53. Un nuovo orizzonte.

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A passi frenetici ma decisi, avanzo verso la mia auto, non smettendo di fissare lo schermo del mio cellulare in attesa di una risposta da parte di Federica. Posso immediatamente notare che ha appena visualizzato il messaggio e la cosa mi mette parecchia agitazione. Troppa agitazione.
La discussione avvenuta con Sara continua a ripetersi nella mia mente, avvolgendola e confondendola senza nessun freno. Non mi aspettavo che accadesse tutto ciò, credo che questa situazione mi abbia del tutto preso alla sprovvista, mi abbia del tutto confuso, spezzando l'equilibrio che ero appena riuscito a crearmi.
Per fortuna, a tirarmi fuori dai pensieri è lo squillo del mio cellulare, che risuona in questa immensa via all'improvviso, ribaltando il mio cuore immediatamente. Abbasso lo sguardo verso l'aggeggio, notando il nome di Federica riempire la parte superiore di quest'ultimo. Entro in auto l'istante successivo con l'obiettivo di ritagliarmi quel piccolo momento di intimità con la donna che amo. Qui si gela e le temperature sono così fredde tanto da provocarmi la pelle d'oca, e devo ammettere quanto questo dettaglio aumenti a causa dell'ansia che possiedo in questo momento.
"Ehi, Fede? Dove sei? Ti disturbo?" Inizio la chiamata con questo dolce sussurro, cercando di stare calmo, malgrado la quantità di tensione che possiedo sia davvero troppo sconfinata per poterla anche solo cacciare via.
"No, sto pranzando in un ristorante proprio in centro. Ritornerò in studio fra poco per continuare a lavorare" Non appena la sua voce mi riempie il cuore, sorrido senza accorgermene. Riesce ad avere un immediato effetto calmante su di me, come non è mai successo con nessuno. Il merito è soltanto suo e di questi suoi particolari, che riescono, almeno per qualche momento, a farmi dimenticare ogni singola cosa.  "Dimmi tutto... cosa è successo, Riccardo?" Non posso non sentire quella lieve tensione che la riempie, ma non la biasimo assolutamente. Dopo aver letto il mio messaggio è abbastanza naturale che lo sia.
"Ho bisogno di vederti, Fede. Magari non adesso, posso aspettare qualche minuto, ma ti prego vediamoci. Ho bisogno di te e ho bisogno di dirti tutto quanto di presenza, non voglio farlo telefonicamente"
"Oddio mio, ma si tratta di qualcosa di grave?" Domanda immediatamente, travolta dal panico. Non so esattamente come reagirà alla notizia, ma a dirla tutta non ci voglio pensare. Credo che in questo momento sia la cosa migliore da fare. Spero vivamente che si tratti di uno stupido errore, che si rivelerà un falso allarme fra pochi giorni, cancellando del tutto questa tensione che ha provocato.
"Un po'... anche se in fondo è una cosa bella, ma avrei preferito che non fosse accaduta" Le dico sinceramente, sospirando con lentezza. Il secondo dopo, metto il vivavoce, per poi girare lentamente la chiave per accedere il motore della mia auto.
"I-io, va bene... ci vediamo fra dieci minuti proprio in studio, ti aspetterò proprio all'entrata" Mi dice, mentre si lascia sfuggire un lieve sospiro dalle labbra. Io pigio il dito contro il piccolo tasto sul telecomando, aprendo il cancello per uscire da qui. Per uscire da questo dannato posto, che in questo momento considero semplicemente il mio incubo più grande.
"Vengo a prenderti e ti porto in un posto più tranquillo, va bene? Non è un problema, giusto?" Le domando e proprio nel momento in cui attraverso una delle strade più affollate di Milano, mi scappa un sospiro di sollievo. Avevo proprio bisogno di immergermi nel traffico, con l'obiettivo di cancellare ogni singolo pensiero in questo momento.
"No, non è mai un problema, amore. Ci vediamo tra poco" Il soprannome che mi ha appena assegnato mi fa sorridere all'istante e lo fa senza nessun preavviso.
"A tra poco"
Attacco la chiamata qualche secondo dopo, prendendomi tutto il tempo per arrivare da lei. Lo faccio con calma, senza nessuna fretta, con l'obiettivo di farle mangiare qualcosa in modo che recuperi tutte le forze che ha perso. Accendo la radio e mentre canticchio una vecchia canzone di Lucio Battisti, ripenso a tutto ciò che mi sono ritrovato ad affrontare nelle ultime settimane. Mi sono ritrovato ad affrontare un vero e proprio uragano, che credo di poter definire intenso e potente. La mia storia con Sara andava benino, possedeva i suoi punti più alti e quelli più bassi, ma il ritorno di Federica ha del tutto fatto emergere i secondi, stravolgendomi completamente. Nulla ha più senso se non lei, se non il nostro amore, se non la nostra passione, se non il nostro futuro. Nulla ha più senso. Nessuno ha più senso.
Tutto sembrava andare bene, no? Io e lei eravamo riusciti a trovare un equilibrio un po' più stabile, provando ad amarci nonostante tutto, ma la notizia della possibile gravidanza di Sara mi ha del tutto stravolto, mandandomi il cervello e il cuore in tilt. Non so sul serio come comportarmi e sapere che ogni mio gesto possa fare del male a qualcun altro, mi distrugge interamente, spezzandomi il cuore. Santo Cielo, che situazione. Che situazione strana.
Mi scappa un intenso sospiro quando mi ritrovo proprio di fronte lo studio di Federica e non appena me ne rendo conto, ringrazio Dio per tutto ciò. Ho davvero bisogno di cacciare via ogni pensiero e l'unica che può permetterlo è soltanto la mia piccola papera.
Sposto velocemente lo sguardo verso la porta vetrata, notando la sua figura proprio sul ciglio. Il suo corpicino è dolcemente stretto da una cappotto nero, che viene candidamente spezzato dal colore senape del vestitino che indossa. Ai piedi porta degli stivali neri, che riescono a renderla affascinante e tenera allo stesso tempo. Credo di aver perso ogni singolo aggettivo per descriverla e non smetterò mai di dirlo. Giuro che non potrei.
I nostri occhi si cercano e si trovano senza nessun problema, mandandomi completamente in estasi. Proprio nel momento in cui la vedo avanzare verso la mia direzione, mi rendo conto che sta per raggiungermi, e il mio cuore sembra fluttuare nell'aria all'improvviso.
Non smette di guardarmi neanche per un momento e quando apre la portiera per entrare, non posso fare a meno di guardare le sue gambe, che sono fasciate da delle calze nere molto leggere. Sono così leggere che percepisco un brivido di freddo per lei.
"Ciao, idiota" Mi sussurra queste due dolci parole con un filo di voce, facendomi sorridere come un bambino. Non la vedevo da tre giorni e rivederla adesso è una delle cose più belle di questo breve periodo di tempo. La sua mancanza è stata sul serio troppo forte per cacciarla via e poterla anche solo ammirare è già qualcosa.
Proprio quando sto per avvicinarmi a lei per regalarle un dolce bacio sulle labbra, mi ferma all'improvviso, spingendomi verso l'esterno. Io aggrotto le sopracciglia, guardandola con un pizzico di confusione sul volto. "Anche io vorrei tanto baciarti, ma ho paura che qualcuno ci veda... aspettiamo di arrivare in un posto più isolato. Ti prego, Riccardo" Le sue parole riescono a farmi assaporare sul serio la realtà, e sa da una parte mi fanno sospirare, dall'altra riescono a farmi avere la consapevolezza di quanto abbia ragione. Ci mancherebbe anche che ci beccassero insieme, no? Se davvero accadesse sarebbe un disastro e a dirla tutta, è l'ultima cosa che voglio.
"Dio mio, è vero... giuro che starò buono" Sospiro, scrollando le spalle mentre sollevo leggermente le braccia verso l'alto. Il secondo dopo, spingo il piede contro l'acceleratore, continuando a percorrere la strada per arrivare a destinazione. Non so ancora dove la porterò, ma sicuramente non molto lontano.
"Vuoi dirmi adesso cosa è successo o preferisci aspettare ancora un po'?" Mi domanda con un filo di voce. Percepisco il suo sguardo addosso e la cosa mi rende immensamente fragile. Mi rende così fragile che faccio anche fatica a respirare in maniera normale.
"Preferisco aspettare, Fede. Ti dirò tutto dopo"
Lei annuisce in risposta, un attimo prima di afferrare la mia mano e stringerla nella sua. La solleva tanto quanto basta per sfiorarmi la pelle con le labbra, mandandomi in confusione il cervello e il cuore. Sentire nuovamente la sensazione che mi provoca la nostra pelle a contatto è una delle più belle, una di quelle che non si può spiegare assolutamente.
Ci guardiamo di scatto negli occhi e quando sono costretto ad interrompere questo contatto per diminuire il volume della radio, sospiro. Il secondo dopo però, lascio che le mie dita sfiorino il tessuto del suo vestitino per sollevarlo, in modo da appoggiarle proprio sulla sua pelle, che si presenta gelata e piena di tanti piccoli brividi.
Rimaniamo così per non so quanto tempo e lo facciamo in assoluto silenzio, lasciando che siano soltanto i nostri cuori a parlare. Quando mi fermo proprio in un angolo dell'immenso spiazzale che abbiamo appena raggiunto e spengo l'auto, riesco a sentire Federica avvicinarsi a me all'istante, prima che le sue labbra si schiantino con passione contro le mie, facendomi varcare la soglia di un nuovo orizzonte. Facendomi varcare la soglia di quell'amore immenso che riesco ad assaporare solo ed esclusivamente con lei. Mi serviva proprio questo e questa donna l'ha perfettamente percepito.

Buon pomeriggio!♥️
Cosa ne pensate di questo capitolo? Secondo voi, come la prenderà Federica?
Fatemi sapere ogni vostro pensiero! Un bacione🌹
-Roberta

Lo sappiamo entrambi - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora