James non sapeva se essere più preoccupato o scazzato. Lasciava Sirius da solo per mezz'ora e quello si faceva catturare da quattro mangiamorte. James si sporse subito in avanti, per correre in aiuto dell'amico, quando Lily lo fermò.
"James, aspetta" bisbigliò nel buio, decisa. Dio era ancora più bella. James non riusciva quasi a guardarla, rischiavano di baciarsi di nuovo...e allora perfino Sirius sarebbe stato dimenticato.
"Perché, lui..." Cercò di dire James, strattonando la mano che lo teneva fermo. Non lo avrebbe mai lasciato solo.
"Perché se ti fiondi da lui, ora, battono anche te, sareste 2 a 1" Rispose Lily, concentrata. Anche lei aveva un piano. Un'ondata di affetto sommerse James.
"Sai contare? Sono 4" Disse, per sdrammatizzare.
"Due stanno tenendo Sirius, e dobbiamo puntare a liberare lui, così arriveremo alla pari" Disse lei, tranquilla. James si voltò a guardarla, smarrito.
"Per quanto tu possa credere che io e Sirius siamo bravi, due a quattro non..." Lei sbuffò e lo fissò negli occhi, con l'abbozzo di un sorriso sulle labbra. James dovette usare tutto il suo autocontrollo per non baciarla di nuovo.
"Cretino, vengo con voi, e anche...chiamo aiuto. No. James, ti fidi di me?" Chiese lei, disarmante. James non poteva che rispondere di sì, pur non essendo del tutto convinto. "E non mi dire nulla di stupido. Tipo: ma tu sei una ragazza! Perché..."
"Perché tu potresti bloccare tutti e quattro con una mano sola e continuare a sgridarmi, so che sei una forza del..." James si fermò imbarazzato. Ma perché NEI MOMENTI IMPORTRANTI IL SUO CERVELLO ANDAVA A VANVERA? In quel preciso istante, il suo stupidissimo cervello elaborò un piano. "Faremo così: Tu fa il giro della Sala e aspetta dall'altro corridoio; quando ci sei, manda delle scintille contro il muro, se sono concentrati non le vedranno. Poi, io li attacco di fronte, distraendo Piton e Lestrange, tu liberi Sirius e recuperi la sua bacchetta. Poi..." Poi James avrebbe voluto prendere Severus Piton per i piedi e trascinarlo nella foresta. Di sicuro, qualunque cosa fosse successa, James sentiva che la colpa era sua. Ma non lo poteva dire, non a Lily.
"Ci metterò di più a fare il giro, avverto anche la McGranitt..." tentò di dire Lily, sporgendosi per guardare la scena in cortile.
"No" Fece James, secco.
"Sì invece. Lei deve sbrogliarsi dalla festa, abbiamo tempo a sufficienza per liberare Sirius e fargli fare la parte del malcapitato e deriso. Quei quattro..." E Lily sospirò "Finiranno in punizione e..."
"No" ripeté James, non potevano coinvolgere un insegnante.
"James Potter, mi vuoi ascoltare! In tre contro loro quattro non ce la faremo mai."
E un'idea malsana balenò nel cervello di James. Non avrebbe mai chiamato un professore, metti che Sirius fosse stato nei guai per colpa sua (Era Sirius Black, era ciò che più si aspettava da lui). No, un professore sarebbe stato troppo imparziale, non sapevano della settimana che i suoi amici stavano passando. Anche Sirius avrebbe passato gennaio in punizione. Se invece avesse chiamato un amico...
"Idea, chiamiamo aiuto, ma non un professore, anche Sirius finirebbe male e lo sai. Se invece chiedessimo a qualcuno di più disponibile e tranquillo..." Lily colse il suo sguardo. Si sorrisero.
"Va bene, ma alla minima cosa più pericolosa io chiamo un professore, intesi?" concluse lei.
"Intesi. Io controllo da qui" Disse James, guardandola mentre si liberava dalla stretta e si allontanava piano, senza fare rumore. Era un dolore fisico perdere la presenza di Lily al suo fianco.
"Evans" le bisbigliò, preoccupato "fa attenzione..."
E con un ultima scossa del capo, Lily scomparve in un corridoio laterale.***
Remus era ad un punto morto. Stava leggendo, e il libro era anche interessante: "Storia dei lupi mannari in California". Era così complicata, il branco degli Hale doveva davvero avere a che far con ogni tipo di creature e cercavano di convivere con gli umani.
Quanto gli sarebbe piaciuto essere come loro. Ma lui non poteva. Oltretutto, si era ritrovato a leggere e rileggere la stessa frase senza capirla per dieci minuti, prima di rendersi conto che era bloccato. Moriva dalla voglia di sapere come stava andando la festa, fra James e Lily. E poi voleva sapere come stava Sirius. In quel momento, dei passi affrettati risuonarono lievi nel corridoio.
"Dimmi che non faranno nulla di stupido, dimmi che non faranno nulla di stupido, dimmi che non..." Lily stava cantilenando quella frase, forse per calmarsi. Remus balzò in piedi, questo e altro si fa per un'amica.
"Lily, che succede?" le chiese, preoccupato. Lei si fermò ed emise un sospiro di sollievo.
"Oh, Remus, grazie a Dio sei qui, non ce l'avrei fatta a correre in biblioteca." Ammise lei, visibilmente sollevata.
"Lily?" Remus era stupefatto, che diavolo poteva essere successo? Ma lei non rispose, lo prese per mano e lo obbligò a seguirla, silenziosamente, lungo il corridoio.
"Remus, fidati di noi, ci devi dare una mano o finirà male." Spiegò lei, senza riuscire a calmare nemmeno una delle milioni di domande che si affollavano nella testa di Remus.
"Cosa...?" Tentò ancora Remus, ma Lily si era fermata al fondo del corridoio che si immetteva nel porticato, sul cortile.
"Cosa faresti per salvare un amico?" Chiese ancora lei, enigmatica. Remus rinunciò a capire.
"Di tutto" Rispose, quasi senza pensarci, come se fosse stato ovvio.
"Bene, al via, tieniti pronto un incantesimo di attacco" Concluse lei, per poi sfuggire lungo il muro, silenziosa come una volpe.
Remus si sporse, e ai suoi occhi apparve una scena preoccupante, che lo fece ribollire di rabbia. Alle sue orecchie giunsero i discorsi che prima stava ignorando, convinto che venissero dalla sala grande. Aveva capito che stava facendo Lily.
"Allora Black, pronto a sputare il tuo sangue fino all'ultima goccia? Non meriti di far parte di una delle sacre ventotto tu..." Lestrange non trovava nemmeno gli epiteti, e aveva il volto deformato in un'espressione di gioia maligna. Era in piedi, di fronte a Sirius, tenuto fermo da due scagnozzi, Mangiamorte come lui. E Sirius Black rideva, indifferente. Il cuore di Remus perse un battito: non gli dovevano fare nulla, povero Sirius. E una gioia improvvisa inondò la sua anima. Se avesse aiutato Lily a salvare Sirius, forse quello l'avrebbe perdonato. Solo in quel momento si chiese dove diavolo poteva essere James, ma si rispose che, forse, era ancora dentro. Era stano, però, che Lily avesse chiamato proprio lui. Sirius era così sfrontato, era perfino più bello, in completo nero e capelli al vento, in contrasto con la neve bianca.
Lily aveva ragione, Remus avrebbe fatto di tutto per salvarlo, ma, in quel preciso momento, un pensiero lo travolse, forse non era solo per amicizia. Perché Lily aveva SEMPRE ragione? Ma Remus ci avrebbe pensato dopo, ora doveva liberare la mente e prepararsi a stroncare gli incantesimi dei tre ragazzi in cortile. Anzi, quattro, aveva visto Severus Piton, arcigno come un rapace, in piedi, in fondo, come se volesse controllare la scena per agire al momento opportuno. I suoi occhi neri brillavano di soddisfazione e odio, ma se avesse torto anche un solo capello a Sirius...Remus non gliel'avrebbe più fatta passare liscia.
Nessuno dei Mangiamorte aveva visto Lily e nemmeno Sirius. Lei fece la sua mossa proprio quando Piton si era deciso a parlare. Avanzarono all'unisono, ma lei fu più veloce, piombò in cortile mugugnando qualcosa, e uno dei due che tenevano Sirius cadde come una statua di sale. L'effetto sorpresa fu decisivo, con una sola agile mossa, Sirius fece volteggiare in aria l'altro mangiamorte, si riprese la sua bacchetta e lo schiantò. Era così libero, così bello, quando duellava. Ma gli altri due non erano rimasti fermi.
"Ingnis" urlò Lestrange, e una fiammata dragonesca fuoriuscì dalla sua bacchetta, Remus scattò in aria, prese Sirius e lo scaraventò a terra, un attimo prima che il getto lo colpisse. Non era un vero fuoco incantato, ma comunque le bruciature non sarebbero state una passeggiata. Sirius si tirò su di scatto, con un'espressione sorpresa in volto, ma non avevano tempo. Tese una mano a Remus, per aiutarlo ad alzarsi. E l'altro la accettò
Schiena contro schiena, i due si guardavano le spalle a vicenda. Lily li raggiunse e li aiutò a schivare uno schiantesimo. Yaxley si era ripreso.
"Protego" urlò una voce dall'altro lato del cortile. James aveva alzato uno scudo fra loro e Lestrange. Quello rispose, ma Lily fu più veloce. Remus capiva anche James. In quell'esplosione di scintille, lei volteggiava, immersa nel suo elemento, rispondendo al fuoco nemico come se stesse ballando. La treccia si era scolta e i suoi capelli rossi le volavano attorno. James si incantò a guardarla per un istante, che gli sarebbe stato fatale, se Sirius non avesse schiantato, nuovamente, Carrow, in tempo. Ora erano in cerchio, quattro a tre. Ma uno di quelli era Piton.
Remus e Sirius si concentrarono su Yaxley e Lestrange. Sirius immobilizzò il primo, mentre Remus mandò una fattura Mucovolante al secondo. La scena del ragazzo che correva via, codardo, li avrebbe fatti scoppiare a ridere, non fosse stato che, dall'altro lato del cortile, la situazione era degenerata, e Piton aveva fatto una specie di bolla, racchiudendo sé stesso, James e Lily.
Sirius e Remus corsero verso i loro amici, tentando di romperla dall'esterno, ma sarebbe stato un lavoro lungo e laborioso. Gridando epiteti e insulti, i due iniziarono a demolirla.
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I Malandrini & Co.
FanfictionL'anno scolastico 1976-1977 alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts è appena cominciato, e i suoi studenti non possono che giurare solennemente di non avere buone intenzioni. Gli equilibri instabili nelle relazioni dei ragazzi hanno iniziato...