Il pomeriggio è volato via senza che io me ne rendessi conto. Ho cercato di tenere la mente occupata, con l'obiettivo di archiviare almeno per un po' la discussione avuta con Federica.
Ho sistemato le ultime cose per la mia partecipazione a Sanremo e per l'uscita imminente del nuovo disco, sperando di risolvere al più presto il litigio con la mia donna, ma al tempo stesso non volerlo fare a causa dell'immensa rabbia che ha fatto nascere dentro di me.
Sono ancora troppo furioso per poter anche solo guardarla negli occhi e penso di averne tutte le ragioni. Nelle ultime ore, mi ha chiamato esattamente quattro volte, ma non ricevendo nessuna risposta da parte mia. Non avevo e non ho nessuna voglia né di sentirla e neanche di vederla. Non mi aspettavo che reagisse in quel modo e nonostante io sappia quanto possa essere stata immensa la sua frustrazione in quell'istante, non giustifico il suo comportamento.
La mia mente è completamente confusa, priva del nulla e proprio nel momento in cui varco la soglia di casa, questo particolare sembra aumentare senza nessun preavviso, spezzandomi anche il respiro. Mi sembra di essere del tutto trasparente e malgrado mi piacerebbe cancellare ciò, non riesco a farlo.
"Ciao, Riccardo" A riportarmi alla realtà è proprio Sara, che mi raggiunge proprio all'ingresso con il cellulare fra le mani, stretta in una delle mie felpe enormi e con gli occhi privi di qualsiasi emozione.
"Ciao, tutto bene?" Glielo chiedo sottovoce, mentre con assoluta freschezza, lascio scivolare il cappotto sul divano e le chiavi sul mobiletto.
"Si, abbastanza... tu?" Mi risponde tranquillamente, ma non smette di guardarmi neanche per un secondo.
"Anche"
"Ti va di cenare con me? Avevo pensato di preparare della pasta... ma se non ti va, potrei-" Inizia, agitando leggermente le mani. Mi rendo conto di quanto sia alta la tensione tra di noi e la sua voce che trema riesce perfettamente a darmene la conferma. So quanto sia stato intenso il litigio che abbiamo avuto e so anche che non sarà per niente semplice dimenticarlo. Il gesto che ha fatto è davvero assurdo e sono sicuro che non mi passerà in fretta.
"Va bene la pasta... vado a farmi una doccia e poi ceniamo" Le rispondo immediatamente. Lei annuisce, regalandomi un dolce sorriso che curva le sue labbra verso l'alto con leggerezza. Posso notare quanto sia più serena e la cosa mi fa sospirare dolcemente. Non dice nulla, per cui ne approfitto per allontanarmi e raggiungere il bagno alla velocità della luce. Credo di aver bisogno di una lunga doccia e proprio nel momento in cui, l'acqua mi sfiora dolcemente ogni singolo millimetro di pelle, riesco ad averne la conferma.
I miei muscoli si rilassano e la morbida spugna che li accarezza, aumenta notevolmente questo piccolo particolare, obbligandomi a prolungare il tempo e assaporare con una maggiore intensità questo momento.
Esco dalla doccia cinque minuti dopo e solo dopo aver indossato l'accappatoio, afferro il telefono per far risuonare in questa stanza un po' di musica leggera, ma ogni mia singola azione si blocca non appena noto il nome di Federica riempire la parte superiore dello schermo. Mi ha appena inviato tre messaggi che equivalgono a tre lievi fitte al cuore. Dopo tutto ciò che mi ha fatto, dentro di me riesco a percepire solo tanta tristezza.'Riccardo, sono sotto casa tua. Puoi scendere? Ho bisogno di parlarti e di chiederti scusa.'
'Ti prego'
'Ti aspetto giù. Ti amo'
Non so perché, ma non appena leggo questi messaggi, un lieve sorriso mi riempie il viso, illuminandolo dopo diverse ore di tanto, troppo buio. Solo dopo aver preso un lento sospiro, le rispondo e lo faccio con assoluta tranquillità, come se fosse la cosa più normale del mondo.
'Mi vesto e scendo, dammi un momento.'
Riesco a percepire quel pizzico di freddezza riempire questa mia breve affermazione, ma penso sia più che normale, no? Ho tutte le ragioni per comportarmi in questo modo, dico bene?
Appoggio il telefono sulla lavatrice, indossando velocemente un pantalone di tuta e una felpa. Asciugo i capelli con poca, pochissima cura, sistemandoli all'indietro e fermando il disordinato ciuffo con un elastico per evitare che mi cada sulla fronte. E poi, solo dopo aver preso un profondo respiro, corro in cucina, lasciando che i miei occhi sfiorino la figura di Sara, che con attenzione, lascia scivolare la pasta all'interno della pentola.
"Vado un attimo giù... c'è Facchinetti che vuole parlarmi. Fra cinque minuti sarò di ritorno" La informo sottovoce, richiamando la sua attenzione. I suoi occhioni scuri si incrociano ai miei e non posso non notare quella lieve serenità che li riempie.
"Perché non gli dici di salire, scusa? Mangiamo tutti insieme" Propone, sollevando le spalle. L'ansia mi si accumula proprio in un punto indefinito del cuore, spezzandomi letteralmente il respiro. Rimango immobile per qualche secondo, non smettendo di guardarla come se farlo fosse la cosa più corretta in un momento del genere. Mi rendo conto di doverle regalare una risposta proprio nel momento in cui, incrocia le braccia al petto, aspettando che io le dica qualcosa. Qualsiasi essa sia.
"Oh no, meglio di no... scendo giù e vedo cosa deve dirmi. Aspettami... tornerò fra pochissimi minuti"
Lei mi risponde con un semplice 'va bene' e prima che possa dirmi qualsiasi altra cosa, indosso velocemente le scarpe e scendo giù, respirando profondamente per rasserenare almeno per un po', la mia anima dannatamente tremante. Apro lentamente la porta del palazzo, lasciando che l'aria fredda mi sfiori la pelle, facendola rabbrividire all'istante.
A qualche metro da me, proprio poco distante dalla strada principale, c'è Federica, che sistemata proprio con lo schienale contro la sua auto, mi aspetta pazientemente. Indossa gli stessi vestiti di questa mattina e la cosa mi fa sorridere. È davvero bella nonostante tutto.
Avanzo verso la sua direzione a passi lenti, camminando sul piccolo spazio di erbetta che circonda l'enorme palazzo in cui abito. Le temperature sono basse, fa davvero freddo, ma quest'ultimo non è minimamente paragonabile al freddo che ho dentro in questo momento. Il mio cuore sembra non possedere nessuna scia di felicità, ma solo tanta, infinita trasparenza.
Non appena raggiungo Fede, non mi avvicino molto, ma mantengo sempre una certa distanza, sperando che sia lei a cancellarla al più presto.
Le sue iridi castane mi osservano con leggerezza, proprio come fanno le mie, che continuano a guardarla come se fosse una dea. La mia dea.
Ha gli occhi ancora gonfi, lucidi e privi di trucco, e sapere che lei stia ancora male, mi stravolge completamente l'anima. Non riesco a dire e a fare nulla, mi sembra di essere del tutto impazzito.
"Eri con Sara?" La sua domanda arriva senza preavviso, facendomi tremare le mani. Non so cosa risponderle, ma cerco comunque di mantenere un equilibrio stabile.
"Si" Giro il capo per evitare di guardarla negli occhi e quando lei sospira, mi rendo conto di quanto sia immensa la tensione che possiede in questo momento.
"Posso parlarti un momento?" Me lo domanda senza fare troppi giri di parole, facendo un veloce passo verso di me. Il buio della sera ci circonda e per un attimo, mi sembra di essere all'interno di una scena di un film. Tutto ciò ha una sua bellezza, che potrei benissimo definire strabiliante.
"Si, certo che puoi... ma dobbiamo spostarci sul retro o magari in garage. Qui potrebbe vederci Sara e non voglio che lo faccia" Le sussurro queste parole con un filo di voce e solo dopo averla guardata negli occhi per un momento, mi giro, lasciando che mi segua per poter raggiungere la nostra destinazione. Abbiamo un immenso bisogno di confrontarci, di chiarirci e di stringerci, proprio come desideriamo fare già da qualche ora. Abbiamo bisogno di fare tutto questo e non voglio perdere altro tempo.Buon pomeriggio!❤
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Lo sappiamo entrambi - Federica e Riccardo
FanficFederica Carta. Riccardo Marcuzzo. Il destino li aveva separati bruscamente dopo la rottura della loro storia, lasciando che i loro cuori si spezzassero e le loro vite prendessero due strade del tutto differenti. Ma quando tutto sembrava andare meg...