91. Buona fortuna, amore mio.

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Le ultime ore sono state una vera e propria corsa contro il tempo. Io, Riccardo e tutti i nostri colleghi siamo stati avvolti dal panico senza nessun preavviso; un panico che ci ha portati ad essere preoccupati e ansiosi per tutto ciò che succederà fra poco. 
Sono agitata, sono molto agitata. Il cuore mi batte così forte tanto da togliermi il respiro e cercare di rimanere calma è davvero complicato. L'emozione è tanta e la paura di crollare durante l'esibizione, mi sta uccidendo piano piano, dimezzando nettamente ogni singolo grammo di forza che possiedo. 
"Federica, sei pronta... abbiamo terminato. Manca soltanto il rossetto, che metteremo qualche minuto prima della tua esibizione" M'informa Giulia, la truccatrice, regalandomi un dolce sorriso. 
"Va bene, grazie mille" Le sussurro con un filo di voce. Purtroppo faccio anche fatica a parlare e nonostante io provi a controllare questo tremore, fallisco miseramente come una scema. Lei mi accarezza la spalla con dolcezza, prima di sistemare i suoi prodotti all'interno del beauty e avanzare velocemente verso la porta. Nonostante l'agitazione di tutti quanti sia davvero alle stelle, l'ordine emerge un po' ovunque. L'organizzazione di questo evento è davvero tanta e questo è sul serio un dettaglio fondamentale per una parziale tranquillità sia fisica che mentale di ogni singola persona. 
Quando mi rendo conto di essere rimasta sola all'interno del mio camerino, mi prendo qualche secondo per osservare la mia figura riflessa allo specchio. Il mio corpo è modellato da un vestitino nero in pizzo, che scivola con precisione fino a metà coscia, rendendomi davvero delicatissima e... affascinante. Si tratta di un abito molto semplice, a maniche lunghe, arricciato in vita e con una scollatura non troppo profonda ma che rende visibile una minima parte del seno. Quando mi giro lievemente, ho la possibilità di notare che presenta la stessa profondità della scollatura anche dietro; essa è delicatamente arricchita da due piccoli laccetti orizzontali, annodati sulla nuca in un perfetto e semplice fiocchetto. Ha un non so che di particolare e nonostante io l'abbia già visto poco prima di indossarlo, vederlo sul mio corpo è tutt'altra cosa. Mi piace e mi piace davvero moltissimo. 
Continuo la mia analisi dettagliata con costanza, facendo scivolare lo sguardo sui capelli, che sono legati in maniera non troppo perfetta poco sopra la nuca e che rendono visibile la lieve scollatura proprio sulla schiena. Due piccole ciocche incorniciano il mio viso da entrambi i lati con delle morbide e delicate onde, facendomi sentire una vera e propria principessa. A sottolineare maggiormente quest'ultimo dettaglio è soprattutto il trucco, che si presenta molto naturale e soft. I miei occhi castani sono contornati dalla matita nera e il mascara dello stesso colore riesce perfettamente ad aprirmi lo sguardo, rendendolo ancora più profondo. 
Rimango a fissarmi ancora per un po', amandomi piano piano e cercando in tutti i modi di nascondere la paura. Le mie emozioni stanno emergendo senza freno, ma nel complesso si tratta di belle, bellissime sensazioni, che riesco a percepire solo in queste occasioni. 
All'improvviso, vengo riportata alla realtà da un leggero bussare alla porta, che richiama la mia attenzione l'istante successivo. "Chi è?" Chiedo sottovoce. 
"Sono Riccardo... posso entrare?" La sua voce risuona dall'altra parte con dolcezza, facendo immediatamente tremare le corde più profonde del mio cuore, che continua a battere sempre e solo per lui. Tutto ciò mi fa sorridere. Speravo venisse e speravo lo facesse al più presto. Avevo proprio bisogno di vederlo per poter fare qualunque cosa.
"Si, vieni"
Non appena apre la porta, i miei occhi si incrociano ai suoi come se fossero attratti da una vera e propria calamita. Mi prendo qualche secondo per ammirarlo in tutta la sua bellezza e non posso non notare quella luce particolare che possiede in questo momento. Indossa un completo nero, che si mescola alla leggera camicia dello stesso colore e i suoi capelli sono sistemati all'indietro, continuando sempre a mantenere quel pizzico di disordine alla 'Riccardo Marcuzzo'. Dio mio, è proprio bello... è bello ed è tutto mio. Interamente. 
"Oh cazzo..." Questa imprecazione scappa dalle sue labbra senza preavviso, obbligandomi a sollevare lo sguardo e incrociare i suoi occhioni azzurri e limpidi. Mi rendo conto che sono fissi su un punto indefinito dietro di me e la cosa mi fa corrugare la fronte.
"Cosa c'è?" Chiedo confusa, mentre sollevo le spalle e ruoto il capo per notare il dettaglio che lo attira.
"No, è che sei bellissima... sei la più bella dell'intero Ariston" Sussurra senza fiato, facendo scivolare la mano sulle sue labbra per lo stupore. Ritorno a guardarlo senza preavviso, lasciando che la mia bocca possa curvarsi in un imbarazzato sorriso. 
"Beh, grazie... anche tu sei bellissimo. Ti sta davvero molto bene questo completo" Mi congratulo. Lui chiude lentamente la porta alle sue spalle, avvicinandosi a me a passi lenti ma decisi. 
"Posso baciarti o è vietato? Potrei rovinarti il trucco se lo fac-"
"Puoi baciarmi, per tua fortuna non mi hanno ancora messo il rossetto" Lo interrompo velocemente, strappandogli un sorriso di sollievo. Il secondo dopo, percepisco le sue mani stringermi il bacino, che si incastra al suo in meno di un istante. Mi si spezza il respiro quando, senza nessun preavviso, preme le sue labbra contro le mie, dando vita ad un bacio dolce e dannatamente passionale. Le nostre lingue si rincorrono, sfiorandosi ed accarezzandosi con dei lenti ma precisi movimenti. 
Lascio scivolare le dita fra i suoi capelli, accarezzandoli e tirandoli lievemente. Mi rendo conto di averli disordinati senza farci caso, per cui le faccio scorrere lungo le sue spalle, facendolo sospirare nella mia bocca. Lo sento irrigidirsi e per qualche assurdo motivo, sorrido. Sapere di fargli questo effetto è davvero soddisfacente. Mi sollevo sulle punte per approfondire il contatto e per un attimo, mi maledico di non indossare i tacchi. Credo che sarebbe stato tutto molto più semplice. 
"Maledizione, mi stai facendo impazzire... non muoverti così tanto" Mi morde il labbro inferiore con i denti, baciandolo e succhiandolo come se fosse il suo cibo preferito. Alle sue parole sospiro, non rendendomi conto di aver fatto dei movimenti forse un po' troppo bruschi per il suo corpo. "Ciò che stai facendo è eccitante"
"Ti sto solo baciando " Mi difendo, sospirando. Appoggio la fronte contro la sua, fissando i suoi occhioni azzurri, che sembrano presentare un leggero strato di brillantezza. 
"Si, ma il tuo corpo mi sta sussurrando una sola parola..." Non smette di stringermi un momento e lo fa intensamente, come se fosse l'unica cosa da fare in questo momento. Mi lascia un veloce bacio a stampo sulla bocca, facendomi scappare un lieve sospiro. 
"Quale?"
"'Scopami'" Il cuore mi si blocca in gola, facendomi letteralmente mancare il fiato. Nonostante la circostanza non sia una delle migliori, non provo nessun tipo di imbarazzo. Siamo completamene da soli, chiusi all'interno del mio camerino ed è normale che non succeda. 
"Sei sempre il solito volgare" Gli colpisco la nuca con la mano, godendo interamente della sensazione che mi provocano le sue dita sulla pelle dei miei fianchi. Essa è coperta dall'abito che indosso, ma la reazione che mi provoca quest'uomo sembra non subire nessun tipo di cambiamento. 
"Oh no, dai... non dire così" Mugola, sfregando la punta del suo naso contro il mio collo. I nostri respiri sembrano mescolarsi improvvisamente, seguendo lo stesso ed identico ritmo.
Lo abbraccio e lo faccio con dolcezza, beandomi di ogni singola sensazione che mi attraversa il corpo. Sono belle, indescrivibili ed infinite.
Mi allontano soltanto per guardarlo negli occhi e non riesco a resistere alle sue labbra, che rendo mie senza nessun preavviso. Lo bacio nuovamente e con dolcezza, vivendomi questo bacio come se fosse l'ultimo della mia vita.
"Andiamo in onda fra un minuto... per piacere, cercate di mantenere ordine. È la cosa principale da fare" Esclama un uomo dello staff proprio a qualche metro da noi. Nonostante ci sia la porta chiusa, riusciamo perfettamente a capire quali siano gli animi fuori e la cosa mi fa sospirare. Mi allontano dalle labbra del mio uomo soltanto per cercare il suo sguardo e accarezzargli il viso. "I primi cinque big in gara devono essere già pronti e posizionati" Continua  sempre con lo stesso tono di voce. Mi bastano queste poche parole per ritornare alla dannata realtà e la cosa mi fa sospirare lentamente. Sono costretta a spezzare questo momento, per cui prendo un profondo respiro per sussurrare qualcosa a Riccardo, che non smette di guardarmi neanche per un momento.
"Devo andare, io sono la quarta. E poi... devono ancora mettermi il rossetto"
"Dammi un altro bacio e puoi andare"
Sorrido senza rendermene conto, un attimo prima di sollevarmi sulle punte e lasciargli un altro bacio, l'ennesimo in questi ultimi cinque minuti.
Lascio scorrere le mani giù dalle sue spalle, allontanandomi per poter indossare i tacchi. Sono dei semplici tacchi neri e quando mi chino per far scivolare i miei piedi su di essi, percepisco il suo sguardo scivolarmi addosso con passione. Disegna una scia bollente sulla mia pelle, che mi manda letteralmente in confusione la mente e il cuore. "Sei sexy, sai?" Mormora sensualmente, richiamando la mia attenzione. Ha il labbro inferiore fra i denti, le guance arrossate e un sorriso malandrino riempie il suo viso candidamente. Dio mio, è così tenero.
"No, non lo so... ma quando mi guardi in quel modo, mi sento sexy davvero. E mi sento sexy solo per te"
"È giusto che sia così" Afferma, sollevando le spalle. Io sorrido senza rendermene conto, amando questo momento con ogni singola parte del mio cuore e della mia anima. Continuiamo a guardarci e lo facciamo come se fossimo due bambini innamorati.
Faccio un veloce passo verso la sua direzione, allungando una mano verso il suo viso soltanto per accarezzarlo con tutto l'amore che possiedo. Lui curva dolcemente il capo contro il mio palmo, assaporando la sensazione che gli provocano le mie dolci carezze. "Buona fortuna, amore mio. Viviti ogni istante su quel palco e stai serena" Mi sussurra queste poche e brevi parole, facendomi vibrare il cuore all'istante. Avevo bisogno di tutto questo, avevo bisogno delle sue dolci rassicurazioni e avevo bisogno di lui.
"Lo farò... grazie mille. Buona fortuna anche a te" 
Lo guardo un'ultima volta, un attimo prima di avanzare verso la porta del camerino e andare via, sperando con tutta me stessa di rimanere quanto più serena possibile.

Buona serata💛

Lo sappiamo entrambi - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora