Prima uscita a Hogsmeade

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Gli ultimi giorni della settimana volarono via veloci come il vento. James e Lily passarono un'intera ronda senza parlare tra loro. Per James fu stranissimo, non era abituato a stare zitto così a lungo, ma con Lily sembrava sempre tutto così naturale...anche se, a conti fatti, non era così. Giovedì fu il giorno più brutto della sua vita: cinque ore piene, un sonno da cadere morti, i preparativi, Remus in infermeria, la Stamberga e la luna. La nottata passò lenta e dolorosa. Al mattino i tre si trascinarono fuori, e, come promesso, trovarono le scorte di Lily. Remus stava malissimo, si era storto male un ginocchio e faceva fatica a camminare. I Malandrini lasciarono, a malincuore, che fosse Madame Pomfrey a scortarlo in infermeria. Nessuno avrebbe creduto alla storia di Remus che si trascinava fin la da solo, così lo dovettero abbandonare. Uscì dall'infermeria il venerdì pomeriggio, pallido ma sano. Sirius lasciò ventilare l'idea di non andare a Hogsmeade l'indomani e fu quasi preso a cuscinate. L'appuntamento si doveva fare e si sarebbe fatto. In segreto, Remus aveva completato la lettera per suo padre, a costo di un po' di lacrime amare, ma non aveva intenzione di inviarla. I suoi amici, però, parevano così felici per lui, così ridenti e tranquilli per non rischiare che gli tornasse qualche postumo della Luna Piena, che lui non ebbe cuore di rivelargli le sue vere intenzioni. Avrebbe preferito osservare la lettera bruciare nel fuoco piuttosto che inviarla.

***
James guardò il suo riflesso nello specchio. Ah, i privilegi di essere il primo a svegliarsi, il bagno era tutto per lui. Aveva ancora i capelli umidi dalla doccia e gli occhiali mezzi appannati. Aveva due occhiaie peste e orrende, ma non era nulla che un gran sorriso non potesse nascondere. E poi, non voleva che Lene si fissasse tropo sulla sua salute, anzi... nel corse della settimana, quell'appuntamento aveva smesso di sembrargli una catastrofe. Marlene era graziosa, gentile e simpatica, perché non divertirsi un po' assieme. Il ragazzo si passò una mano tra i capelli e uscì dal bagno, recuperò i vestiti e se li mise. Intanto, Remus era sveglio e leggeva. Si salutarono e l'altro giurò che avrebbe svegliato i suoi due amici dormiglioni. così James si mise il cuore in pace e corse di sotto, stringendosi il mantello addosso, avrebbe fatto freddo fuori. Sotto, indossava un maglione rossastro, da cui spuntava il colletto di una camicia bianca, e un paio di jeans. Stava, freneticamente, tentando di avvolgersi la sciarpa attorno al collo, quando una voce lo chiamò.
"Ciao, anche tu in anticipo?" Era Marlene. James si voltò a guardarla. Aveva i capelli raccolti in un mezzo-chignon e il resto sciolto, a ricaderle adorabilmente sulle spalle. Indossava un vestito azzurro, che le arrivava sotto al ginocchio, un paio di stivaletti neri, una giacca nera e il mantello sulle spalle. La sciarpa rosso-oro, che portava attorno al collo, stonava con tutto il resto, ma James apprezzò la scelta. Un po' d'orgoglio per la propria casa faceva bene a tutti. James lasciò perdere e aggiustò la sua, di sciarpa, alla bell'e meglio, per poi rivolgere un sorriso smagliate a Lene.
"Si, andiamo?" Lei annuì, lievemente rossa in volto, e i due si avviarono ad uscire.

***
"Sirius, quante volte dovrò ripeterti che le sciarpe sono utili, prima che tu comprenda?" Brontolò Remus, per la sesta volta, guardando il collo scoperto del suo ragazzo. Spirava un vento pungente, e quello era, probabilmente, il miglior modo per ammalarsi.
"Non voglio comprendere" rispose Sirius ridendo. Avevano percorso tutti i sentieri possibili attorno ad Hogsmeade e si stavano dirigendo di nuovo verso il paese. Passare quell'ora e mezza a chiacchierare del più e del meno con Sirius era stato come prendere una boccata d'aria fresca...anche letteralmente. Si sentiva un po' stupido, ma aveva promesso a Lily che si sarebbero fatti trovare in centro, quindi vi ci si stavano dirigendo.
"Oi, oi, voi due" li chiamò qualcuno. Indiscutibilmente Emmeline. I ragazzi si voltarono, ormai erano nella via principale del paesino. Dietro di loro, arrivarono di gran carriera Peter, Emmeline (che sfoggiava un cappellino di lana rosso), Alice (senza mantello, ma munita di giaccone), Dorcas e Lily (coi i capelli raccolti in due morbide trecce).
"Hey, com'è?" Li salutò la ragazza.
"Bene, voi?" Chiese Remus, mentre Sirius si affrettava a scompigliare i capelli biondicci di Peter, con una risata fragorosa.
"Tutto a posto" Rispose Alice sospirando.
"Alice, sei una bugiarda. Ha scoperto che il nostro caro Frank Longbottom ci farà visita quest'anno ed è già in ansia" Spiegò Dorcas, ridendo e scansando un pugnetto da parte della sua amica, che la fissava tradita e allibita.
"Eh?" Dissero Remus, Sirius e Peter in coro. Alice aveva una cotta per Frank? Non se ne erano mai accorti... e poi perché avrebbe dovuto tornare ad Hogwarts?
"Non leggete mai gli annunci? Inizieranno dei corsi dopo Natale. Pozionisti, guaritori, spezza-incantesimi, auror..." Spiegò Lily.
"Ma è magnifico" Esclamò Sirius.
"Devo dirlo a James" Rise Peter. James sarebbe stato felicissimo di rivedere Frank e di fargli scoppiare la testa a forza di parlare di Quidditch. E poi i corsi...già se li immaginava, gli auror Potter e Black. Remus scosse il capo ridacchiando.
"Al, ti piace ancora Frank?" Si informò Emmeline, che pareva caduta dalle nuvole come loro.
"No..." Balbettò quella, arrossendo copiosamente.
"ALICE" Le gridò Lily, con uno sguardo di rimprovero e uno scappellotto sulla nuca.
"vi odio" Annunciò Alice, senza riuscire a non ridere.
"Dove andiamo?" Chiese, invece, Remus. Ora capiva, Lily aveva bisogno di qualcuno che distraesse Alice, ma come?
"In posta?" Propose Sirius guardandolo attentamente. Remus si maledì e sfuggì al suo sguardo. Ovviamente, si era portato dietro la lettera, che però pesava come un macigno. E non aveva più la minima intenzione di inviarla.
"Eh?" chiesero le ragazze in coro. Peter, che aveva capito cosa stesse accadendo, faceva vagare, preoccupato, lo sguardo tra Sirius e Remus, aspettando febbrilmente gli sviluppi della situazione.
"Oh, no, non..." Balbettò Remus, Sirius lo fulminò.
"REMUS JHON LUPIN, MI HAI FATTO UNA PROMESSA" Esplose Sirius, facendogli fare un salto per lo spavento.
"Ho bruciato la lettera" mentì Remus.
"Bugiardo" ma perché Sirius lo capiva così bene?
"Sirius..." Lo implorò, ma l'altro non demordeva.
"Che storia è questa?" Si intromise Lily. Di male in peggio, Lily e Sirius combinati avrebbero potuto fargli fare qualunque cosa.
"Ha litigato con suo padre e dovrebbe mandargli una lettera per chiedere delucidazioni ma..." Spiegò Sirius, senza guardare Remus, che avvampò di rabbia e imbarazzo.
"Remus, credimi, tu vuoi che questo casino si risolva. Non mi servono nemmeno i dettagli, ma so cosa vuol dire avere due membri della famiglia che non si sopportano e non è ciò che tu vuoi" Gli disse Lily, fissandolo con un'espressione seria e rigida.
"Oh, Lily..." Implorò ancora Remus, invano.
"No, sono categorica. Che può andare storto? O rimane tutto così com'è, o migliora" Constatò Lily, ed effettivamente aveva ragione, ma...
"Io..." Remus non aveva nemmeno due pensieri chiari di fila, figurarsi se poteva riuscire a spiegare come si sentiva, o a impedire quella catastrofe.
"Ti prego" Gli disse Sirius, all'improvviso, voltandosi a guardarlo negli occhi. Le sue iridi rilucevano e brillavano nella luce del pallido sole autunnale. Aveva le guance e il naso arrossati dal freddo e le labbra quasi viola. L'impulso di baciarlo lo investì così in fretta, e alla sprovvista, da spaventarlo.
"Hanno ragione" Decretò Alice, spezzando la tensione.
"E dai, Lunastorta" Lo pregò Peter. Remus si impegnò a non guardarlo, non potevano prenderlo per pena.
"Per favore" disse Lily, e Remus fece l'errore di guardarla. I suoi occhi verdi erano quasi abbattuti. Ma come mai riusciva sempre a toccare i tasti più dolenti della vita dei suoi amici? Almeno lui aveva ancora tempo per rimediare una scusa, non come Lily e Petunia...
"Al Diavolo" corse in Posta, consegnò lettera e zellini di pagamento al primo gufo che incontrò e se ne uscì con le mani che tremavano lievemente. Era fatta.
Tutti si complimentarono con lui e Sirius comprò caldarroste per tutti. Stavano sgranocchiando lievemente, riflettendo su come calmare le ansie da Quidditch di Dorcas, quando una sagoma emerse dal sentiero che portava alla Stamberga Strillante e catalizzò tutta la loro attenzione.

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