Ultimo primo giorno pt 2

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Remus, come al solito, obbligò James e Sirius a prepararsi per tempo. Il buon umore generale non era stato guastato nemmeno dalla rissa di James. Remus era sicuro che gli stesse nascondendo qualcosa, James non avrebbe mai preso a pugni un Serpeverde solo perché faceva battute squallide. Ma quello era James Potter e non gli avrebbe rivelato nulla di più, neanche sotto tortura. Quando il treno si fermò, con un fischio prolungato, i quattro erano già pronti. Scesero con un balzo dalla carrozza e Remus si beò per qualche secondo guardando la banchina piena di persone.
Il solito grido "Primo anno, primo anno da questa parte" di Hagrid, il custode delle chiavi, risuonava e i più piccini si affrettavano a raggiungerlo. Poi, Remus fu trascinato via da un Sirius piuttosto impaziente e su di giri. Salirono su una carrozza, come al solito senza cavalli a trainarla, e si lasciarono trasportare ad Hogwarts. Sirius e James erano decisamente euforici, passarono tutto il viaggio a ragionare attentamente su quale sarebbe stato il primo casino dell'anno (rifiutandosi di contare la rissa di James, come fece notare Remus). Iniziarono, anche, a pensare alla successiva Luna Piena, il 28 settembre. A Remus vennero i brividi. Mancava un sacco di tempo e lui doveva ancora riprendersi da quella di agosto. Oltretutto, sarebbe stata di mercoledì, quindi James avrebbe dovuto accordarsi con Lily su come saltare le ronde. Erano proprio sfortunati, a Remus non era mai toccato il turno a metà della notte. Si era distratto di nuovo, la carrozza si fermò con un sobbalzo e i quattro scesero in fretta, unendosi alla folla che sciamava verso le grandi porte di quercia. Remus si incantò di nuovo a guardare la scuole che gli era mancata così tanto. Questa volta fu James a prenderlo e trascinarlo via. I quattro si misero fianco a fianco, Peter, Remus, James e Sirius, e fecero il loro ingresso ridendo e scherzando come era loro normale. Vari altri amici e conoscenti si fermarono a salutarli e si bloccarono tutti insieme all'ingresso della Sala Grande, con gli occhi rivolti al soffitto terso e pieno di stelle.
"Giuro solennemente di non avere buone intenzioni" Mormorò James, e Sirius scoppiò a ridere. Poi si voltarono e andarono a sedersi alla tavolata di Grifondoro, l'ultima della Sala. Remus si sedette di fianco a Peter e di fronte a Sirius, il quartetto era intatto e, come diceva sempre James, se fossero rimasti insieme nulla di male sarebbe potuto accadere. Si persero un po' a guardare l'entrata del resto degli studenti... James si incantò palesemente a fissare una certa ragazza coi capelli rossi. Remus sorrise, non vedeva l'ora di poter parlare da solo con Lily, non la vedeva da Grimmauld Place e doveva sapere come stava. Sirius provvide a tirare un calcio a James che sobbalzò facendo vibrare tutta la loro panca. Peter scoppiò a ridere e Remus scosse la testa, cogliendo lo sguardo contrariato della McGranitt appena entrata insieme al primo anno.
Il silenzio colmò la sala.
La professoressa si trascinò dietro il gruppo di bambini e lasciò lo sgabello col cappello parlante dio fronte al tavolo dei professori. Lo smistamento stava per cominciare. Remus ricordò il suo con un sorriso. Era terrorizzato a morte e si era calato bene il cappello sulle orecchie. Quello aveva borbottato un po' nella scelta tra Corvonero e Grifondoro, poi l'aveva lasciato andare. Lo sguardo di Remus incrociò quello di James e si sorrisero. Anche lui stava ricordando quel momento. Gli aveva confessato, in seguito, di essere sempre stato convinto che sarebbe finito in Grifondoro. Non per credersi migliore, ma perché sentiva che quello era il suo posto, e, ovviamente, James Potter ha sempre ragione. Remus rise, poi la cucitura più sbilenca del vecchio cappello si aprì e quello iniziò a cantare.

Studenti zelanti, incapaci e bricconi,
tanti ragazzi hanno indossato i miei faldoni.
Io li ho divisi, loro hanno fatto il resto,
ma ricordatevi che il punto non è questo.
Siate una scuola, siate uniti,
poiché il mondo là fuori sappia da cosa siete partiti.
Quattro casate, quattro fondatori
tutti differenti, tutti incantatori
Che Grifondoro sia la mia decisione?
Coraggio da vendere, oh, furfanti, fate attenzione.
Potrebbe esser Tassorosso, culla dei gentili.
Pazienti e leali, non sono mai ostili.
Oppure Corvonero, dalla grande intelligenza.
Uomini svegli e donne di sapienza.
E infine, Serepeverde, solo per gli astuti,
non si accettan gli incapaci, solo tipi arguti.
Ma ora andiamo, che ho parlato troppo.
È ora di scegliere, di calmare ogni vostro groppo.
Non abbiate paura, nessun timore
Mi metterete in testa, e io prenderò il timone.

Un applauso rimbombò nella sala, Sirius e James avevano trattenuto le risate sin dalla prima strofa e solo gli sguardi infuocati di Remus gli avevano impedito di implodere alla parola bricconi. Il ragazzo scosse la testa e prestò un po' di attenzione allo smistamento. Non riusciva a smettere di stupirsi di quanto fossero piccoli quegli undicenni. Al tempo non si era accorto di quanto era basso, sperduto, senza un'identità. Erano cresciuti col tempo, e gli si strinse il cuore al pensiero che quello sarebbe stato il suo ultimo primo giorno di scuola.
"Remus, sei ancora perso in pensieri che non fanno bene alla salute?" Gli chiese James, per distrarlo. Remus sorrise.
"Devi stare attento" Disse Sirius applaudendo all'ultimo Grifondoro smistato "Perché tra poco comparirà il cibo e credo di avere una fame da lupi"
"Cani, Sirius, cani" Lo riprese, James. Peter si strozzò dalle risate e Remus li guardò contrariato.
Anche quella cerimonia finì, Silente non si alzò nemmeno per commentare. Fece un gesto plateale e i piatti si riempirono di pietanze.

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