pizzico di lucidità che mi serve in questo momento e il fatto di averla completamente nuda al mio fianco, non fa altro che peggiorare questo piccolo dettaglio. Prendo un profondo respiro soltanto per avere un po' d'aria in più, sperando con tutto me stesso di poter essere lineare e preciso.
"Le avrei detto di amare te e l'avrei mollata senza fare troppi giri di parole, ma promettendole di non lasciarla da sola per crescere nostro figlio. Giuro che sarei stato un bravo padre per lui e un bravo compagno per te, non avrei fatto mancare nulla alla mia famiglia e di questo ne sono sicuro. Non avrei permesso a nessuno di farti soffrire e ti avrei protetta da tutti, anche dalla persona più dolce e gentile del pianeta. Avrei costruito con te ogni singola cosa con precisione e probabilmente, avrei aspettato qualche anno per poter formare una famiglia tutta nostra" Le mie parole la sorprendono e l'espressione che disegna sul suo viso riesce a darmene la conferma. I suoi occhi possiedono quella luce particolare, le labbra sono semichiuse e le sopracciglia lievemente sollevate. Sorrido senza rendermene conto, sentendo il mio cuore alleggerirsi come se non lo facesse da anni. So quanto sia intenso il suo bisogno di sentirmi dire determinate cose, ed esserci riuscito senza fare troppi giri di parole è già una bellissima conquista.
"Una famiglia tutta nostra?" Ripete le mie ultime quattro parole con un filo di voce e non posso non notare quel pizzico di emozione che la riempie. In questo istante, possiede una felicità quasi sconfinata, che neanche il più bravo matematico al mondo potrebbe quantificarla con precisione. Non se l'aspettava e le sue iridi brillanti riescono a darmene la conferma.
"Si, perché? A te non piacerebbe? Sarebbe bello se iniziassimo a pensarci fra qualche anno... magari dopo aver preso una casa insieme e aver informato tutti del nostro ritorno" Accompagno questa mia risposta con un sorriso, che curva le mie labbra all'insù con una dolcezza davvero infinita.
"Si, penso che sarebbe davvero bellissimo" Sospira, sorridente. Il secondo dopo però, distoglie lentamente lo sguardo, lasciando che i miei occhi non possano più sfiorare i suoi ma quel vuoto infinito che ci circonda. L'espressione serena e spensierata che possedeva fino ad alcuni minuti fa sembra essere del tutto sparita e malgrado io provi a capire il motivo, fallisco del tutto. Non immagino minimamente il perché lei stia facendo così e per un momento ho paura di aver detto qualcosa di male. Cos'avrei mai potuto dire di così doloroso per cancellare il sorriso sul suo viso?
"Ho sbagliato qualcosa, Fede? Perché hai cambiato espressione?" Vado dritto al punto senza fare troppi giri di parole, sperando di essere forte per sopportare la risposta che mi regalerà, bella o brutta che sia.
Però, nel momento in cui si solleva dal mio petto, mi rendo conto di aver scosso per un attimo le sue corde più profonde, e se da una parte la cosa mi commuove, dall'altra mi mette i brividi. Non ho idea di che cosa abbia mai fatto e questo è ciò che più mi fa paura.
Mi sollevo anche io, ma nel frattempo non smetto di guardarla mentre, con un pizzico di tristezza, afferra il lenzuolo e se lo porta al seno per coprirlo.
"No, non hai detto nulla di male... con queste frasi hai solo riaperto delle ferite passate" Per un attimo ripenso a ciò che ho detto, sperando di capire cosa possa mai intendere. Io ho solo espresso il desiderio di voler formare una famiglia con lei fra qualche anno, magari dopo aver preso una casa e aver ufficializzato la nostra storia a tutti. Non credo di aver detto qualcosa di male, no? E poi, perché ho riaperto delle ferite passate? Forse non avrei dovuto dire queste cose per evitare di farla star male, ma se l'ho fatto, l'ho fatto solo perché era ciò che sogno da anni. In fondo, perché non avrei potuto condividere con lei questo mio desiderio? Cosa c'è di male?
"Ferite passate? Di che stai parlando, Fede? Ho sbagliato a dirti questa cosa? Se l'ho fatto ti chiedo scusa. Davvero" Sussurro sentendomi improvvisamente triste. Non so bene cosa dire, per cui mi lascio andare all'improvvisazione, sperando di poter bloccare in qualche modo questo suo dolore.
"No, non hai sbagliato" Fa scivolare lentamente la mano sulla sua fronte, come se volesse quasi cacciare questi brutti demoni che hanno appena varcato la soglia della sua mente.
"E allora cosa ti prende?" Mi avvicino a lei lentamente, curvando piano la testa soltanto per cercare il suo sguardo, che purtroppo non trovo, o almeno lo trovo qualche secondo dopo.
"Io devo dirti una cosa, Riccardo..." Questa sua affermazione riesce a far bloccare il mio cuore per qualche secondo, mandandomi tutto in tilt. Non so cosa dire e cosa fare, ma prendo la decisione di rimanere cauto, sperando di non crollare. Respiro profondamente per rilassarmi, sfiorando le sue mani con le punte delle mie dita.
"Cosa? Dimmi tutto"
"Non so da dove iniziare, te lo giuro..." È disperata, quasi assente, ma i suoi occhi parlano, esprimono ciò che sta provando, facendomi capire che sicuramente non mi dirà una cosa bella.
"Non preoccuparti di nulla, dimmelo e basta"
Mi guarda e respira. Respira e mi guarda. Non fa nient'altro. Poi, inizia a parlare e lo fa con estrema lentezza.
"Cinque anni fa, proprio quando la nostra storia era finita, son rimasta incinta, Riccardo. Dentro di me c'era nostro figlio..." Non appena queste parole lasciano le sue labbra, mi si spezza il cuore, mandandolo in frantumi in meno di un istante.

Lo sappiamo entrambi - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora