89. Dimmi che mi ami.

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Io e Riccardo corriamo freneticamente lungo il viale come se stessimo per perdere il nostro volo da un momento all'altro. Il mio corpo è attraversato da diverse scosse, che ogni singola volta sembrano focalizzarsi sul cuore, mandandolo in totale confusione.
Non facciamo altro che guardarci intorno, sperando di trovare un qualsiasi rifugio che possa, almeno per qualche minuto, isolarci dal mondo intero. In questo istante vorrei che accadesse soltanto questo. Soltanto questo e basta. 
Le nostre labbra sono curvate all'insù, disegnando dei sorrisi che definirei davvero meravigliosi, mentre i nostri occhi... beh, i nostri occhi parlano da sé. Riescono a dire mille cose senza dire una parola, riescono a dare un nome ad ogni emozione, facendola scoppiare dentro di noi come se fosse un fuoco d'artificio. 
"Penso che in questo dannato parco ci sia un bagno, no?" Mi domanda, sperando soltanto di avere una risposta positiva. Non sa davvero come muoversi e a tratti risulta anche un po' goffo e strano. La situazione mi fa ridere. Solo noi due possiamo sul serio fare certe cose e se un giorno ci capitasse di raccontarle a qualcuno, molto probabilmente l'unico aggettivo che potrebbero regalarci sarebbe 'pazzi'. Siamo completamenti pazzi, ma anche dannatamente innamorati, forse come lo sono davvero poche persone nel mondo. 
"Spero di si... proviamo ad andare a destra" Lo tiro verso la direzione appena citata, stringendo la sua mano con dolcezza. Il parco è del tutto isolato, non c'è nessuno e questo è un dettaglio davvero importantissimo.
All'improvviso, proprio di fronte a noi notiamo una piccola struttura color crema, che sembra attirare la mia attenzione senza nessun problema. Nel momento in cui osservo il piccolo cartello di indicazione per la toilette, un sospiro di sollievo scappa dalle mie labbra e istintivamente guardo Riccardo, che mi osserva con una bellissima luce negli occhi. 
"Andiamo" 
Avanziamo freneticamente verso l'entrata e non appena varchiamo la soglia, le sue mani sgattaiolano sul mio bacino per guidarmi verso la direzione giusta. Appoggia velocemente la mano proprio sulla maniglia, un attimo prima di abbassarla e spingermi con dolcezza verso il piccolo bagno. Sospiro piano, lasciando che il mio corpo si abbandoni del tutto a ciò che sta per succedere. "Questa cosa mi fa ribrezzo... mi sta per venire da vomitare" Farfuglio, facendo una smorfia non appena mi guardo intorno. L'ambiente è pulito, ma il fatto di fare l'amore con lui dentro ad un bagno di un parco mi provoca un po' di nausea. Riccardo fa scivolare le sue dita attorno alla chiave per girarla, un attimo prima di incastrare i nostri occhi, che fanno scintille senza fare troppi complimenti. 
"Prometto che farò attenzione a non farti appoggiare da nessuna parte" Le sue parole mi fanno sorridere e prima che io possa rispondergli, le sue labbra si impossessano delle mie, baciandole con passione e senza nessun freno. Un brivido mi attraversa la schiena, sfiorando piano la colonna vertebrale e facendomi letteralmente perdere il respiro. La sua lingua scivola famelica all'interno della mia bocca per sfiorare la mia, le sue mani finiscono sui miei jeans per abbassarli mentre le mie vagano senza un freno sulle sue spalle, sul suo viso e sulle sue braccia, e nonostante il suo corpo sia coperto dai diversi strati dei vestiti, riesco a notare la sua mente confondersi all'istante ad ogni mio gesto. "Posso toglierteli completamente? Altrimenti non riusciamo a muoverci..." Sussurra con un filo di voce, riferendosi ai jeans che indosso. Per un momento, vorrei tornare indietro per poter modificare l'outfit di questa mattina, optando sinceramente per una gonna o un vestitino. Tutto sarebbe stato molto più semplice, ma so che non sarà questo piccolo particolare a fermarci, per cui annuisco lentamente, permettendogli di far scivolare l'indumento giù per le mie gambe. Sfilo le scarpe, appoggiando i piedi sulla loro parte superiore per non sfiorare il pavimento. Cerco di rimanere in equilibrio malgrado mi risulti davvero molto ma molto difficile.
Questo gesto gli permette di eliminare del tutto i jeans e mentre me lo pone, mi regala con un dolce e delicato sorriso, facendomi sul serio esplodere il cuore.
Lo spazio è davvero piccolo, la situazione un po' complicata e la vicinanza di Riccardo davvero estrema. Avere il suo corpo a pochi centimetri dal mio mi provoca letteralmente la pelle d'oca. Una pelle d'oca intensa, che purtroppo non riesco a fermare in nessun modo. "Vieni qui" Riccardo mi sussurra queste due parole a bassa voce, un attimo prima di afferrare il mio bacino e sollevarmi con un veloce movimento. Circondo la sua vita con le gambe e quando percepisco la sua intimità contro la mia, mi scappa un leggero sospiro. Nonostante a circondarci ci siano tanti, troppi vestiti, riusciamo ad essere perfettamente complici, riusciamo a stringerci proprio come abbiamo sempre fatto. In questi giorni, la sua mancanza è stata davvero intensa e riaverlo qui, proprio fra le mie gambe, pronto ad amarmi come un pazzo, mi fa davvero andare fuori di testa. "Dobbiamo aggiungere questo bagno nei luoghi più strani dove abbiamo fatto sesso" Se la ride divertito, rendendo la situazione ancora più piacevole. Probabilmente non è il posto più giusto per fare una cosa del genere, ma a noi non importa. Non ci è mai importato di nulla.
"Penso che fra tutti sia il peggiore" Affermo, lasciando scivolare le dita fra i suoi capelli morbidi e profumati. Spingo il suo viso contro la mia direzione per baciarlo, impossessandomi della sua bocca, che trovo all'istante e rendo mia. 
Lo sento armeggiare contro i suoi boxer e in un secondo le sue dita scivolano sul punto fra le mie gambe per scostare le mutandine su un lato e farsi spazio dentro di me. Lo fa con una veloce e decisa spinta, facendomi boccheggiare sulla sua pelle lievemente tremante. Riassaporare di nuovo la sensazione di farci l'amore è come sfiorare il cielo con un dito e poterla spiegare a parole è davvero impossibile.
"Cazzo, quanto mi fai impazzire... dannazione!" Sussurra, stringendo i denti e sospirando per riprendere fiato. Le sue mani artigliano furiosamente le mie cosce per poter aumentare i movimenti, che riescono a distruggere tutta la forza che possiedo in meno di un secondo. Si muove dolcemente ma va così in fondo tanto da farmi dimenticare il mio dannato nome. Mi manca l'aria, le sensazioni sono schiaccianti, ma se penso al posto in cui ci troviamo adesso, un brivido di disgusto mi attraversa la schiena. Fortunatamente lui riesce a rimanere in equilibrio senza nessun problema e il fatto che nessuno dei due sfiori le pareti di questo bagno mi fa sospirare per il sollievo. "Dimmi che mi ami... dimmi che ami solo me e che comunque andrà rimarrai sempre al mio fianco. Ti prego dimmelo" Fa l'amore con me come forse non l'hai mai fatto. I suoi fianchi fanno dei movimenti così veloci tanto da farmi seriamente girare la testa e malgrado io provi a non ansimare forte, non ci riesco. Mi sembra di stare in una giostra. Lo giuro. "Ti prego, dimmelo... dimmelo, Fede"
"Ti amo, ti amo immensamente. Lo sai" Quasi piagnucolo, chiudendo lentamente gli occhi mentre cerco la sua bocca famelica soltanto per stuzzicargli la lingua. Lo stringo a me sempre più forte, pressando le unghie contro il suo giubbotto e sperando con tutta me stessa di scaricare in qualche modo questo forte piacere che continua a scorrermi dentro. "Non fermarti, non fermarti mai" Sussurro con un filo di voce e con i respiri irregolari e pesanti. Lui annuisce, incrociando i nostri occhi per un momento. I suoi brillano e brillano anche tanto. 
Faccio scivolare la testa all'indietro, stringendo furiosamente il tessuto dei jeans, che stringo ancora fra le mani. Sospiro forte e chiudo gli occhi. Riesco a fare soltanto questo.
Ma improvvisamente, ad interrompere questo indescrivibile momento è un leggero bussare alla porta, che risuona all'improvviso nel nostro piccolo rifugio, interrompendoci senza far troppi complimenti. Riccardo mi guarda terrorizzato, cercando risposte, ma io sono così confusa che non riesco a formare neanche una breve e sensata frase. Non cessa i suoi movimenti e non ha nessuna intenzione di farlo, semplicemente fa scivolare la sua mano sulla mia bocca, sperando soltanto di reprimere ogni singolo rumore.
"C'è qualcuno qui dentro?" Chiede senza preavviso una voce femminile dall'altra parte della porta. Riccardo schiude lentamente le dita sulla mia pelle soltanto per farmi rispondere alla donna, inchiodando i miei occhi nei suoi, pieni di tanta, troppa eccitazione. 
"Si, è o-occupato!" Credo di aver alzato un po' troppo la voce e quando dalle labbra della signora scappa un confuso 'okay', ne ho l'assoluta conferma. L'uomo proprio di fronte a me, sorride come uno scemo, muovendosi maggiormente soltanto per poter concludere ciò che stiamo facendo. Riempio il suo viso di baci, mormorandogli un basso 'più veloce' seguito da un gemito strozzato che mi si blocca in gola all'istante. 
Con la punta dell'indice raccolgo una goccia di sudore che ha appena varcato la soglia della sua fronte, accarezzandogli la pelle come se fosse l'unica cosa sensata da fare in questo istante. Non appena mi rendo conto di star raggiungendo il limite, mi stringo attorno alla sua lunghezza, permettendo ai nostri corpi di abbandonarsi ad un totale benessere. 
"Cazzo, cazzo... quanto ti amo" Questo è tutto ciò che riesce a sussurrarmi, prima di riversarsi dentro di me e pressare furiosamente le sue labbra contro le mie, regalandomi un bacio che vale più di un milione di parole. 

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Buon pomeriggio!❤

Lo sappiamo entrambi - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora